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L'EVENTO

Nell’incantevole scenario naturalistico del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, del Monte Falterona e Campigna, l’ASD Badia Prataglia 2001 organizza la terza edizione del Trail delle foreste di Badia Prataglia che da quest’anno cambia il nome in TRAIL SACRED FORESTS.

I tracciati del Trail I tracciati del Trail Sacred Forests si concentrano per la quasi totalità tra i bellissimi sentieri del Parco Nazionale, l'UltraTrail Medio (82km) e il Trail Lungo (50km) attraversano luoghi di straordinaria bellezza naturalistica come la Diga di Ridracoli, vero esempio di equilibrio tra ingegneria umana e ambiente e luoghi di rilevante importanza storica e religiosa come l'Eremo di Camaldoli antichissimo monastero ed il Santuario della Verna famoso perchè è il luogo dove San Francesco ha ricevuto le stigmate nel lontano 17 Settembre 1224.

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// LUNGHEZZA: 82 km
// DISLIVELLO +: 4.200 m
// PARTENZA: 17 settembre 2016
// TEMPO LIMITE: 20 ore

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IL RACCONTO DI NAZARENO (Fonte sito Runningforum.it)

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TRAIL SACRED FORESTS 82K: UN PODIO SFIORATO IN UN VIAGGIO CATARTICO FRA TOSCANA E ROMAGNA (1°PARTE)I giorni pregara passano veloci, guardo il meteo e man mano che il sabato di gara si avvicina, si paventa in me l'idea che ci sarà pioggia e fango...
Preparo le ultime cose e il venerdì nel primo pomeriggio io e Marta partiamo destinazione Badia Prataglia. Se non ci fossero le terme nella vicina Bagno di Romagna e se non avessimo organizzato il giorno dopo una gita in quel di San Marino, penso proprio che non l'avrei convinta a venire.
Il viaggio è lungo e mentre cerchiamo di capire quanto manca alla meta dopo aver lasciato l'autostrada, fa già buio. Dobbiamo andare a cena con Carlo e i suoi genitori e ancor prima passare nella casa che abbiamo preso da airbnb...
Dopo un susseguirsi lungo e pericoloso di tornanti nella nebbia fitta si scende verso Badia...finalmente arriviamo, ma anche per trovare la casa abitata da una folcloristica famiglia british che da una metropoli come Londra si è trasferita in un paesino di 800 anime fuori dal mondo, immerso nel verde degli appennini...ci indicano la stanza e ci dicono di cosa abbiamo bisogno, poi scappiamo per andare a cena. Dove ci aspetta Carlo e famiglia e il pettorale e pacco gara che gentilmente mi hanno preso. Mangiamo fra chiacchiere e risate bene e leggero e ad una certa si torna a casa. Portiamo su la roba, la sveglia è appuntata per le 4.15, la gara parte alle 5.30.
Intanto il tomtom sfarfalla di brutto da qualche giorno e in gara poi esalerà l'ultimo respiro...
Mi sveglio carico e un pò rinco dopo poche ore si sonno. I vari rituali fra bagno, vestizione e incremaggio sono ok. Mi metto i manicotti, fuori fa freddo e umido. Giù in cucina riempio le borraccette, mangio un pò di pan dolce homemade con del miele con un pò d'acqua e son già le 5.10!
Parto e con passo svelto in meno di 10 minuti sono alla partenza. Faccio il controllo materiale, saluto un pò di gente e soprattutto Carletto e mi prendo un pezzettino di torta e un bicchiere di thè caldo. Gennaro de Rosa, il direttore di gara e lo speaker ci indicano di andare verso il nastro di partenza...e dopo qualche minuto arriva il countdown! Partiamo e Carlo viene affiancato da un quad. Le luci delle frontali illuminano i vicoli di Badia che portano verso l'entrata nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. L'aria di fa sempre più fresca ed umida. Stacco chi mi sta dietro e davanti a me ho solo la frontale di Carlo che via via è sempre più fioca. Al primo scollinamento, il ragazzo del quad, un fotografo e alcuni volontari mi salutano e io faccio altrettanto. Questi km sono belli e suggestivi, non c'è ancora molta nebbia, la visibilità è più che accettabile.
Dopo una bella discesa morbida con i profumi che iniziano ad essere quelli di autunno, la strada torna a salire, qui purtroppo la salita torna a farla da padrona, cerco di correrla tutta a parte qualche tratto molto ripido. Non ancora inserito i bastoncini Curve che stringo in mano...la nebbia si infittisce e appena il sentiero si addolcisce sento delle voci e vedo delle luci... ahahah non ho avuto un'illuminazione trascendentale bensì ci sono dei volontari che su un bivio che taglia un passaggio stradale mi fanno strada dicendo che sono secondo, ma questo lo sapevo...nel frattempo Carlo ha preso del margine, ma in lontananza vedo ancora il riverbero della luce della sua frontale. Il sentiero di gara cambia morfologia spesso in questo primo tratto di gara, da forestale a single track e viceversa. Ho buone sensazioni e dopo lo scollinamento del secondo picco di giornata, scendo ma non riesco a prendere gran velocità, il sentiero serpeggia fra gli alberi in mezzo ad una fittissima nebbia e la probabilità di perdersi lì e pressochè sicura...esco dal bosco e finalmente su un tratto stradale mi dicono che sono vicino al primo ristoro...dopo circa un'ora di gara, su un piccolo strappetto trovo il ristoro dell'Eremo. Saluto i volontari, bevo una roba al volo e mangio un pezzo di pane che penso sia intriso di miele...invece è olio!
Lo mando giù comunque e riparto...sono catarticamente immerso nel viaggio, mi sento bene e sono saldamente secondo, anche se chi mi sta dietro è piuttosto vicino...il meteo è instabile, una pioggerella cade da un pò, ancora 150 D+ circa e arrivo su una forestale bellissima che sul bivio mi viene segnalata da dei volontari. Il giorno fa capolino e la frontale nel giro di qualche minuto non servirà più.
La nebbia non mi fa stare tranquillo e ho timore di perdermi da un momento all'altro, sembra di entrare in un cono d'ombra sempre più angusto ...questa forestale avanza in un continuo saliscendi...e finalmente arriva la discesa! Saluto un volontario e aumento il ritmo, la discesa e sarà così per tutta la gara, presenta tratti estremamente corribili e facili da aggredire a tratti di lastricato-semi pavè rovinato di medioevale memoria, bagnati, duri ed infidi...comunque riesco a tenere una buona velocità, chiudo la frontale e nel frattempo mi devo fermare per allacciarmi una scarpa. Mentre percepisco che mi segue sta rinvenendo, riparto deciso e dopo poco arrivo al ristoro di Lama del 15°km. Mangiucchio un pò di banana e chiedo della Coca-Cola che al primo bicchiere finisce per terra poichè il bicchiere cade dalla mano del volontario. Bevo finalmente e finisco di mangiare. Chiedo allo stesso volontario di mettermi la frontale nello zaino...saluto tutti e riparto, mentre chi mi precede sta arrivando. La foresta ora si vede in tutti i suoi lussureggianti colori, qui parte un tratto di dritto su carraia molto veloce e su cui mettere motore...mi chiedo a cehe velocità lo stia correndo Carlo...si costeggia in lontananza un fiume e man mano che passano i km si fa sempre più vicino. Il sentiero fa una curva stretta verso destra, dove ci sono un paio di persone che salutano me e chi mi sta raggiungendo...passiamo un ponte di legno bello viscido e da qui, immersi nel verde, inizia un single track morbido-fangoso con continui saliscendi. Sui tratti in salita, soprattutto quelli più ripidi, inizio a usare i bastoncini come supporto dinamico per spingere nella corsa. Salitine impegnative e discese un pelo rischiose se prese a bomba e i km passano. Con me c'è Alex Tucci, giovane atleta, forte stradista con pb in Mara da 2h40' e una gran voglia di trail. Questo suo primo Ultra Trail è il suo auto-regalo di laurea.
In discesa va forte senza difficoltà e devo spingere per tenerlo dietro, in salita vado più io...intanto la foresta davanti a noi si dirada, il sentiero diventa una distesa di lastricato pavè bello scivoloso e facendo un balzo da una parte e dall'altra prendo un pò di velocità...le sponde del fiume Bidente sono là vicine a noi ma in un battibaleno una sensazione di deja-vu mi pervade...mentre ci mettiamo sull'asfalto, ci immettiamo in una lunga galleria, mi ritornano in mente le gallerie del Magredi Mountain Trail 100 miles, la mia prima cento miglia! Ora però sono in Toscana e non in Friuli e al mio fianco ho Alex. Usciamo dalla galleria e rientriamo sulla strada che poi sale sopra la suggestiva diga di Ridracoli. Il paesaggio è davvero particolare, mi ricorda anche Butoniga delle 100 miles of Istria...insomma di dighe ne ho attraversate in gara se ci penso!
Passo il CP da secondo assieme ad Alex e ci indicano il terzo ristoro verso sinistra su una rampetta che porta dietro a degli edifici. Qui tre donne hanno adibito un bel banchetto, Alex dopo un attimo già se ne va, io dopo della frutta passo al cioccolato fondente e bevo acqua e Cola...mi faccio riempire le borraccette con il criterio che quello con Cola, venga riempita mezza Cola e mezza acqua per evitare almeno in parte gli effetti "molotov" della bevanda shakerata dalla corsa che non sono molto simpatici...riparto dietro alle infrastrutture della centrale idroelettrica e faccio delle scalette dissestate terribili in discesa...non vedo più Alex...ahia dopo 23k saluto la seconda piazza...mancano "poco meno" di 60 km e il duro deve ancora cominciare...

 

TRAIL SACRED FORESTS 82K: UN PODIO SFIORATO IN UN VIAGGIO CATARTICO FRA TOSCANA E ROMAGNA (2°PARTE)

Il passaggio all'interno della diga è davvero suggestivo, supero con qualche difficoltà lo scroscio d'acqua che scivola verso il fiume e mi rimetto sulla strada...mi metto a guardare...sono sul bitume in questo momento, la strada continua a crescere inerpicandosi piano piano. Quando resti solo, la più grande paura e non vedere una balisa, una freccia e tirare dritto, sbagliando strada clamorosamente.
Sono da poco passate le 2h30' di gara, messi in saccoccia circa 24 km e 1000 e fischia metri di D+...torno su sentiero dissestato-ciottolato, sorpasso una casa sede di un osservatorio, e mi inerpico nuovamente, alternando corsa a camminata, appena il sentiero torna ad appiattirsi, una coppia mi dice che il secondo e a pochi minuti da me, scherzando gli dico che mi ha lasciato da solo al ristoro...il tratto successivo è molto suggestivo, si va via su single track angusti erbosi strappati agli arbusti, a forestali belle larghe e pietrose. In un passaggio in una radura, davanti ad una casa che sembra un ricovero per boy scout, padre e figlio mi incoraggiano indicandomi il verso da seguire...ci avviciniamo al trentesimo km, sto andando abbastanza bene, anche se la forza motrice che mi faceva correre anche il duro più duro si è un pò persa...mi volto indietro e con mia grande sorpresa vedo qualcuno...un atleta longilineo, molto tirato, vestito di sotto e con maglia verde-giallo fluo...si sta avvicinando a me su una salita insidiosa. Ingrano un pò la marcia e scollino dove un paio di volontari ci aspettano e ci incitano. La forestale sassosa fa posto a una carraia velocissima, che prima scende, poi risale e poi scende di botto. Un tipo in bici mi fa da pacer in lontananza, ma i km sono già parecchi per stargli ben dietro...il tomtom inizia a dare di matto si chiude e si riapre da solo ogni tot. Robe da andar fuori di testa. Intanto sulla discesa sono andato forte e non percepisco più la presenza da dietro...ma appena mi rilasso per un pò, quando la forestale-single track torna a farsi presente sotto le suole delle scarpe, l'inseguitore mi si incolla dietro. Faccio un pò di elastico e grazie a bastoncini curve, riesco a correre anche sugli strappetti duri...su un tratto di saliscendi però, l'inseguitore prende velocità e lo faccio passare. E' Claudio Lotti, un buon runner, con all'attivo doversi traile Ultra trail, che sinceramente sta facendo una gara davvero oltre qualsiasi aspettativa, per fino la sua. Gli resto vicino, poi scappa sul ciottolato e mentre arrivo al ristoro di Pietrapazza, lui se ne sta andando. Mi rifornisco di frutta e bevande, parlo un pò con i volontari che mi indicano dove andare...rischio di perdermi ma poi aggiusto il tiro e seguo il verso giusto.
Qui inizia un tratto davvero particolare, far Pietrapazza e Gualchiere, frazione di Bagno di Romagna, il tratto forse più montano di tutti.
Il sentiero dopo un pò di serpentine, torna a picchiare duro in salita, il paesaggio è diverso, meno vegetazione ad alto fusto, la vista che si staglia è spettacolare, il fondo irregolare non è di facile lettura...su un tratto estremamente fangoso di single track, sono state posizionate le corde e il personale del soccorso alpino sta attento ai vari passaggi degli atleti, ce ne saranno almeno 4-5 di soccorritori. Passo con non poche difficoltà questo tratto e saluto...inizia un tratto stranissimo e particolare, in cui si sale vorticosamente su un sentiero che poggia su roccia calcarea, estremamente friabile, su una discesetta becco una coppia di escursionisti straniti che non sanno bene da che parte andare...io cerco di non perdere di vita i nastri e proseguo, torno a sentirmi bene e a ritrovare convinzione. Su queste pendici, soffia un vento forte e freddo e con il concomitante annuvolamento, mi raffredda non poco...cerco di correre anche in salita su duro e mentre mi chiedo quando finisce questa salita, il sentiero rientra nel bosco e torna a scendere...prendo velocità e km passano piuttosto veloci, man mano che mi avvicino alla strada capisco che il ristoro è vicino...appena esco sulla strada, due volontari mi indicano di scendere e dopo una stretta curva verso destra faccio un bel drittone che mi porta al ristoro di metà gara a Gualchiere. C'è Marta ad aspettarmi, la saluto, le dico che sto bene...non voglio cambiare le scarpe resto con quelle che addosso, mangio frutta e cioccolato e bevo a più non posso. Marta mi aiuta a riempire le borraccette e dopo circa 5 minuti, riparto...il sentiero accarezza un paio di case prima di inasprirsi in un continuo tornante molto ripido...cerco di di prendere le curve strette per prendere un minimo di velocità mentre corro e sui tratti interni del sentiero mi tiro su con i bastoni di violenza...questi tornanti sembrano non finire più...continuo a salire e a salire...dopo un pezzo ritrovo un sentiero più morbido e che ogni tanto riesco dolcemente a domare correndo. Spero di arrivare a Passo Serra quanto prima...e in effetti sento che non manca molto. Ormai fra poco non avrò più con me l'orologio, che dopo lo sfarfallio continuo per qualche ora, ha perso quasi tutta la carica e si sta spegnendo. Capisco di essere ripartito da almeno un'oretta dall'ultimo ristoro e dopo dei tratti forestali meravigliosi, dopo l'ennesima rampa ripida, arrivo ad un cippo commemorativo che segna anche il passaggio in sella...finalmente! scendendo con le gambe dure come il piombo, chiedo a due ragazzi dov'è il prossimo ristoro e mi dicono che l'hanno spostato di un km per esigenze logistiche, che già conoscevo. Finalmente nel cuore della foresta trovo un ragazzo che ha adibito un mini ristoro di fortuna, bevo qualcosa, mangio un pò di mela e banana e lo ringrazio, con la bocca ancora piena gli dico che è tutto a posto e che la salita appena fatta era davvero dura. Qui parte un tratto veloce fra bosco e carraia che nel giro di 5-6 km con viste che da chiusa nel bosco si fa via via sempre più panoramica, mi porta al ristoro successivo a Gualanciole. Qui mi aspettano due signori anzianotti supergentili, butto per terra i bastoncini e mi rifocillo, chiedo loro di riempi le borraccette come da indicazione, ad uno di loro chiedo che ora è e mi dice l'una circa...caspita penso io...56 km di gara in 7h30', anche se il D+ fin qui affrontato supera i 3000m di D+. Prima di salutarli mi dicono che troverò tutto falsopiano facile fino ad un certo punto e poi un dente abbastanza duro per poi andare verso il ristoro del santuario di La Verna. Ormai sono entrato perfettamente in uno stato catartico, purificatorio, introspettivo del viaggio. Quasi che la competizione non esistesse...prendo gamba e sui primi km in leggera salita corro bene...poi la carraia ridiscende sul tratto successivo vedo delle macchine e subito dopo dei volontari, uno di loro mi offre della carne alla griglia, sorridendo rifiuto e ringrazio...il dentino passa facile, quasi senza accorgermene, sono dentro un tratto di ciottolato che poi si inframezza a strada asfaltata...sono in salita e capisco di essere vicino al santuario, vedendo pellegrini con lo zaino che vanno zonzo sulle strade di San Francesco. Poi c'è pure la festa delle stimmate...un tipo in bici mi scorta a distanza fino al ristoro...vedo finalmente i gazebo e c'è pure il CP. Sono a La Verna dopo circa 63k. Sto bene e scherzo con i volontari che mi chiedono come sto e cosa ne penso del percorso...scherzo con uno dei ragazzi al banchetto...mancano ancora 19 km circa mi dice...il tipo di tds mi dice che sono quarto e gli rispondo che lo sono da un pezzo...sono passate circa 8h20' ormai...ringraziando tutti dopo il comizio, rischio di lasciar là pure i bastoncini che poi corro a riprendere...il tipo in bici mi scorta fra i pellegrini che mi guardano straniti, per ancora un mezzo km buono, poi mi dice che deve aspettare tutti gli altri e gli dico che c'è l'avrà molto lunga...lo status quo di questi luoghi con in sottofondo canti e indicazioni delle guide ai vari gruppi, mi fa tornare in mente i percorsi che i monaci e i gli eremiti di quasi un migliaio di anni fa percorrevano fra un luogo di pellegrinaggio e l'altro...una discesa infida di ciottoli medievali tira dritta verso il bosco, mentre entro due ragazze con la pettorina della gara mi salutano e ricambio...dietro una casa in rovina giro attorno e entro in un bosco davvero suggestivo, con tratti da estremamente corribili a tecnici, una coppia con il cane si accorge di me all'ultimo momento...passo in mezzo agli alberi, la traccia di gara non è così ben intellegibile. Il bosco si infittisce e qui trovo una ragazza dell'organizzazione che mi dice -5 a Rimbocchi. La ringrazio e inizia la discesa che dopo un pò passa un tratto stradale, un volontario mi dice che devo fare attenzione per il tipo di terreno fangoso e scivoloso che mi troverò ad affrontare...le gambe sono belle dure e il tratto in alcuni punti e davvero ripido e scivoloso, con pietre mosse e bagnate miste fango e il ciottolato sotto da far da ciliegina sulla torta...insomma sto pezzo non vedo l'ora che finisca...passo un guado, che cerco di studiare all'inizio, ma che non trovando alcun sasso abbastanza grande dove saltare, affronto lavandomi completamente i piedi...con i piedi fradici, entro sulla strada e passo in mezzo alle prime case in paese...dopo circa mezzo km arrivo al penultimo ristoro a Rimbocchi. Chiedo frutta, thè (che non trovano) e Cola...intanto mi dicono che il vantaggio del terzo nei miei confronti si è dilatato sopra i 25', dopo che a La Verna era poco più di 20'...è vero che mi sono fermato un pò tantino...saluto tutti, ormai Carlo è appena arrivato all'arrivo ed io invece ho ancora una decina di km abbondante...un fotografo mi chiede a quanto è il quinto, gli dico penso molto, visto che non l'ho mai visto...
Sulla salita stretta che porta ad una splendida vista sui paesini e la vallata prospiciente, cerco di alternare ancora corsa e camminata...i bastoncini curve sono una bomba per tentare ancora dei tratti di corsa sul duro dopo oltre 70 km...ci riesco piuttosto bene, il tratto di single track immerso nella foresta è un continuo tornantino che ogni tanto spiana. Su un tratto in curva un pò più largo, un fotografo mi dice fotografandomi che manca poco...ma io non ci credo molto e faccio bene...la vegetazione inizia a farsi più rada, questa gara non è alta, ma si gioca costantemente sull'asse 4-500/1000-1200m slm, con dislivelli che viste anche le condizioni meteo si fanno piuttosto pesanti. Azz...proprio mentre penso al meteo mi rendo conto che il tratto soleggiato di metà inoltrata di gara sta per finire...cumuli nembi pieni zeppi d'acqua si avvicinano minacciosi sempre più.
Ormai è questione di minuti...
Intanto scollino la prima cima, ma sta salita non finisce più, dopo un leggero tratto bugiardo di discesa, si torna a salire leggermente meno ripida di prima ma non facile da digerire. Il sentiero cambia morfologia, ora è pietroso e viscido, non più morbido e avvolgente.
Abbozzando l'alternata anche qui, riesco a coprire la seconda rampa, ma sotto i miei improperi introspettivi ce n'è una terza non segnata sul roadbook...finalmente vedo dei volontari che sul bivio che porta a destra mi dicono che la salita è finita e che mancano meno di due km a Frassineta...mi vengono in mente i volontari i personale di Pronto Soccorso che poco fa, dopo uno scollinamento mi applaudivano e mi stavano facendo foto e video, con una gioia e una compartecipazione, che solo in poche terre oltre la Toscana e la Romagna riesco a trovare. Ecco il perchè principale delle mie partecipazioni al Passatore: la gente. Splendida.
intanto il sentiero prima frastagliato e dissestato su ciottoli, si va via via ammorbidendo e finisce su strada bianca, costeggiando una casa con giardino, dove giocano due bimbe. Le bimbe esclamano: "Eccolo eccolo", le faccio fare e mi fanno da pacer per qualche decina di metri fino a raggiungere l'asfalto Il ristoro e dietro la via, in un gazebo stipato vicino alla fontana in centro al paesino. Qui trovo dolcissimi/e signori e signore, alcuni/e un pò attempati/e... che mi fanno i complimenti. Uno di loro mi dice che Carlo è arrivato già da un pò e che è un alieno...io sorrido e gli dico di si...mi fermo a mangiare qualcosina e a bere...mi dicono che la salita finale prima della discesa non è affatto banale.
Saluto tutti e riparto, su una rampa asfaltata che poco dopo torna su sterrato. Qui c'è un signore con il cane che mi indica il verso giusto...ho energie e cerco di metterle su questo sentiero, correndo più possibile, alternando sempre corsa e camminata. Effetto opposto in termini di ecosistema. Qui man mano che salgo la vegetazione prende sempre più piede...dopo non molto tempo, mi trovo quasi in cima e due volontari, fra cui un ragazzo dei servizi sociali stra gentile mi dicono di andare avanti che è quasi finita...il ragazzo mi vuole dare un mano, accompagnandomi per qualche metro e io ringrazio e proseguo...il bosco si apre in una moltitudine di colori davanti a me, dopo aver passato dei tratti tagliati nel bosco con felci e arbusti bastardi e taglienti, finalmente un signore dell'organizzazione mi dice che è ora di scendere...prendo una buona velocità, la discesa è bella corribile, ma fra la stanchezza, la ripidità e il fondo bagnato non la prendo velocissima....ma proprio quando trovo confidenza e inizio ad aumentare il ritmo, nel tratto in cui il sentiero inizia a stringersi, il diluvio fa capolino. Un vero e proprio nubifragio...mancheranno 3 km circa all'arrivo...in pochi minuti, la discesa diventa un acquitrino con cascatella stile Niagara che spuntano da dietro...qui non riesco a correre praticamente quasi nulla come vorrei e mi dispiace un bel pò...mi faccio forza e superato il tratto di canyoning aumento il ritmo, vedo che Badia e lì attaccata a me. Faccio un curvone su un pratone davanti ad una casa...diluvia ma non ci penso.
Non so che ora sia, ma suppongo fra le 16 e le 16.30...per non farci mancare nulla, c'è ancora un centino circa di D+ su asfalto ripido che corro stringendo i denti...un fotografo bardato completamente tenta di farmi una foto...entro in paese e la salita la riconosco, giro attorno alla scuola e mi trovo sull'ultimo tratto da fare, Marta mi saluta e dice che è finita...avanzo ancora duecento metri compresa una curva stretta a destra e taglio il traguardo...quarto posto assoluto in 11h tonde tonde...certo avendo avuto l'orologio qualcosina sotto ci sarei andato, ma chissene, ho fatto una buona gara e mi sono divertito. Posti splendidi e percorso nervoso e impegnativo (alla fine 4600m di dislivello positivo circa...) All'arrivo mi rifocillo un pò, dopo aver preso la medaglia da finisher di rito. C'è la premiazione della 48k che era campionato italiano assoluto. Mi fermo a parlare con diversi protagonisti che conosco bene, fra cui Giuliano, Davide, Cristiana e Giulio...3 di questi 4 finiranno in lista fra i convocati per il mondiale portoghese.
Finalmente dopo doccia (un pò difficoltosa e freddina...) discorsi fra Ultra runner e non e altro ancora, vado a mangiare il buono pasto, attendendo le premiazioni. Assieme a Carlo, Emanuele Ludovisi e al buon Bianchini, oggi quinto della mia gara, mangiamo e colloquiamo di trailate e follie annesse...arrivano le premiazioni, dopo quelle assolute, arrivano quelle di categoria, dove sono primo della mia, visto che non erano cumulabili con quelle assolute...foto di rito e poi un ultimo saluto con tutti protagonisti del mio viaggio, con Lele eccitato a provare i miei bastoncini che gli arriveranno a giorni a casa ...intanto gli altri della nostra gara stanno arrivando alla spicciolata...un saluto a tutta Badia per la bellissima festa trail che i ha fatto vivere e via si riparte, non sono nemmeno così stanco...
Destinazione San Marino per un giorno di relax post gara...che dire un bellissimo week end, un viaggio catartico per me quello in gara, sia per i luoghi attraversati, sia perchè per oltre metà gara sono rimasto solo soletto a farfugliare con Pan o chi per lui...
Questi trail appenninici sono sempre belli da vivere e correre...ciao Badia e ciao Toscana, a presto!

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