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CCC 2012

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Introduzione

Corsa in ambiente naturale che ricalca in gran parte il sentiero internazionale del Giro del Monte Bianco (GR TMB)
Prova in montagna che comporta numerosi passaggi in altitudine (>2500m), in condizioni che potrebbero essere molto difficili (notte, vento, freddo, pioggia o neve) e che necessita di un buon allenamento specifico, materiale adatto ed una reale capacità d'autonomia personale. 

La CCC® è passata dall'essere la « sorella minore dell’UTMB® » ad essere una corsa unica nel suo genere e tra le più prestigiose al mondo. La partenza dal centro di Courmayeur è ricca di quell'atmosfera che solo gli italiani sanno creare ed è allo stesso tempo un momento di rara emozione vissuto al suono della musica di Vangelis. 

I primi chilometri, lungo un percorso differente da quello dell'UTMB®, portano velocemente a più di 2500 metri di quota di fronte ad uno dei più bei panorami che si possano immaginare con l'occhio che spazia dal Monte Bianco fino alle Grandes Jorasses. Il passaggio al Grand Col Ferret (2537m) segna l'ingresso in Svizzera dove si potrà gustare l'accoglienza incomparabile dei volontari di la Fouly, Champex e Trient. Ormai in Francia, ma ancora tanto vicini alla Svizzera, approfittate per un momento dell'autenticità e del fascino di Vallorcine, prima di scoprire, al termine di un'ultima e impietosa salita, il vallone di Cheserys, un vero angolo di paradiso con una vista grandiosa sul massiccio del Monte Bianco. È arrivato quindi il momento di raggiungere il traguardo posto nel cuore di Chamonix. 

IL RACCONTO DI BUSSINO

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PARTE I

"Dopo la Namibia, mi sono fatto altre gare e sinceramente in molte sono andato bene, fino a maggio quando mi sono procurato una lesione muscolare e per colpa dell'ecografo che ha diagnosticato un problema diverso, mi sono infortunato alla maratona di Parigi, finendola in 3h44 o 3h48 non ricordo più, così preso un po' dallo sconforto e da un'Elba Trail dove mi sono ritirato, ho iniziato a dar retta agli amici, facendo sempre e solo uscite in montagna ma senza mettere qualità. Io sono una persona che per riuscire a fare qualosa di buono a livello di corsa, devo allenarmi con metodo impostando le mie tabelle mentali ed infilando tipologie di allenamenti diversi. Così per via di scelte sbagliate ho iniziato ad allenarmi male e a gareggire peggio.

E di palo in frasca arrivo alla Maratona di Firenze 2011, con Federico un mio amico di follie, decidiamo di trasformare la Maratona in un Ultra così la mattina alle sei ci spariamo altri 20km di collinare per poi andare al via della maratona... finita in maniera penosa ahahah . Ma tutto stava già cambiando dal giorno prima, infatti con Piero Sisti ci vediamo all'expo qui ci presenta Carlo Caldon responsabile per l'Italia di Karhu, i quali hanno deciso di allestire un team di persone normali in vista dell'Uscita dei modelli da Trail della Karhu. Nasce così il K.U.T.T. KARHU ULTRA TRAIL TEAM composto da atleti normali non da campioni, l'impegno preso in cambio del materiale è quello di fare almeno una gara la mese e puntare a fare come Team la CCC una delle quattro gare dell'Ultra Trail del Monte Bianco.

I mesi passano le gare a cui partecipiamo sono diverse e ci divertiamo, ma io via via sto patendo sempre più e tutto peggiora alla zugspitze dove finisco distrutto, unica consolazione il Passatore di un mese prima che decido di fare per allenamento, ma fare gli Ultra Trail è diverso che fare una 100 su strada anche se ha un 1400m di dislivello, soprattutto se ti alleni senza mettere qualità.
Così quando parto per il Passatore non so cosa aspettarmi, ho voglia di farlo intorno alle 10 ore, anche se so di valere meno potenzialmente, ma come dicevo quello che mi mancava non era reggere 100km era reggere 100km correndo sempre, così mi posso alla fin fine ritenere soddisfatto di averlo chiuso in 11h17', questo grazie al fatto che ho saputo dosare le forze ed essere costante soprattutto visto il tipo di allenamenti che avevo fatto fino a quel momento.
Il risultato del Passatore mi fa decidere di fare allenamenti diversi da quelli fatti negli ultimi mesi prima della zugspitze riprendo ad inserire qualche allenamento di qualità ma in Germania finisco distrutto fisicamente e col morale sotto i tacchi sono stati 60km devastanti per me.
Mancano due mesi alla CCC e non so come poterla fare, figuriamoci di riuscire a chiuderla sotto le 17h (tempo che dichiaro di voler battere al momento dell'iscrizione).
Così mentre i miei amici si sparano allenamenti su allenamenti e tanto tanto dislivello, io mi concedo pochi allenamenti e completamente diversi da quello che fanno gli altri.
Ad agosto vado al mare ed il fatto di avere la casa a Castiglioncello mi aiuta visto che ci sono un sacco di salite, così nei 20giorni al mare faccio qualche allenamento di qualità grazie alle salite del posto e sento che le gambe girano meglio, non sarò in grado di reggere i 104km della CCC e gli oltre 6000m di D+ ma qualcosa ci inventeremo, l'allemento migliore lo faccio il 16 agosto sul Monte Pratomango a casa dai miei, mi sparo 16km e 1100m di D+, fatti con una certa scioltezza, e qui mi rendo conto che gli allenamenti fatti al mare hanno migliorato quanto meno il mio morale .

Questo lungo cappello lo ritengo doveroso, per far capire con che stato d'animo arrivavo alla CCC2012 gara che volevo finire sotto le 17 ore, ma che mi bastava finire entro le 19h per poter partecipare al sorteggio della WS2013, e con le premesse degli ultimi mesi praticamente un miraggio o forse solo un sogno inrealizzabile.

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PARTE II

Arriviamo a Chamonix di lunedì noi e le nostre famiglie abbiamo qualche giorno per ambientarvi visto che la nostra gara partirà il venerdì, però nei giorni precedenti alla gara a differenza dei miei amici, faccio vita familiare questo perché ad aprile era nata mia figlia e volevo stare anche con lei, per di più avendo poco meno di 5 mesi non potevo nemmeno portarla in quota sopra i 2000m cosa che facevano regolarmente i miei amici per abituarsi all'altitudine. Così facendo mi limitai ad una corsetta di 7 km a due giorni dalla gara, tanto per non far passare troppi giorni di stop, e soprattutto per sfogarmi a livello di testa.
Mentre il morale dei miei amici era alto, il mio era incerto e legato all'unico spiraglio di ottimismo legato alle previsioni del tempo, infatti il meteo metteva brutto tempo per l'arco temporale della gara e questo mi gasava e mi dava coraggio, perché il brutto tempo avrebbe costretto tutti a tenere dei ritmi più lenti i quali mi avrebbero permesso di difendermi maggiormente durante la gara.

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Dopo aver saccheggiato per due giorni l'expo della gara... pare di essere nel paese dei balocchi il giovedì mattina andiamo sotto una costante pioggia al controllo del materiale obbligatorio e al ritiro del pettorale. Come già ci era stato comunicato, il materiale che dovremo avere con noi è stato aumentato, dovremo avere 4 strati e non più tre, visto che le condizioni meteo sono impietose, è previsto pioggia, neve, vento forte e nebbia... così mentre l'umore dei miei amici si rabbuia il mio tende al sereno.

Ci mettiamo in coda e aspettiamo il nostro turno. 

il controllo è severo e preciso, ritiro il mio pettorale ed andiamo a prenderci un bel caffè, stabilendo le ultime tattiche di gara con gli amici.

La prima notizia è che sarò in un altro cancello di partenza rispetto ai miei amici, visto che come ho già accennato ho dichiarato di voler stare sotto le 17h al momento dell'iscrizione.
Il giovedì sera prende il via la TDS, mentre il mercoledì era paritita la PTL, i ragazzi della TDS hanno avuto la fortuna di partire con il tempo sereno così almeno al notte riescono a non prendere acqua, ne prenderanno fin troppo nella seconda parte di gara.
E' venerdì mattina il clima è impietoso nuvole basse e una leggera pioggerella ci da il buongiorno.
Alle 10 parte la nostra gara così ci armiamo di tutto punto e andiamo a prendere il pullman che ci porterà alla partenza di Curmayeur.
Passiamo il traforo del MonteBianco e come entriamo in Italia, sorpresa! il sole... il coro di sollievo sul pullman è unanime al 99,99%, io sono quella piccola percentuale scontenta.
Mancano due ore al via della gara ma il tempo peggiora in maniera decisa.

Ci infiliamo in un bar per restare asciutti il più allungo possibile.
Arriva la prima variazione sul percorso, per al troppa neve che sta cedendo sul primo monte che dovremmo fare subito dopo il via, viene eliminato dal percorso così la gara viene ridotta di 7km ma soprattutto viene tolto uno dei due passaggi sopra 3000m, io che sono senza adattamento alla quota non posso che essere felice di questo aspetto .
La mia tattica è molto semplice e si chiama REGOLARITA', voglio tenere il passo più regolare possibile, non sprecare energie e non fermarmi ai ristori più del tempo necessario.
Sono contento di essere nel cancello prima dei miei amici, visto il numero di partecipanti, ipotizzo di guadagnare almeno una ventina di minuti che mi permetteranno di stabilizzare il mio passo, per poi una volta raggiunto poter stare in loro compagnia il più possibile. Non ipotizzo nemmeno lontanamente di non essere ripreso, così come sono sicuro di non poter tenere il passo di Massimiliano che è nella mia stessa onda di partenza.
Pronti via si parte, il lungo serpentone saluta Curmayeur ed inizia ad innerpicarsi per le alpi.

La pioggia è leggera così per il momento parto con i pantaloncini corti, il passo in salita è sicuro, alterno corsa e camminata aiutandomi con i bastoncini in maniera da tenere aperto il diaframma e rispirare a pieni polmoni.

Dopo poco più di un ora di pioggia incostante ma che via via si è intensificata, il clima cambia in maniera radicale la pioggia è lascia il posto alla neve, leggera ma sempre neve così al ristoro prima di rifocillarmi mi metto i "magic della Camp sulle gambe" mi rifocillo con brodo caldo e si riparte.
Ora il percorso sale e sale tanto, ricorro alla camminata spinta. 

Con passo deciso e determinazione totale. Sto meglio del previsto l'affanno che ipotizzavo di patire nella prima parte di gara non si manifesta, questo vuol dire che sto rispettando le consegne che mi sono dato, ed il morale non può che salire.

Il tempo non da tregua, la neve diventa da fine a pesante e bagnata, incontro Federico che è venuto sul percorso a salutare i tanti amici che hanno preso parte alla gara, mi fermo il tempo di un saluto e di due foto. lo saluto e riparto.
Da qui in avanti diventa una gara da uomini veri, di quelli che sanno sopportare le avversità e le difficoltà, in quota la nebbia è fitta il vento soffia ad oltre 80kmh e la neve ti tartassa in maniera ripetitiva. I ristori sono salutati col massimo della gioia, riesco sempre prendere qualcosa di caldo e a rifocillarmi in maniera corretta.
Ho sempre bevuto con regolarità perché nonostante il clima non voglio disidratarmi, visto che sotto la giacca si suda tanto.
Mia moglie mi messaggia chiedendomi come va', viste le condizioni climatiche impietose e proibitive (diversi sono già i ritirati), siccome c'è il live della gara, chiedo a Costanza quale sia il mio vantaggio ho su Piero e gli altri visto che non mi hanno ancora ripreso e la cosa mi pare strana, per di più sono già passati oltre 30km di gara, mia moglie mi dice che ho circa 40' mi margine, praticamente gli stessi del riscontro precedente. Facendo due conti veloci, a questo punto non riusciranno a riprendermi prima di metà percorso dov'è previsto al ristoro più grande e dove abbiamo in programma di trovarci con le nostre famiglie (Mia moglie ha rinunciato, visto il tempo non potevamo portare lì la Greta) e di cambiarci completamente gli indumenti di gara. Massimiliano intanto sta volando è passato 175mo al precedente controllo.
Arrivo al ristoro di metà gara, ed è il momento di maggior riposo che mi prendo, mi cambio mangio due piatti ti pasta e saluto gli amici che ci stanno facendo da Crew, sono certo che da un minuto a l'altro vedrò entrare nel tendone Piero, Federico ed Emanuele....

PARTE III

"E' passata mezz'ora da quando sono al ristorno come mai non sono ancora arrivati gli altri? via non posso aspettare mi si stanno indurendo le gambe, per di più gli altri dovranno cambiarsi rifocillarsi e riposare un po', no via ho deciso riparto....
Ho cambiato tutti i miei indumenti dalle mutande in su, l'unici due indumenti che rimetto sono la giacca e i pantaloni anti pioggia della Camp. mancano 50km sul tracciato originale diventati 43 vista l'eliminazione della prima montagna.
Tra i vari indumenti che mi sono cambiato c'è anche le scarpe ora indosso, le Karhu Greta, modello della Karhu Flow da strada modificato con Piero, alla quale un artigiano di Borgo San Lorenzo abbiamo montato la suola del modello da Trail, e l'abbiamo ribattezzata in onore di mia Figlia.

Sarà la scarpa, sarà che sto alla grande riparto deciso verso il traguardo, ma ancora il peggio deve arrivare. Dopo 40' chiamo mia moglie e gli chiedo se Piero e gli altri sono arrivati e da quanto al ristoro di metà gara, lei mi dice che sono arrivati dopo circa 10' da quando ero ripartito io (il controllo chip, prevede la verifica del passaggio al momento dell'ingresso al ristoro e al momento dell'uscita dallo stesso) dopo 50' da quando ero ripartito io non erano ancora rientrati in gara, quindi hanno già perso 10' più di me all'interno del ristoro.
Il tempo è impietoso, mi gestisco in salita ma tiro le discese sfruttando le mie qualità di forte discesista.

Il buio diventa via via più intenso mi sparo il più forte possibile il tratto a mezza costa sotto una fittissima nevicata.

Arrivo al rifugio del 65km all'interno di una stalla, qui decido di cambiarmi la maglia ormai è buio e la possibilità di trovare un posto asciutto per cambiarmi più avanti non ci dovrebbe essere. Fuori si è scatenanta una bufera, la neve arriva sopra le caviglie, è freddo e buio mi faccio coraggio e riparto il passo è deciso ma si deve stare attenti il terreno è scivoloso, e dove non c'è neve è presente tanto tanto fango.
Arrivo al punto più alto della gara, la neve ed il freddo mi fanno decidere di rischiare in discesa ma di forzare i ritmi, perché scendendo di quota le condizioni climatiche spero siano migliori. Sotto la cresta c'è il ristoro grandi i volontari che nonostante il tempo, hanno allestito sotto vento un gazebo con il fuoco acceso, ma io decido che non è il caso di fermarsi anzi è il mento di sparare in discesa le ultime energie.
Intanto mi arriva il messaggio da parte degli organizzatori, altro taglio di percorso non dobbiamo fare più l'ultima ascesa prima di Chamonix, il terreno è troppo scivoloso quindi ci faranno passare per la gola.
Così il percorso non so se sarà più corto o più lungo, sta di fatto che ho una salita in meno da fare. Sono nel fitto del bosco, a smesso di piovere da mezz'ora, sento delle voci a una ventina di metri da me ma il sentiero e tortuoso e gli alberi non mi permettono di vedere chi ho d'avanti. Dopo un paio di minuti, la mia frontale illumina uno zaino e vedo la scritta KUTT, è Massimiliano che è scoppiato, il problema più grosso è al ginocchio ma probabilmente ha cercato un ritmo di gara troppo forte per quel clima.
Mi aggrego a lui ma è troppo lento non voglio prendere freddo, siccome è in compagnia di un'altra persona gli chiedo se posso proseguire del mio passo, nel Trail si deve sempre prima pensare ad essere d'aiuto agli altri e poi alla classifica, ricevuto l'ok, aumento il mio ritmo, ormai sono a 10km dall'arrivo sono stanco alterno corsa e camminata, la mancanza di allenamenti veri negli ultimi due mesi presenta il suo conto, perdo qualche posizione ma incredibile sono il primo della mio Team. Ecco le luci di Chamonix entro in città manca un km e mezzo ma sembra non finire mai, le gambe sono dure, sono le tre e mezzo di notte, ecco il traguardo, sorrido ho finito le mie fatiche.

Guardo il tempo poco più di 17h, il garmin mi dice 94km, gli organizzatori dovranno ceritficarne 87 ma quello che conta è che l'ho finita.

Vado a cambiarmi nella palestra, mi metto i panni asciuti, voglio aspettare gli altri quindi lì chiamo ma sono ancora a più di 10km di distanza dopo un po' di attesa mi rendo conto che sono troppo stanco, torno al mio appartamento e sono le 7 del mattino mi lavo e mi infilo a letto con mia figlia.
Massimiliano concluderà le sue fatiche con oltre 40' di ritardo gli altri ad oltre 3h, la mia regolarità è stata impressionante per tutta la lunghezza della gara. Ho scoperto poi che Piero aveva sofferto di ipotermia proprio al ristoro nella stalla. ma grazie agli amici ha finito regolarmente la sua gara.
Il clima migliorerà in maniera decisa, ma è stato così pesante che hanno dovuto per la prima volta accorciare la gara regina l'UTMB a 100km restando solamente in Francia.

 

Nei giorni successivi, verificherò sul regolamento della Western se potrò iscrivermi al sorteggio, visto che la gara è stata accorciata, la cosa mi dispiacerebbe ma le regole sono regole e in questo gli americani non transigono.
Accanto alle tre gare TDS UTMB e CCC, nell'elenco delle gare qualificanti è presente un asterisco in questi casi solitamente leggendo la legenda c'è scritto gara non ammissibile per questo e quest'altro motivo. Non questa volta questa volta la nota è lunghissima e recita.
Solo per questa volta ed anche nel ripetersi di tali condizioni in futuro non verrà replicato, solo per questa volta dicevamo abbiamo deciso di ammettere al sorteggio per partecipare alla Western States 2013 i partecipanti delle suddette gare, ma non più come da primo regolamento Finisher all'UTMB, 26h alla TDS e 19h alla CCC, ma in base ai nuovi limiti di tempo UTMB 22h TDS 20 CCC19h.
SIIII!!! posso fare il sorteggio, gli americani hanno riconosciuto per una volta le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare e siccome delle tre la più martoriata dal tempo è stata la CCC ecco che il tempo massimo resta invariato....."

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