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STORIE DI CORSA - BUSSINO

In questa sezione del forum riporterò le imprese portate a termine dall'ultramaratoneta Bussino, secondo quanto da lui stesso raccontato nel suo "Diario semi serio di un ex atleta" pubblicato sul sito Running Forum. 

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Scopriamo chi è Bussino proprio dalla sua presentazione sul diario citato:

"Mi chiamo Alberto Lazzerini, ma tutti soprattutto nel mondo del Trail mi conoscono come Bussino
42 anni Marito di una splendida Moglie anche lei sportiva, e padre della bambina più bella del mondo che tra poco più di una settimana finirà due anni.
Nel mondo delle corse ci sono sempre stato, i miei mi portarono a fare Atletica all'età di sei anni e da allora è un amore incondizionato, anche se nel mezzo ci sono 15 anni di stop forzato.
Il mio momento migliore l'ho avuto tra i 18 ed i 21 anni, correvo i 10000m in 31'40 ed ho un personale di 14'58 nei 5000m, ho anche un personale di 2h37 in maratona fatto a 20 anni in una gara in Francia di cui non riesco a ritrovarne traccia. 
Il momento d'oro di quel periodo è stato però sulle gare in strada, e quelle di corsa in montagna dove spesso vincevo con notevoli distacchi, in una di queste tanto per farvi capire, un allenatore disse al suo atleta oggi si corre per il secondo posto c'è Alberto (lui arrivò terzo... io? secondo ), a dicembre 1993 parto per il servizio di leva, faccio i provini per il gruppo sportivo e lì supero senza problemi, ai primi di gennaio dovrei avere il sospirato trasferimento, che però non si concrettizzerà mai, il comandante dell'11° reg. Bersaglieri (caserma opertiva), militare convinto nega il trasferimento, e così i mi ritrovo a fare il soldato in una delle caserme col più alto grado di preparazione militare d'Italia, campi di addestramento in sardegna, addestramenti coordinati con gli americani, i francesi, spagnoli tutto questo perché che era uno dei due reggimenti italiani insieme alla Folgore, facente capo al gruppo di intervento rapido della Nato per le missioni militari... che culo è    . Il mio destino cambia il 1 luglio 1993, mentre rientriamo da un permesso premio, mentre dormo in macchiana il mio commilitone si addormenta alla guida e con la sua A112, ci schiantiamo contro un platano, ma non era il mio momento, per puro caso visto che non c'era l'obbligo, mi ero all'acciato la cintura di sicurezza solo per potermi appoggiare per dormire meglio, quel gesto però mi ha salvato la vita, ma le conseguenze furono comunque belle pesanti, frattura plurima scomposta della mandibola per un totale di 30 tra fratture principali e secondarie, schiacciamento della milza (per fortuna rissorbito in maniera naturale) interessamento della spalla sinistra dello sterno e della spalla destra. Inizia così il mio calvario 5 anni dentro e fuori dagli ospedali costellati da diversi interventi chirugici, che hanno la principale causa di allontanarmi dalle corse. Così passano gli anni, seguo lo sport da dietro una scrivania come dirigente di pallavolo, l'unica attività fisica che mi concedo sono i campionati amatoriali di calcio a 5 come portiere. Le corse le seguo con un occhio e col cuore gonfio, ma rifiutandomi di tornare. Poi arriva il 2008 peso 93/94 kg ed inizio ad andare in palestra, lì conosco delle persone che vengono dal mondo dell'atletica e che spingono gli iscritti della palestra a fare gare podistiche, così un sabato mi decido e vado anch'io da lì l'amore rinasce, il fuoco sopito sotto le ceneri si ravviva, e la passione soprattutto per le gare lunghe prende il sopravvento e così decido "devo fare la maratona di NY" ed anche una gara nel deserto (sogni di quando avevo 20 anni), convinco i ragazzi della palestra ed organizziamo un gruppo che prenderà parte alla 40ma edizione di NY, la testa diceva si il fisico un po' meno, visto che i miei 93/94 kg non erano certo l'ideale e soprattutto tenuto conto, che non andavo a correre praticamente mai. Ad un mese e mezzo dalla maratona ho nelle gambe l'autonomia di poco più di 12/13 km, così mi decido e vado a trovare il mio vecchio allenatore il quale mi da del grullo ma siamo amici e così mi butta giù una tabella che mi permetta di finire la gara senza troppe pretese, principalmente corsa per dimagrire e tante ripetute per mettere un po' di ritmo nelle gambe qui sta la differenza tra un allenatore che ti conosce e ti segue e le tabelle fisse scaricate su internet. In quel mese e mezzo sono riuscito a mettere un po' di banane nel motore e a togliere 6kg di peso. Arrivo a NY senza sapere cosa avrei potuto fare, senza un tempo nella testa con l'unica idea quella di essere il più regolare possibile durante la gara. Ma ecco la prima notizia incredibile, in questo gli americani sono unici c'è poco da fare, al ritiro del pettorale mi vedo assegnare il n°7458 colore Blu raggruppamento denominato Professional Man quella che per intenderci, fa parte della prima onda di partenza subito dietro ai Professionisti composta principalmente da chi ha come personale sotto le 3h, sono passati 15 anni ma dove ca**o hanno torvato il mio personale? boh, ma questo mi gasa e non poco, potrò partire subito senza la calca dei 50000 e provare a tenere il mio penoso ritmo per il maggior tempo possibile, ipotizzo per poco visto che il mio massimo lungo fatto, e con le ripetute di 400m, manco in maniera continuativa è stato di 25km, ma alla fin fine non posso definire nemmeno così penoso il mio ritmo visto che chiudo la maratona nel tempo di 3h51' distrutto si ma sempre sotto le 4h.
Come è logico che sia ormai l'amore è riesploso totalmente, mi gaso di quello che ho fatto e mi metto ad allenarmi con maggiore serietà e continuità, così 4/5 mesi dopo parto alla volta di Barcellona per la mia seconda maratona della mia nuova vita sportiva, tempo finale 3h21' e spiccioli, in poco tempo ho limato mezz'ora al mio nuovo personale (è inutile parlare di tempi vecchi di 15 anni), il prossimo obbiettivo andare sotto le tre ore, ma quello per il momento è un obbiettivo messo in frigo, perché nel frattempo è riesploso un altro amore vero il Trail, le Ultra e le gare nel deserto. Ma questa è un'altra storia che vi racconterò nei prossimi giorni."

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