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Escursionismo

L'escursionismo è un'attività motoria basata sul camminare nel territorio, sia lungo percorsi (strade, sentieri), anche variamente attrezzati, sia liberamente, al di fuori di percorsi fissi.
Spesso, derivando il termine dalla lingua inglese, viene indicato anche come trekking o hiking. Il primo termine deriva dal verbo inglese to trek, che significa camminare lentamente o anche fare un lungo viaggio. Il secondo deriva dal verbo inglese to hike, che significa camminare.
​Normalmente l'escursionismo si svolge in montagna o comunque in un ambiente naturale, e può essere accompagnata da attività naturalistiche quali il birdwatching, l'osservazione di specie botaniche o anche la visita di monumenti o fenomeni naturali posti lungo il percorso. Un'escursione molto lunga che tende ad attraversare un massiccio montuoso o un gruppo montuoso è detta traversata.
L'escursionista seriamente motivato deve avere rispetto dell'ambiente che attraversa, evitare di fare rumore, rispettare i sentieri, non manomettere la segnaletica, non lasciare rifiuti (che potranno essere compattati e trasportati fino ad un cestino, o meglio ancora a valle). Non cogliere specie botaniche protette o molestare animali selvatici, accendere fuochi solamente in luogo adatto e con adeguata competenza, spegnerlo accuratamente prima della partenza, non gettare mozziconi di sigaretta o fazzoletti di carta comunque utilizzati.
Complementari all'escursionismo, in quanto svolte in ambiente similare ma con altri mezzi di trasporto, sono le escursioni a cavallo, le escursioni someggiate, quelle in mountain bike, in canoa, lo sci di fondo e lo scialpinismo. L'escursionismo è inoltre preliminare ad attività quali l'arrampicata e l'alpinismo. [Fonte Wikipedia]

SCALA DIFFICOLTA'
 

Stabilire il grado di difficoltà di un percorso secondo criteri oggettivi è impossibile. Ogni persona percepisce le difficoltà sulla base delle proprie esperienze, dei propri limiti, delle sensazioni e delle reazioni psicologiche. Il Club Alpino Italiano ha adottato, a livello nazionale, una scala per distinguere le difficoltà escursionistiche degli itinerari, che esprime una valutazione sul grado di difficoltà. Questa scala tiene conto di tre parametri oggettivi fondamentali: il dislivello, la distanza planimetrica, la segnaletica del percorso. [Fonte Sito C.A.I.]

T = Turistico
Itinerari che si sviluppano su stradine, mulattiere o comodi sentieri. Sono percorsi abbastanza brevi, ben evidenti e segnalati che non presentano particolari problemi di orientamento. I dislivelli sono usualmente inferiori ai 500m. Sono escursioni che non richiedono particolare esperienza o preparazione fisica.

E = Escursionistico
Itinerari che si volgono quasi sempre su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni. Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati Normalmente il dislivello è compreso tra i 500 e i 1000m

EE = Escursionisti Esperti
Itinerari non sempre segnalati e che richiedono una buona capacità di muoversi sui vari terreni di montagna. Possono essere sentieri o anche labili tracce che si snodano su terreno impervio o scosceso, con pendii ripidi e scivolosi, ghiaioni e brevi nevai superabili senza l'uso di attrezzatura alpinistica. Necessitano di una buona esperienza di montagna, fermezza di piede e una buona preparazione fisica. Occorre inoltre avere un equipaggiamento ed attrezzatura adeguati, oltre ad un buon senso d’orientamento. Normalmente il dislivello è superiore ai 1000m.

EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura alpinistica
Itinerari che richiedono l'uso di attrezzatura da ferrata (cordini, imbracatura, dissipatore, casco, etc.). Possono essere sentieri attrezzati o vere e proprie vie ferrate. Si rende necessario saper utilizzare in sicurezza l'equipaggiamento tecnico e avere una certa abitudine all'esposizione e ai terreni alpinistici.

EEAG = Escursionisti Esperti Attrezzati Ghiaccio
Caratteristiche simili all'EEA ma con utilizzo di attrezzature da ghiaccio (ramponi, piccozza, corda, etc.) oltre alla conoscenza delle relative manovre di assicurazione.
  

Al fine di ottenere una maggiore sicurezza nella scelta dell'escursione più appropriata alle proprie capacità e per la migliore scelta dell'equipaggiamento, si consiglia di integrare le definizioni convenzionali con le informazioni riportate di seguito.
a. Il tempo medio di percorrenza, senza le soste.
b. I dislivelli totali delle salite e delle discese.
c. La qualità del fondo del sentiero.
d. La presenza e la qualità della segnaletica.
e. Le quote massime che si raggiungono.
f. La dislocazione lungo il percorso di rifugi, bivacchi, sorgenti, rifornimenti, passaggi attrezzati, nevai guadi e gallerie.
g. La morfologia dell'ambiente in cui si snoda il percorso.

IL MIO PROGRAMMA
 

Essendo stato da sempre appassionato ​di escursioni in montagna, trascurate per anni per mancanza di tempo (tempo che ancora in effetti non ho), ho deciso di impegnarmi maggiornamente a sfruttare le poche ore a disposizione del fine settimana non solo per correre o per andare in mtb, ma anche per fare trekking in posti conosciuti e non. 

Per poter dare un minimo di costanza in più ad effettuare queste escursioni ho creato un primo programma delle "vette" da raggiungere che riporto di seguito con un minimo di descrizione dei luoghi. 

I monti presentano diverse vie di salita, al variare delle quali può aumentare o diminiuire il grado di difficoltà o la durata dell'escursione.

Monte Santa Lucerna

Escursioni del 2017

Monte Santa Lucerna è un monte di 1.256 s.l.m in provincia di Cosenza, compreso nei territori dei comuni di Lago e Grimaldi.
Di origine ancora sconosciuta, presenta una conformazione rocciosa complessa.
Sotto l'aspetto della vegetazione, vi si possono trovare pino laricius, abete bianco, castagno.
Il clima è di tipo appenninico, quasi alpino.
Si affaccia sul mar Tirreno in direzione della cittadina di Amantea, e fa parte della catena costiera calabrese.

Monte Cocuzzo

Escursione del 31/07/2016

Monte Cocuzzo è un monte di 1541 metri dell'Appennino meridionale, in provincia di Cosenza. Si tratta di una delle vette più alte della Catena Costiera. Cocuzzo viene dal latino Cacutium, che a sua volta deriva dal greco antico κακός κύτος (kakos kytos), cioè "cattiva pietra" o "cattiva cavità", il che farebbe pensare ad una origine vulcanica confermata anche dalla forma conica. Tuttavia, secondo le tesi prevalenti, suffragate dalle caratteristiche geomorfologiche del terreno e delle rocce, la montagna è di formazione dolomitica, quindi non è un vulcano spento.
Monte Cocuzzo si trova nel territorio di Mendicino e confina a sud con i comuni di Lago e Belmonte Calabro e a ovest con i comuni di Longobardi e Fiumefreddo Bruzio.

Montea

Escursione da programmare

Montea è una delle cime più alte dell'appennino calabrese e del Parco nazionale del Pollino e per Sant'Agata di Esaro e raggiunge i 1825 metri s.l.m. Montea inoltre è formata da più cime. Fa anche parte dell'appennino calabro. Inoltre su essa è possibile ammirare il famosissimo dito del diavolo di origine calcarea.

Monte La Mula

Escursione da programmare

La Mula (1 935 m.s.l.m.) è una montagna della Calabria settentrionale facente parte dei Monti di Orsomarso dei quali è la seconda cima più alta, dopo il Cozzo del Pellegrino (1 987 m.s.l.m.). È compresa nei comuni di Grisolia e San Donato di Ninea. La montagna ha origine carsica ed è inserita nel territorio del Parco nazionale del Pollino. Dalla vetta è possibile ammirare il panorama della costa Tirrenica ed il versante Ionico dela Calabria; sulle sue pendici sono presenti boschi di Faggio e di Quercia. La Mula (definita a volte “panettone” per la forma piuttosto arrotondata) è inserita dalla Società botanica italiana nei territori con specie da salvaguardare. Tra La Mula e la Muletta (una cima secondaria) si apre un pianoro a 1600 m.s.l.m. denominato “Il Campo” dove leggenda vuole sia passato il condottiero cartaginese Annibale.

Cozzo del Pellegrino

Escursione da programmare

Il Cozzo del Pellegrino, con i suoi 1987 metri di elevazione sul livello del mare, è la vetta più elevata dell'omonimo massiccio (conosciuto anche come Monti di Orsomarso o Dorsale del Pellegrino), che fa parte del Parco nazionale del Pollino. È situato a sud est del Parco, nel comune di San Donato di Ninea, in provincia di Cosenza. La vetta di Cozzo del Pellegrino costituisce il punto più elevato di un anfiteatro composto da Cozzo dell'Orso (1561 metri s.l.m.), Schiena dei Lacchicelli (1736 metri s.l.m.), ad ovest, e La Calvia (1910 metri s.l.m.), La Cresta (1619 metri s.l.m.), Cozzo di Valle Scura (1824 metri s.l.m.), Serra Paratizzi (1795 metri s.l.m.) ad est. Il suddetto anfiteatro è la testata valliva della Valle dell'Abatemarco, dove La Carpinosa costituisce la sorgente del fiume Abatemarco, che con una lunghezza di circa 20 km, attraversa l'intera valle e sfocia nel Mar Tirreno.
Il Cozzo del Pellegrino ha natura rocciosa dolomitica, così come per gli altri rilievi del Parco Nazionale del Pollino. È un rilievo montuoso, infatti il tempo ha scavato in questa montagna un impressionante canalone di roccia, che dalla vetta (1987 metri s.l.m.) scende fino alla Carpinosa (654 metri s.l.m.), nella valle dell'Abatemarco. Il canalone è in continua erosione, infatti non è raro assistere ad una scarica di pietre e massi che si staccano dalla roccia per scendere a valle. Ad est di questo canalone, ne troviamo un altro molto simile: è il canalone di La Calvia, così che la vista frontale della montagna offre uno spettacolo senza precedenti.

Serra del Prete

Escursione da programmare

La Serra del Prete è un monte dell'Appennino meridionale, posto al confine tra Calabria e Basilicata. Esso è il terzo monte più alto del Massiccio del Pollino e quindi del Parco nazionale del Pollino dopo il Monte Pollino (2.248 m) e la Serra Dolcedorme (2.267 m) raggiungendo un'altezza di 2.181 m. Il monte è situato tra i comuni di Morano Calabro, nel versante meridionale quindi calabrese, e da Viggianello (Italia) nel versante settentrionale. Un avvenimento importante avviene nel febbraio del 2010 quando si verificò, lungo il versande nord-est del monte, una valanga (la prima dal 1990).

Serra di Crispo

Escursione da programmare

La Serra di Crispo (2.054 m) fa parte del massiccio del Pollino, un massiccio montuoso dell'Appennino meridionale, posto lungo il confine di Basilicata e Calabria.

Serra delle Ciavole

Escursione da programmare

La Serra delle Ciavole (2.130 m) fa parte del massiccio del Pollino, un massiccio montuoso dell'Appennino meridionale, posto lungo il confine di Basilicata e Calabria.

Monte Pollino

Escursione da programmare

Pur essendo secondo in altezza dopo serra Dolcedorme, il Pollino - la cui cima raggiunge i 2.248 m - dà il nome all'intero massiccio, cuore dell'omonimo Parco nazionale.
Qui si elevano le maggiori cime dell'Appennino meridionale: oltre le già citate vette di serra Dolcedorme e del monte Pollino, superano i 2.000 m d'altitudine anche serra del Prete (2.181 m), serra delle Ciavole (2.130 m e 2.127 m) e serra di Crispo (2.054 m).
Su queste cime corre il confine tra la regione lucana e quella calabrese.

Serra Dolcedorme

Escursione da programmare

Serra Dolcedorme, con i suoi 2.267 metri, costituisce la cima più elevata del massiccio del Pollino oltre che dell'arco appenninico meridionale.
Il confine tra Basilicata e Calabria, seguendo la cresta della sella Dolcedorme (1.970 m) - che divide l'omonima serra dalla vetta del Pollino - prosegue sull'anticima del versante nord-occidentale (2.247 m), per poi discendere sulla cresta nord della montagna. La vetta vera e propria è spostata subito più a sud, in territorio calabrese.
Molto ripido il versante meridionale, che si getta nella piana di Sibari, caratterizzato da una grandiosa parete, la più imponente dell'Italia meridionale.
Il versante lucano, segnato dall'ampia curva arcuata che dai 2.247 metri dell'anticima nord-occidentale digrada bruscamente verso i 1.872 metri del passo delle Ciavole, racchiude la conca della fossa del Lupo, uno dei circhi glaciali più imponenti del massiccio, alla cui base si stende il vasto e luminoso altopiano denominato piano di Pollino. Quest'ultimo, con la più alta piana del Pollino e col più basso piano di Toscano, va a costituire i più noti piani di Pollino.

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