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Escursioni 2017

S. Lucerna '17

SANTA LUCERNA - 26/02/2017

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SCHEDA TECNICA

Difficoltà: T
Altitudini: min 604 m / max 1227 m
Dislivello: 1293 m in salita / 1304 m in discesa 
Lunghezza percorso: 26,02 km
Tempo in movimento (A/R): 2h 49' 13''

Modalità di escursione: trail running

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RESOCONTO
Sono le 7:15 di domenica mattina e ancora non ho deciso che tipo di allenamento fare. Un lungo lento su asfalto o un intenso trail in montagna? Entrambe le opzioni prevedono che io testi per bene il dolore alla tibia dx che dal 26/12/2016 mi accompagna spesso durante le fasi finali delle mie uscite più lunghe e il timore di fermarmi nuovamente mi spingerebbe più che altro a fare una corsetta di 10-15 km senza forzare.

Guardo fuori dalla finestra e vedo la montagna coperta di nebbia, penso quindi che sia un peccato salire lassù e non godersi i paesaggi che la montagna offre. Mi dedico alla colazione e poi inizio a preparare gli indumenti per la corsa. Arrivato alla scelta delle scarpe vado prima a riaffacciarmi dalla finestra e, con mia sorpresa, mi accorgo che la coltre di nebbia non ricopre più la montagna.

Opto quindi per le scarpe da trail e per il percorso sterrato, senza ancora una metà precisa in mente. Visto il tipo di uscita prevista, prendo anche lo zaino da trail (con all'interno telo termico, fischietto d'emergenza e telefonino), 2 borracce d'acqua da 250 cl e un gel energetico.

Con circa un chilo di attrezzatura addosso e dopo aver fatto un po' di riscaldamento, alle 8:30 parto all'avventura.

I primi 2 km sono su asfalto e li faccio molto lentamente, anche per la mancanza di abitudine a correre con le pesanti scarpe da trail. 

Poi lascio la strada asfaltata e inizio lo sterrato. E la salita. Salita che mi porterà in 6 km a percorrere un dislivello positivo di 660 m, con una pendenza media dell'11% e che per alcuni tratti non mi permetterà di correre ma solo di camminare.

Arrivato alla località Remitorio, cerco di sgranchirmi le gambe imballate dalla salita percorrendo la strada in discesa che raggiunge la località Casellone. Inizio quindi a scendere lungo la strada sterrata e sento che le gambe stanno meglio, ma quando la discesa si fa più ripida mi volto e torno indietro, per non rischiare di imballarmi le gambe come erano prima.

Raggiunto di nuovo il Remitorio decido di correre lungo il suo falsopiano, andando in direzione nord. La strada di sommità è erbosa e terrosa, caratteristiche che la rendono perfetta per correre senza provocare traumi alle articolazioni, ad eccezione di un paio di punti che presentano brevi ed intense salite/discese.

Al 12° chilometro raggiungo la scoscesa parete sud del Monte Santa Lucerna e faccio il primo pensierino a raggiungerne la vetta. Vado quindi avanti per un altro km e decido di provarci.

La vetta è poco distante e il sentiero per arrivarvi non è messo male, ma in molti tratti la salita è tale che mi è impossibile correre. Ne approfitto per fare qualche fotografia, anche se la visuale è un po' limitata dalla nebbia e il mare, pur essendo abbastanza vicino, non si riesce vedere.

Al 14° km sono sulla vetta di Santa Lucerna! Rifiato e mi godo un po' il momento, ma senza esagerare perché se mi raffreddo troppo rischio qualche infortunio nella ripida discesa che mi attende.

Avviso casa che rientrerò tra circa un'ora e via, riparto a correre tra le insidiose pietre che caratterizzano la nostra montagna.

Il percorso della via del ritorno coincide con quello dell'andata, con piccole variazioni alla ricerca di nuovi sentieri su cui avventurarmi in futuro. Ricerca per il momento terminata con esito negativo.

Al 19° km raggiungo il punto in cui inizia la discesa col forte dislivello che mi porterà fino alla strada asfaltata. Nei primi 2 km le gambe ancora riescono a correre in discesa in pieno controllo, ma subito dopo hanno un crollo devastante. Così oltre a non riuscire più ad avere la forza a controllare le gambe, mi arrivano anche delle fitte muscolari per il troppo lavoro svolto. 

Raggiungo la strada asfaltata con molta sofferenza e qui sento dei principi di crampi che potrebbero bloccare la mia corsa da un momento all'altro. 

Stringo i denti e resisto fino allo scoccare del km 26, qua mi fermo e percorro le ultime centinaia di metri camminando.

Concludendo, bellissima esperienza che dal punto di vista paesaggistico sarebbe stata ancora più bella se fosse stata una giornata di sole e non nuvolosa; d'altronde, per poter correre e non sprecare ulteriori energie sotto il sole cocente, è stato meglio così.

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Santa Lucerna 24.12.2017

SANTA LUCERNA - 24/12/2017

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SCHEDA TECNICA

Difficoltà: EE
Altitudini: min 604 m / max 1227 m
Dislivello: 1471 m in salita / 1473 m in discesa 
Lunghezza percorso: 30,05 km
Tempo in movimento (A/R): 3h 23' 33''

Modalità di escursione: trail running

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RESOCONTO
Come programmato da diversi giorni, voglio dedicare la mattinata della vigilia di Natale ad una lunga uscita trail. In questa fase dell'anno non mi interessa molto fare allenamenti veloci o smuovere le gambe, ma al contrario voglio aumentare il chilometraggio e stare sulle gambe il più a lungo possibile.

Già dalla sera prima mi preparo lo zainetto da trail con dentro diversi alimenti (1 gel, 1 barretta, 2 fruttini Zuegg, 1 bustina di sali, 1 bustina di frutta secca), il telo termico, uno smanicato antivento e la borraccia da mezzo litro da riempire con acqua e sali.

Cosa oramai rara, non metto neanche la sveglia mattutina, ponendomi come unico vincolo orario quello di rientrare prima delle 13.

Mi sveglio poco prima delle 8, faccio colazione e mi preparo per uscire in abbigliamento trail invernale: maglia termica interna a maniche lunghe, maglia leggera ma felpata all'esterna, scarpe da trail, guanti, berretto in pile, ciclisti e pantaloncino sopra.

Alle 8:40 esco di casa e trovo una temperatura intorno ai 5-6°C e una splendida giornata di sole. Sono vestito un po' troppo pesante per la temperatura presente, ma per il percorso che ho in mente devo cautelarmi il più possibile.

Inizio a correre e purtroppo non ricevo ottime sensazioni dalle gambe: le sento un po' stanche e faccio fatica già ad andare a ritmi normalmente per me lentissimi. Ma non avendo grosse pretese in termini cronometrici, vado avanti per la mia strada.

I primi km sono sul mio solito percorso di lunghissimo, quindi su strada asfaltata. Fino al 4° km sono presenti diversi saliscendi e poi si inizia a salire verso la località Acquafredda di Aiello Calabro. Giunto quasi fino a questa località dopo circa 5 km di salita, mi immetto in una strada sterrata privata che sale verso la montagna. Avevo già esplorato i primi 2 km di questa strada e mi era sembrata corribile in diversi tratti. Inoltre, studiando su Google Maps sembrava proprio che tale strada fosse in qualche modo collegata a quella che dalla  località Casellone di Aiello Calabro arrivasse alle pendici di Monte Santa Lucerna, percorrendo il crinale del Monte Remitorio.

Inizio quindi a salire, anche se più lentamente del solito a causa sempre delle gambe inaspettatamente più stanche del previsto, e man mano che salgo inizio a trovare qualche chiazza di neve nei punti meno esposti al sole. 

Arrivato però a poche centinaia di metri dopo il 12° km mi trovo a dover scegliere tra 3 diverse strade e, sbagliando, scelgo quella che va nella direzione che avevo in mente di seguire. Tale strada però dopo un po' finisce e io, invece di tornare saggiamente indietro, decido di risalire un ripido versante alla cui sommità trovo un'alta recinzione, al di là della quale intravedo solo rovi di spine.

Intestardendomi a non ridiscendere, mi immetto nel boschetto che vedo sulla destra, anche se non vi è neanche un sentiero e sono costretto a districarmi tra le spine e i rami presenti. Faccio solo un centinaio di metri, ritrovandomi le gambe tutte graffiate, e poi risalgo di nuovo verso la recinzione, intravedendo stavolta terreno libero al di là di essa. Trovo un punto in cui ci sono degli alberi e tra la maglia larga delle rete di recinzione e i tronchi vicini riesco ad issarmi e scavalcarla. 

Ma faccio poche decine di metri e trovo una seconda linea di recensione da saltare. Provo a costeggiarla per trovare un punto più favorevole ma alla fine mi arrendo, mi arrampico e salto dentro la seconda protezione.

Stavolta almeno trovo terreno coltivato e libero da sterpaglie, riesco quindi di nuovo a correre e a raggiungere alcune case, di cui alcune diroccate, presenti nella proprietà. Mi guardo in giro e non riesco a trovare vie di uscita da nessun lato, mi dirigo quindi nella parte alta della proprietà e arrivo fino ad un cancello di recinzione. In alto ma ben lontano, intravedo gli alti pini della sommità, scavalco quindi il cancello e inizio a salire da quello che mi sembra un sentiero.

Il sentiero è ben riparato dalla luce del sole e più vado avanti più aumentano le zone coperte di neve, anche perché in questo tratto supero i 1000 m di altitudine s.l.m.

Arrivo quasi al 13° km e mi ritrovo di nuovo in una via senza uscita, circondato da alti e fitti rovi di spine. Stavolta non posso proseguire in nessun modo e decido di tornare indietro per un centinaio di metri. L'unica cosa che mi fa ben sperare di essere sulla giusta direzione è l'aver sentito il rombo di un motore non troppo lontano da me e che quindi la strada carrabile non sia lontana. 

Scendendo in effetti noto un sentiero che prima mi era sfuggito, bloccato artificialmente da alcuni rami di pino. Ne levo qualcuno e poi scavalco quelli restanti e, dopo pochi passi, finalmente intravedo i segnali del metanodotto, la cui linea fiancheggia la strada (sterrata ma carrabile) lungo tutto il crinale del Remitorio. 

Sono a quota 1100 m s.l.v. e da qui in poi la mia corsa si svolgerà sempre su terreno innevato o ghiacciato, come documentato anche dalle foto fatte con lo smartphone, che nella fase più dura della salita avevo tenuto ben protetto nello zaino.

Nonostante la neve, finalmente riesco a correre lentamente ma bene. La temperatura credo sia sotto lo zero, ma mi sento benissimo e arrivo velocemente al 16° km. Qui mi trovo davanti lo stupendo versante sud di Monte Santa Lucerna e decido di arrivare in vetta per quella che potrebbe essere la mia prima invernale, dopo aver avvisato casa dicendo di fare un po' di ritardo...

Corro per un altro paio di km, sempre su ghiaccio e neve ben compatta e al 18° inizio il percorso che dalla strada mi porterà in vetta attraverso un sentiero completamente innevato in cui credo che non riuscirò a correre se non per brevissimi tratti. Anzi, il sentiero in realtà nell'ultimo tratto non c'è proprio e quindi l'arrivo in cima avviene zigzagando tra le rocce (tra neve e rocce in questo caso).

Impiego quasi 12' per percorrere questo km ma arrivato in cima la visuale offerta è spettacolare: a nord tutta la catena del Pollino; ad est un innevato Monte Cocuzzo e, oltre il mare, le isole Eolie tra cui spicca il solito Stromboli; ad ovest le montagne della Sila; a sud, a circa 200 km in linea d'aria, il Monte Etna!

Mi fermo a fare qualche foto e poi, per paura di raffreddarmi, purtroppo sono costretto a rimettermi presto a correre e a tornare indietro. Nonostante la tanta neve presente e la pendenza, dopo poco più di 5 minuti sono di nuovo sulla strada sterrata. Percorro tale strada per circa 3 km e al 23° km decido di non tornare indietro da dove sono salito e di tagliare dalla più breve strada che passa da località Ciglioni. 

Da questo punto in poi, nonostante il percorso sia quasi tutto in discesa, non riesco più a spingere con le gambe ormai stanche. Faccio una fermata intermedia ad una fontana per riempire un po' la borraccia svuotata e al 28° km raggiungo la strada asfaltata. Giunto a questo punto le gambe sono doloranti e vorrebbero fermarsi a riposare, ma io impongo loro di portarmi fino a casa. Saranno due km di sofferenza, ma la testa deve pure vincere ogni tanto qualche battaglia!

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