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PERSONAGGI STORICI

Cotè

GERARD COTE' (Canada 1913 - 1993)

Sergente dell'esercito franco-canadese inizia la corriera sportiva come boxeur, appassionato di sci si dedica poi all'atletica, soprattutto al fondo ed alla maratona. Su 264  gare disputate ne vincerà 112 e 56 volte arriverà secondo.

Vinse 3 volte In Yonkers Marathon e 3 volte l' Amateur Athletic Union, dal 1936 al 1939 partecipò 4 volle a Boston: miglior piazzamento 7°. Nel 1940 finalmente vinse con il record di 2:28:25 e vincerà ancora nel 1943, 1944 e 1948. Nel 1948 partecipò alle Olimpiadi ma si dovette fermare per i crampi ed arrivò 17°. Si ritirò dalle gare nel 1956.

"Ho corso 4 volle a Boston e la quinta volta mi sono imposto di vincere o non avrei più corso: una goccia d'allegria vale un chilo di tristezza. Quando corro raddoppio le mie gioie e divido le amarezze a metà. Ho fatto la boxe, ho sciato ed ora corro, come deve annoiarsi chi non cambia mai le sue abitudini! l miei piedi portano il mio corpo, ma l'amore per la corsa è guidato dalla mia anima: l'amore più alto per ciò che fai, come l'arte più nobile, richiede sempre una grande devozione".

[Fonte: articolo pubblicato da Corrado Mazzetti su FB]

YUN BOK SUH (Corea del Sud 1923)

Della sua vita si sa pochissimo, alcuni militari USA in Corea lo videro correre e grazie a delle donazioni venne invitato negli Stati Uniti dove partecipò alla Maratona di Boston nel 1947. Alla partenza si mise subito alle spalle del favorito, il finlandese HIETANEN quando sulle Newton Hllls un fox terrier gli attraversò la strada, inciampò e cadde. Si rialzo e per non perdere contatto con Hietanen corse senza allacclarsi la scarpa, con un laccio slegato, e sulla Breakheart lo superò e andò a vincere con 4 minuti di margine ed il nuovo record del mondo 2:25:39. Era il prlmo asiatico a vincere a Boston.

Al traguardo disse: "Ho vinto grazie a quella meravigliosa torta alla pasticciera che ho mangiato prima della partenza, se ne avete un'altra, giuro torno indietro in 2:26. Sono contento perché oggi sono stato il vincitore più breve" (alludendo al tempo ed alla sua altezza 1,66 x 56 kili).

Al traguardo, che tagliò con dei mocassini in pelle. non c'era un'altra torta, ma sicuramente per mangiarla avrebbe corso nuovamente. Nel 1948 partecipò alle Olimpiadi di Londra. Si ritirò nel 1949 dopo di che non si seppe più niente di lui.

[Fonte: articolo pubblicato da Corrado Mazzetti su FB]

Bok Suh
Yamada

KEIZO YAMADA (Giappone 1927)

La vittoria di Tanaka aprì la strada alla partecipazione degli atleti giapponesi alla Maratona dl Boston. Nel 1953 si iscrisse lo sconosciuto Yamada, alto 1.60 circa con poco più di 40 kili. l favoriti erano due longlllnei, il finlandese Karvonen e lo svedese Leandersson, reduci dalle Olimpiadi Helsinki 1952. ll 20 Aprile del 1953, temperatura ideale per fare ottimi tempi, inoltre un forte vento avrebbe soflîato alle spalle degli atleti per tutto il percorso. 

l due nordici si dettero subito battaglia ad un ritmo elevato ma il piccolo giapponese rimase sempre incollato alle loro spalle. Un giornalista scrisse che "correva come un giocattolo la cui batteria si ricaricava automaticamente, fuggendo come uno scolaretto che ha marinato la scuola ed accelerando come se fosse in ritardo per il lavoro di addetto alla Dohwa Mining Company (stipendio 30 dollari al mese)”.

Sulla Heartbreak Hill guardò i due alti nordici e con una progressione impressionante prese in breve 200 metri di vantaggio tagliando il traguardo con il record mondiale di 2:18:51 contro i 2:19:19 di Karvonen ed i 2:19:36 di Leandersson. Mai tre atleti a Boston erano scesi sotto il vecchio record mondiale di oltre 6 minuti!

intervistato Keizo, mentre si nutriva, disse: "Grazie per questa ciotola di magnifico stufato, al mio ritorno in Giappone non posso aspettarmi nulla di più di un bel benvenuto. Sapevo di dover correre con tutto quello che avevo. La presenza di grandi campioni mi ha stimolato ed ispirato e non ho mai perso la speranza di batterli. Andavamo molto forte e sulla salita, essendo molto più leggero e con il vento che mi spingeva, li ho messi alla prova: hanno reagito da campioni ma io ho preso quel vantaggio che ho incrementato fino al traguardo sapendo che non mi avrebbero mai raggiunto".

Keizo nel 1956 vincerà la Maratona di Fukuoka e non smetterà mai di correre.
Nel 1996 a 69 anni correrà ancora a Boston in 3:05:27 (vi correrà complessivamente 16 volte, l'ultima nel 2008, alla veneranda età di 81 anni acclamato dal pubblico per 6 ore).

Nel 2013 ha fatto ricorso perché non è stata accettata la domanda di partecipazione (aveva 86 anni ed i medici non gli hanno rinnovato il certificato!). "Riproverò l'anno prossimo” ha detto.

[Fonte: articolo pubblicato da Corrado Mazzetti su FB]

SHIGEKI TANAKA (Giappone 1931)

Era nato vicino a Hiroshima e raccontando dello scoppio della bomba nel 1945 disse "abbiamo visto una luce brillante e poi sentito un piccolo rumore, ma non sapevamo cosa era successo... tre giorni dopo abbiamo saputo della terribile notizia".

Iniziò a correre molto giovane e da liceale si allenava allo stadio di Shobara e poi all'Università di Nihon. Nel 1951 con altri 3 atleti giapponesi venne invitato a correre a Boston e fu il primo giapponese, il 19 aprile 1951, a vincere in 2:27:45 sull'americano Lafferty e il greco Ragazos. Gli americani lo chiamorono "the atomic boy" e all'intervista disse: "potevo fare il record della gara, ma quando ho capito che avrei vinto ho corso solo pensando a risparmiarmi". Fu il primo a correre con le scarpe giapponesi Onitsuka.

Dopo la vittoria, andando in giro con altri maratoneti, ricevette offerte in denaro e tanto zucchero.

Tornato in Giappone fu impiegato presso dei magazzini in Tokio e poi divenne direttore della Federazione Atletica Amatori giapponese.

"Ho capito presto che qualunque cosa pensassi di essere è ciò che sarei diventato, ho pensato allora che sarei diventato un forte maratoneta".

[Fonte: articolo pubblicato da Corrado Mazzetti su FB]

Tanaka
Aurele

AURELE VANDENDRIESSCHE (Belgio 1932)

Si dedica all'altletica appassionandosi subito alla Maratona. Nel 1962 arriva 2° ai Campionati Europei, nel 1965 vince a Enschede e Kosice, nel 1966 ancora 2° agli europei, ma il suo capolavoro è Boston dove vincerà nel 1963 e nel 1964.
Stupenda la gara del 1963 con un lotto di partenti straordinario, il favorito, il solito Kelley e gli etiopi Abebe Bikila e Mamo Wolde che partono velocissimi inseguiti dall'inglese Kilby e a distanza Kelley ed Aurele. La giornata era fredda e giunti sulle Newton Hill i due etiopi accusano la fatica investiti anche da un vento gelido. Kelley prende il comando, Aurele lo segue e sulla Breakheart sfodera un'attacco micidiale, abituato a correre nei freddi venti del piovoso Vallone, andando a vincere in 2:18:52 inseguito disperatamente da Kelley, incitato dal suo pubblico, ma in prossimità del traguardo Kelley vedrà da lontano solo le spalle di Aurele che lo ha battuto. Terzo l'inglese Kilby, Bikila arriverà 5° a quasi 6 minuti, Wolde 9°.

"Devi essere un vero Dio, ma un Dio ”animale" se vuoi battere Kelley, ma se corri non con il sogno dei soldi ma con un sogno nel cuore, puoi battere chiunque. Se vogliamo che qualcosa accada, dobbiamo essere noi a renderla possibile ed oggi ho capito che era il mio giorno. Sono felice quando vedo la gente felice che mi applaude e sono ancor più felice perché quando sono partito per Boston, nessuno mi ha chiesto di vincere, solo di arrivare in fondo".

[Fonte: articolo pubblicato da Corrado Mazzetti su FB]

Sterpin

CLAUDIO STERPIN (Trieste 1939)

Agli inizi degli anni 60, dopo essere stato bersagliere, corre campestri, è anche appassionato di marcia e di maratona e nel '69 corre la 100,Km. Torino/St. Vincent. Nel 1974 corre per la prima volta il Passatore (ne farà 20) che vince nel 1976 come M35. 

Nel 1974 segna il Record italiano della 24 ore su pista con Km. 224,27. 

Nel 1975 fa il Record mondiale della staffetta 4x100 Km. in 34h 32m e 20 s.

Nel 1982 segna il nuovo record italiano nella 24 ore di marcia su pista e nel 1986 fa il record mondiale della 200 Km. di marcia su pista in 21h 58m 48s.

Nel 1985 corre la 28 ore di marcia a Roubaix e la 24 ore di Rouen nel 1985, 1987 e 1988.   

Leggendarie le gare come la 200Km. di Bar Le Duc e la Parigi/Colmar di 520 km. che corre tre volte con il tempo migliore di 6 giorni, 7 ore e 28 minuti. 

Nel 1998 vince la 24 ore Lupatosissima come M55 e nel 2000 come M60.

Nel 2001 si ripete nella 6 ore, nella 12 ore, nella 24 ore, nella 50 e 100 chilometri e nella 50 e 100 miglia, e nel 2002 nella 12 e 24 ore e nella 100 chilometri. Nel 2003 vince la 100 Km. del Delfino. Nel 2005 è primo alla 6 ore Bergamasca ed alla 48 ore Casarsa della Delizia. Nel 2008 vince la 12 ore Irene Telethon, nel 2010 ancora la 6 ore Lupatosissima come M70 e nel 2014 la 6 ore di Torino come M75. Corre infinite altre gare che non cito.

"Più corro, più percepisco il mio corpo, più pesa e più la mia mente si fa leggera: è la magia della corsa, esplori, sfuggi l'ordinario, assapori il viaggio lungo la strada, la vita si fa più vivace, più intensa".

[Fonte: articolo pubblicato da Corrado Mazzetti su FB]

Morio

MORIO SHIGEMATSU (Giappone 1940)

Inizia molto giovane a correre la Maratona ed a Fukuoka nel 1962 arrivò 15°. 
L'anno dopo vinse a Nobeoka e 2° a Mainichi e nel 1964 6° a Beppu-Oita. Nel 1965 arriva 4° ancora a Beppu-Oita e viene invitato a Boston insieme ad un folto gruppo di giapponesi. A Boston si corse il 9 di Aprile 1965 e per la prima volta l'arrivo fu spostato da Exeter Street a Boylston Street. l giapponesi tirarono tutta la corsa quando Morio sulla Breakheart allungò andando a vincere in 2:16:33. Fu un trionfo dei giapponesi, 5 sui primi 6, salvò l'onore dei bianchi, il belga Vandendriessche, 4°, già vincitore nel 1963 e 1964. A giugno del 1965 Shigematsu stabilì il nuovo record mondiale in 2:12:00 alla Polytechnic Marathon. Nel 1966 1° a Hokkai e 2° ai Giochi Asiatici. Nel 1967 19° a Fukuoka, nel 1968 10° a Beppu, 4° a Mainiki ed ancora 1° a Hokkai. Nel 1969 arrivò 9° sempre a Beppu, dopo di che si ritirò ed iniziò a fare l'allenatore.

"La maratona mi fa sentire un samurai senza spada perché la maratona è un'arte marziale e chi la corre compie una scelta estetica più che sportiva".

Ho avuto l'onore di conoscerlo a New York nel 1988 quando accompagnava un gruppo di atleti giapponesi, mi disse: "La maratona è una disciplina interiore che ti porta a scordarti che il più grande avversario sei tu. La distanza è nella mente ma la mente non è il cervello, la mente è tutto il sistema del corpo che pensa".

MAI AVREBBE POTUTO SINTETIZZARE MEGLIO QUELLO CHE LA MARATONA RAPPRESENTAVA PER ME.

[Fonte: articolo pubblicato da Corrado Mazzetti su FB]

Deguilhem

ANNA MARIE DEGUILHEM (Francia 1943)

Inizia a correre nonostante soffra d'asma vincendo molti titoli nazionali ed internazionali. Nel 1987 è terza assoluta e seconda F40 alla 100 km di Cabestany. Nel 1988 è seconda assoluta e prima F45 alla 100 km di Amiens. 

E' campionessa di Francia nei 100 km 1988 e 1989 e sesta ai mondiali di New York, detiene il record della 100 km dei Pirenei in 8 ore e 33 minuti, ed ha partecipato anche alla Parigi Dakar.

Nel 1990 è terza assoluta e prima F45 alla 100 km Martigné-Ferchand ma soprattutto vince la Spartathlon di 245 km in 34 ore e 7 minuti, unica francese ad oggi ad averla vinta. 

Nel 1991 partecipa alla 100 km del Passatore ed è 4° come F45.

"Come tutti ho avuto malattie, incidenti, guai vari, ma ho sopportato e resistito, ho sempre pensato che ogni sforzo fatto ci sarà utile un giorno. Sei perduta solo se non fai, se hai paura di quello che puoi incontrare sulla tua strada, io penso che il carattere è più potente di ogni educazione. Il mio paese è il mondo e la mia unica religione è agire bene".

[Fonte: articolo pubblicato da Corrado Mazzetti su FB]

JAMES ZAREI (Regno Unito 1944)

Assistente alla vendita in un negozio di pelletteria, cittadino inglese di origine iraniana, sedentario e fumatore, si mette le scarpette da corsa per la prima volta a 39 anni riuscendo a correre per soli 100 metri. Non si spaventa e nonostante abbia quasi 40 anni si mette di buzzo buono. inizia a correre 10/15 miglia al giorno per correre due anni dopo la sua prima maratona in 2:45. La maratona gli piace ma non è la sua gara, si dà allora alle lunghe distanze e nel 1989 vince la 24 Ore di Sheifìeld e di lzegem.

A 45 anni inizia una storia che sembra incredibile e fa di lui una leggenda. Nel 1990 partecipa alla 6 Giorni di Gateshead percorrendo Km. 1001,505!

Non riesce a battere il record di Littlewood che resiste da un secolo a causa di una partita di calcio, l'uscita dei tifosi dallo stadio lo obbliga a fermarsi per due ore e quindi lo rallenta di una quindicina di miglia.

Nel 1992 alla stessa gara percorrerà 974 Km e nel 1993 931 Km, entrambe le volte battuto dal belga Boussiquet. Nel 1994 vince per la prima volta la Spartathlon di 245 K, si ripete l'anno dopo in 25 ore e 59 minuti. nel 1998 arriva terzo assoluto e primo di categoria. Fra le sue numerose imprese le sue tre vittorie alla Hiroshima-Nagasaki di 447 K, una soprattutto: del tutto disidrato si deve fermare, lo portano in ospedale, dopo 6 ore si alza da letto. riprende la corsa e riesce a vincere!

Oggi a più di 70 anni corre ancora ma solo distanze non superiori alle 40 miglia!

"L'età non conta, conta il tuo sogno e la voglia di impegnarti per realizzarlo: maggiore è la distanza, più mi piace e mi diverto. Corro con gioia e con amore che sono le ali delle grandi imprese. Quando corro mi ricreo ma sono sempre in me, ad ogni passo mi sento nuovo e più forte perché se non sei chi dovresti essere è perché lasci troppa forza e spazi alla paura. E CREDETEMI, NON SE L0 MERITA!"

[Fonte: articolo pubblicato da Corrado Mazzetti su FB]

Zarei
Roland

ROLAND VUILLEMENOT (Francia 1946)

UN PALMARES DI VITTORIE SENZA FINE!

Nel 1986 è campione di Francia della 100 K in 6:49, l'anno dopo alla IAU di Torhout è secondo nella 100 K Categoria M40. Nel 1988 è 2° al Passatore ed alla 100 di Amiens e nel 1989 vince il Passatore e la 100 di Torhout. Nel 1990 è primo ancora al Passatore M40 ed alla 100 IAU di Duluth. Nel 1991 è di nuovo 1° al Passatore M40 e 1° Assoluto alla 100 di Millau. Nel 1992 è 1° M45 alla 100 di Barcelona e di Amiens, nel 1993 vince la 100 de Vandee, la 6 Ore di Cebazat e la 100 di Winschoten. Nel 94 è 1° alla 100 Rognones, alla Comrades Marathon ed alla 100 Lake Saroma. Nel 95 vince la 100 Vandee, la 100 de Cloder e la 100 IAU Winschoten. Nel 96 come M50 vince la 100 Steewerck, la 100 Torhout, la 100 de Cleder per trionfare poi alla 245 K Spartathlon in 26 ore e 21 minuti. Nel 97 è 1° alla River Shimanto e nel 98 alla 100 di Belves. Nel 2001 è M55 e vince il Passatore, la 100 IAU di Cleder e di Millau. Nel 2002 è 1° alla 100 Castilingo e ancora di Millau. Nel 2003 vince la 100 di Biel e de Vandee. Nel 2004 è 1° alla 65 K Balcone de Belledonne. Nel 2005 vince la 100 di Biel, la 100 de la Cote de Beauté e la 45 K Revennontagne.
Nel 2006 è M60 e vince la 100 di Millau. Nel 2007 è 1° alla 100 de Vandee, alla 100 IAU di Winschoten ed alla 100 degli Etruschi e nel 2008 è 1° M60 ancora al Passatore. Nel 2009 vince la 24 Ore de Serie e la 100 di Morvan e nel 2010 la 24 Ore Roche la Moliere ed ancora la 100 di Morvan. Nel 2011 come M65 è 1° alla 100 di Millau ed alla 50 K Pistoia/Abetone. Nel 2012 vince la 6 Ore de Buc, la 100 di Belves, la 48 K Pays Horloger e la TransArdennes, oltre alla 100 de la Somme. Nel 2013 è 1° alla 100 di Perigod, alla 6 Ore Parc d‘ Ambilly ed alla 24 Ore di Grenoble.
Nel 2014 vince la 24 Ore du Confluent, la 100 di Biel, la 100 Sologne e la 100 delle Alpi. E‘ ancora attivo.

"Le preoccupazioni di vivere mi hanno fatto capire che solo nella corsa, quando non corro contro il tempo, mi ricordo di quanto sia piacevole esistere. Quando correre è diventato una cosa seria, ho avuto un secondo certificato di nascita; vado sempre per conto mio senza rendere conto agli altri, non tollero ombre sulla mia ombra. Non corro per stare lontano, non corro per stare fuori, non corro per stare solo, corro per conoscermi meglio".

[Fonte: articolo pubblicato da Corrado Mazzetti su FB]

Christa

CHRISTA VAHLENSIECK (Dusseldorf 1949)

il 28 Ottobre 1973 a Waidniel in Germania si corse la prima maratona al femminile con 40 partecipanti di sette paesi diversi. Vinse la tedesca Christa Vahlensieck in 2:59:26. La tedesca dal 1973 al 1989 vinse 21 maratone, nel 1974 arrivò seconda a Boston in 2:53:00 dietro alla canadese Borman, nel 1975 vinse a Scharzwald in 2:45:43 e a Dulmen portò il record mondiale a 2:40: 16 per abbassarlo ancora nei 1977 a Berlino a 2:34:48. Fu una delle prime a correre una 100 Km, nel 1976 in 7:50:37.

Sempre nell'ottobre 1973 la Federazione Usa riconobbe la maratona femminile e nel 1974 si svolsero i primi Campionati Usa di Maratona Femminili a San Mateo vinti da Judy lkenberry in 2:55:17.

Il 23 Settembre 1974 sempre a Waidniel si svolse la prima maratona internazionale e nell'ottobre 1975 a Brauiingen la Vahlensieck vinse la prima maratona tedesca in 2:45:43.

Nei 1978 AVON divenne lo sponsor della Maratona di Atlanta e fra il 1980 e il 198I la lAAF incluse la maratona ai Campionati Mondiali Femminili del 1983 seguita a ruota dal ClO.

Nel Settembre dei 1982 ai Campionati Europei di Atene vinse la portoghese ROSA MOTA davanti alla nostra Laura Fogli.

Ai Campionati Mondiali di Helsinki 1983 vinse Grete Waitz in 2:28:09 ed alla Olimpiadi di Los Angeles dei 1984 la BENOIT vinse in 2:24:52 sulla Waitz e sulla Mola LA GUERRA ERA FINITA!

Queste le parole della Vahlensieck: "A scuola mi dicevano che sognare ad occhi aperti non ti porta lontano; eppure quando correvo e mi guardavo intorno vedevo cose che erano nate dal sogno di qualcuno, da una bellissima avventura vissuta prima nella sua mente. Quando corro la mia mente esplora e vagabonda e quando è totalmente libera mi fa raggiungere luoghi insoliti ed inesplorati: una volta entrati in quel mondo non ne puoi più fare a meno".

Un mondo appunto che gli uomini, stupidamente, volevano solo per sé.

[Fonte: articolo pubblicato da Corrado Mazzetti su FB]

Bazzana

LUCIO BAZZANA (Bergamo 1954)

"La follia consiste nei farsi trascinare dalle passioni". Prendete questa espressione di Erasmo da Rotterdam e fatela indossare come fosse un pantaloncino ed una canottiera ad un uomo di 175cm per 63 kg, 60 anni compiuti ed eccovi Lucio Bazzana, una vita dedicata alla corsa. Corre per 40 volte la 100 Km del Passatore dal 1976 al 2015 con la migliore prestazione nel 1997 in 8 ore esatte. Nel 2001 vince a Brno la 48 ORE indoor con Km. 359,819 e la 9 Colli Running in 21h42min.
Nei 2003 vince la 6 ORE di Seregno con Km. 75,403. Nel 2005 è primo alla 48 ORE a Casarsa della Delizia con Km. 309,324 e nel 2007 alla 48 ORE di San Vito Tagliamento con Km. 317,293. Corre un numero dl gare infinite e poi nel 2014 si pone una domanda "Quale distanza riesce a coprire nell'arco di 100 giorni consecutivi l'homo sapiens del 2014"?

"E la curiosità il senso della scoperta, importante è mettersi sempre in discussione, non limitandosi alle teorie, ma traducendo l‘immaginazione in gesti concreti". In una pista di rosso tartan, per un'impresa gestita e personalmente finanziata, due container, uno uso bagno/letto, l’ altro per 4 assistenti che si occupano dei pasti e delle questioni mediche, un gazebo per ospiti ed una tenda spogliatoio per chi volesse, ogni tanto, accompagnarlo, Lucio ha corso per 100 giorni consecutivi percorrendo Km. 8.260,754! Oltre 20mila giri di pista, interrompendo la corsa ogni giorno per 6 ore di riposo. "VADO SEMPRE DOVE MI PORTA LA TESTA, NEANCHE CUORE! SE LA PRIMA NON GIRA, E' IMPOSSIBILE LO FACCIANO l PIEDI".

E dopo? "Continuerò a ripeterml, lasciatemi qui, non portatemi fuori, io sto bene qui. Fuori da questa isola di felicità, nel resto del mondo o è guerra, o per qualcuno tanto dolore, lasciatemi vivere nel silenzio imperfetto dei miei passi". 

[Fonte: articolo pubblicato da Corrado Mazzetti su FB]

YIANNIS KOUROS (Grecia 1956)

Yiannis Kouros (Tripoli, 13 febbraio 1956) è un atleta greco, specializzato nell'ultramaratona.

È stato definito "The Running God" (il Dio della Corsa) o "successore di Fidippide". Ha conseguito il record mondiale di corsa su strada all'aperto da 100 a 1000 miglia (pari a 160,9 e 1609 km) ed il record su ogni strada e tracciato da 12 ore a 6 giorni. Nel 1991 ha interpretato Fidippide nel film-documentario The Story of the Marathon: A Hero's Journey, che tratta la storia della maratona dagli albori all'epoca contemporanea.

La fama di Kouros esplose nel 1984, anno in cui vinse lo Spartathlon, storica ultramaratona da Atene a Sparta, che il greco riuscì a concludere con un tempo di 20 ore e 25 minuti e la Ultramaratona da Sydney a Melbourne del 1985, in cui percorse gli 875 previsti nel tempo record di 5 giorni, 5 ore, 7 minuti e 6 secondi. Riuscì quindi a battere il record precedente, detenuto dall'atleta australiano Cliff Young (Albert Ernest Clifford Young, 1922-2003).

Kouros è anche autore di oltre 1,000 poesie (alcune di esse apparvero nel suo libro Symblegmata e nel libro The Six-Day Run of the Century).

Kouros disse che il suo unico segreto risiede nel fatto che quando l'altra gente è stanca si ferma, lui no. Aggiunse inoltre di riuscire a controllare il proprio corpo con la mente, dicendogli che in realtà non ha alcuna stanchezza e riuscendoci brillantemente.

Record Mondiali

  • 12 ore su strada : 162,543 km (Stati Uniti, 1984)

  • 24 ore su pista : 303,506 km (Australia, 1997)

  • 48 ore su pista : 473,797 km (Francia, 1996)

  • 1000 chilometri su pista in 5 giorni, 16 ore e 17 minuti (Australia - 1984)

  • 1000 miglia (pari a 1609 km) su strada in 10 giorni, 10 ore, 30 minuti e 36 secondi (Stati Uniti - 1988)

  • 1036 km in 6 giorni

[Fonte: Wikipedia]

Kouros

MARIA ALZIRA DA SILVA PORTELA LARIO (Portogallo 1957)

Fortissima ultra portoghese nel 1994 vince la 100 K di Torhout in 7:34:27.

Nel 1995 è prima alla SuperMararathon Vienna-Budapest di 344 Km. 5 tappe in 28 ore 13 minuti ed alla 100 Km. de Cantabria. Nel 1998 come F40 è prima alla 100 K di Torhout e nel 2000 vince la 100 Km. di Belves. la Swiss Alpine Marathnn di 78 Km. e la 100 Km. di Cantabria. Nel 2001 è ancora prima alla Swiss Alpine, vince la 100 Km. di Cleder e soprattutto la 245 K. Spartatlhon in 30 ore e 31 minuti. Nel 2002, F45, vince la 50 Km. IAU di Winschoten e nel 2003 la 100 Km. de Viana Do Castelo.

”Da bambina la notte sognavo di correre pertanto quando ho iniziato a farlo mi sono sempre portata un sogno nel cuore, evolvermi. crescere. migliorarmi, aprirmi al mondo, conoscere me stessa. maturare. Non ho mai amato la pista e lo stadio, preferisco le strade, la natura perché correre non è solo un esercizio fisico ma una ricompensa speciale per chi mi ha dotato di corpo e di mente".

​[Fonte: Pubblicato da Corrado Mazzetti su Facebook]

Maria Alzira
Hur

SOOK-HOE HUR (Corea del Sud 1958)

Nata nella Corea del Sud, brava fondista agli inizi del 2000 si dà all'ultra fondo e nel 2005 vince la 24 Ore di Kumf e alla 12 Ore dei Campionati IAU di Worschach come Km 129,782. Nel 2008 è F50 e vince a sorpresa la Spartathion di 245 K. in 30 ore e 3 minuti.

Unica coreana della storia ad essere “REGINA" di Sparta.

Ai campionati IAU della 24 Ore di Seoul percorre Km 185,892. Nel 2009 viene in Italia e alle 24 Ore lAU dei Delfino a Bergamo è terza nella F50 con Km 188,742.


Se ne perdono poi le tracce, ed ho ritrovato solo un'intervista:

"Lo scopo della vita umana è realizzare la propria natura. Questo lavoro è iniziato per me dall'infanzia e grazie alla corsa durerà fino alla mia morte. Puoi proclamarti maestra non se arrivi alla cima, ma solo quando superi ogni limite: io sono limitatissima e pertanto prossima al miglioramento: ll mondo è molto bello da guardare, indimenticabile quando corro“.

​[Fonte: Pubblicato da Corrado Mazzetti su Facebook]

Antibo

SALVATORE ANTIBO (Altofonte, Palermo 1962)

Salvatore Antibo, detto Totò (Altofonte, 7 febbraio 1962), è un ex atleta italiano dei 5.000 e dei 10.000 metri, due volte campione europeo (su 5000 e 10000 metri) e vice-campione olimpico dei 10000 metri piani a Seul 1988.

Unico atleta italiano ad avere vinto una gara in Coppa del mondo, è primatista italiano dei 5000 (13'05"59, Bologna, 18 luglio 1990) e 10000 metri (27'16"50, Helsinki, 29 giugno 1989).

Sino alla fine della scuola media ha praticato il calcio, dopodiché a 17 anni ha conosciuto Gaspare Polizzi che lo ha indirizzato al fondo. Ottenne risultati eccellenti già da junior, arrivando alla medaglia d'argento nei 5.000 m ai Campionati europei juniores del 1981 e all'ingresso nella categoria seniores ha raggiunto subito livelli eccellenti, fino al raggiungimento delle vette massime: i Giochi olimpici e i Campionati del mondo.

Alle Olimpiadi di Los Angeles, si classificò 4° nella finale dei 10.000 m., vinti da Alberto Cova. Antibo aveva commesso l'errore di calzare delle scarpe nuove, che lo fecero soffrire durante la gara, privandolo probabilmente di una medaglia. Nel 1986, fu medaglia di bronzo agli Europei sui 10.000 in un podio tutto italiano (Mei, Cova, Antibo). Nel 1987, ottenne un terzo posto nei 5.000 metri alla Coppa Europa, un secondo posto nei 10.000 metri nella stessa competizione,

Ai Giochi olimpici del 1988 si classificò 2° nella finale 10.000 metri, dietro al marocchino Brahim Boutayeb. Da quel momento, rimase imbattuto per quasi tre anni sulla distanza. Il biennio 1989-90 fu il suo periodo d'oro: fu l'ultimo europeo in grado di rivaleggiare con gli africani, prima questi prendessero definitivamente il dominio nella categoria. Nel 1989, si avvicinò al primato mondiale sui 10.000, ottenendo il secondo tempo di sempre (27'16"50) a tre secondi dall'allora record del messicano Arturo Barrios. Questo tempo è tuttora primato italiano, come del resto il 13'05"59 sui 5.000 m ottenuto l'anno seguente. Nel 1989, vinse i 10.000 alla Coppa del mondo, dove rappresentava l'Europa. Antibo resta l'unico italiano ad aver vinto una gara in questa competizione.

Agli europei del 1990, vinse la medaglia d'oro sia sui 10.000 che sui 5.000 metri. Dominò la prima gara, rifilando mezzo giro agli immediati inseguitori. Vittima di una caduta nelle fasi iniziali del 5.000 m., riuscì a raggiungere il gruppo e a vincere la gara allo sprint. Nel 1991, vinse pure la Coppa Europa. Nel 1991, perse tuttavia l'imbattibilità sui 10.000, sconfitto al termine di una gara spettacolare dal marocchino Khalid Skah.

Antibo era quindi il favorito sui 10.000 ai Mondiali di Tokyo del 1991, dove successe il dramma: Antibo è vittima di un improvviso e fortissimo calo fisico nella seconda parte della gara. Riesce a terminare ma è ultimo. Dopo la gara si saprà che la causa della crisi era stata un attacco di epilessia, malattia che già gli era stata diagnosticata quando era giovanissimo. Riuscirà tuttavia a tornare a gareggiare ottenendo, tra l'altro, un brillante 4º posto ai Giochi di Barcellona 1992. A quest'ultima gara, fu per un breve lasso di tempo medaglia di bronzo: il vincitore della prova, il marocchino Khalid Skah, fu squalificato per essersi accordato con il suo connazionale Hamou Boutayeb che, doppiato durante la gara, ostacolò il corridore keniota Richard Chelimo. Khalid Skah fu in seguito confermato vincitore, e Antibo si classificò al 4º posto.

Antibo partecipò ancora alla finale dei 10.000 metri ai Campionati del mondo di atletica leggera 1993 a Stoccarda e, all'ingresso dell'ultimo giro, fu doppiato dalla nuova stella della specialità, Haile Gebreselassie.

​[Fonte: Wikipedia]

Reppos

KONSTANTINOS REPPOS (Grecia 1966)

Dopo aver praticato a lungo il fondo inlzia a correre le ultra-maratone e nel 1995 Winschoten partecipa alla 50 e 100 km. Nel 1997 corre per la prlia volta la Spartathlon di 245 Km e vince a sorpresa con l'ottimo tempo dl 23h e 37m.

L‘ anno succeslvo vince ancora la SPARTA in 25 ore e 11 minuti.

Nel 1999 è primo alla 100 Km dell'Attica dell'Ovest e nel 2004 arriva terzo alla 6 Ore di Chaidari.

“Un piede avanti l'altro, un passo avanti l'altro, non importa quanti sono, falli e basta: se hai avuto ll coraggio dl partire, il traguardo non è mai lontano. Ho imparato a correre prima di camminare; determinazione, istinto, esperienza ti portano dove vuoi arrivare, puol volare più in alto di un'aquila perché niente vola più in alto dell'immaginazione. Se sei, se veramente sei, allora puoi credere, e se credi fai, e se fai hai. Il cuore è tutto quello che sono, attorno vi è ogni cosa in cui credo, che è la base del mio fare. Il risultato e ciò che ho, non è parte di me, quindi cambia. E’ utile ma non è determinante, quello che è dentro conta dl più. Quando noi Ultra passiamo da qualche parte, nella strada dovrebbero mettere dei cartelli speciali: "ATTENTI Al LEONI".

​[Fonte: Pubblicato da Corrado Mazzetti su Facebook]

Jurek

SCOTT JUREK (Stati Uniti 1973)

Scott Gordon Jurek (nato il 26 ottobre 1973) è un ultramaratoneta americano. Nella sua carriera egli ha vinto diverse gare prestigiose, tra cui l'Hardrock Hundred (2007), la Badwater (2005, 2006), la Spartathlon (2006, 2007, 2008), e la Western States 100 Mile Endurance Run (1999-2005). Nel 2010, al campionato del mondo delle 24 ore a Brive-la-Gaillarde, in Francia, Jurek ha vinto la medaglia d'argento arrivando dietro Shingo Inoue e ha stabilito il nuovo record degli Stati Uniti per la distanza corsa in 24 ore con 165.7 miglia (con un ritmo medio di 8 minuti e 42 secondi per miglio). 

I suoi record:

  • 24 ore: 165.7 miglia (266.67 km)

  • 100 miglia trail: 15:36 (Western States Endurance Run 2004)

  • 100 km su strada: 7:28 (GNC 100K 2001)

  • 50 miglia trail: 6:21 (Ice Age 50 Mile 1999)

  • 50 miglia su strada: 5:50 (GNC 2001)

  • 50 km trail: 3:04 (Bendistillery 50K 1999)

  • 42.195 km su strada (Maratona): 2:38 (Austin Marathon 2006)

[Fonte: Wikipedia]

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