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L'EVENTO (Fonte sito www.s1trail.com)

In vista sullo spettacolare Golfo di Trieste, in un alternarsi di terreno veloce, passaggi scoscesi, discese da ghiaioni che ricordano le Dolomiti e scorci mozzafiato. Un percorso duro ma ricco di sorprese.

Sferzati dalla Bora a 200 km/h con il ghiaccio oppure baciati da un sole quasi primaverile che fa pensare alle maniche corte in uno scenario a tratti Alpino affacciato sul mare che si può trovare solo a Trieste.

Ai ristori si consuma “cibo vero”, dai produttori del Carso Triestino, eccellenze gastronomiche di produzioni ristrette e selezionatissime, fuori dai grandi circuiti della grande distribuzione che offriranno un’esperienza ed un viaggio unici anche per il palato.

Una gara dura ma affrontabile da tutti coloro siano dotati di buon senso e amore per la corsa, natura e i sapori autentici.

I maggiori punti di ristoro saranno in comune con la gara non competitiva e offriranno ai partecipanti prodotti tipici del territorio, a “chilometro 0” nel vero senso della parola.

ASD Sentiero 1 con questa iniziativa vuole coniugare allo spirito sportivo e della corsa la scoperta dei sapori del Carso Triestino e far vivere a tutti la natura e luoghi che anche durante i mesi freddi sono di una bellezza unica.

IL RACCONTO DI NAZARENO

(Fonte sito Runningforum.it)

 

Parte I
"Eccoci qua, prima Ultra dell'anno, primo racconto...Si inizia in quel di casa, sul mio amato Carso e su sentieri che in parte conosco poco e nulla...una gara, un viaggio nuovo, attraversando panorami carsici e scorci di rara bellezza...53, anzi 55 km e circa 2000 D+, da Muggia a Sistiana, in un continuo saliscendi, fra sentieri facili, attraversamenti stradali, ma anche terreno tecnico, rocce esposte, ghiaioni impervi e difficili da domare. Insomma tutti gli ingredienti per un primo appuntamento coi fiocchi...in aggiunta, uno degli organizzatori è un mio amico, che ultimamente se la sta passando maluccio per alcuni problemi di salute...spero con tutto il cuore che la buona riuscita della prima edizione dell'evento, gli regali un fragoroso sorriso!L'ultima settimana targata 2015, è molto dura...più per ammortizzare i danni da valanghe di libagioni che per gli allenamenti, anche se alla fine metto a referto circa 130k e 3-4000 D+ Tengo duro, la condizione è più che discreta, quasi buona, ma messi assieme i danni delle feste a quelli di un'annata devastante, il corpo chiede tregua mestamente...Dopo i bagordi di fine anno, corro poco, il lunghissimo del 31/12 con il "voto" agli dei della montagna, in cima al Monte Serva, si fa sentire per diversi giorni...la sensazione che ho nelle prime uscite dell'anno è simile a quella di un Camelbak appena riempito prima dell'inizio di una tappa della MDS, pieno fino all'orlo e ciondolante Il 5/1 ritorno verso TS, mi trovo miracolosamente per il rotto della cuffia nel marasma cittadino con il buon Gabry e andiamo a ritirare pacco gara e pettorale...dopo un giro della madonna, troviamo l'ufficio, ci raccapezziamo e scherzando con il nostro amico organizzatore prendiamo il malloppo...dopo i convenevoli, ci troviamo con la ciurma RF (grandissimi Inchi, Silvyetta e Tordg-Riccardo, come sempre! )& friends in pizzeria e tra pizza e diverse birre ci "ricarichiamo" in vista dell'indomani mattina... I dubbi come mi vesto/cosa porto/come mi chiamo/, albergano nei sogni svampiti di una mezza notte insonne e alle 5.15 sono già in piedi! Arriva l'ora di far colazione, ma anche di preparare tutto il materiale da gara...mangio, bevo un tè e ne preparo un altro da mettere in borraccia...passano i minuti e non sono ancora vestito, mi metto su alla benemeglio la maglietta, i pantaloncini e poi tutto il resto sopra...invoco a entità superiori perché il sacco dove riporre i ricambi è davvero minimo, cerco di far stare almeno l'indispensabile, intanto lo zaino da gara è ok...Gabry è già in fibrillazione e io sto scendendo appena...ci troviamo e poi ci fiondiamo camminando a velocità record alla stazione FS, dove c'è la navetta in partenza.Fra gente che conosciamo e non, ci buttiamo dentro. Il tempo è tiranno, prima che ci rendessimo conto di dove siamo, ci troviamo a Muggia e mancano appena 25' alla partenza.Salutiamo un po' di gente e poi andiamo al bar in piazza dove c'è la partenza, mi sistemo con adeguata calma il pettorale, mi incremo i piedi, sistemo tutto il resto...una fila sempre più nutrita di uomini e donne, attendono di espletare le loro funzioni fisiologiche...ma siamo già a -5' dalla partenza, mollo il sacco dei ricambi e mi faccio punzonare...il tempo di salutare Viola, Massarenti, Modena, qualche forumendolo e qualche altro amico e amica e senza avviso si parte! Uno Start alquanto insolito... Si parte, il primo k si corre su asfalto e dopo una prima salita si va in picchiata per prendere il primo sentiero di giornata dietro il Rio Ospo. Mi metto attorno la decima posizione con il leggendario Enrico che mi sta alle calcagna...in salita vedo Carlo e tutti gli altri prendere già del margine, dopo i 2k, commetto già un errore, non vedendo una porta fatta con le balise, vado avanti...ritorno indietro mentre Enrico mi richiama "all'ordine" I km successivi sono un insieme di carrarecce e asfalto in continuo saliscendi. Il fondo è bello bagnato e un po'si scivola, ma niente di che...dopo un bivio infingardo dove i primi momentaneamente si perdono, supero un paio di atleti che mi stanno davanti...arriva la prima discesa tecnica e mentre sento qualcuno dietro spingerea velocità folli ci buttiamo in picchiata sulle pietre mosse, sono Modena, Paolone Massarenti e il nostro Salve, che avevano sbagliato strada...sulla discesa tecnica saluto Carlo e cerco di stare con lui. Viola con una tecnica fenomenale ci lascia di stucco e addirittura per un po' si tiene dietro Modena...poi sull'asfalto le posizioni ritornano più o meno quelle di prima...mi butto dietro di nuovo Enrico e resto dietro a Carlo...sulla ciclabile che porta sulla Parenzana, tocchiamo velocità siderali...i km fangosetti passano veloci, sono stabile in ottava/nona posizione...vedo che il gruppetto dietro di me sta recuperando...arriviamo al decimo k passandolo in 47' alto...Salve inizia a prendere margine sulla salita successiva, mi faccio riprendere dagli altri 3, fra cui c'è anche l'altro Enrico, mio compagno di squadra...Inizia a far fresco, stiamo salendo verso Caresana...dopo l'ennesimo strappetto su asfalto, appena ci rimettiamo sul sentiero, ecco uno dei momenti topici della gara...sono con altri 3, ma non il mio compagno che ci stava dietro di un po' e passiamo l'ora restando sotto i 5' di media...verso il km 13, i 3 compagni di avventura mi mettono pressione, visto che questo pezzo del percorso non lo conosco, resto con loro...sbaglio, perché a un bivio, andiamo tutti dietro a Fanton e commettiamo un grave errore stupido di percorso. I 3 mi fanno scivolare su un sentiero senza balise, una montagna di fango in discesa...faccio difficoltà a pensare che qui possa passare la gara, chiedo a loro se vedono segnali e dicono forse si...ravveduti dell'errore, capiscono di aver fatto una gran caxxata e tornano su sfruttando gli alberi...con le mie Leadville 1210 ormai sull'orlo della distruzione faccio una fatica boia a risalire sul fango molle...cado un paio di volte, imprecando a più non posso...scruto una balisa e ritorno in carreggiata arrabbiato come non mai, avrò perso ad ora una decina di minuti in totale e mi chiedo sbuffando: "Quante posizioni posso aver perso??!"Aumento l'andatura per arrivare prima possibile al primo ristoro, si intravede un pallido sole su un cielo terso..."

 

 

Parte 2

"Il ristoro del 15.o km circa è allestito in una casa in muratura, ci arrivo spedito e salutando imprecando i compagni di sventura che si sono già ristorati, mi fermo un minuto, bevo, riempio la borraccetta e addento qualcosa che mi passa fra le mani...riparto arrabbiato con Il coltello fra i denti, salutando Maurizio, uno degli sventurati della discesa fangosa...usciti dal paese di Caresana, perdo l'orientamento, vedo una fontana e mi ci lavo le mani, ancora incrostate di fango dalle cadute precedenti Ritrovo la strada, con i suoi nastri e le sue balise biancorosse, saluto al bivio un gruppo di volontari (splendidi) del soccorso alpino, scivolando quasi su un tratto di fango viscido, dicendogli che non ero per niente bravo perché mi ero perso come un povero caxxone... Il sentiero entra a tutti gli effetti in Val Rosandra e si inerpica, per dei tornanti davvero piacevoli da correre...pur spingendo non intravedo nessuno davanti, appena la strada fa capolino su una ripida scala intagliata sulle pietre, poco prima di arrivarci, inizio a vedere gente e a capire che di posizioni ne avrò perso una ventina Intravedo infatti varie conoscenze, fra cui la folta chioma di Cristiana Follador, che prima dell'errore era decisamente molto dietro di me...un altro "passante" in discesa mi saluta...io salgo bene e regolare...arrivo in cima alla salita e dopo un tratto ruvido ed esposto, ma alquanto suggestivo...ci buttiamo sul tratto attrezzato con le corde che porta al ghiaione...saluto due volontari, fra cui uno si prende l'ennesima mia imprecazione verso l'errore precedente...dopo un minuto, si spegne per un secondo la luce, mi passa un po' la voglia di attaccare e prima un barbuto trailer rosso vestito e con i bastoncini e un altro ancora mi passano, lì mi arrabbio e sulle discese di pietre cerco di accelerare...arriviamo a fondovalle quasi facendomi prendere da altri due, poi inizio a correre arrabbiato a mille, aumento, il sentiero si allarga e si inasprisce in tutta la sua bellezza, rivedo i due che mi avevano passato prima del ghiaione, li punto...il Rosandra scorre docile sotto di noi, la cascata sullo sfondo...arrivo in picchiata a Botazzo e qui sul passaggio tranello fra le poche case, supero la Follador e un altro atleta che si stavano perdendo...mi butto sul salitone che porta alla ciclabile, qui vengo affiancato da un altro avventore che cammina svelto in salita, lo risupero e dopo gli scalini intravedo la ciclabile...ci risuperiamo nuovamente, poi sulla salita per la cima del monte Stena, inizio a prendere metri, superiamo un altro corridore e dopo la cima, il sentiero torna ad essere esposto è fantasticamente panoramico...il tipo di prima mi sta sempre alle calcagna, torno ad accelerare e su un mini pianoro che butta a strapiombo sulla Valle, incontro una ridente famiglia di caproni istriani per niente impauriti si scansano appena per farmi passare... i buontemponi scappati da qualche allevamento anni fa, hanno procreato e sono diventati fauna "autoctona" Sul pezzo corribile che porta a San Lorenzo, vedo un atleta tutto affardellato davanti, dalla maglia societaria si evince che è sloveno...mi ci attacco e assieme arriviamo al ristoro di San Lorenzo al 23.o km...a un tipo dell'organizzazione chiedo come sono in classifica e mi dice 27.0... Lo sloveno resta fuori dalla zona ristoro, io prendo un thè caldo, né imbuco un altro in borraccia e due pezzi di barretta, saluto la cara Tiziana presente al ristoro che mi chiede come va...io in malo modo gli rispondo per niente bene...saluto anche Enrico ed Elia che strabuzzano gli occhi quando mi vedono, perché pensavano fossi avanti un bel po'...intanto che Cristiana sta arrivando, mi metto dietro allo sloveno e vado...lo mangio e poi ne prendo altri 2-3-4 compresa la prima donna, sulla discesa che affianca i campi da golf...aumento, sono un kamikaze, vado a velocità folli, avvicino altri atleti, rivedo Mr. bastoni barbuto e gli sto dietro...arriva un salitone nei pressi di Padriciano, qui alterno Corsa a camminata e mi faccio fuori un pezzettino di pane e crema di nocciole...bevo acqua e mando giù...la prima donna non smette di correre, ci rido su e quando arriviamo alla vedetta Alice, inizio a bombare...pesantemente e intanto gli amici Marco e Davide mi dicono corricchiando in verso opposto che sono 22.o e che ne recupero a breve altri...prendo il buon Roberto anche lui sorpreso nel vedermi appena lá e gli dico che mi ero perso, ormai lo sa mezzo mondo Non sono sazio e dopo un bel pezzo mangia bevi bello panoramico con il golfo da far da cornice, prima di Banne prendo Adriano Garlato, ci sto assieme un attimo e poi lo passo a velocità doppia...io e Mr. Bastoni arriviamo al check point di Opicina del 33.o km appaiati, mangio un po' di cioccolato fondente e bevo thè, all'annuncio del mio passaggio con il megafono da parte del mio amico Ricky (il coorganizzatore), chiedo indicazioni su posizione e sparo un paio di sproloqui inenarrabili Mi dice che arriva il corribile e recupererò ancora...Barba&Bastoni e Adriano, vanno subito a rimettersi in careggiata e io dietro di loro...arrivati sulla Napoleonica, aspetto 300 metri e poi prendo ritmo...accelero, accelero, la leggera discesa aiuta...ciao ciao Garlato, Mr. Bastoni è più lento di me, ma non di tanto...e vado a 4' o poco più Finito lo sterrato, prendiamo sulla salita di asfalto accanto la palestra di roccia naturale, altri due corridori...in quel momento fotografo il golfo di Trieste incorniciato dalle montagne imbellite dal cucuzzolo imbiancato, uno spettacolo Ormai siamo un gruppetto di 4 unità...passiamo un manipolo di sloveni, con tanto di bimbo con bandierina nazionale, che aspettano il passaggio dei vari atleti...Vengo salutato e spronato da altri amici, il mitico Roberto mi scatta qualche foto e guardandole successivamente, si vede tutta la grinta che ci stavo mettendo...dopo un kilometrino attorno l'abitato di Borgo San Nazario, ci fiondiamo verso il ristoro nell'abitato storico di Contovello. Coca cola, un po' di frutta e via a gambe levate...corro forte, dopo 40k forse anche troppo forte...tanto da non vedere una deviazione, faccio dei giri a vuoto, fino a ribeccare l'1 e a ritrovare stranito e distrutto il caro Gabry, anche lui mi dice che si è perso e che non sa dove riprendere i segnali di gara...dopo un po' di perlustrazione, ci rimettiamo sull'1 e continuiamo...ritroviamo dopo una radura i segnali di gara...questo accaduto poi sarà fonte di discussioni e critiche, quello che posso dire è che fra errori, giri a vuoto e quant'altro, non penso di aver guadagnato nulla sulla mia prestazione complessiva, anzi...Gabry dal canto suo, avrà un piccolo alterco che lo porterà al "taglio" sulla classifica ufficiale.Ritornando alla gara...molta gente della prima ora cede il passo e va in crisi, compresi due dei compagni di sventura della prima ora...io continuo a tenere velocità importanti, nonostante i saliscendi continui, molti km a 4'30" e 4'40", Gabry mi saluta e prosegue del suo passo...Mr. Bastoni è sempre lì dietro in agguato...intanto mi supera un ragazzo alto e di blu e nero vestito, lo tengo, ma appena superiamo la vedetta Slataper e ci immettiamo nel paese di Santa Croce lo vedo piccolo piccolo...arrivo al ristoro che sto bene, proseguo con sali e frutta e salutando le volontarie torno a premere...il buon Alex Zacchigna, ottimo runner, mi indica il tratto (pressochè invisibile) dove girare per riprendere il sentiero...intanto inizio a superare gente della 21...vedo qualcuno di familiare che corre davanti di me...ne riconosco gli appoggi e l'abbigliamento Dopo un pezzo bello boscoso ci immettiamo sul sentiero dei pescatori e lì su quel km di carraia ondulata, con una progressione a 4' riprendo il grande Enrico (Viola)...ai piedi della salita, si gira, mi guarda e sorridendo mi dice, che non capiva che ci facessi dietro, visto che non mi aveva mai passato, io gli dico che mi sono perso 3 volte e che mi sono mezzo ammazzato per recuperare non so quante posizioni...ci mettiamo sul sentiero della salvia...il ritmo è costante e onesto, poi inizio a guidare io...l'ecosistema che ci sta attorno è meraviglioso e il profumo della salvia è nonostante la stagione ancor presente nell'aria...rocce carsiche, sottobosco, felci, pini e abeti...passiamo questo tratto e arriviamo ad Aurisina...il ristoro è lì, sulla ghiaia volo e mi ci butto dentro per bere e mettermi in bocca 3-4 fette d'arancia...Enrico è sempre qui con me...facciamo un giro inutile attorno alla sede del ristoro e ci rimettiamo sulla strada giusta, un amico mi saluta apostrofandomi con "Ecco El Greco" e mi offre dei sali che però non prendo...inizia un tratto davvero tecnico e bastardo, ma davvero bello, facciamo slalom fra un sacco di gente della 21, fra tratti di sassaie, rocce sporgenti e piccoli burroni, c'è da divertirsi...prendo un colpo e in un frangente Enrico mi supera e mi dà una decina di metri, che poi diventano 20-30...lo perdo di vista, intanto dopo una parte del sentiero estramamente corribile dove aumento il ritmo, aggiro la zona delle Cave di marmo e superando altri della 21, trovo la torre piezometrica...ci giro attorno, il paesaggio è incantevole...rimettendomi sul tecnico rivedo Enrico che "danza" sulle pietre...dopo un po' troviamo l'ultima parte di sentiero che si conclude con una discesa tecnica e dissestata...molta gente della 21, si ferma io li supero e grido di far strada, Enrico intanto è volato...sulla parte attrezzata vado facile, dò la mano a il volontario del soccorso alpino e mi butto a tutta sulla parte finale dellla discesa che butta sulla strada Costiera...il personale della stradale e lì a far da bypass per chi passa...mi butto sul lato di corsa e fra il manipolo di gente della 21, rivedo Enrico, avrà 100-150 metri di vantaggio...aumento, nonostante i 53-54 km già sulle gambe, mi rimetto a 4'10"-4'15" e proprio mentre sto raggiungendo la discesa per Porto Piccolo, Enrico si volta e mi aspetta...ripreso definitivamente...dopo 6-700 metri di discesa in mezzo a questo villaggio da fiaba, ma da effetto "Cartapesta", arriviamo nella zona arrivo...e mano nella mano concludiamo assieme...5h37' e spicci...finisce il viaggio, fra chiaroscuri e bei ricordi questa è la prima Ultra del mio 2016...a parte la diatriba per le classifiche, delle borse che non arrivano e del ristoro finale fantasma, ci sono stati anche lati positivi...Gabry arriva una manciata di minuti dopo e rimuginiamo su ciò che è stato e che è andato o no...Alla spicciolata arrivano altri amici e amiche...intanto dopo una doccia difficoltosa, un trancio di pizza e una bella chiacchierata prima con Salve e poi con il buon Graziano (grande organizzatore di alcuni dei Trail locali), passa il tempo...Aspettiamo le premiazioni e arriva anche Marta, tengo un po' di broncio, ma sotto sotto sono contento della prestazione in generale...dopo i saluti finali con amici e con il mio team, uno splendido tramonto fa da cala sipario...si torna a casa e si pensa alla prossima"

Bora 2017

S1 Trail - Corsa della Bora 2017 (Distanza 59 km, D+ 2.500 m)

Non aspettatevi mai di trovare un tratto che assomigli all’altro! Una gara con sentieri larghi e scorrevoli in cui si può chiedere il massimo alle gambe, intervallati da sentieri single track in cui non sempre è possibile correre. Il passaggio in Val Rosandra riserva alcuni punti esposti e ghiaioni che ricordano i paesaggi Dolomitici d’alta quota… a meno di 400 metri di altitudine.

Fondo roccioso e scosceso, terra, ghiaia carsica, “campi carreggiati”, passaggi accanto a delle piccole foibe, doline e fessure, accompagneranno i runner in una gara che non solo riassume le unicità geologiche del Carso ma offriranno anche un terreno sempre diverso e per nulla scontato.

Una partenza in discesa verso la Slovenia, attraversando l’antica ferrovia austriaca per poi dirigersi verso l’altopiano Carsico spazzato dai venti di Bora. Qui, si aprirà la vista sul Golfo di Trieste e Capodistria, prima di affrontare i passaggi impegnativi della Val Rosandra, portando, dopo una ripida salita, ad una gara tutta “vista mare”. [Fonte sito http://www.s1trail.com]

Il racconto di Nazareno [Fonte Sito Runningforum.it]

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S1 TRAIL 2017, IL CARSO E' SEMPRE UNO SPETTACOLO, ANCHE IN INVERNO

L'idea era nata per caso. Volevo dare una mano all'organizzazione, anche solo per tappare qualche falla che lo scorso anno era venuta fuori. Volevo rimanere "dentro" alla gara, pur non facendone davvero parte. Poco prima di Natale, scambio alcuni messaggi con Tommaso, l'organizzatore e deus ex machina della manifestazione e mi propone di scegliere fra diversi ruoli. Fra quelli che mi vengono proposti, c'è pure quello di apripista ufficiale della 57k e accetto. L'apripista però non si limita a correre prima di tutti gli altri per certificare le condizioni ideali di tracciato e balisaggio, ma nel caso in cui ci siano delle mancanze deve in qualche modo rattopparle.
Ecco, qui si capisce cosa sarà il viaggetto che sto per raccontare, un continuo corricchiare e fermarsi e ripartire, per garantire il massimo della visibilità del percorso di gara a chi mi stava dietro.
In questo gelidissimo epifanico venerdì mattina (siamo il 6 gennaio), la bora inizia fin da subito a sferzare l'aria. Non con cattiveria, ma è gelida più che mai. Le temperature sono -8/-9 gradi a Pesek. Quella buon'anima di Gabriele mi accompagna a Pesek, perché la gara fa un percorso lineare e a Pesek non si torna. Decide di farsi qualche km fra buio e alba con me per poi tornare alla macchina e ripartire per il suo fine settimana.
Partiamo all'incirca alle 6.15 del mattino, non c'è anima viva, anche se la gara dovrebbe partire alle 7.30 (poi verrà posticipata alle 7.45)...partiamo su un sentiero a noi molto caro, che si fionda sulla Ciclopedonale G.Cottur, fin da subito capiamo che ci sono dei buchi decisi sul balisaggio e raccapezziamo qua e là. Scesi in ciclabile e passato il confine, il percorso taglia un pratone di una proprietà privata. Dietro con me ho uno zainone da trail di 22l, vinto in una 100 miglia, che è ideale per portare un sacco di cose. Le balise sono tante e messe dentro ad un sacchetto che fa da cuscinetto...ma con l'andare dei km, riusciranno a perforare anche lo zaino...intanto io e Gabry, ci affidiamo al sesto senso di trailer e in certi punti riusciamo a capire dove si passa. Facciamo dei passaggi wild davvero belli, un guado e un pezzo off road a noi sconosciuti, peccato che sia ancora buio e non vediamo moltissimo...in pochi km siamo sul sentiero dell'amicizia, che unisce idealmente il paesi del carso triestino con quelli del carso sloveno, usciamo fuori dal bosco e siamo quasi al crepuscolo, nel piccolo abitato di Beka.
Iniziano i dolori, le balise non ci sono o quasi, andiamo per tentativi, intanto io cerco con le mani ghiacciate, di aprire il telefono e guardare la traccia gps che Tommaso mi ha passato.
Su un bivio non banale, non c'è più segnalazione. Tentiamo una carraia che taglia il crinale, ma dopo circa un km capiamo che era la parte che saliva il crinale quella giusta, intanto la mappa si è aperta e ce ne dà conferma.
Balisiamo il bivio e il tratto recintato, siamo pressoché sicuri che qui le balise siano state tolte volontariamente. Proseguiamo verso San Servolo/Socerb e il suo ridente castello. Tutta sta roba addosso non aiuta, intanto una macchina del soccorso alpino sloveno ci incrocia e ci saluta.
Proseguiamo verso il castello e rivediamo gli sloveni che ci chiedono fra quanto tempo potrebbero passare i primi. Gli diciamo fra circa un'ora.
Intanto gli chiediamo di scattarci una foto ricordo, saluto Gabry che se ne torna indietro e riparto.
Ridendo e scherzando i km sono già una dozzina.
Dal castello si scende verso il piccolo centro abitato e poi verso il confine...un passaggio veloce su strada in discesa e poi un'altra proprietà privata bella insidiosa, mezza recintata...passata questa, mi ritrovo sulla parte finale della salita che porta a Prebenico, salita famigerata dell'Euromarathon, dove spesso so decide la gara. Arrivo in centro in paese e qui vedo che le balise sono messe un pò a caso. Spero che al passaggio di gara ci sia qualcuno che indichi il punto esatto dove andare. Il fatto è che viene spontaneo proseguire sul percorso dell'Euromarathon trail di novembre, ma in realtà è un errore, il percorso sale la parte alta del paese in questo caso e poi ritorna su strada, per poi ributtarsi dopo quasi un km di asfalto, su sentiero. Ora il vero S1 è nei paraggi. dopo un tratto terroso e fangoso pieno di conifere, mi ricongiungo con l'1, i segnali biancorossi numerati segnano il ricongiungimento.
Ora il percorso è molto bello, passo il punto dove lo scorso anno, il gruppetto in cui ero mi fece sbagliare e proseguo...di lì a pochi km di single track morbido mi ritrovo sopra l'abitato di Caresana...scendo e verso il paese. Il ristoro non è stato ancora aperto, proseguo per il percorso di gara, che qui è ben messo e taglio il paese per rimettermi sul sentiero...inizio a vedere qualche persona.
Salgo l'1 verso la cima del monte Carso, questo tratto è duretto e molto bello, dopo alcuni tornanti, il sentiero si biforca e scivola verso la parte più ripida. Dopo alcune balise messe e un falsopiano, eccomi sulla rampa arcigna e le successive scalette, qui cammino e scorgo un paesaggio sempre meraviglioso che si staglia all'orizzonte. Inizio a chiedermi a quanto tempo saranno dietro i primi da me.
Salito il tratto ripido, mi ritrovo sul punto più tecnico di tutta la gara. La discesa su ghiaione dal Monte Carso all'abitato di Bagnoli Superiore.
Sul primo tratto ci sono due ragazzi del soccorso alpino che presidiano la zona, il primo pezzo di discesa è fornito di corde, si scende dritti per una piccola scarpata e poi su una dritta pietraia tecnica...i sassi si fanno sempre più grandi fino a diventare dei veri e propri massi.
Una folata di vento traditrice mi fa cadere il cappellino che con fatica riesco a recuperare...dopo il tratto ripido fatto di serpentine strettissime, scendo ai bordi del torrente Rosandra, saluto alcuni ragazzi del soccorso alpino e del 118 e proseguo nel cuore della Val Rosandra...ultimamente le balise da mettere non sono molto e posso concentrarmi un pò sulla corsa, il balto di balise è ancora pesantino ma fisso le bellezze che Madre natura ha creato qui...la larga carraia carsica va su e giù e poi sale di nuovo costantemente...la cascata del Rosandra si fa sempre più vicina, la costeggio e dopo qualche gradino e un pontile di legno, scendo in picchiata verso l'abitato di Bottazzo. Qui, altra gente del soccorso mi saluta e io contraccambio, ora dietro le case, inizia il salitone che si arrampica verso la cima dello Stena, il primo tratto è quasi tutto da camminare...la luce si fa sempre più tersa, intanto passo in mezzo alla ciclabile e risalgo nuovamente, il tratto più bello ed esposto, qui infilo qualche balisa nel dedalo di traccie che si intersecano, risalgo fin in cima lo Stena e in questi anfratti, una famigliola di caproni istriani, ormai diventati animali autoctoni, si scansa a fatica per farmi passare...mi godo il panorama e sui successivi pratoni tagliati da single track strettissimi, mi rimetto a correre, saluto un pò di gente che mi viene in contro e mi accorgo che la borraccetta con i sali è dura come il piombo, si è ghiacciata!
non vedo l'ora di arrivare al ristoro...ho pochissimi liquidi, solo una piccola borraccetta e il rischio disidratazione è dietro l'angolo...ormai San Lorenzo è là. Mangio qualcosa al ristoro, saluto Tiziana che fa la volontaria e le dico che sono l'apripista, tolgo il ghiaccio e metto tè caldo nella borraccetta, saluto tutti e riparto...inizia la parte corribile corribilissima...anche se con dislivello...passa veloce il tratto che arriva sulla strada per Basovizza e mi immetto sul sentiero di nuovo...ogni tanto qualche balisa la metto perchè in alcuni punti perdersi è un attimo. Dopo un netta deviazione dal 44 che lascia la traccia originale dell'1, scendo in zona campi da golf di Padriciano...l'1 ora mi accoglie con i suoi saliscendi sul costone carsico. Saluto altra gente che corre nel senso contrario della gara e proseguo, becco il salitone che taglia in mezzo a i recinti dove diversi asini stanno allo stato brado, spesso anche diversi cinghiali si presentano nemmeno tanto amichevoli da queste parti...salgo mangiucchiando qualcosa e sono già in zona prima vedetta...poi l'1 si presenta con il suo spaccagambe, salire e scendere continuamente, finalmente in zona seconda vedetta, so di essere vicino alla Sella di Banne. Qui infilo qualche balisa, soprattutto sui bivi e riparto. Passato l'antennone, mi rimetto sulla larga carraia che porta al camping Obelisco e quindi al ristoro/base vita. C'è la sorella di Tommaso che mi saluta e mi ringrazia e altri ottimi volontari che mi indicano dove trovare cosa mangiare e bere...tè caldo ovviamente, arance e delle gelatine cioccolatose energetiche squisite...faccio il giro attorno l'obelisco, ormai ho circa 37 km nelle gambe e i primi arriveranno di lì a poco...qui faccio un errore, gente dell'organizzazione si mette a coprire completamente, con il gonfiabile della half che di lì a poco partirà, il tratto iniziale del sentiero sulla Napoleonica. Mi viene istintivo di andare sulla Napoleonica, come lo scorso anno, ma quest'anno si sale sul sentiero 12...faccio poco più di mezzo km, non vedo balise e capisco che non ho visto la deviazione giusta per colpa del casino precedente. Proprio in questo momento incontro Luca Carrara che mi chiede informazioni, io gli dico di ritornare indietro e lui imprecando torna indietro. Arrabbiato anch'io non poco, soprattutto con la massa di gente che era presente nel piazzale senza dire nulla, ribaliso la deviazione per tutti coloro che fanno l'S1 57k...dopo una bella salita da camminare, si torna a correre, anche qui panoramici saliscendi danno colore, questi sentieri sono spesso terreno di allenamento e li corro con piacere...dopo un tratto di forestale che ribaliso per via dei continui intrecci con altri sentieri, esco sulla via crucis del santuario di Monte Grisa. Qui metto un paio di balise, sotto gli occhi di gente che mi chiede cosa siano...rispondo della gara che sta passando di qui e continuo su strada asfaltata dopo il santuario si torna su sentiero, qui proprio in un tratto selvaggio che porta alla vedetta Italia, l'assenza di balise è tale che faccio da guida sia a Christian Modena (che bella corsa che ha Christian!) sia a Christian Pizzati, li saluto e mi fermo a risegnare...dopo lo splendido scorcio di mare, scendo sul single track pietroso che butta sul finire della Napoleonica, anche qui saluto gente del primo soccorso e mi ributto nel sentierino che porta a Borgo San Nazario. In questo dedalo di sentierini, mi metto a ribalisare bene, qui spareranno a bomba le loro cartucce anche quelli della half.
Mi accorgo che ormai le balise mi stanno bucando lo zaino, tiro fuori tutte quelle che mi rimangono e le tengo in mano...esco fuori dal bosco e dopo un tratto fra le case eccomi a Contovello. Qui mi aspetta Roberto e il papà di Tommaso, scambio con loro un paio di battute, bevo ancora tè caldo e mangiucchio qualcosa...gli dico che anche sul 12, troppe balise sono state tolte, fortunatamente ne ho rimesse un bel pò.
Mi indicano la deviazione fra le case di quest'anno che porta su una discesa su asfalto e poi sulla strada verso Santa Croce. Riprendo il sentiero mi sto strada che porta in un tratto panoramico molto bello, il sentiero dei pescatori. La vista del golfo di Trieste è meravigliosa...intanto passo un bivio che rinforzo con un balisa e saluto i ragazzi del soccorso alpino. Qui passo delle proprietà private, e il primo della half mi passa...di lì a poco prima delle scalette, anche Enrico e Roberto, miei compagni di team (e il secondo anche sponsor) che stanno correndo la corta...un ragazzino sloveno ansima sulla salita e lo sostengo, scherzando un pò...ci immettiamo di nuovo in un tratto boscoso, che di lì a poco torna a farsi pietroso e infido.
Anche qui molte balise sono state tolte. Devo fermarmi continuamente per ribalisare. Alcuni della half si perdono, non sapendo nemmeno io dove devia la gara, non gli so dire nulla, poi li richiamo e gli dico che stanno sbagliando il percorso...mi fermo continuamente, anche questo tratto non è affatto ben segnato. dopo alcune pietraie e dei saliscendi, sbuchiamo sulla carraia principale e ci rimettiamo sull'1. Dopo un paio di salite, continuando a rimanere con il gruppo di "cortisti/e", passiamo la vedetta Weiss, ormai Santa Croce è alle porte...dopo un paio di soste per ribalisaggio sul tratto post vedetta, mi rimetto a correre, sono in paese...un giretto fra le vecchie case carsiche e la chiesetta medievale e poi giù verso il ristoro. Ormai ho quasi 50k nelle gambe, che con queste continue pause si fanno un pò sentire. Ormai fa più caldo, finalmente si sta bene!
Qui mangio frutta e bevo, saluto gente che mi ferma chiedendomi info e riparto, sempre con quelli della half. Di quelli della lunga, non ho notizia, fino a quando sul tratto che ci porta al sentiero della Salvia non ne becco un paio, sul salitone scherzo con uno di loro e arriva pure il sesto...dopo un pò di single track boscoso, arrivo all'ultimo ristoro. Mi fermo per sfizio, magio al volo qualcosa, bevo e riparto...il tratto con le scalette e poi i cumuli di pietra me li ricordavo dall'anno prima...qui scherzando con quelli della half, faccio attenzione e mi diverto...dopo il tratto pietroso, c'è il tratto fatto di massi appuntiti e spesso esposti...finalmente si rientra in bosco e poi si torna su una carraia facile che fa il giro attorno la torre piezometrica...qui infilo le ultime balise, fino a che dopo il tratto attrezzato, salutando i ragazzi del soccorso alpino, sbuco fuori sulla Costiera. La novità di quest'anno è l'arrivo dalla spiaggia...dopo un pò di sentiero, facciamo su e giù fra i sassi e massi della Costa dei Barbari e fra le barche e tratti di single track...la gente non ne può più, cerco di sostenerli e a un km dalla fine mi metto a sprintare tanto così per finirla breve, passo un pò di gente prima del porticciolo e poi inizia il dedalo di salitine e scalette dentro Portopiccolo...dulcis in fundo, in poco più di 7h40', con circa un'oretta abbondante persa a ribalisare, completo oltre 59k di S1, qualche km in più rispetto alla gara, accumulato nella prima parte.
Mi sono divertito davvero molto, dopo la medaglia, le foto di rito e la stretta di mano con Tommaso, inizia il terzo tempo, scherzando con Ivan Zufferli sia in doccia sia a pranzo...parlo con vari/e runner venuti da mezza Italia per la gara, mi metto a scherzare con Christian Modena e Ivan nuovamente e mentre scendo parlo con Alex e Peter neovincitori della prima edizione dell'Ipertrail, a cui è piaciuta abbastanza per certi versi, meno per altri.
Saluto tutti e riparto con Marta verso casa. E' stata una bell'esperienza, restando "dentro" la gara. Correndo fra la gente per la gente. E in più ho fatto il primo lunghissimo in ottica Cesano Boscone... W il carso, W il trail sempre e in ogni forma!

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