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L'EVENTO

La 100 km del Passatore è una competizione podistica di ultramaratona che si svolge annualmente nell'ultimo sabato di maggio con partenza da Firenze e arrivo a Faenza. La gara, che si è svolta per la prima volta nel 1973, è intitolata al Passatore, popolare figura della storia e del folclore romagnolo.
Nel 1969 Alteo Dolcini ha fondato la Società del Passatore insieme con Paolo Babini, Pietro Crementi e Primo Solaroli.
L'idea di una corsa di 100 km è stata sviluppata da Alteo Dolcini e Francesco Calderoni partendo dal progetto di organizzare una maratona nel Faentino. Alteo Dolcini, cofondatore anche dell'Ente Vini di Romagna, ha proposto di unire la terra del Sangiovese alla terra del Chianti.
L'idea è stata lanciata alla stampa alla taverna di Oriolo dei Fichi dai giornalisti Renato Cavina (Corriere dello Sport - Stadio, La Gazzetta dello Sport) e Carlo Raggi (il Resto del Carlino).
Nel 1973 l'Unione operai escursionisti italiani (UOEI), l'Ente Vini e la Società del Passatore hanno organizzato la prima edizione della gara, chiamata "100 km del Passatore Firenze-Faenza". La prima sede dell'organizzazione è stata la casa di Angela Bettoli, all'epoca segretaria dell'UOEI, presidente della manifestazione era Elio Assirelli, direttore di gara, fin dalla prima edizione, è Pietro Crementi.
La corsa ha assegnato il titolo del Campionato del mondo di ultramaratona nel 1991, del Campionato europeo di ultramaratona nel 1997 e nel 2004 e numerosi titoli del Campionato italiano FIDAL.
Originariamente la corsa seguiva per intero il tracciato della strada statale 302 Brisighellese Ravennate, con partenza da Piazza della Signoria a Firenze e arrivo a Faenza in piazza del Popolo, attraversando i comuni di Fiesole, Borgo San Lorenzo, Marradi e Brisighella.
Snodandosi attraverso l'Appennino tosco-romagnolo, il percorso è caratterizzato da notevoli dislivelli e raggiunge il punto più alto al passo della Colla di Casaglia a 913 metri.
Oggi, per ragioni legate essenzialmente al traffico automobilistico, la prima parte del tracciato è stata cambiata. Da Firenze, anziché imboccare direttamente la via Faentina e proseguire lungo la valle del Mugnone sulla SR 302, il percorso esce dalla città in direzione di Fiesole, attraversa la cittadina e prosegue sulla via dei Bosconi, che si riallaccia alla SR 302 in prossimità del passo della Vetta le Croci (518 m s.l.m.). Sino a questo punto il percorso è chiuso al traffico automobilistico. Dopo di che la gara prosegue sul tracciato storico ed è permesso il transito ai veicoli.
Lungo il percorso sono presenti tre traguardi intermedi, a Borgo San Lorenzo 195 m (31,5 km), Colla di Casaglia 913 m (48 km) e a Marradi 328 m (65 km).
Dalla quinta edizione è stato istituito il premio speciale "Io c'ero" per i concorrenti riusciti ad arrivare al traguardo 5, 10, 15, 25, 30, 35, 40 volte. Come da tradizione faentina il premio è una ceramica creata da Vittoria Monti. Al 2013, due concorrenti hanno portato la gara a termine 40 volte: Walter Fagnani di Verona e Marco Gelli di Sesto Fiorentino; entrambi furono assenti solamente alla prima edizione del 1973. 
[Fonte Sito internet Wikipedia]

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100 KM DEL PASSATORE 2016: L'INFERNO È QUI, FRA FIRENZE E FAENZA SI SALVI CHI PUÒ (IL RACCONTO DI NAZARENO) (Fonte sito Runningforum.it)

"Il Passatore è l'unica Ultra su strada che ormai da un paio d'anni metto in programma. Il suo fascino è indiscutibile, non solo per la storia che si porta dietro (quella relativa proprio a quel furfante de "il passatore"...) e nemmeno per le splendide pagine di sport che in oltre 40 anni ha scritto con le sue edizioni, via via sempre più partecipate e dal livello agonistico sempre più alto...
Il Passatore è un vero viaggio, mentre percorri tutta quella strada fra Firenze, la culla del rinascimento, centro nevralgico dell'italianità e cuore sovrano della Toscana e Faenza, con i suoi profumi d'estate, il suo sapore di Romagna, il mare Adriatico così vicino...capisci di averne fatta tanta, di aver percorso davvero qualcosa di unico.
Il Passatore è quindi un viaggio unico da fare a piedi. Per uno che principalmente è un ultra trailer, è una divagazione che ha i suoi pro e i suoi contro.
Sicuramente fare 100 km con 1400 o più metri di dislivello positivo, anche se su strada, nella peggiore delle ipotesi comunque ampiamente sotto i 6' a km di media, è un ottimo lunghissimo di qualità per tutto quello che poi si andrà a fare in estate.
Memore dell'esperienza 2015, mi iscrivo anche quest'anno, portandomi dietro il piazzamento dello scorso anno come numero di pettorale...quel 46 che richiama le gesta di Valentiniana memoria
Lo scorso anno sofrii non poco il caldo. Pensavo fosse una condizione al limite, ma quest'anno la situazione che mi ritroverò a fronteggiare sarà ben peggiore...
In predicato c'era la volontà di correrla assieme al socio Gabry, che dopo le ultime disavventure non ha potuto esserci. Mi ritrovo a una decina di giorni circa dall'evento a dover ancora organizzare viaggi di andata e di ritorno e tutto quello che farà parte di questo Passatore.
Ovviamente lo spirito Trail non vuole accompagnatori al seguito e ovviamente come lo scorso anno voglio soffrire con le mie forze, nel bene e nel male, nessuna assistenza nè a piedi, nè in bici e nè tantomeno in macchina.
Due settimane prima, invece di intubarmi di km su bitume, mi sparo un'ultima Ultra short in montagna (Trail dei 3 Castelli), tanto per metter su ore sulle gambe in posti che meritano e divertirmi sul naturale...peccato per la tragedia che poi ha macchiato indelebilmente il ricordo della gara...
Arrivano i giorni pre-Passatore, fra scarico e prove di ritmo controllato.
Sto bene, peccato ci sia un'incognita vera: non ho mai corso sopra i 25 gradi.
I giorni passano, arriva la vigilia e la sera prima preparo tutto il necessario...all'alba treno diretto Trieste-Firenze e le ore passano facili, ingurgito un po' di frutta di secca qua e là, dello zenzero a cubetti e nel frattempo incontro un manipolo di runners veneti pronti ad affrontare il loro primo Passatore. Facciamo strada comune per il resto del viaggio e arrivati a Firenze li "scorto" in piazza della Repubblica al ritiro pettorali...inizio a vedere amici e supporters di varie gare, che mi conoscono perlopiù dai Trail...dopo un'estenuante attesa sotto il sole, finalmente ho il mio pettorale e inizio a mettermi d'accordo con i ragazzi di RF per un miniraduno, che grazie a Omar e a Luca riusciamo a fare sia prima sia dopo pranzo.
Vado a mangiare con il mio gruppo di ultra runner per caso Made in Veneto e ce le raccontiamo davanti un piatto di pasta e una birra...arrivano le 13, ci avviciniamo in zona pullman/cambi...la tensione inizia a salire, c'è sempre più gente, sempre più amici e conoscenti del mondo Ultra da salutare...Fede Borlenghi, Luca Moro (che mi chiede come sarà...), Ilaria Marchesi...alcuni compagni di avventura dell'anno prima e via, dopo tutti i rituali della vestizione, porto le mie cose fra il pullman che va alla Colla e quello che va dritto a Faenza.
Fa caldissimo, troppo caldo, roba da non volerci pensare...parto con quasi un litro di liquidi, fra bottiglietta in mano e borraccia nella belt...
Con il mio numero 46 mi avvicino alla zona partenza, ho perso di vista i veneti con cui ho passato un bel pre-Passatore...entro in via Calzaiuoli e mi metto in griglia "avanzata" con il numero giallo appeso sul petto.
Ritrovo un sacco di gente, fra cui Luca con cui mi fermo spesso a parlare fra una battuta e l'altra, l'ultra maratoneta con i sandali Ludovico Lodi, l'intramontabile Osvaldo Beltramino, Marco Bonfiglio che fa assistenza a Niki Sustič...eppoi via via tutti gli altri, da Gaido alla Canepa e poi tutta la corazzata di top runner nazionali, capeggiata dal grande re Giorgio. Saluto il mio amico delle battaglie sulle 6h, Marco Lombardi e Fabio Amabrini con cui nel 2015 ho condiviso quasi tutto il mio Passatore.
Saluti e in bocca al lupo si susseguono e arriva il countdown da parte dello speaker...ci siamo: VIA!!!
La curva a destra del Duomo è da pelle d'oca fra due ali di folla...
Supero alcuni atleti e mi metto in scia di altri...i primi km fino al primo ristoro sono confusi...supero Marco Turri che ho salutato già prima al ritiro pettorali, lo vedo un pelo in difficoltà...dopo 4k circa arriviamo al primo ristoro, quello ai piedi della salita di Fiesole...anche se sono andato più piano che potevo, la media è sui 4'20" a km, meglio non pensarci...continuo a bere dalla mia bottiglietta e l'acqua che acchiappo principalmente la prendo per bagnarmi...la situazione è critica, fa molto, troppo caldo...
Intanto i km passano...passano sotto una canicola estiva, la prima salita vera se ne sta andando...verso Fiesole i supporters si fanno sempre più numerosi, passato il secondo ristoro, dopo l'abitato la strada si presenta in un continuo saliscendi, non vedo l'ora di arrivare alla vetta delle Croci...vari runner partono a bomba in discesa, io corro forte ma in totale controllo, si torna a salire e mi affianca un runner vestito in bianco-arancio dell'Asd tosco romagnola, pettorale giallo, numero basso...me lo ricordo lo scorso anno stra scortato e in crisi nera, è il forte Alessandro Benerecetti. Lo saluto e per un bel po' di km facciamo strada comune assieme al suo accompagnatore in bici. Gli dico che lo scorso anno ho fatto 9h e che mi ricordo di averlo preso dopo Marradi in crisi nera...lui ci sorride sopra e mi prende come riferimento per andare su verso il primo scollinamento di giornata...passiamo la prima ora con 12 km sul groppone e tanta caldazza...
L'ultima rampa sembra non passare mai, dopo il terzo ristoro, la situazione si inasprisce per via dell'esposizione continua al sole...si fa molta più fatica, inizio a capire che non riesco ad andare su con i giri, i polmoni sembrano come incollarsi dentro la mia cassa toracica...
Mi dico che dal prossimo ristoro oltre a bere inizio a buttar giù qualcosa...intanto Alessandro mi affianca e ogni tanto parliamo...l'ultima rampa è un piccolo stadio di strada, moltissima gente sui bordi delle careggiate, davanti e dietro me mi sto portando avanti gli stessi runner, uno con cappellino all'indietro con canotta rossa ormai è fisso lì da km...il ristoro prima dello scollinamento, lo prendo bene con frutta e liquidi in quantità, quando riparto la gente incita...dopo aver scollinato le Croci, vedo Alessandro prendere del margine, io intanto faccio abbastanza fatica a correre bene fra la selva di macchine e bici che spuntano da ogni dove...memore dell'anno prima, mi metto in testa di non esagerare, ma capisco che in realtà faccio fatica ad alzare i giri del motore anche in discesa, fa ancora tanto caldo e la sensazione di spossatezza è continua...
Nei primi km in discesa vedo molta gente sfrecciare a velocità paurose, fra cui il buon Luca Moro che verso il ventesimo mi passa...cerco di tenere un ritmo accettabile e i due ristori in discesa arrivano abbastanza velocemente...continuo a mangiucchiare frutta, bere molto, riempire la mia bottiglietta che tengo in mano e bagnarmi...inizio a vedere Fede Borlenghi fermarsi per dare assistenza a i suoi compagni del Marathon Cremona. Ogni volta i suoi incitamenti sono stimoli a non mollare...nella disperazione di non riuscire a spingere come vorrei, faccio elastico con un atleta danese che sta faticando parecchio...inizio a pensare al ritiro a Borgo San Lorenzo purtroppo...sto male, inizio ad avere la nausea e la testa sta soffrendo...nel tratto che porta a Borgo SL, quando sono passati poco meno di 30k mi prendono i ragazzi di Carbonia, Max e il nostro Luca (Madferit), affiancati da un ragazzo dell'US Maiano...stiamo un po' assieme, poi sul tratto di salita che porta sul falsopiano verso Borgo SL, mi staccano e proseguo del mio passo...vengo preso e superato da altri atleti, ma non mi perdo d'animo...intanto le prime 3 donne sono già lontane (terzetto croato), anche se la Vrajic di lì a poco si ritirerà...
E io da qualche km non penso ad altro...da 15k almeno sto facendo una fatica boia, respiro male e non ho più voglia...solo una piccola porzione della mia testa dice di continuare...dopo essere stato fiancheggiato da qualche altro runner, passo l'arco di Borgo SL e poi il nastro in 2h35' di gara...4'56"-57" a km di media, decisamente peggio di quanto pensassi...fra ali di gente incitante, mi fermo un po' al ristoro, mangio frutta ovviamente, bevo in quantità, ho ancora la mia bottiglietta che terrò fino a poco prima della Colla...
Riparto pieno di dubbi, sulla prima salita però riesco a recuperare su alcuni atleti che avevo davanti...nel frattempo in questi km di salita, sia la quarta donna (croata) sia la finlandese mi passano con un passo lento ma decisamente regolare...mi abbatto un po' ma non mollo...in fin dei conti questo Passatore è una gara di costruzione e non tanto per far risultato...a Panicaglia arrivo abbastanza bene, bevo molto e mi bagno...sulla strada becco il buon Mario Di Bella, che sta facendo una fatica boia...prendo come riferimento la sua canotta gialloblù...proseguo nell'incertezza che arrivato alla Colla mi possa fermare o meno...la salita prosegue verso Ronta...qualche scoppiato c'è sempre, ma son di più coloro che mi passano...la gente è sempre pronta ad incitare, anche fra i tornanti che portano alla Colla...le cascate prodotte dal corso del fiume che accarezza il corso stradale (solo più in basso) sono uno stimolo eccessivamente grande di ritrovare un po' di freschezza...
Non capisco cosa voglia fare...intanto un runner vestito di bianco mi passa e poi lo ripasso, saprò che è Francesco Corradi, un buon atleta che mi segue da tempo ma che non avevo mai incontrato prima, se non al Passatore dello scorso anno...stiamo un po' assieme, quando le rampe si fanno più dure io inizio a carburare come che lo spirito trail delle mie gambe venisse fuori...dopo 40 km quasi, finalmente si fa rivivo Marco Turri, anche lui impreca al caldo e alle relative difficoltà...dopo il passaggio maratona inizio ad illuminarmi, qui inizia il meglio della mia gara...a Razzuolo, al ristoro sono con Marco e altri runner, so che mancano 4 km alla Colla e da un po' che ho ingranato la marcia, 1,5k di corsa inframmezzati da 200m di camminata...ne prendo tanti, gente presa dai crampi e dalle nausee, gente piantata in salita...alcuni cerco pure di scuoterli...negli ultimi km passo altra gente, anche una coppia di runner (atleta e accompagnatore) con maglia gialla fluo e per mia somma incredulità, uno dei runner emergenti più attesi, pettorale num 28, Luca Piergiovanni è scoppiato, verso la Colla lo vedo camminare sconsolato...siamo vicini alla cima, aumento ancora un po' sui falsi piani degli ultimi 2 km...ormai ogni tot km incontro Fede Borlenghi che mi sprona a non mollare, forse anche questa molla mi fa deesistere dal ritirarmi...è fatta, in 4h27' arrivo in cima alla Colla...mi fermo con calma a mangiare e a bere, anche un thè caldo...riparto camminando per trovare un angolo dove fare pipì, difficile vista tutta la carovana di macchine e mezzi che intasa la strada...ce la faccio e arrabbiato riparto...mi scuoto e prendo un buon ritmo...con me c'è un ragazzo in canotta biancoblu, dal fisico decisamente muscoloso ed è accompagnato da un amico in bici...abbiamo un ottimo passo, parliamo e decidiamo di arrivare a Marradi assieme...si chiama Cristian Re ed è un ex culturista datosi alle Ultra con ottimi risultati...iniziamo a superare diversi atleti...passato il ristoro con l'inganno (Casaglia) che ti fa fare una salita ammazza gambe per entrare in centro al paesino dove è adibito il ristoro, ripartiamo di ottima lena...un altro runner che per un poco resta con noi, Francesco Puddu, neo iron man, riparte prima di noi, ma lo riprendiamo subito e superiamo lui e ancora qualche altro runner...il tempo vola, il ritmo che teniamo è davvero ottimo, stabile sui 4'35"-4'40" anche sulle parti con qualche falsopiano in salita...dopo Crespino, ci avviciniamo al ristoro del sessantesimo...è fatta, Marradi è sempre più vicina, ma so che arrivati in paese dovrò fermarmi più del dovuto, con ogni probabilità mi fermerò per un massaggio...arriviamo fuori dal paese di Marradi e passiamo altra gente, quasi piantata, fra di loro anche il buon Fabio Amabrini, forte runner abbruzzese...voliamo in discesa verso il check point, ci siamo...5h52' e siamo a Marradi, in mezzo a un sacco di gente...bevo qualcosa, afferrò una banana intera e chiedo ai volontari del ristoro dov'è la zona massaggi...mi indicano una saletta attaccata a dove è posteggiata un'ambulanza.
Intanto mangio, saluto il personale che mi accoglie meravigliosamente e mi fa sdraiare...prima ho salutato Cristian che è ripartito senza di me...perdo diversi minuti, ma non importa, non voglio rischiare di distruggermi fisicamente, preferisco sacrificare un po' di crono e qualche posizione, ma preservarmi da possibili infortuni...finito il massaggio, ringrazio il personale del 118 e riparto, faccio fatica a infilarmi di nuovo la belt, ma dopo alcuni tentativi a vuoto, ce la faccio...riparto a correre e dopo qualche centinaio di metri siamo giunti alle 6h di gara, dopo circa 65,5k...dopo una rampa dura, scruto la temperatura su un termometro di una farmacia: 26-27 gradi alle 21!
Pazzesco, ora capisco il perché di tutti questi problemi...riprendo qualche atleta e poi aspetto di arrivare al ristoro del 70.simo per mettermi in testa la frontale...intravedo le lucciole che spuntano da entrambi i lati della strada ed iniziano ad illuminare...è uno spettacolo che mi toglie un po' di fatica e mi dà un po' di spensieratezza...sono da solo o quasi in questi km...arrivo al ristoro a bordo strada, mi disseto, mangio qualcosa, ma ormai lo spettro dello stomaco chiuso è sempre più concreto... nei 2-3 minuti che mi fermo al ristoro, vengo raggiunto da Luca Piergiovanni e un gruppetto di altri atleti, Luca si lamenta e io gli dico che non è stato l'unico a stare male, che mi sono fatto fare pure un massaggio a Marradi...riparto subito dopo Luca...prendo un buon ritmo, mi attacco alla forza che mi dà la gente che ci incita nel cuore della sera, mi attacco al ricordo di Mario...ce la devo fare anche per lui...San Cassiano non è lontano, i km passano abbastanza velocemente, un sacco di bici che sfrecciano da una parte all'altra e che sostengono chiunque, le macchine e le moto invece sono molte volte delle specie di incubi che voglio scacciare via il più veloce possibile tagliando le curve come meglio posso...San Cassiano arriva...vedo le luci, sento la gente...passo il nastro dopo 7 ore esatte e tra i tanti ragazzini e le tante ragazzine che sono ai banchetti del ristoro, sento che un ragazzo dice che Calcaterra sia appena arrivato. Re Giorgio mi ha rifilato giusto 24 km ...intanto penso a mangiare quel poco di frutta che riesco e farmi carico di bibite zuccherate. Dalla borraccia che porto dietro non bevo da un po', l'ondata di grande disidratazione è passata da qualche ora...intravedo qualche luce davanti a me...qualche runner...negli ultimi km il saldo è positivo fra sorpassi fatti e subiti...
Al ristoro dell'ottantesimo ci arrivo bene, sveglio e voglioso ancora di correre, anche se so che ormai la performance che desideravo fare, se ne sia andata...il ristoro dell'ottantesimo è con i banchetti interni che danno su un piazzaletto a lato strada, ho appena preso un runner con un numero di pettorale basso, num 17 Nick Accardo, campione statunitense della nazionale a stelle e strisce della 100, in piena crisi, purtroppo da qui inizia un piccolo calvario per me, non riesco più a mangiare...lui riparte prima di me...nei km successivi dopo un po' di tira e molla e qualche atleta preso e qualcuno che sopraggiunge, una super Lorena Brusamento ci passa con facilità a piccoli passi...intanto Fognano è sempre più vicina...arriva a farci da apripista in bici, una ragazza romagnola del posto che mi sostiene con grande impeto, mi dice che a breve c'è il ristoro...riprendo Nick, che parlucchia un po' in inglese con la ragazza e poi con me...arriviamo al ristoro parecchio sfiniti, abbiamo appena ripreso un altro atleta in discrete difficoltà, cammino un po' bevendo e poi riparto...si Brisighella è vicina e la testa vuole arrivarci prima possibile...
I km che mi dividono da Brisighella passano silenziosi, sanno di notte...guadagno qualcosa su Nick e mi metto a discreto ritmo, per il kilometraggio che ho sulle gambe, verso la discesa che porta alla rampa che sta in centro a Brisighella, rischio addirittura di sbagliare strada...un po' di gente che sta al lato della careggiata, sempre più gente, sulla rampa di sanpietrini passo il nastro e ci siamo, vedo dietro di me delle luci che stanno arrivando, oltre a Nick ci sono altri runner...a fatica chiedo del succo e dopo qualche minuto riparto...un gruppetto di runner è sopraggiunto...uno non lo tengo, mi metto assieme al secondo, affardellato di zaino e con un accompagnatore in bici...il cartello dei 90k è vicino...dopo una rampa lo passiamo...fra il 90 e il 95 passo incredulo un top runner in crisi nera scortato da due-tre accompagnatori, il grande Andrea Bernabei num 10, a cui dico che ci fa in quel momento a camminare e mi dice sconsolato che devo essere positivo visto che riesco ancora a correre...intanto il runner con lo zaino, nei km successivi mi affianca e poi mi resta dietro, chiedo a un ciclista se fra poco c'è un ristoro e lui mi dice che c'è Errano fra qualche km...prima di Errano, mi passa un runner vestito in bianco con il cappellino, è Matteo Spallone accompagnato dal padre...mi passano, poi li riprendo, non si fermano al ristoro, io per un po' si...e dopo il ristoro il mio corpo si vuole prendere una pausa.
Dal ristoro al cartello del 95.simo, per 300-400 metri cammino piano e mi passano 5-6 atleti...non importa, mi rassicuro e rassicuro anche chi mi chiede perché cammino, dal cartello riparto...riparto piano, ma passo dopo passo aumento...i km passano sempre più veloci...96, al 97 un gruppo di persone sulla rotonda mi salvano da un imbocco errato della strada...il mio TomTom intanto cessa di segnarmi la strada...continuo ad aumentare, 98...dai che siamo vicini...98,5...le luci di Faenza si intravedono, saluto gente a caso...sempre più persone al lato della strada...cartello dei 99...entro in città, dò i 5 a chi mi porge la mano, saluto una super vincitrice come Niki Sustič che sta andando in senso opposto verso l'albergo...mancano 500 metri...sempre più folla ad applaudire...400-300-200-100... Quando entro in piazza del Popolo saluto tutti e taglio il nastro dando di spalle ringraziando con un applauso la gente. È stato per loro, è stato per Mario. Non sarei arrivato in fondo senza quei appigli. Stavolta stavo gettando la spugna, ma ci ho creduto...e ce l'ho fatta in 9h32'...
Questa volta valgono quanto una vittoria! Dallo speaker qualche domanda e vien fuori una mini intervista improvvisata Becco Luca all'arrivo, ci abbracciamo e successivamente ci facciamo scattare una gran bella foto. Scappo via, ribecco Cristian che è arrivato qualche minuto prima di me e poi fra bagaglio e vini prendo il primo pulmino che va in palestra...
Prima dell'una sono già in spogliatoio, mi rilasso e con altri runner condivido gioie e dolori di questo Passatore 2016...dopo la doccia "corro" in zona massaggi e dopo aver visto un Marco Boffo che finisce in ambulanza dopo una clamorosa crisi di stomaco...mi metto sulle brandine...ore di sonno non molte, visto i russatori che imperversano anche qui in quel di Faenza...dopo un po' mi alzo e verso le 6 definitivamente...prima saluto Francesco e ci sorprendiamo che in realtà ci eravamo già incontrati nei km che portavano alla Colla...poi con Giorgio, Matteo e Fabio Amabrini tante belle chiacchiere...la sveglia era puntata alle 7.30, ma già prima mi appronto per andarmene. All'entrata, dove c'è il ristoro, inizio ad addentare qualcosa...è da almeno 10 ore che non mangio nulla...saluto Stefano Burlon, trailer bellunese che ogni tanto si dà anche all'Ultra maratona e dopo mi armo di tutti i bagagli e prendo il pulmino per ritornare in piazza del Popolo. Qui ritrovo il mio pacco della Colla che non avevo mai toccato in gara e mi faccio stampare il diploma. Anche quest'anno sono terzo di categoria, ma gli SM non vengono premiati...
Nel frattempo mentre faccio colazione, ritrovo un sacco di gente...vedo arrivare l'infinito Walter Fagnani, a cui stringo la mano in doveroso ossequio...ritrovo Francesco con cui scambio un altro pò di chiacchiere e poi arrivano le premiazioni...gli ultimi arrivi e il diluvio che inizia a scendere...il grandissimo e disponibilissimo re Giorgio a far foto e autografi...la graziosa Niki Sustič non è da meno...le premiazioni assolute tardano per via della pioggia e subito dopo parto. Ciao Faenza, Ciao Passatore...ho il treno fra meno di un'ora e non voglio perderlo! In stazione mangio qualcosa attorniato da altri reduci del Passatore...conosco alcuni master davvero forti, con curriculum gare e tempi di assoluto rispetto...il viaggio mi porta fra un treno e l'altro, fra una sonnecchiata e l'altra, a pensare a quanto incredibilmente belle sono le Ultra...rivaluto il mio Passatore con un gran sorriso, rivolto alle prossime sfide, ai miei prossimi viaggi..."

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