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Ultra-Trail du Mont-Blanc 2015 (Distanza 170 km, D+ 10.000 m)

L'EVENTO (Fonte sito http://ultratrailmb.com)

Percorrere il giro del Monte Bianco vuol dire scoprire un universo incomparabile, quello dell'alta montagna impressionante e magico; vuol dire condividere il sogno eterno dei pionieri; vuol dire attraversare il giardino fiabesco di Gaston Rebuffat ed i racconti di Roger Frison-Roche e scoprire l'intimità delle cime: la cupola del Monte Bianco, la cresta di Bionnassay, la Noire di Peuterey, il Dente del Gigante, la parete delle Grandes Jorasses, le cime nord e sud dell'Aiguille du Tour, l'Aiguille Verte, la verticale dei Drus.

"E un'autentica esplosione di vette di granito, di alte punte cristalline, dove l'erosione di un'intensità eccezionale ha tagliato, segato, spezzato,sbriciolato, fatto a pezzi l'imponente sollevarsi dalle vecchie rocce, scoprendo un paesaggio di una straordinaria bellezza"(Roger Frison-Roche, guida-scrittore)

L'Ultra-Trail du Mont-Blanc® vi invita a vivere un'avventura fuori dal comune partecipando ad una delle 5 prove che vi propone!

Questo avvenimento è la realizzazione di un sogno di vecchia data e di una passione per l'Ultra-Trail®, condivisi da un numero sempre maggiore di corridori del mondo intero  e dai loro accompagnatori. La sua realizzazione non sarebbe possibile senza l'amicizia che lega gli abitanti dei comuni francesi, italiani e svizzeri della regione del Monte Bianco.

 

L'UTMB (Ultra-Trail du Mont-Blanc) in particolare, comporta numerosi passaggi in altitudine (>2500m), in condizioni che potrebbero essere molto difficili (notte, vento, freddo, pioggia o neve) e che necessita di un buon allenamento specifico, materiale adatto ed una reale capacità d'autonomia personale.

IL RACCONTO DI NAZARENO

(Fonte sito Runningforum.it)

 

Parte I
"Cominciamo con i preparativi...martedì sera ero ancora abbastanza tranquillo, ho smesso di correre lunedì per non rischiare di prolungare gli effetti della contrattura patita qualche giorno prima in un allenamento folle...il giorno dopo, quello prima della partenza, è una giornata all'insegna del "vai qua, prendi questo, prendi quello"...sono abb tranquillo, sennonché la giacca obbligatoria conforme al regolamento dell'UTMB che avevo acquistato su internet una settimana prima, non è ancora arrivata!
Mercoledì sera vado a farmi fare un massaggio dal fido Luka, che molto gentilmente mi consegna in anteprima una giacca trail che lo sponsor di squadra ci mette a disposizione...mi salverà, perché l'indomani il corriere con la mia giacca non arriva in tempo e noi dobbiamo partire! sono in fibrillazione, non mi va di comprare un'ennesima giacca a Chamonix per un cavolo di ritardo...
Io e Marta partiamo in tarda mattinata da Trieste e arriviamo a Vicenza per le 13 circa, dove ci aspettano Massimo (amico e trailer che farà anche lui l'UTMB) e Roberta che gli farà da assistente ed esploratrice...
Travasiamo tutto il nostro carico sulla macchina di Massimo e partiamo, il viaggio è tranquillo e scorre veloce, passiamo la Lombardia, il Piemonte e il Bianco si avvicina da quando entriamo in Valle...inizia a manifestarsi la sagoma del Bianco, passiamo Courma ed eccoci al traforo...vogliamo essere a Chamonix entro le 19-19.30 per il ritiro pettorale e i controlli del materiale obbligatorio, ma la fila è interminabile... ci mettiamo quasi un'ora a entrare in galleria, poi nel giro di una quindicina di minuti siamo sopra Chamonix e nel giro di poco, trovato un parcheggio, ci dirigiamo verso il Centre Sportif.
Dentro di me, un timore che non tutto vada bene...entriamo al ritiro pacchi gara e passiamo i controlli, mi danno vari flag con materiali obbligatori richiesti, tra cui c'è anche il mio cruccio, la giacca!
Fortunatamente, le cuciture intelate ci sono e la valutano valida come tutto il resto...facciamo il giro dei vari banchetti con consegna chip, braccialetto, nastrino sullo zaino da gara e infine pacco gara e tiro un sospiro di sollievo!
Ahimè alla fine ho dovuto abbandonare l'idea di correre con l'Xp 6, troppo piccolo per contenere tutta la roba richiesta...la scelta va su un Camelbak da 22l con sacca idrica da max 3l saranno alla fine dai 4,5 ai 6 kg da portarsi costantemente sulla schiena
Facciamo un giro in una Chamonix splendida vestita a festa, al calar del sole...persone di tutto il mondo festanti in giro per le sue vie e tra gli stand ufficiali delle gare e dei vari marchi del settore o vicini al Trail...
Insomma si respira un'aria internazionale come poche volte può capitare, la macchina organizzativa è enorme e davvero ben oliata...questo è davvero il Sommet Mondial du Trail!!!
Facciamo un giretto in mezzo a questo piccolo pianeta Trail trapiantato sotto il Mont Blanc e poi torniamo alla macchina per raggiungere Les Houches dove abbiamo l'appartamento...mangiamo una bella pasta e qualcosa vicino, studiamo e ristudiamo dislivelli, passaggi, basi vita, kilometraggio e chi ne ha più ne metta...io mi inizio a rilassare e dopo un po' si va in camera con l'emozione che scuote in gola, con il pettorale che aspetta di essere indossato il giorno dopo...
Domani sarà il giorno di partenza del viaggio, domani si parte per il Sommet Mondial du Trail: l'UTMB!!!
I sogni si affievoliscono assieme alla tensione mista stanchezza in un profondo sonno..."

Parte II

"È dopo una bella dormita, arrivano le 9.30 del mattino di venerdì, otto ore e mezza alla partenza ...mi sento estremamente riposato, non corro da 3-4 giorni, un'esagerazione per me e poi sono riuscito a riposare bene...
Io e Marta dalla matrimoniale scendiamo, mentre Massimo è già in tensione pregara da un bel po'...nel mentre, Roberta ci saluta per farsi un giro e ci diamo appuntamento nel pomeriggio a Chamonix...
Colazione copiosa, anche se il mio stomaco si sente già pieno, preparativi a manetta...zaino caricato di tutto, minuziosamente, riempio di un paio di litri la sacca idrica (mi vien male... ) e controllo per l'ultima volta se è tutto ok!
Io e Massimo ci scambiamo impressioni e idee e son già le 11!
Il tempo vola...un casino sistemare i bastoni, ormai una parte si è quasi incollata, devo svitare solo l'ultima parte dei telescopici...mi sbuccio anche le mani per riuscirci, ma alla fine siamo ok...
Doccione pregara e si parte!"

 

 

"Lasciamo la macchina in un parcheggio appena fuori il centro di Chamonix ed entriamo verso il centro vero e proprio...il ritiro borse personali e sacchi per Courmayeur inizia alle 14.30, quindi con tutta la roba addosso andiamo alla ricerca del pasta party pregara...lo troviamo finalmente...c'è una valanga di gente sia atleti sia persone dell'organizzazione. Mi salutano anche la volontaria che sta facendo uno studio scientifico sull'attenzione e la stanchezza nelle gare di endurance, a cui ho aderito poco prima...infatti sul pettorale vengo "bollato" di verde
Mangiamo una pasta (abbastanza schifida...), della verdura e infine il dolce. Mi permetto anche una bella birra, ne berrei anche due, ma dopo preferisco bere dell'acqua...
Finiamo di mangiare, usciamo dalla sala e recuperando le nostre assistenti e tutta la roba andiamo a portare le nostre cose al deposito borse...
Mancano oltre 3h e l'idea è quella di riposare un po'! Ci buttiamo sul prato del vialetto sull'argine della fiume che si percorre alla fine della gara, che presagio! Penso a quando lo vedrò quel vialetto in gara...in un curioso chimico non chimico messo a disposizione dall'organizzazione espleto le mie funzioni... la cosa curiosa è che non c'è il rullo con il disinfettante chimico, ma solo dei truccioli di legno da buttar su...perché poi il "materiale" verrà riutilizzato...
A parte sti caca-svarioni, mi riposo, parlo con altri runner qua e là e veniamo letteralmente invasi da plotoni di cinesi e giapponesi affardellati come dovessero andare in guerra...
Un po' di stretching, qualche foto assieme e poi andiamo verso la partenza...qualche ora prima, scambiando qualche parola con il "Pollo", lo storico organizzatore di Ultrabericus e TDH, tutti ci hanno consigliato di metterci in griglia prima possibile, 2600 persone sono un numero davvero assurdo per un Trail, si rischia di rimanere intrappolati per un bel po' se si parte troppo dietro...
Fa un caldo fotonico, bevo un sacco, entriamo in griglia e Massimo cerca di zigzagare per arrivare verso l'ombra, ma ormai è quasi tutto stracolmo all'ombra, io mi posiziono vicino le transenne sotto il sole cocente...
Saluto Marta e vedo una valanga di trailer che si mettono dietro...l'attesa dice meno un'ora!
I primi furboni iniziano a scavalcare le transenne per entrare in posto privilegiato...io li faccio passare (e tra me e me gli dico...quanta cacca ti dò appena partiamo!)
Manca più di mezz'ora e fa sempre più caldo!
Mi sto squagliando e nel frattempo la vescica grida vendetta...devo fare la pipì, ma dove???
La farò dopo dico, tra le 17.15 e le 17.30 arrivano tutti/e i/le top runner...è uno spettacolo!!!
Chamonix è gremita in ogni dove, gli speaker ufficiali in 3 lingue differenti, parlano dell'importanza e del privilegio di esserci, di fare del Sommet Mondial du Trail, di onorare i sentieri e la storia di tutto ciò che attraverseremo, che qui viene rappresentato il Mondo del Trail a 360 gradi, con ben 87 paesi rappresentati...tutta roba da pelle d'oca!!!
Altro che briefing, sembrava una cerimonia, pazzesco il clima che si respira...un'aquila viene fatta librare in volo da un balcone proprio sopra le nostre teste, la musica si fa sempre più emozionante, fino all'inno dell'UTMB, a qualche minuto prima della partenza...la tensione è alle stelle, vedo bandiere di tutto il mondo appese in ogni dove, anche quella del Nepal del buon Sengè Sherpa...inizia il countdown, alziamo le braccia e dopo qualche istante si parte!
Aspetto un po' per muovermi, poi si comincia a corricchiare, poi dopo uno slalom dietro l'altro supero tanta gente è tra due ali di folla da Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta messe insieme (pazzesco!!!) dò un po' di cinque ai bambini a bordo strada, un elicottero inizia a sorvolare le nostre teste...raggiungo un top americano famoso per essere la fotocopia di Krupicka, Jamil Coury e lo saluto con un cenno, la gente ride perché ho lasciato la mia tazza personale fuori per farla risuonare a mò di campana!
Così tanto per...un greco mi saluta e vedendo la mia bandana mi incoraggia e nel mentre supero proprio un greco, urtandolo...mi scuso e ci facciamo rispettivamente gli auguri di buon viaggio: Kalo Taxidi!
Nel frattempo siamo su una strada bianca saliscendi, supero Molin e Innerkofler con Ruzza, li saluto e poi mi fermo a fare pipì...nel frattempo mi raggiunge Pablo e iniziamo a scherzare...siamo in mezzo alla selva di top da tutto il mondo...Canepa, Nuria, Williamson, ammazza quanti sono!!!
In men che non si dica siamo a Les Houches, lo zaino inizia a rompermi in salita, ma dovrò farci l'abitudine ...arriviamo al primo ristoro...in 36' i primi 8k ...e inizia la prima vera salita..."

 

 

Parte III (Les Houches-Les Chapieux)

"Le luci del giorno iniziano a calare, intanto la gara entra nel vivo...Stefano Ruzza tonico e scattante inizia a staccarmi in salita, io lascio fare ovviamente, la salita de Le Delevret è lunga e abb tosta, devo iniziare a risparmiare...sono tranquillo, sto benissimo, non devo forzare...mi affiancano Francesca Canepa prima e Pablo poi, io continuo del mio passo tenendoli a vista distanti non di molto...la salita non è tecnica, molto tranquilla come fondo, perlopiù terrosa e fangosa...nel mezzo, quando si passano alcune case una coppia di ragazzini ci porgono vassoi stracolmi di croccanti e caramelle Haribo...io ne addento una per tipo e proseguo gioioso, formiamo un trenino di una ventina di atleti, passiamo due ali di folla pazzesche, fra cui degli spagnoli che gridano il loro caratteristico: "ANIMO ANIMO!!!! Venge Venge..."
Mi fanno impazzire gli spagnoli...quanto li amo...
Le Delevret sta per essere scollinato, intravedo vicino a me la sagoma del sosia di Krupicka, Jamil Coury, che correrà con me buona parte di tutta la gara...scendiamo, la discesa è fantastica, corribile e un filino tecnica in certi punti...supero una ventina di persone e arrivo a Saint Gervais sorridendo fra due ali di folla pazzesche!!!
Mi viene la pelle d'oca, c'è anche la Mascotte ad aspettarci nel tripudio generale, al ristoro mi fermo si e no mezzo minuto per bere qualcosa e addentare un pezzo di banana e poi via...saluto Marta e Roberta e dò la mano a tutti i bimbi e le bimbe che incontro...
I successivi km sono un bel mangia e bevi, resto con il gruppo, mi faccio passare da qualcuno in discesa o in salita, poi ne passo io a mia volta...metto su la frontale e la accendo...inizia a far buio...un trailer dell'Hoka divertito mi dice che la mia tazza è pesante e fa un casino della madonna... io divertito gli rispondo che la tengo fuori a mò di campana e che è leggera perchè è di alluminio...mi passa una top runner dalla corsa inguardabile, terrificante (Nicole Studer?) e mi chiedo: "Ma come fa questa a correre 170k senza rompersi?!"...arriviamo sotto a Les Contamines, le frontali ora sono tutte accese, una lucciolata di runner da tutto il mondo si espande all'orizzonte...uno spettacolo!
La gara entra nel vivo, vediamo il paese illuminato, la voce dello speaker riecheggia dall'alto, deviamo in discesa nel bosco e poi ancora una salita per arrivare a Les Contamines dopo 31k in circa 3h30'... Dietro di me sento gridare: "Nuria Nuria..." E non la vedo tanto bene...intanto io mangio qualcosa di caldo, un brodo con pastina, poi banane, coca cola e altro...passo il ristoro e trovo Marta in zona assistenza, resto due minuti con lei, mi metto la termica a maniche lunghe, perché già qui fa freddo e bisogna salire al Bonhomme
Riparto fra una marea di gente che grida: "Dai italien, Allez greque"... Salgo le scalette e dopo un po' ridiscendo...aggiriamo un lago, io vado con passo da crociera perché aspetto il muro a momenti...arriva il secondo check point di Les Contamines, attaccato ad una splendida chiesetta, pieno zeppo di persone urlanti davanti un falò acceso sulla curva che dà inizio alla salita...eccola qua Nuria, la prendo come punto di riferimento per un po'...la salita all'inizio è tosta, lastroni di pietra e sassi grossi mossi e un grado di pendenza importante...poi si fa più dolce...mi lascio sfilare da qualcuno e poi inizio ad aumentare il ritmo...La Balme è vicina, la vedo...dopo un altro strappo e una discesa, arriva la salita che dà al ristoro di La Balme, fornito di tutto, con un thè caldo che è la fine del mondo, viste le temperature...
Mangiucchio qualcosa e vado...da adesso metto la tazza nello zaino, la concentrazione deve essere massima, bisogna scalare il Bonhomme!!!
Inizia la scalata, la temperatura scende ancora, ma fortunatamente è accettabile, mi mantengo la posizione e proseguo costante del mio passo...i bastoncini sono importanti sulle pendenze più ripide...un tipo sbaglia strada e fa sbagliare anche me...proseguiamo in gruppo piano piano...il plenilunio che sia affaccia davanti ai nostri occhi è qualcosa di magico...
Dopo un bel po' scolliniamo il Bonhomme, ma non è finita, dobbiamo arrampicarci fino la Croix...lascio che mi passi qualcuno e pazientando raggiungo l'apice e finalmente si scende!!! Arriva il mio momento, inizio ad andare in picchiata, passo una selva di persone ferme per davvero, impaurite dalla discesetta ripida e fangosa e dal buio...passo una coppia (uomo e donna) di forti atleti, non vedendo una pietra scivolo...mi sbuccio un ginocchio macchissene...mi rialzo, il tipo della coppia mi chiede come sto e io gli rispondo "It's alright..." Li ripasso e gli chiedo quanto manca al prossimo ristoro...circa 8-9 km mi dicono...inizio a volare, prendo velocità, ne passo tanti tanti...dopo alcuni km fra discesa corribile e meno intravedo Les Chapieux, le sue luci...ora la strada si fa erbosa e umida...passo ancora un paio d'atleti e poi mi imbatto in Matthew Williamson, forte trailer inglese, che ha corso anche i mondiali nel 2013...lo saluto, gli chiedo come sta e lo passo...prendo velocità ma senza esagerare...arrivo alle 7 ore di gara spaccate al check point di Les Chapieux, la gente c'è anche se non tantissima, qui mi attende il controllo a sorpresa...fischietto, telo termico e giacca a norma please...mostro tutto e vado...entro al ristoro...mi becco una selva di volontari simpatici, bevo acqua e coca cola come non ci fosse un domani...poi mangio della frutta, un po' di dolce e un thè caldo...un bimbo mi si avvicina e mi chiede un autografo, lo accarezzo, gli chiedo come si chiama e glielo firmo, incredibile...si sono fra i primi 150-200 ma non importa, devo restare concentrato...prima di andar via, mi faccio riempire la sacca idrica di acqua e la borraccetta di sali (Over....che schifo...), nel frattempo saluto Paolo Pajaro e Virginia Oliveri che sono appena arrivati...ma Paolo riparte addirittura prima di me...tanto mi dice: "Mi riprendi subito...staremo a vedere..."
Faccio un po' di stretching e riparto...mi lascio alle spalle il piccolo borgo di Les Chapieux...il plenilunio sul Col de Seigne mi aspetta!"

 

 

Parte IV (Les Chapieux-Cormayeur)

"Mi lascio il piccolo e affascinante borgo di Les Chapieux alle spalle, il plenilunio illumina i miei passi...nei 15-20' persi fra ristoro e controllo a sorpresa, qualcuno mi è passato avanti ma poco importa...un forte trailer master italiano, Enzo Bacca, mi affianca e iniziamo a fare strada comune con un altro paio di corridori...gli confesso che vorrei arrivare a Courma entro le 12 h di gara e lui mi dice che sarebbe una gran cosa è che anche il suo obiettivo...i nostri passi vengono illuminati da un plenilunio a dir poco fantastico, le frontali sono quasi inutili rispetto a quanto ci stia illuminando la luna...i km scorrono abb veloci, una salita di asfalto facile che si spinge dal paese al borgo rurale sotto il Col de la Seigne...alterniamo camminata a corsa e arriviamo a riprendere il sentiero....mentre attraversiamo il borgo penso a tre cose: 1) un tipo si è appena fermato per medicarsi un'unghia spappolata illuminandosi con la frontale...beh il tipo c'ha dei bei attributi, così di notte a medicarsi penso... 2) ho sempre i piedi fradici...why? Perché su questo anello attorno al massiccio del Monte Bianco, attraversiamo ruscelli, fiumicciattoli e rigagnoli di ogni tipo che scendono in valle...ne guaderemo a centinaia in tutta la gara... 3) la mia gamba dx sta bene! L'infortunio a nemmeno una settimana dall'UTMB, mi ha creato preoccupazioni e seghe mentali di vario tipo...in discesa verso Les Contamines, avevo sentito un indurimento proprio sul bicipite femorale dx e una paura sempre più crescente mi pervadeva fortunatamente nel corso della notte il muscolo si scioglie e così anche i cattivi pensieri...
Il plenilunio sul Seigne è uno spettacolo incredibile, la luna ci accarezza in ogni angolo, in ogni visuale, mi giro e vedo una lucciolata sgranata dietro di me, che parte da Les Chapieux...che roba! Il passo è costante, mantengo la posizione agevolmente, la salita è ripida ma non esageratamente, il freddo inizia a a farsi sentire però...raggiungo una top runner, che sta andando su regolare, fa freddo sempre più freddo...e c'è sempre più vento...gelido, quasi glaciale...ai lati intravedo dei ghiacciai, siamo sopra i 2000 non manca moltissimo, ma il vento è insopportabile, mi fermo e mi infilo la giacca termica, quanto ci sto bene dentro! Approfitto per mangiare una mezza barretta e bere...qualcuno mi passa, macchissene, in discesa li becco tutti mi dico...scollino il Seigne, in cima ci aspetta il check point con "casetta" termoisolata che fa molto spedizione...salutiamo i volontari e giù in discesa...supero alcune persone, ma dopo appena un km inizia una salita bastarda erbosa è bagnata, un tipo della Cri ci dice che prima della discesa per Lac Coumbal abbiamo da fare il Col des les pyramides calcaires...azz tosto a dir poco, uno dei luoghi più inacessibili del pianeta penso, scogli di calcare mossi e pesanti anche quintali, resi umidi dalla notte e dall'altitudine...2,5k di vero delirio, in salita mi tranquillizzo a un passo lento ma attento per non farmi male...Le Leadville tengono pochissimo in queste condizioni, basta un attimo ad ammazzarmi vedo la luce che segna lo scollinamento evvai! Finita anche questa...il primo k in discesa supero alcune persone ma ci sono ancora piramidi di calcare a romperci i piedi e non riesco a fare velocità...ma appena finiscono, mi sfogo...volo verso Lac Coumbal, superando 5-10-15 atleti, l'ultimo pezzo della discesa è il mio, un misto di pietre, terriccio, abb tecnico, lì svernicio altra gente e arrivo al ristoro soddisfatto della rimonta...voci mi giungono che qualcuno (un top runner italiano, Michele Graglia?) è stato medicato e controllato dall'equipe medica in infermieria per un quasi infarto...azz...
Al ristoro bevo un thè caldo, mangio frutta e cioccolato, coca cola...sto bene...riparto salutando l'appena arrivato Paolo Pajaro, che mi dice che Lisa (Borzani) è caduta vicino a Les Contamines e che con ogni probabilità si è ritirata...vado avanti, a Courma mancano ancora 13k circa...sul sentiero che sbuca attorno al lago, vedo uno svedese in preda a una crisi di stomaco e cerca di vomitare, gli chiedo come sta e gli dico di bere soltanto acqua e di svuotarsi fino a che non starà meglio, lo saluto sincerandomi che sta finendo la sua crisi e riparto corrichiando, recupero su un paio di corridori e becco il caro Charlie Sharpe, vincitore con il quasi record della MMT 100 di Vivaro lo scorso anno, ci salutiamo e mentre iniziamo l'Arrete Du Mont Favre mi metto davanti per fare l'andatura...superiamo altri atleti e mi prendono come riferimento per fare ritmo e salire tutti assieme...saremo una decina circa...la salita è breve, ma abb duretta, non troppi tornanti, ci fanno salire su una spalla e poi dopo un pezzo lungo e continuo arriviamo al controllo...tutti assieme praticamente...mi sento bene, si intravedono appena le primi luci dell'alba...saremo all'incirca al 70.o km mi dico: "Ne mancano solo 100!" ...in discesa metto la quarta e dopo aver passato un piccolo nugolo di malghe illuminate dalla luna, dopo alcuni saliscendi, ci immettiamo in una lunga discesa un po' fangosa, in un paio di occasioni rischio di cadere rovinosamente ma riesco a restare in piedi...il rischiamo di Courma è forte! Il tratto in discesa è bello non particolarmente tecnico, supero subito un gruppetto di atleti e poi un altro...in men che non si dica arrivo al ristoro a -4 da Courmayeur superandone altri 5 almeno...bevo un po' di coca-cola, mi fermo non più di 2' e saluto in greco il tipo che avevo urtato all'inizio, il trailer greco dice che sta andando tutto bene e ci salutiamo...una salitina e poi è tutta discesa...all'inizio facile, poi iniziano scalini, radici, sassaie, che nel chiaroscuro delle 6 del mattino non sono proprio il massimo...supero un paio di atleti e poi io e un altro (vestito completamente Salomon "alla Kilian"...) ci buttiamo a capofitto nei meandri di questo parco sopra Courma...arriviamo finalmente alle porte del paese, ne becco altri due che stanno scendendo e li passo a velocità doppia, entriamo all'inizio del paese, ma manca ancora un bel po'...passiamo una strada in pavè e poi su e giù verso il Centro Sportivo...sono le 6.30, ottimo mi dico! Curvo verso il centro sportivo e alcuni dell'organizzazione mi gridano:"Prendi la tua borsa!"
In una griglia infinita di sacche prendo la mia, mentre un tipo con la figlia cercava la sua...faccio il giro delle scalette, mentre una bella folla ci aspetta applaudendoci in entrata di Dolonne...saluto tutti e entro...arrivato! Almeno fino a qui...Marta mi viene incontro e dopo alcune scalette troviamo un tavolino libero...sono appena passati 80k e 4700D+ circa mi dico...mi siedo e penso a che mangiare, intanto..."

 

 

Parte V (Courmayeur-GC Ferret)
"A Courma, arrivo molto bene, quando mi fermo ho quasi freddo, qualche brivido scorre lungo la schiena dopo la tirata in discesa da dopo l'Arrete...Marta mi dá una mano a cambiarmi, mi pulisco, il fango ha lasciato segni un po' dappertutto... me lo trovo sulle mani, tra i piedi, sulle gambe...cambio anche calze e scarpe...
Vado al banchetto dei pasti caldi, ma di pasta in bianco nemmeno l'ombra...mi accontento di una minestra con pastina, un po' di banana e cioccolato...bevo acqua e coca...mi rilasso un po', faccio dello stretching, dietro di me c'è il grande Williamson, che fra un po' ripartirà e Paolo Pajaro, che pur essendo appena arrivato ripartirà prima di me, Jamil Coury è pronto a ripartire...io ancora no, sono un po' rinco...sarà l'ora penso...arriva il mio compagno d'avventura Massimo, lo saluto e riparto...40' fermo a Courma son tanti mi dico!
Eppoi in realtà il km fatti sono 79,5 e il D+ 4600, pensavo qualcosina in più... esco sul asfalto e dopo una lunga salita in mezzo al paese raggiungo 3-4 atleti, prima ancora un ragazzo teutonico o scandinavo era sceso scuotendo la testa, sconsolato, gli chiedo come sta e lui mi fa capire che il suo viaggio è finito e se ne sta ritornando a Dolonne...
Ripasso Paolo, come d'abitudine ormai e imbocco il sentiero che porta al Bertone, qui aumento il ritmo e supero gente variegata nelle nazionalità, da un giapponese che si sta nutrendo, a Jamil Coury che dorme beato a bordo sentiero, da vari personaggi in crisi e viandanti a caso senza compiti in gara che spaccano un po' le scatole pure, affardellati di zaini pesanti e difficili da sorpassare...intravedo la cima, il Bertone è qua sopra, raggiungo il gruppetto che mi procedeva, ma dobbiamo fermarci perché un elicottero deve fermarsi (per prendere qualcuno? O lasciare un medico?) davanti al Bertone...dopo un paio di minuti i superati mi tornano alle calcagna, poi vado a beccarmi il ristoro e dopo lunghe sorsate d'acqua e thè, mi bagno...inizia a far caldo!!!
Nel frattempo scherzo un po' con il personale valdostano del ristoro e arriva Pablo Barnes e ci salutiamo scherzosamente...Pablo si ferma un millisecondo e riparte prima di me, il pezzo dal Bertone al Bonatti è corribile ed è molto bello...peccato faccia già caldo alle 8 del mattino...corricchio e cammino, corricchio e cammino...la piccola crisi del novantesimo mi fa correre poco ahimè! Perdo alcune posizioni e stringo i denti...chiedo a gente a caso quanto manca al Bonatti...sento il caldo che mi invade piano piano...
Stringo i denti e arrivo al Bonatti...ne vedo di gente spompata...il ristoro non è fornitissimo, mi mangio un mio gel e qualche croccante e bevo tanti tanti liquidi...riempio la borraccetta mezza acqua e mezza coca cola e riparto...il pezzo per arrivare ad Arnuva prima ci fa salire e poi ci fa scendere repentinamente...mantengo praticamente la mia posizione e nonostante una mezza caduta sul fango, ne svernicio uno...arrivo al ristoro, due spugnaggi, rifornisco la sacca idrica, beccheremo una gran caldazza...quelli dell'esperimento scientifico mi chiedono come sto e gli dico ancora bene e ancora sveglio...mi fermo a parlare un attimo con un ragazzo croato e dopo essermi rifocillato abbastanza, riparto...superiamo un fiume e si parte verso il punto più alto della gara...fa caldo, molto troppo caldo...io e un portoghese sdramatizziamo un po', ma inizia il disastro, sono da poco passate le 11 e ci sono circa 30 gradi...dopo una prima parte, arriviamo difronte a un rifugio, mi bagno nell'abbeveratoio la testa, fa un caldo boia, mi sento male!!!
Una lunga fila indiana prende corpo, io cerco di resistere e di andare avanti "alla ridotta", anzi ridottissima...ci manteniamo uniti nella fatica, nella devastazione...ogni ruscelletto è buono per bagnarsi, superiamo escursionisti della domenica che fanno il triplo della nostra fatica e vediamo la cima...arriviamo a una fonte dove ci buttiamo letteralmente dentro...sento freddo e caldo, ma vado avanti supero un paio di atleti quasi fermi, stravolti...fatti gli ultimi tornanti, arriva il lungo rettilineo sulla spalla del Ferret...arrivo in cima spaccato in due, mi saluta il fotografo italiano che ho conosciuto alla partenza e mi incita dicendo che vuole vedermi a Chamonix...io gli dico che non mollo di certo, mi fermo qualche minuto a stretchiarmi e a mangiare e bere qualcosa...arriva la discesa, ma che caldoooo!!!"

 

 

Parte VI (GC Ferret-Champex Lac)

"Il caldo mi sta devastando, sono da poco passate le 12.30 e sul Ferret non si può stare, mi incoraggio e parto, all'inizio fatico, poi prendo ritmo e in 4 k recupero un bel po' di posizioni, il sentiero è bello corribile, pur facendo un caldo infernale riesco ad andar giù bene, dopo i brividi ecco le scalmane, arriviamo a un punto di rifornimento idrico, bevo tanta tanta acqua e mi bagno con l'acqua non potabile concessa per bagnarsi...mi lavo sarebbe meglio dire Riparto e i km dopo riprendo altri atleti qua e lá, quando aggiriamo la frazione di Ferret per andare verso La Fouly, ho un piccolo mancamento, fermo la mia corsa e proseguo camminando, mi bagno di nuovo in un ruscelletto trovato vicino al fiume...il paesaggio è splendido e mi aiuta a superare almeno in parte il mio black out, vedo la fermata del trenino di La Fouly, siamo vicini! Chiedo a qualcuno e mi dicono che il ristoro è lì giù...dopo una breve salitina, ritorna la discesa su asfalto...torno a corricchiare...c'è gente, c'è tanta gente che ci aspetta in paese...scendo e scorgo il ristoro...ci siamo, ora si mangia mi dico, ma lo stomaco con questo caldo si chiude, faccio fatica a mandar giù robe...bevo molto, mangio un po' di frutta, mi bagno ai rubinetti e mi fermo di nuovo con quelli dell'esperimento scientifico...gli dico che sto ancora bene e mi fanno fare il test sull'attenzione che feci prima della partenza, pazzesco nemmeno un errore! il tipo mi fa i complimenti, ma in cuor mio so di non stare proprio al top, il tendone è come un forno, fa un caldo bestia e dopo essermi fermato a parlare con Federico e un francese, mi metto nello zaino due barettine del ristoro e riparto...camminando...il francese mi dice, non corriamo? Io gli dico non ancora e mentre lui ricomincia, mi butto sotto a una pineta, zaino da cuscino, giacca da copertina e mi metto una sveglia a 25'...il primo colpo di sonno è arrivato, talmente forte da non farmi desistere...molti atleti mi vedranno lì dormire, mentre passeranno macchissene...finito il riposino, un tifoso anzianotto che era con i nipoti all'incrocio del sentiero, mi chiede come sto...io gli dico che sto bene, che qui è un paradiso in confronto al tendone, che qui si poteva davvero dormire...riparto fresco incredibilmente...riprendo 1-2-3-4 atleti, mi bagno e ne prendo altri, riprendo dopo ore Charlie Sharpe, facciamo un po' di strada assieme e ammiriamo un bellissimo scoiattolo nero attraversarci la strada...il sentiero è bellissimo, mi sento strabene ora, anche se è solo passeggero, questo momento devo sfruttarlo...saluto Charlie e aumento, supero altri 5 atleti, la velocità che mantengo è ottima, in certi punti anche sotto i 4'40", la strada è pressoché tutta in leggera discesa...una signora molto gentile improvvisa un ristoro idrico con spugnaggio, mi idrato e supero un altro atleta in crisi...arrivo in un paesino alle porte di Orsieres, sull'asfalto ne becco altri 4-5 che vanno come lumache, li passo e poi mi fermo in un paio di fontane a rinfrescarmi per il piacere di farlo...dopo un leggero saliscendi, entro in paese, c'è gente che ci aspetta...passo un bar con spettatori alterati e simpatici e poi un gruppo di 3 atleti di cui uno fermo in piena crisi, sono britannici...sulla salita netta che ci porta verso Champex Lac, becco una top runner (britannica anche lei mi pare...) la saluto e a un gruppetto di francesi che mentre si fanno il picnic stanno a guardare, gli chiedo quanto manca a Champex...mi dicono un'ora...azz gli dico: "Un'ora davvero?" E lui sorridendo..."Se vuoi anche un'ora e mezza"Il tipo non aveva tutti i torti, la salita è tosta e mancheranno circa 4 km ancora ...proseguiamo a passo tranquillo, su una salita bella ma parecchio ripida...i km sono simili a quelli sotto il rif. Bertone...arriviamo a una fonte d'acqua, riprendo un'americana che mi era avanti e ci fermiamo tutti in questo bendiddio, io un pò di più mi immergo la testa e quant'altro...mi faccio superare da due dei britannici presi prima della salita e dalla top bardata unionjack...proseguiamo, molta gente ci dice che siamo vicini e intravediamo una radura...all'imbocco del paese, becchiamo un gruppo di supporter spagnoli che fanno un casino fantastico, fra Animo-Venge-Tà bueno e chissà quante altre messe tutte assieme ...sorridendo ci riportiamo sul sentiero, c'è ancora uno strappetto da fare prima della base vita...e sempre più gente che ci incita...arrivo a Champex-Lac intontito, stranito, fa caldissimo anche qui...mangiucchio cose a caso, mi sento di nuovo freddo, ma fa caldissimo...dopo un quarto d'ora chiedo dove posso dormire e mi indicano il tendone dove ci sono i materassi...una signora stragentile dell'organizzazione mi porta fino a lì e in men che non si dica mi ci butto sopra...sono sudato da far schifo, stanco e con dolori vari, ma il sonno prende il sopravvento, prima di addormentarmi metto una sveglia preventiva..."

 

 

Parte VII (Champex Lac-Vallorcine)

"Champex sta diventando una seconda casa...ormai dormo beato sotto quel tendone caldo da far paura, i dolori nemmeno li sento e il tempo passa inesorabile...suona le sveglia, la chiudo, ne metto un'altra 15' dopo...dopo la seconda sveglia, mi metto a fare un po' di stretching e mentre mi preparo con lentezza bradipica ad uscire, entrano Virginia e Pablo, mi fermo un attimo a parlare con loro, li saluto, gli dico di non mollare, bevo un sorso di acqua frizzante calda ormai ed esco...sono strarinco, per svegliarmi un pò cerco di bere un caffè terrificante ai ristori, ma ne butterò via mezzo...nel frattempo mi faccio ancora una minestrina con pastina e qualche dolcetto...riparto camminando, appena la strada scende a bordo del lago, torno a corricchiare, la gente applaude e scherza...io con loro, arrivano dei tipi della Compressport che danno ad ogni trailer il polsino dell'Utmb e ti scattano una foto...li saluto e li ringrazio e riparto...ci sono anche degli italiani che mi sostengono...la strada torna a salire, qui mi faccio affiancare da un forte master francese accompagnato dal figlio che gli tiene borracce e gel vari...formiamo un piccolo gruppetto di 4 atleti...quando la strada ridiscende verso i piedi de Le Giete, torno a correre...ne supero alcuni, compreso il trailer papà e proseguiamo...imboccata la salita tento di camminare veloce sul primo tratto e di corricchiare qualcosina, ne prendo altri 2-3, fra cui un francese con cui ormai ho condiviso buoni 40k...lo saluto, parliamo un po' e lo supero...sono circa le 19, il caldo ci sta lasciando e al suo posto inizia il fresco, io non so nemmeno che sento caldo,freddo, sensazioni alterne, penso di aver la febbre e qualche istante dopo sono tutto accaldato... il pezzo successivo, sono 2k da delirio per arrivare in cima a Le Giete, maledico chi dice che all'UTMB non ci sono pezzi tecnici...qui è tutto tecnico, si salgono scogli con appigli ogni mezzo metro, radici e pietre bagnate, si guadano diversi ruscelli e cascatelle, la salita è molto dura e la pendenza è impegnativa, gli scogli non finiscono più...davanti al mio gruppetto un corridore sudamericano molto simpatico e un neozelandese o aussie che ci supera appena il pezzo tecnico finisce...arriviamo al passaggio sulla spalla tutti assieme, il sudamericano ha una crisi di stomaco e gli chiedo come va...si ferma per un po'...alla nostra sinistra si espande un cielo magnifico, un tramonto pazzesco...sotto di noi, Trient e più in là la Francia...all'imbocco della discesa mi fermo un pò per tirar fuori la frontale, scambio due chiacchiere con uno spagnolo che mi dice quanto era dura sta salita...intanto il gruppetto, compreso il papá con figlio al seguito si è dileguato...accendo la frontale e dopo che una top ci passa a velocità siderale, attacco in discesa...stacco lo spagnolo e recupero sulla trailer...vedo il check point di Le Giete, lo supero mi idrato un attimo e attacco la discesa, senza pietà...supero 11 atleti in meno di 5k e arrivo a Trient rifrancato...e stanco... arrivo, saluto tutti, saluto Marta e arriviamo al tendone del ristoro...un ragazzino dell'esperimento scientifico mi chiede come sto, gli dico abb bene e che da la Fouly ho dormito 2 volte...richiedo a Marta che mi porti cibo, minestrina e pastina (ormai solo quello... ) un pò di frutta, da bere, un pò di thè...consumo tutto bene, sono ancora abb tranquillo, dolorante, ma tranquillo, parliamo di chi è dove e a quanto è da me...nel frattempo Massimo che mi era sempre dietro per 125 km, mi ha passato mentre dormivo a Champex...d'altronde mi sono fermato un'ora e mezza lì, ci stavo per mettere le radici... riparto un pò indurito, saluto Marta e vado...un francese mi dice andiamo a tutta e che la salita che sta per arrivare sará dura, molto dura...ci aspetta Catogne...dopo 2-3 km di salita leggera, arriva il muro, 2k pazzeschi con pendenze folli io proseguo di buona lena e recupero alcune posizioni perse al ristoro...ne prendo diversi e un paio mi seguono per far ritmo...attorno a noi, una selva di mucche che tra muggiti e scampanellii si fanno sentire...il duro sta per finire, mi dico...in realtà ce ne sarà ancora un bel pezzo...arriviamo al check point di Catogne, mi idrato e così anche i 2-3 compagni (tutti francesi) che mi sono portato dietro...riparto, le gambe son durette, la discesa infida, ma li ribecco presto...appena li recupero e ci mettiamo dentro un fitto boschetto ho una doppia sfiga: un bastoncino si è accorciato tantissimo, mentre veniva risucchiato in un tratto sul fango...la frontale buona si spegne e devo sostituirla con quella di scorta... in pochi minuti perdo una decina di posizioni, riparto che sono più duro del legno...stringo i denti e nei 3k successivi ne riprendo 4-5... Arrivo a Vallorcine che sto a malapena in piedi, Marta si avvicina e mi chiede come sto...eufemisticamente le dico bene...sono in realtà profondamente D.E.V.A.S.T.A.T.O...."

 

 

Parte VIII (Vallorcine-Chamonix)
"La sensazione dopo 151 km e oltre 9000 D+ è quella di non averne più o ancor meglio di averne abbastanza di salite e di discese...è l'una di notte, il corpo vuole dire basta, io voglio finirla: chi vincerà??
Confuso chiedo a Marta cose varie...minestrina calda con pastina (che novità!! ) e cose varie non ben specificate...bevo anche del caffè se non sbaglio, ma quella brodaglia non mi sarà di aiuto...coca cola a gogo e acqua...riempio anche la sacca idrica, per il nonsisamai...e ritorno al mio banchetto...davanti e dietro di me, altre anime in pena, certe stanno abb bene, certe non benissimo, altre male (compreso io...) e alcune malissimo (ne documenterò un caso nel proseguo...)
Il clima è "da arriviamo comunque", ma 19k e 1000 D+ non sono bruscolini...mi addormento semi abbracciando Marta x alcuni minuti...poi intento a rialzarmi le gambe non rispondono, fanno talmente male e sono talmente dure, che fletterle anche di pochi gradi verso il basso sembra impossibile...non ci sono più, le mie povere gambe mi hanno lasciato dopo quella sfigatissima discesa verso Vallorcine, con pausa in mezzo...che faccio?!
Mollo...no non se ne parla...in qualche ristoro ho perso la pomata che porto dietro x i momenti estremi, la cerchiamo nella sacca di Courma, ma non c'è nemmeno lì...saprò solo dopo che la seconda assoluta fino a Vallorcine, Caroline Chaverot, si è ritirata per grave crisi di crampi fra le lacrime a 19k dalla fine ...ma la Chaverot, forse non aveva abb capoccia dura, io ce l'ho e non voglio mollare...in pieno stile "libertà o morte" (visto la bandana con bandiera greca ci può stare l'accostamento... ) cerco un rimedio, mi viene in mente di chiedere in infermieria e un fisioterapista stragentile mi dice che posso andare a farmi fare un massaggio se voglio...non mi era mai successo in vita mia di farmi fare un massaggio in gara, ecco la prima volta!
Mi butto pancia in su sul lettino, mi rilasso e per una ventina di minuti mi massaggia le coscie logore e dure...lo ringrazio tantissimo e gli prometto di mettercela tutta per arrivare a Chamonix...riparto dopo quasi un'ora e 10' fermo a Vallorcine, saluto Marta e vado...non sono molto convinto, ma vado comunque...i primi 200m dopo sono un supplizio, le gambe sono ancora durette, in più mi sono talmente rilassato che ho un sonno folle...che faccio?!
Se torno alla base vita mi ritiro...un'idea folle ma geniale, scatena il mio encefalo, sul sentiero di gara che attraversa Vallorcine, c'è un campeggio con tende stipate qua e là da gente che è lì per la gara...non ho tende con me ovviamente, ma vedo la casetta-rifugio del campeggio e sul sentiero, un muretto a vista con i lavabi, il muretto e abb riparato dai venticelli gelidi...non ci penso due volte, metto lo zaino su un lato del muro, chiudo bene le due giacche, cappuccio su, sui polpacci nudi lego la maglia a maniche lunghe ancora umida della sera prima...fa freddo, ci saranno si e no 10-12 gradi, ma dormo, dormo per 35' filati...mi sveglio e tanta gente mi ha sorpassato, avrò perso dalla base vita circa 100 posizioni, macchissene ora sto bene...incredibilmente le gambe stanno strameglio, tornano a reagire ai miei comandi...parto dopo una pausa pipì e prendo subito due atleti, ecco qui il caso umano che sta malissimo: io e Marta a ritroso poi lo cercheremo per vedere se c'è l'abbia fatta o meno...il povero giapponese Kubo avvolto nella sua giacca e con frontalona accesa va avanti 10 cm e poi torna indietro, gli chiedo in inglese se ha bisogno di dormire e se ha dormito, lui con una smorfia di estrema sofferenza mi dice che è ok...ok un corno, ha fatto mezzo km in un'ora, da passaggi...tornerà indietro e si ritirerà il povero Kubo...devo finirla anche per lui mi dico...passo altri 2-3 atleti, fra cui Virginia e Pablo, li saluto, poi Pablo mi dice che vuole finirla con sua moglie, io gli dico che ci vediamo a Chamonix e avanzo...supero altri cadaveri e arriviamo sul pezzo asfaltato dove c'è il controllo di Col des Montets...lo passo e attacco subito le Tete aux Vents...i primi tornanti faccio terra bruciata, riprendo una valanga di gente, bevo a gran sorsate, il mio mezzo coca cola-acqua e vado avanti...incredibile ma sto bene...riprendo un terzetto capitanato da un asiatico, tiriamo io e lui, la strada da fare è terribile, gradoni, passaggi da arrampicarsi con le mani, massi anche semi mossi davvero tosti da fare anche da freschi ...con lui davanti arriviamo in cima al pianoro del Tete, poi arriva un pezzo (dove finalmente si paventa sto vento... ) in leggera salita ma non corribile, pieno di massi mossi pesanti e appuntiti...arriviamo al controllo de le Tete aux Vents, insieme, un gruppetto di circa 7-8 unità...con noi una runner americana, se non sbaglio, presa sul percorso...continuiamo, il pezzetto fino a Le Flegere, che speravo fosse in discesa è un bastardissimo dedalo di pietre e saliscendi...corricchio dove riesco, recupero una manciata di posizioni e mentre penso a quanto manca, il rifugio di Le Flegere illuminato si spalanca all'orizzonte...sembra un'illusione ottica è lui o non è lui?!
Passo un tratto abb bagnato dalla rugiada e da alcuni fiumicciattoli che scorrevano lì sul percorso, una discesa corribile finalmente e poi una salita netta...passiamo le seggiovie e finalmente arriva il tendone di Le Flegere, sono quasi le 6 del mattino...mi fermo 2-3' per addentare due pezzi di frutta e bermi un'ultima cola, mi faccio riempire da un vecchio del ristoro dai baffi e dalla barba a dir poco lunghissimi, petit eau naturelle petit coca cola, la borraccetta e parto...mi bagno con una spugna messa fuori il tendone la faccia e parto di nuovo...dopo la curva ho ripreso già 2 compagni di avventura, la runner presa dopo Le Tete, gentilissima mi dice che sto sbagliando e che non devo seguire il sentiero bensì le piste da sci...la ringrazio e scendo con loro...arriviamo su un tratto perfetto per correre, misto pietre erba...supero 1-2-3-4 atleti in un k, poi entriamo in un boschetto abb infido, nel crepuscolo si vede ancor meno, fra sassi e radici non riesco a fare della velocità...ne prendo un paio proseguo...le primi luci dell'alba arrivano...mancheranno circa 4k penso...finalmente, il sentiero è più corribile e inizio a correre decentemente, supero un altro atleta e sento dietro di me il fiato sul collo di due pazzi scatenati...io non mollo, aumento e per un km e mezzo almeno, li tengo dietro, poi uno mi passa, le velocità che tocchiamo sono folli, andremo a 4' dopo 167 km... passiamo altri 5 atleti con facilità irrisoria, arrivato all'ultimo ruscello, mi bagno e bevo un sorso per festeggiare...il secondo pazzo scatenato intanto ha preso il largo e ha superato anche l'ex primo...supero altri due atleti mentre finisce lo sterrato e inizia il bitume...chiedo a un supporter quanto manca e lui mi dice 10'...proiezione giusta perché erano le 6.52 e arriverò alle 7.02...continuo nella mia azione passiamo le strade periferiche di Chamonix e poi arrivo sul vialetto a lato del fiume, c'è gente, fotografi, volontari della gara che fanno da spartitraffico...entro in centro a Chamonix...nel frattempo avevo superato ancora qualcuno, ma poi un ragazzino british e un più stagionato british o swedish mi passano sul giro finale fra le transenne che accarezzano le vie centrali...arrivo stordito ma con gioia incredibile, alle 7.02 dopo 37h02' di viaggio, arrivo 398.o, su quasi 2600 partenti, di cui finisher 1632 atleti/e...Marta non si aspettava arrivassi così presto, il tracktor gli dava una prospettiva per le 7.25 e quando mi ha visto, ha stento l'ho riconosciuta...chiudo storditissimo e stanchissimo, dolorantissimo e ho un freddo della madonna...resto fermo dopo la finish LINE per qualche minuto, poi vado a prendere il gilet da Finisher, poi come un vecchio di 200 anni, che fino a 10' prima correva a 4' in discesa, vado al ristoro di fine gara, prendo una birra e mangio Camembert come non ci fosse un domani e un dolcetto...con mooolta calma...andiamo a prendere i sacchi personali, io mi tengo su un bastone, perché faccio una fatica bestia a tenermi in piedi...arriviamo al ritiro sacche ancora in anticipo sul bus che dobbiamo prendere per andare al nostro chalet a Les Houches...Massimo dorme, è arrivato quasi 2h e mezza prima di me, prendendo la macchina, sarà già da un bel po' sotto le coperte...incito gli arrivati, sul vialetto, vedo anche il cileno che aveva avuto la crisi di stomaco su Le Giete e mi saluta con un sorriso 32 denti...è fatta...anche questa è portata a casa mi dico! Non so come ho fatto, ma sono arrivato a Chamonix...dormicchio un pò su un banchetto della sala dei pacchi personali e infine andiamo a prendere il bus...ho un freddo atomico, ma a casa ci arrivo...faccio una fatica bestia a entrare in doccia, le scalette per arrivare al piano superiore le faccio gattonando , Marta mi dá una mano a svestirmi...e dopo un doccione bollente mi metto a dormire...dormiamo 4-5 orette e per le 14 ci attiviamo per raggiungere Massimo e Roberta, per goderci gli ultimi arrivi e le premiazioni...parlo con Ivano (miticooooooo), con quel buontempone di Stefano (Ruzza) che non riesce a finire sto Bianco e mi dice che in cuor suo, vuole ritornare a fare cose più corte...vedo una Fede sorridente, parliamo 5' buoni...se l'è goduta come spettatrice mi dice, parliamo della sua sventura alla TDH e di progetti futuri, non potevo lontanamente immaginare quello che sarebbe successo soltanto 6 gg dopo...Fede Ti voglio bene, non voglio entrare qui in merito a questo discorso così delicato...ti aspetto alla prossima corsa e alla prossima birra...nel frattempo sono arrivati gli ultimi/ le ultime finisher...pazzesco il tifo da stadio che c'è, le premiazioni fantastiche (grande Eugen!!!),da brividi quella del V4 tedesco (73 anni) non si regge in piedi, è arrivato da un'oretta, una folla intera, top runner compresi, gli dedica un applauso infinito da lacrime, uno dei più bei momenti da quando faccio le Ultra sicuramente, lui facendosi aiutare arriva sul palco...pazzescooooo!!!
Con il viaggio di ritorno finisce il viaggio che perdura nei ricordi, nelle immagini mentali, nei racconti...

È l'ora dei ringraziamenti e allora...grazie a: Marta che oltre nella vita di tutti i giorni, mi ha sostenuto in questa piccola impresa personale...fondamentale il suo apporto...Massimo e Roberta, splendidi compagni di avventura e complimentoni a Max che dopo 125 km mi ha passato e ciao ciao...il Monte Bianco e il suo massiccio, quante foto scattate con gli occhi sono riuscito a fare...i volontari e la gente sul percorso, semplicemente meravigliosi, roba da groppo in gola...quanti bimbi e quanto attaccamento a questa gara...un'altra tifosa "speciale", la mia nonnina che sperava andasse tutto bene, beh alla fine c'è l'ho fatta dai...i miei amici scatenati, Gabry, Ceskorigo (che era impegnato in un altro folle viaggio...) e Paolo che tra liverace e notti insonni, se la sono vista "brutta" ...tutti gli altri carissimi amici e amiche che idem, tra liverace e affini, mi hanno sostenuto a distanza...le minestrine con la pastina, perché non penso l'avrei finita altrimenti alle banane, alle arance e alla Coca-Cola che con quei loro zuccheri mi hanno fatto andare avanti per tutta la gara...e ovviamente tutti/e voi, non ultimi assolutamente, vi ringrazio ancora di tutto cuore per avermi sostenuto a distanza, nei momenti terribili da dopo il Ferret...ancora GRAZIE"

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