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GARE E ALLENAMENTI PARTICOLARI DELL'ANNO 2019

PARTE 1

Messina '19

MARATONA ANTONELLO DA MESSINA - MESSINA (ME) - 13/01/2019

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ARTICOLO SULL'EVENTO

Successo nella città dello Stretto per l’undicesima edizione della Messina Marathon. Stamattina quasi 700 runners provenienti da Sicilia, Calabria e anche dall’estero, si sono dati appuntamento per la manifestazione nazionale Fidal, promossa dalla Polisportiva Odysseus. Le gara in programma oggi erano più di una: la maratona “Antonello da Messina” di km. 42,195,  la mezza maratona “Eufemio da Messina”, di km. 21,097 e la “Shakespeare Run”, di km. 10,548 e il Fitwalking. Otto i giri da affrontare per la maratona, ciascuno da 5,274 km. Quattro invece quelli previsti per gli atleti impegnati nella mezza maratona; due, invece, per quanto riguarda Shakespeare Run e Fitwalking. Ad aggiudicarsi la Maratona Antonello da Messina l’emiliano Lorenzo Lotti, con ha segnato il suo personale record con il tempo di 2h31’53”.
Secondo posto per don Vincenzo Puccio, con il tempo di 2h38’55”. Terzo Massimo Buccafusca (Club Atletica Partinico) in 2h51’10”. Tra le donne,  sul podio Matilde Rallo (Pol. Marsala Doc) in 3h59’52”, seguita da Valeria Sturniolo (Pisa Road Runners Club), seconda in 4h02’28” e Anna Maria Matone (Marathon Club Minervino), terza in 4h18’41”.
Nella mezza maratona “Eufemio da Messina” ha vinto, per il secondo anno di fila, Francesco Bonavita, registrando un tempo di 1h19’38”. Secondo posto per Giuseppe Gaudioso del Running Palmi, seguito da Luigi Ruggia della Podistilocri. Nella gara femminile ha trionfato Caterina Arco con 1h32’38”. Sul podio anche le messinesi Maria Pistone (Forte Gonzaga) e Clementina Picciolo (Polisportiva Monfortese Running).
Per la “Shakespeare Run” di 10,548 km, sul podio Francesco Nastasi (Ortigia Marcia), seguito da Francesco De Caro e Giuseppe Trimarchi. Per le donne, sul podio Nadiya Sukharyna della Torrebianca in 44’28”, seguita dall’inglese Valerie Anne Woodland della Podistica Messina in 47’56”, terza Francesca Colafati della Fidippide Messina con il crono di 49’27”. [Fonte sito www.strettoweb.com]

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LA MIA GARA

Per la prima volta da quando corro inizio il nuovo anno senza una programmazione predefinita delle gare a cui partecipare. Anzi, in realtà la programmazione c'è ma prevede una sola gara obiettivo: il Cortina Trail di giugno. Tutto il resto quest'anno sarò di contorno e voltato appunto alla preparazione della citata gara.
I primi mesi dell'anno sono soliti essere poveri di gare, ad eccezione dei soliti cross locali che mi piacciono pure come condizioni di corsa ma che sono troppo brevi per i miei gusti.
E siccome devo mettere chilometri in cascina, inizio a monitorare la Maratona di Messina, la 42 km più vicina a casa ad eccezione di quella di Curinga che si svolge ad agosto (traguardo intermedio della più rinomata 6 ore).
La problematica è che le iscrizioni da regolamento scadono l'8 gennaio e il mio rinnovo Fidal tarda ad arrivare. Fortunatamente gli organizzatori della gara mi permettono di iscrivermi "con riserva" il 10 e venerdì 11, col completamento del rinnovo del tesseramento, riesco a completare l'iscrizione alla corsa.
E ora viene il bello perchè mi tocca organizzare in poco tempo la trasferta in Sicilia.
Facendo due calcoli mi tocca partire da casa al massimo alle 5:20 perchè devo arrivare a Villa San Giovanni (RC), trovare parcheggio, fare i biglietti del traghetto e imbarcarmi entro le 7:20, orario di partenza della nave. Se dovessi perdere questo traghetto e attendere quello successivo, dovrei dire addio alla gara perchè non arriverei in tempo.
Metto così la sveglia alle 4:40 ma purtroppo alle 4 già sono in piedi. Provo a riaddormentarmi ma non c'è verso.
Così mi alzo e inizio a prepararmi.
Alle 5:20 parto, come da programma. Il viaggio procede tranquillo e alle 6:50 arrivo a Villa. Trovo un parcheggio libero in un ottima posizione e subito mi ci fiondo. Mi sembra strano che in effetti fosse stato lasciato libero, ma lì per lì non ci faccio caso. Metto lo zaino in spalla e mi dirigo verso la zona di imbarco.
Pensavo di essere più vicino e mi tocca fare il primo chilometro a piedi. Dopo un'ora e mezza di macchina però mi fa quasi piacere sgranchirmi le gambe.
Faccio i biglietti e dopo un'attesa di soli 5 minuti arriva il traghetto. Mi imbarco e vado a sedermi sui divanetti interni, per riprendermi un po' dal freddo patito fuori.
La traversata dura mezz'ora e alle 7:50 sono già in terra siciliana.
Ora devo farmi i previsti 2 km a piedi fino alla zona partenza. Parto ad andatura sostenuta in direzione sud e, dopo aver chiesto per sicurezza indicazioni ad un bar prima e ad un vigile poi, arrivo rapidamente nei pressi del Municipio cittadino, adibito per l'occasione in zona ricezione atleti.
Ritiro il mio ricco e pesante pacco gara (naturalmente le magliette taglia L sono terminate e mi tocca la solita inindossabile M...) e penso che sulla via di ritorno dovrò pure portarmelo addosso...
All'interno dell'atrio del Municipio in pratica è come essere all'esterno perchè gli ingressi sono chiusi da soli cancelli in ferro. Fa freddissimo e rimando il cambio indumenti alle 8:45, 15 minuti prima della partenza.
Decido di indossare la maglia termica a mezze maniche con sopra la canotta societaria e sulla braccia i manicotti. Avrei dovuto mettere anche l' antivento che avevo pure portato dietro ma non lo faccio, con la speranza che il clima migliori durante la mattinata. Cosa che non succederà...
Metto in spalla il mio fidato zaino da trail, sia per abituarmi a portarlo dietro per ore sia per metterci dentro i miei rifornimenti alimentari, le chiavi dell'auto e il biglietto di ritorno del traghetto. Insomma, le cose essenziali che mi servono per tornare a casa :)
Lascio la borsa al deposito e mi avvio in zona partenza, quando mancano solo 5 minuti allo start. Mi riscaldo brevissimamente e mi metto al centro del gruppetto dei pochi partenti (neanche un centinaio). Purtroppo però per motivi legati alla chiusura del percorso la partenza avviene solo alle 9:13 e in questo lasso di tempo mi ritrovo completamente gelato. Inoltre, proprio per il freddo, mi riviene lo stimolo di andare in bagno ma, vista la mancanza di servizi igienici sia sul percorso sia in zona partenza (ad eccezione di quelli all'interno del Municipio, un po' scomodi da raggiungere per noi atleti...) mi toccherà correre 4 ore con questo stimolo urinario in corpo :(
Una volta partita la gara ognuno va col proprio passo e il gruppo dei pochi partenti si sfilaccia.
Il primo giro (ogni giro è 5,274 km e i giri da fare sono 8) è per me turistico, visto che non conosco proprio il percorso da fare. Ammiro i vialoni del centro di Messina, il Duomo con l'orologio astronomico, la ruota panoramica, le ville comunali.
Il percorso mi piace molto perchè non è piatto come credevo, anzi. Si sale e si scende sempre e i tratti in piano sono pochi. Quello che non mi piace affatto è invece il dover affrontare i tratti dei lunghi rettilinei presenti, in particolar modo quello finale che è molto esposto alle raffiche di vento freddo.
Voglio usare questa maratona come lungo e stare sulle gambe più tempo possibile con un'andatura tranquilla. L'idea è quella di chiudere la gara in 4 ore, quindi cerco di tenere un passo tranquillo e regolare e chiudere ogni giro sotto i 30'.
Il primo giro lo uso per scongelarmi dal freddo preso prima della partenza e lo chiudo in 29:46 alla media di 5'39'', perfettamente in linea con le mie aspettative.
I successivi 5 giri mi sento bene e aumento leggermente il ritmo pur mantenendomi sempre abbastanza costante: li corro rispettivamente in 29:03 (5'30''/km), 29:16 (5'33''/km), 29:15 (5'33''/km), 28:57 (5'29''/km) e 29:22 (5'34''/km).
Nel frattempo alle 10:30 sono partite anche le due gare minori (per chilometraggio e non certo per numero di partecipanti), ossia la mezza maratona (21 km - 4 giri) e la Shakespeare Run (10,5 km - 2 giri) e il percorso è ricco di atleti di ogni passo. Si sorpassa e si viene sorpassati di continuo e i km passano via veloci.
Ogni giro bevo acqua ai ristori previsto subito dopo la zona partenza e ogni 10 km bevo un fruttino di quelli portati da casa.
Dopo 6 giri sono in linea per chiudere la gara in 3h55-6 e sembra andare tutto bene, ma ecco che inizio a sentire pesanti e induriti entrambi i bicipiti femorali.
Rallento un po' perchè capisco che da quella sensazione ai crampi è questione di un attimo e mi fermo a stendere un po' le gambe. Ma purtroppo è inutile perchè dopo un po' arriva una fitta al muscolo sinistro e sono costretto a fermarmi dal dolore e con la gamba contratta e bloccata.
Stendo di nuovo la gamba e cammino in modo da rilassare il muscolo. Poi riprendo a correre ma sempre con muscolo bloccato e dolorante, con crampo pronto a sferrare un nuovo attacco.
Il 7° giro lo chiudo in 32:07 (6'05''/km di media) e affronto l'ultimo con la speranza che un nuovo crampo non mi blocchi difinitivamente.
Il muscolo sinistro lo sento sempre tesissimo e quindi affronto gli ultimi km alternando corsa e cammino, chiudendo l'ultimo km in un pessimo 39:40 (media di 7'31''/km), ma almeno correndo le ultime centinaia di metri.
Ed è questa la risposta più importante che aspettavo da una gara come questa, ossia una buona tenuta delle gambe. Appena dopo l'arrivo riesco a salire di corsa la gradinata del Municipio e non è una cosa banale dopo 42 km.
Quello che è più ho patito nell'ultimo giro però non è stato il dolore muscolare quanto il freddo, essendomi raffreddato abbastanza per il ritmo blando tenuto.
A mente fredda ritengo che forse i pochi sali che ho bevuto siano stati la causa dei crampi, ma credevo che la giornata fredda e la costante acqua bevuta sarebbero bastati a scongiurarli.
Il mio tempo finale della gara è di 4h07'29'' (Real Time) che è pure il mio PB (quello vecchio era addirittura il passaggio ai 42 km alla 6 ore di Curinga...) e mi va benissimo, soprattutto perchè ho corso la gara a ritmo blando. Non che avrei potuto fare meglio effettivamente, non avendo fatto lunghi oltri i 30 km negli ultimi 5 mesi o corso altri allenamenti specifici per la mara.
Devo anche dare un giudizio complessivamente positivo sulla gara, da me sempre ritenuta mediocre sulla carta.
Tra gli aspetti positivi: si corre sempre in pieno centro (nella parte bella di Messina insomma) e i cittadini che passeggiano sui marciapiedi; più volte sono stato incoraggiato e incitato sia dai messinesi (e non ho sentito nessuno lamentarsi della chiusura delle strade) sia da altri atleti stessi; tutti gli incroci sono perfettamente presidiati e in più ci sono diverse persone dell'organizzazione che in motorino sorvegliano il percorso; durante il percorso e in zona partenza più volte mi sono sentito chiedere da parte degli organizzatori se fosse tutto ok, cosa non certo banale; ristori molto ricchi e sempre riforniti di acqua, sali, biscotti e frutta; il ristoro finale abbastanza fornito nonostante ci fossero passate prima oltre 500 persone (quelli della mezza, quelli dei 10 km e quelli della mara che hanno finito prima di me).
Tra le poche note negative: la mancanza di bagni sul percorso e in zona partenza (quelli nel Municipio non li conto); il ristoro finale ricco ma di soli dolci e qualche banana; la partenza ritardata e rimandata minuto per minuto, perchè se ci avessero detto subito che si partiva dopo un quarto d'ora avremmo trovato riparo dal freddo in qualche modo; la diffusa mancanza di magliette della mia taglia.
Terminata la gara e rifocillatomi, ritiro il mio zaino nel deposito borse e mi ricambio nuovamente al freddo dell'atrio municipale. Il piacere che provo non appeno ho addosso il mio piumino è indescrivibile!
Saluto un atleta con cui ho scambiato prima qualche parola e che avevo già visto ad inizio 2018 a Barletta, mi metto lo zaino in spalla e mi incammino verso il porto.
Fortunatamente le gambe funzionano bene e in 20 minuti circa riesco a coprire di nuovo la distanza che mi separa dalla zona di imbarco, arrivando proprio 2 minuti prima della partenza del traghetto. Perso questo, avrei dovuto attendere altri 40 minuti quello successivo.
Alle 15 sbarco di nuovo in terra calabrese e mi avvio per l'ultima camminata della giornata: il km che mi separa dal parcheggio dell'auto.
Appena arrivato nelle vicinanze del parcheggio inizio a comprendere il perchè fossi stato così fortunato a trovare quel posto libero la mattina: c'è un bel cartello con scritto "parcheggio riservato alle forze dell'ordine" e accanto "zona di rimozione immediata". Ecco che succede quando si parcheggia col buio e si ha fretta di lasciare l'auto...
"Ecco qua, sono fregato ora" penso. "Ora mi tocca pure andare a prendere l'auto in qualche deposito". E soprattutto mi tocca camminare ancora!
Continuo a camminare e in lontananza non vedo la mia auto perchè ci sono due grossi fuoristrada della polizia che mi impediscono la vista. Incrocio le dita e quando arrivo nelle vicinanze finalmente intravedo la mia macchina. Immagino che mi sia andata bene solo perchè non si trattava di un giorno lavorativo ma della domenica.
Finalmente posso rilassarmi ed avviarmi verso casa, dopo però aver fatto una sosta e un po di shopping lungo il percorso al Decathlon da cui passavo davanti! Concludo così la giornata con 42 km di corsa e almeno 6 di camminata veloce, per un totale di 48 km in circa 8,5 ore (che sia un buon auspicio per Cortina?)

data: 13/01/2019
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distanza: 42,195 km 
n° finisher: 78
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tempo:     Vittorio    4h07''29''    (5'52''/km)

posizione: Vittorio    50° su 78

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Vincitore: Lorenzo Lotti   2h31'53'' (3'35''/km)

Vincitrice: Matilde Rallo   3h59'52'' (5'41''/km) 

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Crossinfiore 2019

CROSS IN FIORE - SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) - 17/03/2019

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ARTICOLO SULL'EVENTO

L’ASD Jure Sport con la collaborazione della Fidal Comitato Regionale Calabria e Provinciale di Cosenza, ha organizzato a San Giovanni in Fiore, la 6^ edizione della manifestazione di cross denominata “CROSS IN FIORE”, una gara valida per i Camponati individuali Master di Cross e per la 4^ prova Calabria cross rag/cad maschile e femminile.

La manifestazione è stata ospitata, anche quest'anno, dalla bellissima struttura dell'Agriturismo Tenuta di Torre Garga, che ha accolto magnificamente tutti gli atleti mettendo a loro completa disposizione i propri locali. Una struttura ormai nota a tutti, visto che è da 6 anni se si organizza nella stessa location,una location splendida e suggestiva, immersa nel paesaggio fiabesco della Sila ed su un percorso tipico del cross, pieno di asperità, fango e pozzanghere ma magnifico che ti permette di correre in un ambiente puro e lontano dagli inquinamenti, un percorso che ti riempie i polmoni dell'aria salubre della Sila e che ti apre il cuore difronte ad uno spettacolo naturale mozzafiato,tra alberi secolari e grandi distese verdi.

La gara si è svolta su un circuito da ripetere diverse volte a seconda dei chilometri da percorrere, chilometri che sono stati 6 per li assoluti Maschili e femminili e per i master maschili, 4 per le master femminili e 2 per cadetti e ragazzi.

Tutti gli atleti hanno potuto godere di un ambiente accogliente e preparato per le migliori occasioni: gli spogliatoi riscaldati da un grande caminetto acceso, la sala ristoro con un altro grande camino, i locali dell'agriturismo Torre Garga con il personale disponibilissimo, e tutto intorno sorrisi e abbracci e questo grazie all'impegno della società podistica organizzatrice, la Jure Sport, che anno dopo anno si è impegnata affinchè questa manifestazione diventasse un fiore all'occhiello dell'atletica calabrese, e di sicuro lo è diventata, per organizzazione, percorso gara e soprattutto accoglienza.

Nelle cinque edizioni precedenti,questa manifestazione si è sempre svolta con un clima invernale tipico di montagna, quindi con la presenza di neve, ghiaccio, pioggia e freddo il tutto però quasi sempre condito da un sole che faceva capolino da dietro le montagne, quest'anno invece, a farla da padrone è stato proprio il Sole che ha regnato sovrano regalando a tutti gli atleti intervenuti una giornata spettacolare ed indimenticabile.

Oltre al piacevole caldo primaverile, cè stata un'altra novità, ovvero, un percorso gara nuovo, percorso che a guardarlo poteva sembrare più accessibile degli altri anni ma che in realtà è stato altrettanto duro e pieno di asperità, ma che ha accontentato tutti gli atleti.

La bellissima mattinata è iniziata con la gara delle ragazze che dovevano percorrere 1,5 km a cui è seguita quella dei ragazzi e cadette 2 km, poi quella dei cadetti 2,5 km,a seguire quella delle master femminile e dulcis in fundo quella dei master maschili e assoluti maschili e femminili.

Alla fine dei 4 giri previsti per la gara master e assoluti, a tagliare per primo il traguardo è il giovane Marco Barbuscio della Marathon Cosenza, secondo si piazza l'atleta della Cosenza k42 Giovanni Monaco,terzo Antonio Amodeo della Marathon Cosenza.

Per quanta riguarda la gara femminile, è stata vinta l'atleta della Marathon Cosenza Valentina Maiolino, seconda si è piazzata Caterina Tassoni della Dojo Jud Running e terza l'atleta della MilonRunners Crotone Valentina Fico.

Con le premiazioni, a cui ha preso parte anche il grande Maurizio Leone,si è conclusa questa splendida giornata di sport, che ci ha fatto assaporare il paesaggio spettacolare della Sila illuminato da un sole magico, e per questo ringraziamo, in primis la società organizzatrice ovvero la Jure Sport con il suo presidente Pasquale Martino, Paolo Audia e tutti gli altri che si donano totalmente affinchè venga fuori una gara da ricordare, la Fidal Calabria, i giudici e tutti gli atleti che hanno voluto essere presenti a questa giornata di vero sport e vera amicizia. [Fonte Correre.org]

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LA MIA GARA

La Cross in Fiore è una gara che ho nel cuore in quanto la mia partecipazione alla prima edizione nel lontano 2014 ha coinciso col mio primo cross. Da allora ho rifatto la gara nel 2017 e anche in quest'occasione le peculiarità dei cross (Fango Freddo Fatica) erano ben presenti. Nell'edizione 2019 invece il clima era quasi perfetto: sole splendente, pochissimo vento, brevissimi tratti di fango e anche fin troppo caldo, forse più adatto ad una scampagnata in campagna che a correre sotto il sole.

Alla mia 3a partecipazione ritrovo il percorso nuovamente cambiato. Purtroppo i passaggi sui ponticelli di legno costruiti sul fiume non ci sono più, ma resta comunque un bel percorso su cui spingere.

Non avrei dovuto neanche partecipare a questa gara perchè fino al giorno prima della scadenza delle iscrizioni non avevo neanche rinnovato il certificato medico. 

E invece nell'ultimo giorno utile riesco a prenotare la visita sportiva nel mattino, fare (e passare) la visita nel pomeriggio e quindi procedere all'iscrizione.

Della mia squadra siamo un buon numero di iscritti, ma poi, per svariati acciacchi, riusciamo a partecipare solo in 8. 

L'unica seccatura di questo evento è che si svolge in varie sessioni in base alla categoria Fidal di appartenenza e a me che sono SM40 mi toccherebbe partire intorno alle 12, sprecando così gran parte della giornata tra viaggio in macchina e attesa di partire.

Parto da casa verso le 8 e passo a prendere il compagno di squadra Domenico a Piano Lago. Gli altri compagni vanno per conto proprio  perchè poi si dovranno fermare a pranzare in zona.

Poco dopo le 9:30 siamo sul posto, prendiamo pettorali e pacchi gara già ritirati dall'amico Carmine e ci dedichiamo ai saluti di rito con gli altri atleti. 

Si inizia con le gare giovanili e, a causa di alcuni infortuni e malesseri sul percorso, si inizia ad accumulare ritardo.

Fortunatamente alla fine i giudici decidono di accorpare le categorie assoluti M+F, allievi M+F, SM35-55 con partenza che avviene poco dopo mezzogiorno.

Il percorso prevede 4 giri da 1,5 km circa e, col caldo che fa, il rischio di scoppiare è molto elevato.

L'intenzione è quella di fare il primo giro in maniera perlustrativa del percorso ma partendo in piano e col gruppo che tira, ne esce fuori un ritmo abbastanza veloce di 4'46''/km, di cui il primo km a 4'30''. 

Nei seguenti due giri riduco la velocità e li faccio entrambi a 4'55''/km e, nonostante la diminuzione del ritmo, recupero qualche posizione, segno che qualcuno nel primo giro a spinto un po' troppo.

Al quarto e ultimo giro accelero. Nonostante si tratti del 13° giorno consecutivo di corsa le gambe stanno bene e la stanchezza che sentivo nelle fasi di riscaldamento è sparita. 

Passo diverse persone nel tratto in piano, recupero il fiato nel tratto in discesa, e in salita riparto a razzo.

Doppio un paio di persone e metto nel mirino il mio ex compagno di squadra Giuseppe. A metà salita gli sono alle spalle e lo avviso gridando che se non accelera lo passo. Anche se fa parte del gioco, mi sembra sempre un cosa scorretta quando qualcuno mi sorpassa a pochi metri dal traguardo mentre ignaro rallento nei pochi metri che mi separano dalla linea di arrivo. Così mi sembra giusto avvisare Giuseppe della possibilità e in modo da fargli difendere la posizione e combattere ad armi pari. E in effetti lui reagisce e accelera e io quasi mi arrendo, tanto una posizione in più o in meno non cambia. Rallento un po' anche io ma poi sento qualcuno dietro di me molto vicino e vedo Giuseppe che rallenta nuovamente. Così nell'ultima curva utile accelero di nuovo e lo passo, tagliando il traguardo prima di lui per credo meno di un secondo. Chiudo il 4° giro al ritmo di 4'46''/km, quasi uguale a quello del primo giro.

Finita la gara, forse per l'orario e la colazione avvenuta troppe ore prima, ho una botta di fame pazzesca, contrariamente al solito post gara in cui per un paio d'ore ho difficoltà a mangiare. Mi dirigo quindi alla zona rinfresco per dedicarmi al contenuto di quegli enormi cartoni da pizza, per l'occasione pieni di buonissima crostata artigianale!

Seconda gara dell'anno fatta con abbastanza divertimento prima, durante e dopo la gara, ma ora di nuovo sotto con gli allenamenti. Giugno si avvicina e io ancora non mi sento pronto per il Cortina Trail!

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data: 17/03/2019
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distanza: 6,09 km 
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tempo:     Vittorio    29''28''    (4'50''/km)

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Vincitore: Marco Barbuscio  

Vincitrice: Valentina Maiolino 

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TRAIL DIFESA DI SAN BIAGIO - MONTESCAGLIOSO (PZ) - 14/04/2019

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ARTICOLO SULL'EVENTO

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LA MIA GARA

Del Trail Difesa di San Biagio ne avevo sentito parlare molto bene negli anni passati: me le avevano descritto come una gara molto dura perchè ricca di salite e discese tecniche, ma anche molto bella perchè il percorso è sviluppato all'interno della zona naturalistica appunto chiamata Difesa San Biagio.
Quello che mi ha frenato gli altri anni è stato in particolare la distanza da casa (215 km e 2h30' di vaggio solo andata), ma lo scorso anno, quando stavo andando a Gravina di Puglia a fare il Trail delle 5 Querce, sono passato davanti all'uscita di Montescaglioso e mi sono detto che proprio lontano lontano non era...
E così a gennaio l'ho inserito nelle mie gare obiettivo annuali, scegliendola come mia prima gara di trail del 2019.
Le gare organizzate dalla società di casa, I Bitlossi Monte Run, sono due: la breve da 12 km e la lunga da 21. Naturalmente opto per la 21, mentre il mio compagno di squadra Tullio si iscrive alla breve.
Quest'anno la gara fa parte del Campionato di corsa in montagna Fidal Sud, che si svolge tra Calabria, Basilicata, Campania e Puglia, e il numero di iscritti alla gara lunga passa dai circa 40 dello scorso anno ad oltre 150 atleti!
Arrivo al giorno della gara con qualche dubbio sulla tenuta perchè non so ancora come le gambe reagiranno ai 40 giorni di corsa consecutivi fatti. Spero che lo scarico dell'ultima settimana sia servito a farmi recuperare un po' di energie. Altrimenti pazienza, la considerò come un buon allenamento.
Con la sveglia che suona prima delle 5, parto da casa alle 5:30, passando poi a prendere l'amico Tullio a Rende alle 6.
Le ore di viaggio trascorrono velocemente e man mano che ci allontaniamo dalla Calabria ci lasciamo dietro anche freddo, pioggia e nebbia. 
Arrivati sul posto troviamo una splendida giornata, con cielo azzurro e senza un alito di vento. E incontriamo subito quello che sarà il nostro compagno per tutta la gara: il fango!
Parcheggiata l'auto, andiamo a ritirare il pettorale e già sentiamo il terreno morbido e appiccicoso sotto i nostri piedi.
La gara lunga dovrebbe partire alle 9, ma vista la fila presente capisco subito che subirà un po' di ritardo.
Così con calma torno verso la macchina, mi cambio e mi dirigo nuovamente verso la zona partenza. Avevo portato maglia termica, fascia in pile, manicotti, ma sento già caldo e decido di correre solo con la canotta. La maglia termica però ma la porto dietro nel mio fidato zainetto.
Dopo aver fatto 1 km di riscaldamento e aver salutato l'amico Leo di Running Forum (che lo scorso anno avevo conosciuto al Trail delle 5 Querce e che era uno di quelli che mi avevano consigliato questa gara), scambio l'in bocca al lupo con Tullio (la cui gara partirà alle 9:45) e mi dirigo vicino all'arco di partenza. 
Purtroppo ci viene comunicato che per questiodi di sicurezza circa 2 km del tracciato sono stati eliminati perchè impraticabili e troppo pericolosi. Peccato!
Dopo le indicazioni sul percorso dello speaker, intorno alle 9:10 avviene la partenza.
Il primo chilometro è un'ammucchiata perchè si parte subito in curva, poi si attraversa un boschetto su single track in fila indiana e poi si sale sempre su single track su una piccola collinetta. 
Nei due successivi km invece la strada si allarga e si riesce a correre bene, tant'è che li corro ad una media di 4'30''/km. 
Ma è proprio nell'ultimo tratto di discesa che, per sorpassare l'atleta che avevo davanti, scelgo una traiettoria diversa da quella percorsa dagli altri atleti, ma mi ritrovo dopo una decina di metri a non poter proseguire su quella striscia di fango e a provare a fermarmi per spostarmi sul percorso seguito dagli altri. Solo che la scarpa sul fango non si ferma e scivolo. Non mi resta che saltare per evitare di cadere e così faccio, ma atterro con tutto il peso sulla gamba sinistra, avvertendo subito una fitta all'adduttore che mi dà problemi da fine gennaio. 
Faccio un check up veloce e sento che il fastidio c'è, ma è sopportabile così continuo a correre.
I successivi due km sono sempre di discesa e li corro poco sopra i 5/km, consapevole del fatto che dopo tutta la discesa che sto facendo prima o poi ci sarà pure la salita. E che salita!
Tra il 6 e il 7° (a quanto ricordo almeno) c'è il tratto più pericoloso del percorso: un pendio di 10-15 metri di altezza su terreno completamente fangoso. Fortunatamente gli organizzatori hanno messo una corda per facilitare la discesa e così, in fila indiana, mi metto in coda in attesa del mio turno di discesa. Nonostante io mi stessi reggendo alla corda con le mani, sento i piedi continuare a scivolare verso il basso, come se fossi sul ghiaccio. A metà discesa mollo la corda, che con tutte le persone attaccate non mi fa stare in equilibrio, e scendo da solo dalla scarpata. 
Subito dopo questo tratto si ricomincia a correre ma ad un certo punto un atleta sbaglia strada e, quando se ne rende conto, vorrebbe rientrare nel percorso ma essendo un paio di metri più in basso dal nostro sentiero non riesce a salire. Mi fermo quindi ad aiutarlo e ripartiamo, con i suoi ringraziamenti che continueranno anche dopo il traguardo.
Vedo davanti a me, non molto distanti, sia il mio amico Leo sia la forte Valentina Maiolino, in un gruppetto di 6-7 atleti. 
Intorno al 7° km si attraversano anche dei ruderi di antiche costruzioni, dei quali ci sono i cartelli esplicativi ma purtroppo non ho il tempo di fermarmi a leggerli...
Dall'8° al 9° si scende invece nel famoso "tunnel", in pratica un fosso di scolo dell'acqua piovana (senza acqua fortunatamente) circondato completamente da alberi e arbusti, tanto da essere costretti a correre nella penombra, con continui cambi di direzione e cercando di evitare di sbattere con la testa a rami ed alberi e di inciampare a sassi e radici onnipresenti. 
E' in questo tratto che cade Valentina. Io non assisto alla caduta perchè oltre ad essere una trentina di metri più dietro ho due atleti davanti e in aggiunta avviene dopo una curva che mi occupa la visuale. Quando arrivo nelle vicinanze i due atleti che erano vicino a lei l'hanno già aiutata a rialzarsi e già corrono tutti e tre nuovamente, anche se ad andatura un po' ridotta, tant'è che da dietro mi raggiungono altri atleti. Sento che la ragazza dice di stare bene e in effetti prosegue nelle corsa.
Usciti finalmente dal tunnel il percorso prevede un centinaio di metri di strada in cemento e di una certa ripidità. Qui affianco Valentina e le chiedo come sta. Mi fa vedere il sangue al ginocchio e mi dice che ha sbattuto pure la testa. Le propongo di mettere un po' della mia acqua sulla ferita e così facendo almeno vediamo che si tratta solo di una ferita superficiale. 
Abbandonato il cemento, si sale un altro po' in mezzo agli alberi e poi si scende su un fianco esposto della collinetta fino ad arrivare al 10° km, punto più basso del percorso a quota 63m slm.
Poi si inizia a salire. Nell'11° km il dislivello positivo è poco oltre i 100 m e la mia andatura è sopra i 9'/km, sono costretto ad alternare corsa e camminata veloce.
Dal km 12 al 13,5 invece, nonostante la pendenza media del 5%, riesco incredibilmente a correre per lunghi tratti e senza fatica. Riesco anche a conversare con l'amico Leo che ho nel frattempo raggiunto nuovamente e che mi indica in basso il tratto del percorso che è stato tagliato quest'anno.
Inizia quindi la discesa, perfettamente corribile e per niente tecnica, per una distanza di circa un chilometro e mezzo. Peccato che appena inizio a scendere inizio ad avvertire mal di pancia e sono costretto a rallentare, anche grazie al solito adduttore che più allungo la falcata più mi dà fastidio. 
Perdo di vista gli atleti che avevo raggiunto in salita (tra i quali Leo) e quando al 15° km si ricomincia a salire quasi esulto dalla felicità perchè entrambi i miei fastidi spariscono.
La "salita della morte", così battezzata dallo speaker in pre partenza, l'avevo già intravista da lontano: si tratta di un ripidissimo km in cui si passa da 140 a 280 m di dislivello.
Mi arrampico sul sentiero, a tratti anche aiutandomi con le mani alle piante presenti, e pian piano arrivo in cima. Nei tratti in cui la pendenza si addolcisce riesco addirittura ancora a correre, superando atleti che invece si sono lasciati andare al solo passo.
Al km 17,2 si raggiunge la strada asfaltata che porta alla zona adibita a partenza, si attraversa e si scende dall'altro versante parallelamente ad essa. Il traguardo appare vicino e si sente anche la voce dello speaker, ma gli organizzatori hanno pensato bene di allungare un altro po' la sofferenza. Così si sale verso il traguardo ma poi si attraversa nuovamente la strada e si continua a salire nel bosco dall'altro versante.
Ci sono altri 500m di salita che faccio tutta correndo e sorpassando pure un paio di persone; poi, quando sono all'ultimissima salita e sto per mollare perchè tanto dietro non c'è nessuno e quello davanti a me riesce ancora a tenere una certa andatura, vedo Marco Barbuscio già cambiato e tranquillo, gli chiedo al volo se è stato lui a vincere e lui mi conferma la cosa e mi incita a resistere che il traguardo è vicino.
L'incitamento mi ridà energia e continuo a correre, sul rettilineo finale provo pure ad accelerare per raggiungere il ragazzo che mi precede, ma va in progressione anche lui e quindi non riesco ad agguantarlo, precedendomi al traguardo di soli 2 secondi. 
Dopo il traguardo incontro subito il mio amico Leo che è arrivato un minuto prima di me, gli faccio i complimenti e poi mi dirigo in zona buffet/riconsegna chip.
Di solito non ho tanta fame dopo una gara ma stavolta, non avendo potuto correre al massimo in alcuni tratti per via dei dolori, appena mi porgono il piatto di orecchiette con carne (di agnello credo) me la divoro velocemente. E dopo essermi andato a cambiare in macchina tornerò a fare il bis.
Giudizio sulla gara ampiamente positivo: bel percorso, duro come piace a me e senza tratti di corsa in piano in cui sono veramente scarso. Diversi ambientazioni di corsa: dal fitto bosco al tunnel tra la vegetazione, dalla discesa con la corda al versante esposto, dalla ripida corribile discesa alla salita quasi da arrampicata. Più le gare sono varie più mi piacciono e non posso quindi non annoverare il Trail Difesa di San Biagio tra le gare da rifare in futuro. Ottima anche l'organizzazione, con percorso sempre perfettamente segnalato e con volontari ogni 3-400 metri, spesso anche pronti a fornire acqua ai corridori. E buonissime anche le orecchiette del ristoro finale (il primo piatto almeno, perchè il secondo era un po' peggio), mentre immangiabile la pizza (e se trovo immangiabile una cosa io...). Non ho assaggiato invece ne la frutta ne i dolci presenti, sarà per l'anno prossimo magari... 

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Montescaglioso 19
data: 14/04/2019
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distanza: 18,50 km 
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tempo:     Vittorio    2h10'42''    (7'03''/km)

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Vincitore: Marco Barbuscio    1h32'45''   (5'00''/km)

Vincitrice: Lidia Mongelli        1h51'52''   (6'03''/km)

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Rotary 2019

5^ ROTARY DAY - RENDE (CS) - 28/04/2019

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ARTICOLO SULL'EVENTO

L'A.S.D. Cosenza K42 in collaborazione con il Rotary Club di Rende, il Comitato Regionale Fidal Calabria e il Comitato Provinciale Fidal di Cosenza e con il patrocinio del comune di Rende, ha organizzato la 5^ edizione della Rotary Run Club, gara di 10 km valida come 1° prova del Campionato Regionale di Società Master su strada.

 La giuria e i concorrenti si sono ritrovati in via Rossini, nei pressi del Comune di Rende, dove dopo la consegna dei pettorali, sono stati presentati i grandi nomi dell'atletica presenti alla manifestazione e poi, verso le 9:30 è stato dato il via alla gara.

Contemporaneamente alla competitiva si è svolta una passeggiata non competitiva di circa 2.5 km che ha visto una grande partecipazione, così come alla competitiva tantissimi sono stati gli atleti, quasi trecento, che si sono cimentati in questa bellissima gara, il cui percorso è stato caratterizzato da grandi vialoni ed enormi rotatorie alcuni dei quali da percorrere all'andata e anche al ritorno.

La gara è stata molto entusiasmante anche se un pò disturbata da un forte vento contrario che ha messo a dura prova tutti i partecipanti, ma gli atleti hanno rispettato appieno le parole dette dal grande Maurizio Leone, " L'animo del podista non si arrende mai e difronte alle difficoltà da il meglio" e in effetti hanno dato il meglio.

Fin dalla partenza in testa c'era un gruppetto formato da Ruggiero, Barbuscio, Gagliardi, Carbone ed Amodeo che si sono dati battaglia, dopo un'ennesima rotatoria, in salita, Barbuscio ha attaccato ma Ruggiero che gli ha tenuto testa fino alla fine e anzi addirittura Barbuscio ha ceduto e così all'arrivo il primo a tagliare il traguardo è stato Danilo Ruggiero della A.S D. Milonrunners Crotone 33:11, secondo l'atleta della Cosenza K42 Giuseppe Gagliardi 33:27 terzo Antonio Amodeo della Marathon Cosenza 33:32 e quarto Marco Barbuscio.

La gara femminile è stato altrettanto bella ed è stat dominata dall'atleta della Hobby Marathon Catanzaro Carmen Paonessa che ha tagliato il traguardo in 38:13 con un vantaggio di quasi 4 minuti e mezzo sulla compagna di squadra Manuela Foresta che ha chiuso in 42:34, terza si è piazzata ancora un'atleta della Hobby marathon ovvero Nella Zofrea che ha chiuso in 44:23.

A fine gara sono state fatte le premiazioni che hanno chiuso un'altra bellissima mattinata di sport, mattinata in cui le strade di Rende si sono riempite di grandi atleti ma anche di tanti appassionati che con lo spirito di esserci hanno preso parte alla non competitva di 2 km ed hanno arricchito la manifestazione, manifestazione che è stata curata nei minimi particolari dalla Cosenza K42, nella persona di Francesco Misasi, dal presidente Giovanni Montera e tutti gli altri collaboratori, tra cui grandissima parte è stata fatta da Maurizio Leone. [Fonte sito Correre.org]

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LA MIA GARA

Gara che corro per la quarta volta (su cinque edizioni) e che ormai conosco abbastanza bene, anche se i primi due anni il percorso era un po' diverso. Gara molto veloce e abbastanza pianeggiante che permette a chi è allenato sulla distanza a fare un ottimo tempo.

Non è il mio caso naturalmente, non facendo allenamenti di qualità da 6 mesi ed essendo arrivato al 55° giorno consecutivo di corsa.

Ma la gara è vicina a casa, è l'occasione per incontrare i compagni di squadra e gli altri amici atleti e fa pure parte del campionato regionale master di corsa su strada; quindi mi tocca andare.

Arrivo presto sul posto e incontro subito il presidente Carmelo e l'amico Antonio, coi quali ci organizziamo per la distribuzione dei pettorali e degli antiquati chip da fissare con una fascetta in plastica tipo quelle da elettricista.

Con gli oltre 300 iscritti, presto l'area si riempie di atleti; la giornata non è molto soleggiata e in aggiunta c'è un venticello fresco che da abbastanza fastidio.

Salutati i compagni di squadra e gli amici, e conosciuti i nuovi arrivi, mi dedico al riscaldamento. L'intenzione è quella di farlo più lungo possibile, ma inizio tardi e non riesco a correre che per poco più di 3 km.

Mi reco quindi nei pressi della partenza e mi posiziono nelle retrovie, vicino i compagni di squadra. Qualcuno mi chiede a che ritmo ho intenzione di correre e io rispondo sempre che non ne ho proprio idea, non avendo corso negli ultimi mesi allenamenti che mi avrebbero potuto dare un riferimento cronometrico.

Allo start in effetti parto ad un ritmo tranquillo e piano piano aumento, fino a trovare la mia velocità di crociera.

In confronto allo scorso anno dove avevo corso la prima parte di gara a 4'19''/km, stavolta corro i primi 6 km ad una media di 4'30''/km, con i primi due km a 4'40''. 

La cosa positiva è che mi sento benissimo, nessun sintomo di stanchezza nelle gambe e nessun fastidio ne al solito adduttore, ne alla schiena che mi aveva fatto male negli ultimi giorni. 

Sento che potrei andare più forte ma mi metto a ruota di un paio di atleti della K42 e mantengo il loro ritmo. 

Gli ultimi 3,9 km lo scorso anno li avevo invece corsi in calo con una media di 4'26''/km, mentre quest'anno mi sento pieno di energia e li corro a 4'18'', con l'ultimo km in allungo a 4'/ km spaccati. 

Finisco neanche tanto stanco, nonostante lo sprint sul lungo rettilineo finale per non farmi superare, così dopo aver bevuto un po' d'acqua, aver tolto il chip e aver salutato i compagni di squadra che avevano già terminato la gara, vado in macchina a cambiarmi e ricomincio a correre. 

Voglio arrivare al minimo sindacale dei 20 km soliti domenicali, così mi tocca fare 7 km e rotti. E così faccio: Poco più di 7 km in quasi 40' di corsa lenta, in giro per le strade di Rende, per un totale giornaliero 20,13 km. 

Sono ampiamente soddisfatto di come ho gestito questa gara, nonostante ci abbia messo una quarantina di secondi in più rispetto al 2018. Le gambe continuano a reggere bene e i due giorni prima della gara di pseudo scarico sembra mi facciano recuperare bene le forze necessarie.

Quindi domenica prossima si replica con una gara a Lamezia sempre di 10 km, ma stavolta su percorso più ondulato e quindi più muscolare!

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data: 28/04/2019
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distanza: 9,90 km 
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tempo:     Vittorio    43'49''    (4'26''/km)

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Vincitore: Danilo Ruggiero      33'11''   (3'21''/km)

Vincitrice: Maria Carmen Paonessa  38'13''  (3'52''/km)

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Panoramica 2019

2^ PANORAMICA DI PRIMAVERA - LAMEZIA TERME (CZ) - 05/05/2019

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ARTICOLO SULL'EVENTO

Circa 1000 i partecipanti alla seconda edizione della “Panoramica Di Primavera” per una giornata all'insegna dei valori dello sport e dell'aggregazione.  Corso Numistrano ha accolto atleti, accompagnatori, genitori e bambini, simpatizzanti della corsa che non si sono lasciati scoraggiare dal tempo incerto. Numerosi gli atleti pervenuti da tutta la Regione per disputare il campionato regionale di società delle categorie promozionali, master, amatori ai quali si sono aggiunti anche tanti bambini.

I partecipanti hanno percorso via Ruggero de’ Medici, via Milite Ignoto, Viale dei Normanni, fino alle località collinari di Magolà, Fronti, Zangarona, fino a tornare poi attraverso la provinciale 163 su corso Numistrano: un percorso circolare utile anche per valorizzare luoghi di straordinario pregio artistico e naturalistico. La manifestazione si concluderà con i podi e le premiazioni.

Sport e riscoperta dei luoghi storici della città di Lamezia, dunque, nel solco della tradizione. La manifestazione, infatti, si pone in continuità con la maratona creata da Agostino Porchia che con i colleghi Matarazzo e Cerra portò a Lamezia Terme nell’ 82 Pietro Mennea. A rinnovare con successo l'appuntamento con la “Panoramica di Primavera” l'iniziativa del presidente dell’Asd Nicholas Green Pietro Gatto, che si è avvalso della collaborazione di uno staff composto da atleti e appassionati, fra cui, Santino Mineo presidente dell’Asd Libertas sport Calabria, Antonio Cardamone consigliere regionale Fidal Calabria, Luigino Falvo, docente di Fitwalking dell’Asd Nicholas Green, Lino Piricò dell’Asd Violetta sport e il dottor Giuseppe Furgiuele del dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catanzaro. Spazio anche alla solidarietà con il contributo versato dai partecipanti, che hanno avuto la possibilità di ritirare presso i gazebo di Corso Numistrano un kit con la maglietta dell'evento per i bambini e la pettorina per gli adulti, che sarà devoluto all’Aido “Letizia Senese”. [Fonte Sito "www.lametino.it"]

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LA MIA GARA

A Lamezia ho corso la mia prima gara nel 2012, una non competitiva di 6 km che ho corso ad un ritmo medio di poco sotto i 6'/km. Ancora in quegli anni correvo solo in estate e mi era sembrato di essere andato fortissimo quel giorno, nonostante mi rendessi comunque conto di essere stato superato dalla maggior parte degli altri corridori.

La Panoramica invece si corre su un percorso diverso e a me completamente sconosciuto. Si parte dal centralissimo corso Numistrano, per poi salire verso il Castello Normanno Svevo e poi ridiscendere dall'altro versante, rientrare in città e arrivare al traguardo coincidente col punto di partenza.

Rispetto alla gara della domenica precedente a Rende il percorso è molto più movimentato e duro, perchè ci sono i primi 5 km quasi tutti di salita, poi si scende ripidamente per 3 km e poi si risale nuovamente con uno strappetto finale proprio poco prima del traguardo.

La mia condizione fisica è sempre difficile da interpretare: ho fatto gli stessi allenamenti della settimana prima, concludendo la settimana facendo la vigilia della gara l'ormai consolidato 20' di corsa lenta con 5 allunghi a seguire. Corsa lenta che ho fatto come la scorsa settimana intorno ai 6'/km e con molta fatica, con le stesse sensazioni già vissute 7 giorni prima. Ma poi a Rende ho fatto una buona gara quindi stavolta sono fiducioso.

In più il percorso ha molta salita e la cosa sia mi piace sia si sposa perfettamente con le mie caratteristiche e i miei allenamenti, quindi dovrei essere avvantaggiato delle pendenze presenti.

Le previsioni meteo prevedono temporale costante, invece la pioggia cadrà solo al momento di ritiro pettorali e subito dopo aver tagliato il traguardo. Per il resto giornata anche fin troppo soleggiata e calda.

Riesco a fare un riscaldamento più breve del voluto e mi posiziono tra i partenti. Purtroppo davanti a me ci sono diversi gruppo degli atleti della non competitiva e anche di bambini, quindi non appena avviene lo sparo perdo tanti secondi per evitare il blocco che si era venuto a creare. Altri secondi li perdo per superare i numerosi atleti non competitivi purtroppo presenti davanti a me nelle prima centinaia di metri, nonostante lo speaker avesse più volte ripetuto loro di posizionarsi nelle retrovie.

Dopo qualche centinaio di metri inizia la salita e il gruppo si sfila a sufficienza per correre col ritmo che mi viene naturale.

La salita non è continua ma man mano che si sale inizio a superare un po' di gente. Vado avanti senza forzare perchè il percorso va gestito bene, ma mi rendo conto che i miei allenamenti con dislivelli portano buoni frutti.

Al quinto km supero anche il mio compagno di squadra Alessandro, che 7 giorni prima a Rende mi aveva rifilato un minuto e mezzo a fine gara, e la seconda donna assoluta. I primi 5 km li corro con un passo medio di 5'/km.

Sono però convinto che nei 3 km di discesa che mi aspettano mi supereranno nuovamente alcuni degli atleti che ho preso in salita. Allo stesso Alessandro preannuncio che mi risorpasserà in discesa.

Invece in discesa vado bene. Non mi rendo neanche conto del passo che sto tenendo (in tutta la gara non guarderò mai l'orologio) ma non mi sembra di andare tanto veloce. Invece controllando poi i parziali sull'orologio mi rendo conto di aver tenuto un ritmo medio di ben 3'50''/km. Nonostante il ritmo per me impensabile, nel terzo km di discesa (8° km di gara quindi) vengo ripreso e superato da un paio d'atleti. 

Mi rendo però conto che mentre il loro respiro è abbastanza impegnato, il mio è ancora tranquillo, quindi li tengo avanti a me e mi metto a ruota, senza tentare di superarli. Quando però all'ultimo km inizia l'ultimo strappo di salita accelero e li supero senza problemi. E quando svolto e arrivo sul rettilineo finale, sotto le incitazioni dei miei due compagni di squadra top runners Mario e Luigi, riesco a raggiungere e superare anche un altro atleta che mi stava davanti.

Concludi i 10 km ad una media di 4'36''/km, 10 secondi a km più lenta di quella di Rende, ma lì il percorso era abbastanza piatto. A Rende ho finito al 55,5% della classifica maschile, mentre a Lamezia al 48,5%, segno che col percorso più difficile sono migliorato del 7% rispetto agli altri atleti.

La condizione quindi c'è e nonostante gli allenamenti consecutivi hanno ormai superato i 60 giorni le gambe continuano a rispondere bene. Ora mi aspetta un po' di stop dalle gare per fare gli ultimi lunghi stagionali e poi spero di fare il trail di Sala Consilina a giugno, dopo la bella esperienza dell'anno passato. 

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data: 05/05/2019
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distanza: 10,00 km 
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tempo:     Vittorio    46'04''    (4'36''/km)

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Vincitore: Luca Ursano     34'42''   (3'28''/km)

Vincitrice: Maria Carmen Paonessa  39'24''  (3'56''/km)

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Sito Alto 2019

2^ TRAIL MADONNA DI SITO ALTO - SALA CONSILINA (SA) - 09/06/2019

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ARTICOLO SULL'EVENTO

E’ stata un vero proprio successo la seconda edizione del Trail Madonna di Sito Alto che si è svolta a Sala Cosilina, organizzata dalla GG Trail. La competizione ha richiamato nel centro valdianese oltre 170 atleti provenienti da diverse regioni: Campania, Basilicata, Molise Puglia e Calabria.

La gara era la sesta tappa del Circuito 2019 della Campania ed ha visto cimentarsi i protagonisti in due gare. In quella amatoriale, su percorso di 6 km, ha avuto la meglio Vito Paladino, che ha completato il percorso in 30’ 03”, precedendo Rocco Elvis Santoro e, a completare il podio, Sabato Morretta e tutti tesserati con Running Agridiano. Tra le donne la vittoria è andata a Gilda Senti che ha preceduto Antonia Petrosino di Sala Consilina.

L’attenzione di tutti era però rivolta al più impegnativo percorso di 23 km + 1350 che ha messo a dura prova la resistenza dei runner, che oltre al percorso molto difficile hanno dovuto far fronte alla prima giornata di caldo torrido. Ed anche questa volta, come in occasione della prima edizione, è stato il sorrentino Mario Maresca, che corre per il Team Tornado, ad impiegare il tempo minore, 2h 13’ 15”, e ha preceduto di due minuti e mezzo Giovanni Tolino, del Team Anima Trail Terzo posto per Nawratil Andreas dell’Atletica Venafro.

Da segnalare l’ottimo risultato dell’atleta locale Pasquale Manzo, che nella categoria M60 si è imposto compiendo il percorso in meno di 3 ore. Tra le donne il successo è andato ad Annalisa Cretella, con il tempo di 2h 50’ 05”.

Soddisfatto l’ideatore di questa manifestazione Michele Garone, il quale ha dato appuntamento alla prossima edizione. [Fonte Sito https://www.ondanews.it]

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LA MIA GARA

E dopo un mesetto dall'ultimo importante e soddisfacente allenamento (43 km trail in 5 ore) che mi aveva dato tante ottime sensazioni, eccomi qui a scrivere della gara di ieri a Sala Consilina (SA).
Gara che avevo già fatto lo scorso anno e che mi era piaciuta moltissimo. Quest'anno so che hanno cambiato il percorso, allungandolo un po' fino a 23 km sulla carta (22 segnati alla fine dall'orologio), ma non sapevo in che modo avessero inciso le modifiche. Ebbene, ieri l'ho scoperto a mie spese.
Primo vertical già dopo neanche 2 km dalla partenza (circa 250 m D+ in poco più 1 km).
Secondo dal 6 al 10 (550 m D+ in 4 km), ma che ben conoscevo dallo scorso anno.
Terzo terribile dal 14 al 16 km, completamente sotto il sole e con arrivo al Santuario (250 m D+) in cui crollo e sono costretto più volte a fermarmi a riposare, e che completo in ben 36'.
E ce ne sarebbe anche un quarto, dopo la discesa finale, che porta al castello. Breve e ripido che mi costringe ad una nuova pausa di riposo e che mi pure blocca le gambe per la successiva discesa.

Ma ripartiamo dall'inizio della giornata.

Mi sveglio alle 5 con le solite sei ore scarse di sonno, ma anticipo la sveglia, segno che ho dormito a sufficienza.

La partenza da casa è per le 6 ma stavolta andrò con la mia macchina solo fino a Rende, da lì in poi proseguirò con l'amico Marco della Marathon Cosenza e suo padre, per poi recuperare sul percorso gli altri suoi due compagni di squadra Luigi e Valentina. 

Il viaggio in compagnia scorre velocemente e appena arrivati sul posto, abbiamo giusto il tempo di ritirare i pettorali e riscaldarci che siamo già posizionati sulla zona di partenza.

Credevo di conoscere la prima parte del percorso, quella che lo scorso anno era "facile", invece mi ritrovo subito e inaspettatamente il primo vertical di giornata.

Ma quando intorno al 5° km il percorso si ricongiunge a quello del 2018, penso e spero che le brutte sorprese siano già finite.

Si inizia a salire, per lo più al fresco del bosco. Cammino il più possibile nella ripida e lunga salita, ma in alcuni tratti riesco pure a correre bene, senza apparenti sensazioni di fatica.

Durante la salita vengo ripreso un paio di volte dai due miei compagni di viaggio Luigi e Valentina, e alla seconda volta poi proseguiamo insieme.

Mi sembra di stare gestendo bene la gara, bevendo di continuo visto il caldo presente e anche alimentandomi ogni ora come da programma. Eppure al 14° mi sento svuotato, con il battito elevatissimo e le gambe che si rifiutano di camminare. 

Lascio proseguire i miei amici da soli e inizio a salire con fatica. Ogni due minuti sono costretto a fermarmi per riposare e ripensandoci credo che ho anche iniziato a vederci un po' appannato, addirittura in un paio di occasioni confondendo alcune rocce ai lati del percorso con persone...
Continuo a proseguire a stenti e a fermarmi, addirittura talvolta a sedermi per l'eccessiva stanchezza. Non riesco a recuperare in nessun modo e una decina di atleti mi recuperano e passano.

Arrivato finalmente al santuario si inizia a scendere, ma le gambe di correre non ne voglio sapere. Cammino un po' nel primo tratto in mezzo alle pietre e corricchio pure sulla strada sterrata, ma nella salitina presente subito dopo le gambe si bloccano di nuovo.

Ricomincio a camminare e così sarà per un bel tratto. Poi riprovo a correre seppur lentamente, ma subito avviso una dolore al quadricipite della gamba sinistra, che mi accompagnerà in tutti i tratti in discesa fino al traguardo.

Capisco che non è proprio giornata e me la prendo ancora con più calma. 

Mi accodo ad un trenino di 3 persone e faccio quasi tutta la discesa in modalità cammino, proprio sul tratto dove lo scorso anno sono andato abbastanza spedito. 

Solo dopo un bel po' di strada mi decido a riprovare a correre, sbagliando perchè mi ritrovo davanti l'altra novità di questa edizione: al passaggio vicino al castello, invece di scendere come nel 2018, si sale proprio fino al rudere. 

E così mi devo fermare di nuovo a metà salita. E poi nella successiva ripida discesa faccio fatica pure a camminare. 

Solo quando si rientra in città ricomincio a correre, ma solo per non farmi superare ulteriormente visto che nell'ultimo km a cavallo del castello ho perso un'altra decina di posizioni.

Le vie della città sono ripide ma non mi fermo più, nonostante l'invito di una gentile signora di fare una sosta e bere acqua a casa sua. Ringrazio vivamente al volo ma proseguo.

Almeno quest'anno il traguardo si raggiunge dopo un bel rettilineo in discesa, che mi permette di arrivare correndo in progressione, mentre l'anno scorso si ci arrivava dall'altro lato e ancora ricordo il dolore dei crampi arrivato a pochi metri dal traguardo.

Chiudo con una pessima media ma consapevole di aver portato a termine una gara tostissima, anche a detta degli altri partecipanti. E con una temperatura di oltre 35°C. Anche un'atleta di esperienza come l'amico Marco ha avuto problemi a metà gara, quando ancora lottava per la vittoria, mentre Valentina è riuscita a gestirsi bene e ad arrivare terza donna assoluta.

Ma vediamo le cose positive di questa gara:
- la prima gara col caldo stagionale mi ha fatto capire che a Cortina devo partire cauto perchè in caso di temperatura elevata al traguardo rischio di non arrivarci (sulle mie gambe almeno);
- dopo 10 minuti che ero arrivato al traguardo, mi ero già ripreso abbastanza, tant'è che sono risalito più volte dalle lunghe scalinate zona parcheggio/zona premiazioni mentre alcuni miei compagni di viaggio hanno desistito;
- il dolore all'inguine non è pervenuto, ne prima ne durante ne dopo la gara (vabbè, mi è arrivato in cambio un dolore al quadricipite femorale sx ad inizio discesa che devo tenere sotto controllo nei prossimi giorni e che spero non sia nulla di grave);
- l'orologio segna ben 1.600 m D+ quasi tutti collocati nella prima parte di gara, in pratica un dislivello così non lo troverò neanche sulle Dolomiti!
Ora tanto scarico e corse in relax e testa a Cortina!

data: 09/06/2019
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distanza: 21,98 km 
dislivello positivo: 1.600 m
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tempo:     Vittorio    3h27'50''    (9'27''/km)

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Vincitore: Mario Maresca     2h13'15''   (6'04''/km)

Vincitrice: Annalisa Cretella  2h50'05''  (7'44''/km)

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