I3​CORRIGLIONIStorie di corsa
GARE E ALLENAMENTI PARTICOLARI DELL'ANNO 2017
PARTE 1
INDICE
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Gara 4^ Cross in Fiore (19/02/2017)
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Allenamento Trail running su Monte Santa Lucerna (26/02/2017)
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Gara 2^ Corri al Lago (23/04/2017)
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Gara 2^ Orsomarso Trail Running (01/05/2017)
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Gara Maratona nella 6 Giorni del Pantano - Ultra Marathon Festival (04/06/2017)
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Gara 12^ Trofeo Briganti del Pollino (09/07/2017)
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Gara 10^ 6 ore per le vie di Curinga (05/08/2017)
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Gara 3^ Trofeo degli Aragonesi (03/09/2017)
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Gara 1^ Trail di Serragiumenta (08/10/2017)
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Gara 1^ Maratonina della Madonna dell'Arco (15/10/2017)
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Gara 4^ Tresino Trail (05/11/2017)
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Gara 4^ Reggia Reggia Half Marathon (19/11/2017)
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Gara 4^ Straherakleia Half Marathon (17/12/2017)
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Allenamento trail running su Monte Santa Lucerna (24/12/2017)
4^ CROSS IN FIORE - SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) - 19/02/2017
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RESOCONTO DELLA GARA
L’ASD Jure Sport con la collaborazione della Fidal Comitato Regionale Calabria e Provinciale di Cosenza, ha organizzato a San Giovanni in Fiore, la 4^ edizione della manifestazione di cross denominata “CROSS IN FIORE”. La manifestazione è stata ospitata, anche quest'anno, dalla bellissima struttura dell'Agriturismo Tenuta di Torre Garga, che ha accolto magnificamente tutti gli atleti mettendo a loro completa disposizione i propri locali e consentendo così a tutti di usufruire di un ambiente caldo e protetto prima di buttarsi nel percorso di gara, tipico del cross e quindi pieno di asperità, fango e pozzanghere; un percorso molto bello su un circuito di 3 km da ripetere 2 volte dai master maschili e femminili e 1 sola volta dagli allievi, un percorso molto tecnico, impegnativo ed altamente professionistico, creato da Paolo Audia e collaudato ormai tre anni fa, un percorso che ha fatto assaporare a tutti gli atleti l'aria frizzantina e salutare dell'altopiano Silano, ed ha fatto godere di uno spettacolo naturale mozzafiato, tra alberi secolari e grandi distese verdi.
Due anni fa, tutti gli atleti sono stati accolti dalla neve che splendeva e luccicava ai raggi del sole e faceva da cornice alla bellissima giornata di sport, lo scorso anno è stata la pioggia a farla da padrone, rendendo il percorso ancora più duro e più spettacolare; quest'anno, il tempo è stato clemente, il sole ha scaldato coi suoi flebili caldi raggi tutti i partecipanti ed ha saputo rendere ancora più bella la natura intorno, illuminandola e mettendo ancora di più in risalto le bellezze di questa splendida parte della Sila.
Tutti gli atleti, al loro arrivo, hanno potuto godere di un ambiente accogliente e preparato per le migliori occasioni, gli spogliatoi riscaldati da un grande caminetto acceso, la sala ristoro con un altro grande camino, i locali dell'agriturismo Torre Garga con il personale disponibilissimo, e tutto intorno sorrisi e abbracci e questo grazie all'impegno della società podistica organizzatrice, la Jure Sport, che anno dopo anno si è impegnata affinchè questa manifestazione diventasse un fiore all'occhiello dell'atletica calabrese, e di sicuro lo è diventata, per organizzazione, percorso gara e soprattutto accoglienza, infatti niente è lasciato al caso, gli atleti che partecipano a questo cross, sono coccolati dall'inizio alla fine, e tutto l'ambiente intorno è creato su loro misura in modo tale da far stare bene tutti.
Quest'anno la partenza della gara è stata unica, infatti alle 11:00 circa tutti gli atleti si sono ritrovati sotto l'arco di partenza e i giudici Fidal hanno dato il via; la gara è state dura e pesante ma soprattutto bella e spettacolare e tutti gli atleti si sono impegnati al massimo per onorare una così bella gara.
Alla fine dei 2 giri previsti, a tagliare per primo il traguardo è il giovane crotonese che corre per la società Parco Alpi Apuane, Danilo Ruggiero, che ha mantenuto la prima posizione fin dalla partenza, secondo si è piazzato l'atleta della Jure Sport Paolo Audia, che durante la gara ha avuto un crescendo ed è riuscito a superare l'atleta della CorriCastrovillari Marco Barbuscio che si è piazzato terzo.
Per quanta riguarda la gara femminile, è stata vinta da Rosa Ciccone, atleta che corre con i colori dell'Atletica San Costantino, atleta che si sta impegnando molto, che sta crescendo molto e che oggi ha raccolto il meritato frutto per tutto il suo lavoro; seconda dietro alla Ciccone si è piazzata l'atleta della Cosenza K42 Giada Perticaro e terza l'atleta della Team Basile Olivia Chorzepa.
Con le premiazioni, a cui hanno preso parte i vertici regionali Fidal ovvero il Presidente Ignazio Vita, il Vice Presidente Bruno Neri e Gangemi, nonchè il Sindaco di San Giovanni in Fiore Giuseppe Belcastro, si è conclusa questa splendida giornata di sport, che ci ha fatto scoprire ancora di più ed assaporare il gusto di un paesaggio spettacolare della Sila, per questo ringraziamo in primis la società organizzatrice ovvero la Jure Sport, la Fidal Calabria, i giudici e tutti gli atleti che hanno voluto essere presenti a questa giornata di vero sport e vera amicizia. [Fonte Sito Correre.org]
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LA MIA GARA
La giornata della gara, come ormai di consueto, inizia ben prima della sveglia programmata. Alle 6 infatti sono già seduto a tavola a fare colazione, nella quale confermo il solito menù composto da fette biscottate con miele. Dopo aver preparato tutto l'occorrente mi rendo conto che sono in netto anticipo sulla tabella di marcia, tant'è che ne approfitto pure per leggere qualche pagina del nuovo libro "Almanacco del Giro d'Italia".
Poco dopo le 7:30 parto in direzione Spezzano della Sila, dove mi devo incontrare con i nuovi compagni di squadra Fernando (che però verrà solo in veste di fotografo) e Giovanni. Alle 8:15 arrivo a destinazione, saluto i ragazzi e ripartiamo insieme verso San Giovanni in Fiore.
Arriviamo prima delle 9 e siamo tra i primi a giungere sul posto. Sicuramente siamo i primi a ritirare i pettorali di gara. La temperatura segna -1°C e intorno a noi sono visibili grandi chiazze di neve non ancora disciolta. Fortunatamente la Jure Sport, società organizzatrice dell'evento, ha acceso diversi fuochi proprio per permettere agli atleti di scaldarsi.
Avendo saputo che il percorso è stato modificato rispetto a quello da me corso nella prima edizione, decidiamo di percorrere camminando un giro del tracciato (3 km). Tale scelta si dimostrerà azzeccata sia perché mi sono reso conto che il percorso è più facile rispetto a quello passato sia perché il cammino ci ha permesso di riscaldarci un po'.
Finiamo il giro perlustrativo mezz'ora prima della prevista partenza e iniziamo a cambiarci e riscaldarci.
Poco prima delle 11 ci posizioniamo vicino al gonfiabile della partenza e subito dopo c'è lo sparo che dà il via alla gara.
Parto forse un po' troppo dietro e nel primo km sono costretto a superare diverse persone che vanno più lente di me. E in alcuni punti è veramente difficile sorpassare ed evitare il fango allo stesso tempo. Poi mi assesto sul mio ritmo, che come quasi in tutte le gare è pressoché uguale a quello dell'amico Salvatore, col quale condividiamo infatti parte del percorso.
La gara scorre via veloce, nonostante il fondo pesante e in un paio di tratti molto fangoso. L'ambiente circostante è fantastico e basta guardarsi intorno per alleviare le fatiche della corsa.
La gara è talmente breve che quando inizio a prenderci gusto è già finita... meno di mezz'ora, peccato. Ma questi sono i cross, tanta fatica concentrata in un breve lasso di tempo. Per la fatica a lunga durata arriveranno le gare di trail tra un paio di mesi...
Finita la gara, approfitto del servizio "lavaggio scarpe", che in pratica consiste in un tubo di gomma da cui esce acqua a temperatura ambiente (gelida quindi). Ma il sistema funziona bene e scarpe e gambe ritornato ai loro colori naturali.
Mangiamo e beviamo qualcosa al ristoro e dopo un po' ripartiamo verso casa.
Si conclude quindi in maniera molto positiva la prima gara del 2017: ho esordito con la nuova squadra (Polisportiva Panathlon), ho conosciuto nuove persone con cui spero di condividere molte gare insieme, i recenti infortuni non si sono fatti sentire e mi sono divertito in una gara molto spettacolare!
Le premesse per una piacevole stagione podistica ci sono tutte!
data: 19/02/2017
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distanza: 6,03 km
n° finisher: 108 + 2 allievi
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tempi: Vittorio 29'42'' (4'55''/km)
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Vincitore: Danilo Ruggiero
Vincitrice: Rosa Ciccone
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2^ CORRI AL LAGO - MORMANNO (CS) - 23/04/2017
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RESOCONTO DELLA GARA
Domenica 23 aprile, un bel sole ha accolto i circa 250 partecipanti alla seconda edizione della Corri al lago di Mormanno e valida quel prima di campionato regionale corsa su strada Master 2017. La società organizzatrice, la Asd Corricastrovillari, ha preparato tutto per una gran bella giornata di sport. Prima della gara assoluta si sono svolte, su distante minori, delle gare riservati a ragazzi di età inferiori.
La gara assoluta, ha visto ai nastri di partenza i più quotati mezzofondisti della regione si è svolta su un percorso ondulato e quindi tecnico, per concludersi col primo giro sulla pista pedociclabile in riva al lago. Subito già dall’avvio ed al primo giro dei due previsti vede in testa i forti Antonio Amodeo (Asd Corricastrovillari) e Davide Pirrone (Hobby Marathon CZ) seguiti da Michele Spingola (Asd Corricastrovillari), Paolo Audia (Jure Sport), Domenico Tucci (Libertas Lamezia) e Giuseppe Buffone (Dojo Judo). Nella corsa femminile gara di coppia tra le due atlete della Asd Corricastrovillari Valentina Maiolino e Letizia Spingola seguite a poca distanza da Concetta Saffioti della Corriconnoi Palmi.
Al secondo giro Amodeo aumenta l'andatura e stacca Pirrone e si avvia solitario al traguardo che taglia col tempo di 27:50. Alle loro spalle, per il teerzo posto si impone Michele Spingola seguido da Tucci ed Audia.
Amodeo continua mietere successi su successi in questo suo eccezionale 2017. La gara femminile vede la Maiolino staccare negli ultimi 200 metrila compagna di squadra Spingola completa il podio la Saffioti.
Per la classifica di Società maschile della prima prova del campionato, la Cosenza K42 si aggiudica il primo posto, seguita dalla Libertas Lamezia e dall’Hobby Marathon. Al femminile primeggia l’Hobby Marathon davanti alla new entry Asd Dojo Judo ed alla Cosenza K42.
La sfida della manifestazione è stata quella di aver portato tante persone alle rive del bellissimo lago di Mormanno, alla presenza del Sindaco Armentano ed all’assessore Zaccaria che si sono complimentati con il presidente della Asd Corricastrovillari, Gianfranco Milanese, organizzatore della corri al lago, per il grande successo che ha avuto la manifestazione. Eventi del genere riescono ad unire sport, natura e turismo e dovrebbero sempre essere prioritari nelle Amministrazioni del Sud e soprattutto della Calabria. [Fonte FIDAL Calabria]
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LA MIA GARA
E con un anticipo di un'oretta sulla sveglia inizia la mia giornata di gara!
Sono le 5:20 e posso prepararmi con molta calma, visto che l'appuntamento con i compagni di squadra è alle 7:45 all'uscita di Cosenza Nord e che mancano quindi quasi 2 ore e mezza.
La partenza della gara è prevista alle 10:30 e per la colazione preferisco mangiare qualcosa con più del solito in modo da non arrivare affamato per lo start.
Poi passo alla preparazione del borsone. Vista la temperatura di questi giorni e considerato che la gara sarà intorno agli 800 m, metto in borsa anche la maglia termica a maniche lunghe, in modo da essere pronto ad affrontare eventuali climi ostili. Come indumenti di gara stavolta c'è poco da scegliere: indosserò e inaugurerà la nuova divisa della mia società, la Polisportiva Panathlon. Anche sulle scarpa la scelta è più o meno obbligata sulle Glycerin Lime, perchè le Glycerin Red sono quasi scariche e le Mizuno Enigma nuove sono ancora da collaudare.
Alle 7:10 parto in macchina e alle 7:40 arrivo a destinazione dove trovo già pronti i compagni di squadra Antonio e Fernando. Qui aspettiamo gli altri compagni e poi partiamo in direzione Mormanno.
Arrivati a Mormanno troviamo una giornata soleggiata ma con una temperatura freschetta, che sarebbe l'ideale per correre se non fosse per le raffiche di vento che colpiscono alcuni tratti del tracciato di gara.
Decido quindi di riscaldarmi con la maglia della tuta, ma di correre con la sola canotta. Ho paura che con la termica sentirei troppo caldo e in effetti la mia decisione si rivelerà corretta durante la gara.
Dopo aver salutato i sempre più numerosi colleghi runner che conosco, faccio un paio di km di riscaldamento e poi, dopo la foto societaria di rito (che poi per me è la prima volta che ne faccio una...) e poi mi posiziono verso il centro del gruppo vicino al gonfiabile della partenza. Stavolta non mi metto alla fine perchè la strada è stretta e non voglio sprecare troppa energia a sorpassare quelli più lenti che mi partono inspiegabilmente davanti.
Poco dopo le 10:30 si parte!
La mia tattica di gara doveva essere quella di fare il primo giro intorno ai 4'30''/km per studiare il percorso e valutare la condizione atletica e così sarà perchè il primo giro lo concludo a 4'29'', nonostante il percorso non fosse piatto come prevedevo. Riesco a tenere un buon ritmo con l'aiuto del compagno di squadra Alessio, altrimenti credo che avrei rallentato di qualche secondo a km.
Il percorso è fatto di continui saliscendi: si parte sul lungolago pianeggiante, poi una breve discesa conduce subito alla salita più dura del percorso. Quindi si scende di nuovo sul lungolago, si inverte il senso di corsa sui sale brevemente e si ritorna al punto di partenza.
Nel secondo giro riesco a mantenere il ritmo di Alessio fino all'ultimo km, ma qui lo invito ad allungare perchè capisco di non poter spingere ulteriormente. Il secondo giro lo concludo con una media di 4'26''/km, quindi nonostante la fatica che avvertivo ho anche fatto una leggera progressione.
A gara terminata, dopo aver partecipato al buffet a base di crostata e fatto i complimenti ai compagni per le buone prestazioni, faccio 2,5 km di corsetta defaticante, in modo da arrivare in totale ai canonici 12 km di allenamento.
Poi saluto tutti e con Alessio ripartiamo verso casa.
Giudizio molto positivo sulla gara: ottima organizzazione, paesaggio spettacolare, partecipazione di oltre 200 runner, pacco gara molto ricco (integratori liquidi e in polvere, barrette, un buonissimo bocconotto alla ciliegia, una maglietta tecnica, una piccola confezione di caffè Guglielmo, un piccolo marsupio porta sali o chiavi). L'unico neo negativo è la distanza, troppo breve per i miei gusti, ma questa non è certo colpa degli organizzatori :)
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data: 23/04/2017
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distanza: 8,21 km
n° finisher: 217
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tempi: Vittorio 36'37'' (4'27''/km)
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Vincitore: Antonio Amodeo 27'50'' (3'23''/km)
Vincitrice: Valentina Maiolino 35'42'' (4'21''/km)
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2^ ORSOMARSO TRAIL RUNNING - ORSOMARSO (CS) - 01/05/2017
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RESOCONTO DELLA GARA
--- Non disponibile ---
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LA MIA GARA
Lo scorso anno ho saputo dello svolgimento di questa gara solo pochi giorni dopo che si era già svolta e quest'anno non potevo mancare. Una gara di trail nel Parco Nazionale del Pollino è un evento da non perdere per un'appassionato di natura e di corsa come me.
Ero stato ad Orsomarso tanti anni fa e ho solo qualche immagine sfocata del fiume Argentino in mente e non so nemmeno come si arriva sul posto. Ci sono due possibilità: o fare l'autostrada SA/RC fino a Campotenese, arrivare al Lago di Mormanno (dove ho gareggiato una settimana prima...) e poi percorrere i restanti 20 km circa di strada di montagna per scendere verso Orsomarso, oppure fare la S.S. 18 fino a Scalea per poi salire verso Orsomarso. Opto per la prima soluzione per il viaggio di andata e la strada da Mormanno a Orsomarso è effettivamente di montagna, molto stretta e con forti pendenze, senza linea sul telefono e poco trafficata (solo 2 veicoli incontrati sull'intero tragitto). Offre però alcuni paesaggi spettacolari sulle montagne della catena costiera e la possibilità di incontri ravvicinati con la fauna locale (visti uno scoiattolo nero e diverse specie di rapaci).
Al ritorno invece sceglierò di percorrere la conosciuta S.S. 18, che offre qualche km in meno ma con andature più lente a causa dei limiti a 50/70 su quasi tutta la costa fino a Paola.
Tornando alla partenza, esco da casa poco dopo le 7 e impiego circa 1h45' per arrivare ad Orsomarso.
Il paesino è completamente circondato da splendide pareti rocciose e non si può fare altro che ammirare a bocca aperta il panorama circostante.
Parcheggio e mi reco in Piazza Municipio dove ritiro chip e pettorale e ascolto il briefing sul percorso di gara. E' prevista la partenza della gara in mtb subito dopo le 10, mentre quelle dei trail (7 e 19 km) partiranno verso le 10:30.
Indosso la divisa, metto le scarpe da trail e faccio un po' di riscaldamento. Sento le gambe belle pesanti perchè negli ultimi 3 giorni di corsa ho fatto una gara, un lungo collinare e un lento collinare, quindi nessuna sessione di recupero. Ma la mia intenzione è quella di godermi la gara e sfruttarla come potenziamento, quindi arrivare con le gambe stanche non mi preoccupa più di tanto.
Indosso lo zaino da trail (contenente chiavi dell'auto, fischietto d'emergenza, gel, fruttino e barretta energetica) e alle 10:30 siamo tutti in piazza pronti al via: 61 atleti di cui 28 della 19km e 33 della 7km. La prima parte del percorso sarà insieme, poi intorno al 3° km gli atleti della 7 km ripiegheranno su un altro sentiero, in modo da tornare indietro verso la zona di partenza.
Le prime centinaia di metri sono pericolose in quanto per uscire dal paesino si percorrono delle stradine strette, tortuose e comprensive anche di qualche ripida scalinata, ma arrivati fuori dal centro storico il gruppo di atleti subito si sfila e ognuno imposta la propria andatura.
Corro in un gruppetto di 5-6 atleti fino al 3° km poi qui il percorso di gara si divide e resto da solo sul mio percorso da 19 km.
Vedo 2-300 m davanti a me un atleta con lo zainetto a spalla come me e più avanti un altro ragazzo con una canotta gialla, cerco così di mantenere il contatto visivo con loro. Guardo più volte dietro di me e non vedo nessuno, quindi non ho idea se io sia l'ultimo o se gli altri sono semplicemente più indietro...
I primi 8-9 km sono di salita più meno costante, intorno al 3-4%. Si costeggia il fiume e ogni tanto si passa da una sponda all'altra attraversando dei caratteristici ponticelli di legno. La visione del fiume Argentino e il rumore dell'acqua che scorre mi accompagna per quasi tutto il tragitto. Il fondo stradale è abbastanza compatto, tant'è che rimpiango un po' di non avere normali (e più leggere) scarpe da strada. Tra il 7° e 8° km riesco anche a raggiungere e superare i due atleti che avevo davanti.
Tra il 10° e il 12° km c'è la parte più dura: 250 m di dislivello in circa 1,5 km con pendenza media quindi di quasi il 17%. Qua riesco a correre in pochi tratti e nei restanti avanzo camminando con estrema lentezza, ma nonostante questo non vedo nessuno dietro di me. Arrivato quasi alla sommità del valico trovo anche due punti del sentiero abbastanza esposti, che offrono una visuale incredibile sulla vallata sottostante, ma che mettono a dura prova le mie vertigini. Per evitare di guardare sotto e di bloccarmi, mi metto addirittura a correre nonostante la stanchezza accumulata e la dura salita ancora presente.
Finalmente arrivo alla sommità del valico e qua trovo un presidio dello staff che mi dicono di fare attenzione nella successiva discesa. In effetti tale tratto si rivelerà il più duro dell'intero tracciato in quanto offre un primo tratto di 600 m con pendenza media superiore al 30% e un secondo tratto (12° km) con pendenza media di quasi il 20%.
Nella discesa non posso spingere ma cerco solo non cadere e controllare un po' le gambe. Sento i muscoli scoppiare, ma riesco anche a raggiungere un atleta che ho intravisto qualche decina di metri sotto di me durante l'inizio della discesa.
Dal 13° km inizia la discesa più lieve che ci riporterà verso il paese e riesco subito a sorpassare l'atleta che ho raggiunto in discesa, in quanto ha le gambe bloccate dai dolori e non riesce a correre bene.
Dal 13° al 18 km riesco addirittura a correre in media poco sotto i 5/km, ma i dolori alle gambe mi fanno spesso pensare che si potrebbero fermare da un momento all'altro.
Arrivo quindi all'ingresso in paese e qua faccio con estrema fatica l'ultimo salita di giornata: le scalinate e le viuzze che portano fino in piazza. Anche qui sono costretto a camminare ma, vedendo poi il sopraggiungere di un atleta dietro di me, ricomincio a correre e così sarà fino al traguardo.
Concludo in 14esima posizione, quindi a metà classifica, ma stando davanti o subito dietro ad atleti che su strada vanno ben più forte di me, soddisfatto di aver partecipato ad una gara in un posto così bello e per come le gambe hanno reagito nonostante il periodo di stanchezza.
Organizzazione ineccepibile sia per l'assistenza durante la gara sia per la segnalazione del percorso che non offre possibilità di sbagliare strada agli atleti.
Dopo la premiazione dei primi arrivati alle 3 gare disputate, l'organizzazione offre addirittura pasta al forno e vino, ma a causa dei tanti km di viaggio che mi aspettano non potrò usufruire di quest'ultimo. Magari l'anno prossimo, se riuscirò a portare tutta la famiglia e a fermarmi di più, potrò assaporare anche il rinomato vino locale!
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data: 01/05/2017
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distanza: 18,1 km (ufficialmente 19 km)
n° finisher: 28
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tempi: Vittorio 1h44'47'' (5'47''/km)
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Vincitore: Umberto Marino 1h21'41'' (4'31''/km)
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MARATONA NELLA 6 GIORNI DEL PANTANO (UMF) - POLICORO (MT) - 04/06/2017
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RESOCONTO DELLA GARA
“Sono molto contento. Ero venuto per vincere e l'ho fatto. Una bella soddisfazione contro avversari importanti. Ma c'è voluta molta preparazione e molta forza. E' andata bene. Farò di tutto per tornare l'anno prossimo”. Lo ha detto Denis Paul Jerome Orsini, francese di Corsica, dopo aver tagliato per primo il traguardo della 6 Days italian ultra marathon festival, svoltasi su un circuito tra i pini e la spiaggia jonica del Policoro village. Orsini ha chiuso il suo sforzo con 732, 290 km davanti agli italiani Fabiano Faorlin, assente al traguardo per problemi fisici, fermatosi a 724,780 km, e Massimo Taliani, 715,015. Faorlin, primo connazionale, ha vinto il titolo di campione italiano 6 giorni. Titolo vinto, al femminile, da Marinella Satta. A Policoro, tuttavia, sono stati assegnati altri due campionati italiani. Quello delle 100 miglia maschile ha visto il successo di Matteo Nocera mentre Valeria Empoli ha conquistato il primo posto tra le donne. Alessandro Bruzzi, invece, e Sonia Lutterotti hanno vinto il titolo azzurro della 48 ore. Con Orsini e gli altri premiati, però, ha vinto anche la Basilicata. “Il bilancio della manifestazione – ha detto Pasquale Brandi, presidente della associazione organizzatrice, la Transeo di Potenza – sia dal punto di vita della partecipazione sia da quello tecnico è molto positivo. Ma è positivo anche quello dell'accoglienza che abbiamo riservato agli atleti ed ai loro accompagnatori giunti in riva allo Jonio da tutto il mondo. Una azione promozionale importantissima. Policoro sarà sede della nostra 6 giorni anche nel 2018” [Fonte Facebook]
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LA MIA GARA
E finalmente l'esordio in maratona c'è stato! Da tanti anni inseguito e poi sempre qualche infortunio mi ha impedito di compiere il grande passo.
Peccato averlo fatto questo esordio nel peggiore dei modi.
Che debacle pazzesca e quanti errori da principiante!
Ecco cosa ho combinato:
- ho esaminato il percorso in ciabatte e non mi sono reso ben conto della durezza dello stesso perché in pratica il dichiarato sterrato compatto aveva la consistenza circa della sabbia di mare e copriva il 30-40% del percorso;
- c'erano continui angoli retti e curve ad U che rendevano impossibile mantenere una velocità costante;
- alla partenza c'erano 29°C e un tratto del circa 20% del percorso era pure sotto il sole;
- la zona ristoro era nel ristorante del villaggio quindi anche solo per bere acqua occorreva allontanarsi dal percorso, entrare nella zona ristoro, versarsi l'acqua o quello che si voleva e poi ritornare sul percorso (perdendo circa due minuti ogni volta);
- discorso simile per sciacquarsi il viso perché occorreva andare nella zona bagni del villaggio.
Fatte queste premesse, andiamo al racconto della gara.
Parto a 5'15'' e mantengo l'andatura per i primi 10 km. Sorpasso tutti più volte, anche i partecipanti alla maratona, e ancora non mi viene il dubbio che sto andando troppo forte per il tipo di percorso presente. E per il caldo...
Al 15° km crollo e inizio a fermarmi ad ogni giro o a bere o a bagnarmi la faccia, perdendo almeno 2-3 minuti a giro. Non ho mai sofferto di crampi ma li sento lì lì per arrivare. Forse per il troppo caldo ho perso troppi sali e provo durante la corsa a reintegrarmi anche di quelli. Ai ristori provo con qualsiasi cosa: gel, coca cola, succhi di frutta, magnesio e potassio... Ma niente: la luce è spenta.
Mancano 27 km e io sono cotto. Vorrei ritirarmi, ma mi sono fatto 200 km di macchina per fare sta gara e non ho intenzione di tirare la spugna. Mi ripeto dentro di insistere a fare qualche altro giro alternando corsa e camminata, che magari col fresco serale recupererò un po' di energia tanto di riuscire poi di nuovo a correre.
E invece niente. Dopo il 30° km riesco a correre per brevissimi tratti perché subito arrivano i crampi e poi mi rendo conto che perdo più tempo a fermarmi, sbloccare le gambe e ripartire che non a camminare veloce.
Ma non mi arrendo perché comunque assaporo il clima delle ultra, scambio saluti e parole con quelli della 6 giorni e conosco storie avvincenti. Conosco la Satta che ha fatto la maratona di Roma in meno di 4 ore e mezza palleggiando tutto il tempo con due palloni da basket!!!
Negli ultimi km oramai non riesco più a correre nemmeno per brevi tratti perché ho i crampi anche camminando, ma riesco ad arrivare alla fine. Al penultimo giro la Satta mi sprona e mi chiede di provare a correre in modo da poter stare sotto le cinque ore. Ci provo ma niente... le mie gambe non ne vogliono sapere e oramai formano un unico crampo dal polpaccio al quadricipite.
E finalmente arrivo al traguardo. Dopo aver percorso 39 giri di 1.085 m, per un totale di 42,315 km in ben 5h 03' 31'' (a saperlo prima avrei fatto la 6 ore!). Un tempo stratosferico considerando che sarei dovuto stare tranquillamente sotto le 4 ore, avendo fatto in allenamento 32 km di corsa lenta con molto dislivello in 3 ore.
Ma va bè, da come si era messa la gara è già tanto di averla portata a termine.
E poi ho scoperto di avere anche io la famosa resilienza, perché è la testa che mi ha fatto terminare questa impresa e non certo le gambe che pur supportandomi in tante dure corse oggi mi hanno effettivamente abbandonato.
A fine gara ricevo i complimenti dell'organizzatore Pasquale, dei cronometristi e dei pochi atleti presenti al momento, mi ricordano che adesso sono un maratoneta e che alle prossime gare, di sicuro più semplici, potrò abbassare subito il mio PB sulla distanza. Mi invitano pure a tornare nei giorni seguenti per fare qualche altra gara dell'evento...
E io continuo a ripetere loro che nel mio futuro podistico non ci saranno altre maratone, non ci saranno 6 ore o oltre gare lunghe del genere. Mi sento troppo stanco, dolorante e svuotato da ogni energia, tant'è che mi verrà anche la febbre nella notte seguente.
Ma poi faccio la doccia, mangio qualcosa e mi metto in macchina e già nel lungo viaggio notturno di ritorno la mia testa pensa a quale nuova difficile sfida da affrontare... La temibile Curinga ad agosto forse? Vedremo! :)
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data: 04-10/06/2017
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distanza: 42,195 km (in realtà 42,315)
n° finisher: 33
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tempi: Vittorio 5h03'31'' (7'10''/km)
posizione: 9/33
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Vincitore: Luciano Bigi 4h12'53'' (5'59''/km)
Vincitrice: Sophie Jenniges 4h35'42'' (6'31''/km)​
12^ TROFEO BRIGANTI DEL POLLINO - SAN SEVERINO LUCANO (PZ) - 09/07/2017
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RESOCONTO DELLA GARA
Michelangelo Spingola è il vincitore della dodicesima edizione del Trofeo dei Briganti del Pollino a San Severino Lucano. Quasi 13 chilometri, location difficile e bellissima, per la gara di trail running organizzata dalla ASD Atletica Correre Pollino, in una edizione da record. Sono stati, infatti, quasi i 400 i partecipanti di quest'anno (368), segno che questa disciplina è in netta crescita.
Sul podio, rispettivamente al 2° e al 3° posto, sono saliti invece Giuseppe Buffone della ASD Dojo Running ed Egidio Lo Vaglio, del team di casa della Correre Pollino. Tra le donne, con i colori della Correre Pollino, ha vinto Lidia Mongelli: con un tempo di 57 minuti e 57 secondi, quattordicesima assoluta, tornata più in forma che mai dalle fatiche dei mondiali in veste azzurra e dalla storica conquista dell'argento a squadre.
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LA MIA GARA
Come si suol dire: "non c'è due senza tre"!. Con quella di quest'anno raggiungo infatti la mia terza partecipazione a questa splendida gara che si svolge nel Parco Nazionale del Pollino.
Quinta gara annuale, di cui tre nel Parco Nazionale del Pollino e una nel Parco della Sila: si capisce che preferisco la corsa in montagna?
Ma andiamo al racconto della gara.
La sveglia suona alle 5:50, faccio colazione, mi preparo e alle 6:50 sono all'appuntamento coi compagni di squadra Andrea e Antonio presso lo svincolo autostradale di Cosenza Nord.
Il viaggio in macchina è lungo, ma trascorre velocemente con la buona compagnia. Attraversiamo la zona di Piano Ruggio ed è sempre spettacolare osservare Serra del Prete e le altre vette che dominano sul verde piano sottostante. Lungo la strada incontriamo anche diverse mandrie di mucche che tentano di ostacolarci e rallentare il nostro viaggio.
Arrivati a destinazione, parcheggiamo e andiamo a ritirare pettorale e pacco gara. Il centro del paese è invaso da centinaia di persone tra atleti e accompagnatori e sembra di essere ad un gran festa.
Dopo aver fatto le prime due edizioni con le scarpe da trail, quest'anno, avendo maggiore esperienza su percorsi accidentati, decido di usare un vecchio paio di scarpe da strada che non uso da febbraio 2015 e con cui ho corso ben oltre i 1000 km.
Ci prepariamo, facciamo un po' di riscaldamento e poco dopo le 9:30 la gara inizia.
Sono posizionato un po' troppo dietro e nel primo chilometro viene difficile correre, tra sorpassi, cunette e restringimenti stradali. Usciti dal paese, e iniziando ad aumentare la ripidità della salita, il gruppo degli atleti si sfila e inizio pian piano a sorpassare un po' di gente. Tra la fatica della salita e il sole cocente, passano i primi 5 chilometri in maniera più o meno simile. Continuo a recuperare posizioni e, nei tratti in cui c'è anche qualche falsopiano, riesco anche a scendere sotto i 5/km. Vedo avanti a me Andrea, a circa 30-40 secondi e lo tengo come riferimento.
Al 6° chilometro arriva la temutissima salita, che però io oramai, camminandola nella maggior parte, la trovo come un chilometro tranquillo dove recupero un po' di energie da riutilizzare nei successivi tratti. Inoltre, tra la doccia fissa installata prima della salita e la bottiglietta d'acqua distribuita dai gentilissimi volontari, riesco ad arrivare in cima relativamente fresco, sorpassando anche in questo tratto diversi atleti, tra cui lo stesso Andrea.
Arrivato in cima vedo molti atleti che si fermano e fanno stretching per sciogliere le gambe bloccate dalla salita, le mie invece vanno bene tant'è che farò il successivo chilometro a 4'11''. Le scarpe da strada che utilizzo sembrano reggere bene anche sullo sterrato, devo solo fare attenzione a qualche pietra più grande che potrebbe causarmi qualche storta o farmi cadere.
Anche il successivo chilometro (8°) è abbastanza veloce (4'24''), anche se qualche atleta mi recupera e sorpassa perché più il percorso è facile più gli atleti effettivamente a me superiori su asfalto riescono a correre meglio di me.
Poi arriva il 9° km che per me è forse il più duro della gara, in quanto presenta dei saliscendi su asfalto e sterrato su cui la stanchezza accumulata nelle gambe si fa sentire tutta. In queste salite sono spesso costretto a camminare e poi cerco di recuperare nei tratti in discesa.
Da qui in poi le salite rimaste sono poca roba e abbastanza brevi, resta solo da fare attenzione ad un paio di punti critici nelle discese ripide e cercare di non cadere o farsi male. Elevata pendenza, radici, pietre e terreno sconnesso sono in agguato.
In discesa (sterrata) vado forte e sorpasso ancora qualche atleta, nonostante gli spazi di sorpasso ristretti, ma poi nel tratto finale su asfalto qualcuno mi recupera nuovamente.
Arrivo quindi nell'ultimo km, con la ripidissima discesona su asfalto e le successive curve a gomito prima del tratto a ridosso del traguardo. Spingo il più possibile e sprinto da solo verso il traguardo, anche se non ho atleti davanti da poter recuperare o dietro che tentano di raggiungermi.
Le gambe stanno bene e faccio un po' di corsetta defaticante mentre attendo l'arrivo i miei compagni. Poi insieme partecipiamo al meritato banchetto finale (crostate, anguria, banane, meloni, bibite e tanto altro cibo a nostra disposizione), prima di ripartire verso casa.
Soddisfatto della prestazione (ho migliorato di ben 6' il crono dello scorso anno) e felice della giornata trascorsa, posso tornare a casa e godermi il meritato riposo (che non ci sarà visto che il pomeriggio me ne andrò al mare...)!
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data: 09/07/2017
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distanza: 12,70 km
n° finisher: 368
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tempi: Vittorio 1h'07'21'' (5'18''/km)
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Vincitore: Michelangelo Spingola 51'51'' (4'04''/km)
Vincitrice: Lidia Mongelli 57'57'' (4'33''/km)
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10^ 6 ORE PER LE VIE DI CURINGA (CZ) - 05/08/2017
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RESOCONTO DELLA GARA
Invece del resoconto della gara, voglio postare qualche pezzo dell'intervista fatta al vincitore Stefano Velatta e pubblicata sul sito ilsentieroalternativo.blogspot.it in quanto descrive molto bene quanto vissuto da noi atleti:
Ciao Stefano, che sapore ti ha lasciato questo titolo? “Mi lascia una grande gioia perché la 6 ore la considero la mia gara ne ho vinte tante ed ho un personale di 85km a Firenze, la 6 ore è una gara che mi esalta riesco sempre a gestire la situazione e nel finale quando la maggior parte degli atleti cammina io riesco a cambiare passo e girare a ritmi dai 3:30/3:45 al km mi da adrenalina sentire gli incitamenti del pubblico che mi guardano come fossi un extraterrestre ma mi aiuta anche gli incitamenti degli stessi atleti che al contrario delle gare più brevi e più competitive dove invece si percepisce una certa invidia, mi continuano ad incitare e mi spingono sempre di più.”
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Soddisfatto? “Sono soddisfatto anche perché stavolta non è stata proprio una passeggiata, temperature, umidità e il percorso l'hanno fatta da padrone.”
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Avuto problemi, criticità? “L’unico problema è stata la discesa che se per le prime 4 ore mi ha aiutato a recuperare la dura salita poi è diventata una croce per i miei quadricipiti e polpacci.”
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Cosa lasci a Curinga e cosa porti a casa? “A Curinga spero di aver lasciato un bel ricordo sia come prestazione ma spero anche come persone, io e la mia famiglia abbiamo apprezzato molto la calorosa accoglienza, io adoro correre al sud sono già stato molte volte e spero di riuscire a tornare in Calabria anche l’anno prossimo per migliorare la prestazione. Porto a casa una bellissima esperienza, come sempre dopo ogni ultra, e la consapevolezza di aver fatto una piccola impresa per aver concluso una gara cosi estrema.”
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Curiosità? Sorprese? “Una cosa che non mi stupisce conoscendo abbastanza bene la gente del sud ma che ho trovato veramente emozionante è stato vedere tutte le persone del paese coinvolte nella gara, gente che metteva fuori casa una sorta di ristoro con i figli piccoli a dare bicchieri d’acqua, coca cola ed alcuni anche tè e birra agli atleti fino a mezzanotte, un paese intero felice di ospitare la manifestazione con strade chiuse ma nessuno a lamentarsi anzi e poi fino alle 4 del mattino a mangiare e fare festa nella piazza con ogni prelibatezza locale veramente emozionante.”
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LA MIA GARA
A soli due mesi dall'esordio in maratona ecco avvenire un ulteriore passo in avanti nella mia carriera podistica: il diventare ultramaratoneta.
Per rifarmi dal brutto esordio sui 42 km di giugno, ho sempre tenuto in mente questa gara come possibile rivincita, ma le varie incognite (temperature proibitive, percorso duro, mancanza di allenamenti lunghi, stato di forma non ottimale) mi hanno fatto iscrivere a questa gara solo 10 giorni prima dell'evento.
Tutti coloro che hanno partecipato a questa gara in passato mi hanno parlato benissimo dell'organizzazione e della calorosità degli abitanti di Curinga, ribadendo però che il percorso, fatto di continue e ripide salite e discese e poche centinaia di metri in piano, la rendono una delle 6 ore più dure d'Europa.
La settimana precedente alla gara mi sento molto stanco e faccio due brevi allenamenti di 10 e 8 km, con passo molto lento e rigenerante, in modo da arrivare al giorno dell'evento il più riposato possibile.
In mezzo ai mille dubbi su come affrontare un gara così lunga e dura, ci sono anche le incognite del fatto che si inizia a correre nel pomeriggio (e per me è molto raro fare gare pomeridiane) e che la mattina mi tocca lavorare fino alle 13, sfasandomi il pranzo e gli eventuali spuntini. Per il problema del pranzo, improvvisiamo in ufficio coi colleghi un pasta in bianco a mezzogiorno e poi verso le 14 faccio uno spuntino tipo prima colazione. Tale scelta di alimenti e tempi si rivelerà corretta.
Prima di recarmi a Curinga mi metto nel borsone acqua, sali minerali, fruttini, gel (vista la cattiva esperienza vissuta a Policoro), ma mi riporterò tutto indietro perchè i ristori sul percorso si dimostreranno più che completi ed efficienti.
Arrivo a Curinga poco prima delle 17 e i vigili urbani mi fanno lasciare l'auto vicino la palestra messa a disposizione degli atleti. Mi toccherà quindi scendere a piedi e col borsone a spalla fino alla piazza Immacolata dove è ubicata la partenza. Mi inizio a rendere conto che il dislivello che dovrò affrontare in gara (e in ogni giro) è molto elevato...
Ritiro il pacco gara, lascio il borsone insieme a quelli degli altri atleti in un'area delimitata e mi rilasso parlando con qualche altro atleta, in attesa della partenza.
10 minuti prima dello start faccio anche un po' di riscaldamento molto blando, giusto per svegliare le gambe.
Non avendo visto ancora i ristori, mi porto dietro la cintura dotata di una piccola tasca con dentro, un gel, due bustine di sali, le chiavi della macchina e il telefonino, in modo da comunicare ogni tanto a casa l'evolversi della gara.
Alle ore 18 parte questa mia nuova avventura!
Nelle prime 5 ore e 20 minuti occorre affrontare ripetutamente il circuito completo di 3,605 km, mentre gli ultimi 40 minuti si svolgeranno sul breve circuito di 925 m nei pressi di Piazza Immacolata.
Il primo giro lo faccio in modalità esplorazione, non conoscendo minimamente il percorso. Si parte in salita e corro tutto il circuito, ad eccezione del tratto finale della dura salita di San Rocco che faccio camminando. Ad esclusione dei primi in classifica, non ho visto nessuno correre su questo tratto.
Il percorso non mi sembra particolarmente duro (ora che le gambe sono ancora fresche...) e continuo con la stessa tattica anche negli altri giri, aumentando man mano la lunghezza del tratto di salita fatto camminando, ma continuando a correre in discesa e nei tratti in piano. Faccio i primi 10 km a 5'45'', i secondi 10 km a 6'05'' e i terzi 10 km a 6'21'', percorrendo nelle prime 3 ore un totale di circa 30 km, secondo la tabella di marcia che mi ero prefissato. Ogni 10 km percorsi messaggio con casa e avviso che tutto procede bene.
Dopo i 30 km però iniziano i primi problemini, in quanto quando arrivo al tratto in piano in cima alla salita di San Rocco, non appena inizio a correre ho una specie di crampo/dolore al tibiale sinistro che non mi permette di appunto di correre, costringendomi a camminare ancora. La cosa strana è che alla successiva discesa invece riesco a correre senza problemi o dolori...
Vado avanti così per altri giri, bevendo qualsiasi cosa trovo sia al ristoro ufficiale sia a quelli degli abitanti del posto: bevo tanta coca cola, sali minerali, the, acqua e mangio anche dell'anguria mentre corro. E' la prima volta che riesco a mangiare qualcosa durante la corsa. L'unica cosa che non prendo ai ristori è la birra, sempre presente in più punti del percorso. Più che paura dell'effetto della birra, è il possibile test del palloncino della polizia nel viaggio di ritorno che mi impedisce di gustare questa bevanda.
Intorno al 38° km inizio a sentirmi molto stanco ed arriva la crisi: faccio interi giri camminando, non riesco a correre neanche in discesa, sono costretto a fermarmi e sedermi per riposare qualche minuto prima di ripartire, mi si chiudono gli occhi dalla stanchezza.
Riesco però ad arrivare alla fatidica soglia dei 42,195 km sotto le 5 ore: mio traguardo minimo perchè mi permette di entrare in classifica. Ora si punta ai 45 in modo da entrare anche a far parte della DUV (Sito di statistiche dell'ultramaratona).
Mi sento ancora molto stanco tant'è che pur di non rifare il circuito di 3,605 km (e la relativa salita) mi fermo su un muretto nei pressi del gonfiabile a riposare fino a quando i giudici non comunicano che da quel momento in poi si sarebbe corso solo sul circuito breve. Ho fatto 12 giri del circuito di 3,605 m (e quindi ho percorso 12 volte la salita di San Rocco...) per un totale di 43,26 km e sono parecchio stanco.
Nonostante il circuito breve sia meno duro di quello lungo, ancora mi sento stanchissimo e non riesco a correre ne in salita ne in discesa, tant'è che faccio i primi due giri sopra i 10'/km. Mi siedo spesso a riposare sui lati del percorso e sono più volte tentato di attendere così lo scoccare della mezzanotte.
Poi guardo l'orologio e mi accorgo che mancano pochi km al traguardo dei 50 km e mi obbligo a corricchiare un po' e, straordinariamente, mi sblocco. Il giro successivo lo faccio a 7'04'', l'altro a 6'24'', poi 6'16'', 6'55'' e quello finale a 5'50''.
Quando l'orologio segna che ho superato i 50 km mi fermo, poggio a terra il mio numero per permettere ai giudici la successiva misurazione e mi siedo su un gradino. Manca ancora qualche minuto allo scoccare delle sei ore ma decido che la mia gara finisce qui, insieme alla mia voglia di correre.
Dopo un po' arriva lo sparo ufficiale e tutti si fermano posizionando a terra i loro numeri. Anzi, tutti "dovrebbero" fermarsi perchè ho visto tanti continuare a correre/camminare per arraffare qualche altro metro...
Purtroppo la misurazione ufficiale segnerà 48,913 km contro i 50,14 misurati dal mio orologio gps, ma quello che conta è che io il mio traguardo aggiuntivo l'ho raggiunto.
Sono rimasto circa 10 minuti seduto su quel gradino senza ben sapere cosa fare. Ho avvisato casa che la gara era finita e che stavo bene. Credevo che dovessi attende i giudici sul posto, invece poi un atleta di passaggio mi ha riferito che i giudici avrebbero fatto con calma e che ognuno poteva allontanarsi liberamente dai punti di arrivo.
Cammino quindi fino a Piazza Immacolata che trovo completamente invasa da persone in festa. Vado a prendermi la splendida e meritata medaglia e poi a recuperare il borsone. Ho lo stomaco completamente chiuso e non riesco a mangiare niente, quindi decido di non aspettare il ricco ristoro che di lì a poco sarebbe iniziato.
Riconosco nella folla e vado a salutare il secondo classificato Enrico, conosciuto su Running Forum, il quale dopo aver vinto la 100 km di Asolo il 15 luglio ed essere arrivato 4° alla 50 km del Gran Sasso il 30 luglio, ha pensato bene di fare questo "allenamento" serale e piazzarsi secondo. E se ci fossero stati un altro paio di giri secondo me avrebbe anche potuto riprende Velatta che vedevo un po' in difficoltà... Anzi, in realtà credevo proprio che fosse Enrico il vincitore della gara!
Poi aspetto un po' la navetta per risalire fino in palestra e farmi la doccia, ma dopo 5 minuti di attesa decidiamo con gli altri atleti di salire a piedi... Giusto per fare 500 m con forte dislivello come defaticamento finale!
Faccio una doccia veloce, salgo in macchina e torno a casa, stavolta soddisfatto di come aver affrontato e gestito la gara senza avere esperienza in eventi del genere.
data: 05/08/2017
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durata: 6 ore
n° finisher: 82
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km percorsi: Vittorio 48,913 km (7'21''/km)
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Vincitore: Stefano Velatta 73,077 km (4'55''/km)
Vincitrice: Daniela Destefano 59,010 km (6'06''/km)
3^ TROFEO DEGLI ARAGONESI - 03/09/2017
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RESOCONTO DELLA GARA
Ha messo tutti dietro di lui, dall'inizio alla fine. Marco Barbuscio (CorriCastrovillari) ferma il cronometro del Trofeo degli Aragonesi a 56:25 e sale sul gradino più alto del podio della quinta tappa del campionato interregionale di corsa in montagna Fidal. Dietro di lui il suo compagno di scuderia Umberto Marino, con il tempo di 58:06, seguito da Egidio Lo Vaglio (Atletica Correre Pollino) che ha chiuso in 58:35. La terza edizione del Trofeo degli Aragonesi è stata salutata dalla partecipazione di quasi 200 atleti provenienti dal sud Italia. La società del presidente Gianfranco Milanese con questa vittoria ed i punti raccolti dagli altri uomini di squadra ipoteca la vittoria finale in classifica generale del trofeo Fidal a due gare dal termine, staccando di misura le formazioni concorrenti. Per la categoria femminile, sui 14 km di percorso dalla caratteristica forma a cuore, la prima a tagliare il nastro dell'arrivo nel parco giochi comunale è Valentina Maiolino (CorriCastrovillari) con il tempo di 1:16:23, seguita da Lorenza Verdura (G.S. Atletica Amatori) che ha chiuso in 1:24:06. Chiude al terzo posto Nicoletta Suciu Ioana (CORRICASTROVILLARI) che ha fatto fermare il cronometro sul tempo di 1:33:30 alla sua prima gara ufficiale. Soddisfatto per questa bella giornata di sport il presidente del sodalizio organizzatore, Gianfranco Milanese. La terza edizione del Trofeo degli Aragonesi è stata salutata da una bella giornata di sole ed un'aria fresca che ha permesso agli atleti di godersi il percorso spettacolare e paesaggisticamente unico immerso nel territorio naturale del Parco Nazionale del Pollino, che insieme al Comune di Castrovillari, patrocinano l'evento. Oltre agli sponsors Energy Progress, Caffè Guglielmo, Agripharma, Milanese srl, Decathlon, Capani e Tenute Ferrocinto, che ogni anno garantiscono il sostegno necessario per lo svolgimento dell'evento, l'Asd CorriCastrovillari ha ringraziato per la collaborazione dimostrata anche la Polizia di Stato, la Polizia Municipale, l'Assipol, Associazione Carabinieri, Associazione Anapa, Associazione Nazionale della Polizia di Stato, il Lambretta Club e Associazione Motocilisti di Castrovillari per il supporto in gara agli atleti e l'ordine pubblico al fine di un corretto e sicuro svolgimento della gara.
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LA MIA GARA
Oramai stabilizzato sul fare una gara al mese, questa volta è il turno del Trofeo degli Aragonesi, gara mista di asfalto e trail che con partenza dalla città di Castrovillari arriva ai piedi del Pollino.
La gara l'ho già corsa nel 2016, ma in giro si dice che il percorso sia stato un po' modificato e addirittura forse invertito nel senso di percorrenza.
Parto alle 7:00 da casa, dopo una settimana con pochissime ore di sonno, e alle 7:30 mi trovo all'uscita di Cosenza Nord con i compagni di squadra Walter, Fernando C. e Fernando R.. Quest'ultimo però sarà presente solo nelle vesti di fotografo.
Arrivati a Castrovillari procediamo a regolarizzare l'iscrizione e a ritirare il pacco gara, poi ci prepariamo e facciamo un po' di riscaldamento. Come al solito sono indeciso su quali scarpe utilizzare, perchè con quelle da trail, rispetto a quelle da strada, vado meglio in discesa, mentre perdo qualcosa in salita. L'anno scorso ho usato le stradali e mi sono trovato bene, ma quest'anno mi decido per quelle da trail.
La prima novità della gara è che la partenza è stata spostata dalla zona antistante il Campo Sportivo Comunale al Parco Giochi, location più agevole per gli atleti in quanto dispone di panchine, bagni e ampi spazi verdi senza il traffico veicolare tra i piedi.
Vedo gli atleti che oggi probabilmente si daranno battaglia per la vittoria finale: Barbuscio, Marino, Spingola e Buffone.
Alle 9:30 circa parte la gara, mentre ancora non sa si bene il percorso quale sarà. Lo speaker dice qualcosa sul percorso ma l'audio non è tanto buono e non si capisce bene quello che dice. Si vocifera però che il tracciato sarà un po' più lungo degli anni passati.
Dopo il breve e nuovo tratto iniziale in leggera discesa si inizia a salire secondo il percorso dello scorso anno. La salita diventa sempre più dura man mano che si sale ed alterna tratti in asfalto e tratti in sterrato. La salita è pressoché continua fino al 7° km, poi iniziano dei saliscendi per un paio di km e infine la pericolosa e divertente discesona finale su sterrato.
La salita è un po' monotona, perché benché offra un bel panorama sui monti circostanti non permette mai di rifiatare e quindi occorre restare concentrati solo a correre e a limitare al massimo i consumi energetici.
Ai soliti punti critici devo anche interrompere la corsa e procedere al passo veloce, perché oramai so che le mie gambe in questo modo rendono di più. Al contrario di altri atleti, dopo aver fatto qualche passo camminando riesco subito a rimettermi a correre a regime, mentre per altri la camminata imballa le gambe e compromette poi la prestazione.
Terminata la salita con una media di sicuro sopra i 6' a km, finalmente recupero un po' di fiato nei due km di saliscendi, corsi entrambi a 4'46''. Tra l'8° e il 9° km il percorso è caratterizzato di nuovo da un lungo tratto in salita e anche qui per una decina di metri sono costretto a camminare per recuperare le forze. In questo tratto mi pare di aver superato Valentina, la futura vincitrice della gara femminile, ben più forte di me su asfalto, e qui capisco che sto facendo una buona gara.
Dal km 9.5 inizia finalmente la discesa e mi butto in picchiata. Mentre lo scorso anno con le scarpe stradali avevo problemi di stabilità e sentivo ogni sasso colpirmi le piante dei piedi, stavolta con le scarpe da trail non ho alcun tipo di problema. Corro un paio di km a 3'50'' (velocità per me impensabile normalmente) e supero diversi atleti, ben consapevole che però arriverà di nuovo l'asfalto a farmi perdere con molta probabilità le posizioni guadagnate.
E in effetti tornato a correre su strada asfaltata e con minore pendenza, faccio una enorme fatica a riuscire a mantenere un passo veloce e mi assesto intorno ai 4'30''-4'40''.
E poi finalmente arrivo al nuovo tratto inserito, un km circa di sterrato in leggera salita che dopo gli sforzi fatti è veramente tosto!
Ma oramai la gara è quasi finita, stringo i denti e insieme al gruppetto di atleti con cui ho fatto gli ultimi km arrivo al traguardo, senza alcuna voglia di sprintare negli ultimi metri. Riesco comunque ad arrivare al traguardo insieme ad atleti che su asfalto mi staccano di diversi minuti e questo è per me motivo di grande soddisfazione.
Finita la gara riconsegno il chip, partecipo al ristoro offerto dalla società organizzatrice e con i compagni di squadra ce ne ripartiamo verso casa, già pensando alle prossime avventure podistiche.
data: 03/09/2017
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lunghezza: 14,15km
n° finisher: 134
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Vittorio: 1h 14' 45'' (5'15''/km)
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Vincitore: Marco Barbuscio 56' 25'' (3'58''/km)
Vincitrice: Valentina Maiolino 1h 16' 23'' (5'22''/km)
1^ TRAIL DI SERRAGIUMENTA - 08/10/2017
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RESOCONTO DELLA GARA
Podio tutto appannaggio della società castrovillarese che ipoteca la vittoria del campionato interregionale Fidal di Corsa in montagna.
In una splendida giornata di sole, che ha reso ancor più suggestivo il magnifico tracciato disegnato lungo i crinali delle proprietà attorno alla dimora storica di Serragiumenta in Altomonte, l’Asd CorriCastrovillari mette il sigillo sul campionato interregionale di Corsa in montagna della Fidal. Tre uomini sul podio tutti con i colori della società presieduta da Gianfranco Milanese, che in termini di punti, significano la vittoria sicura del campionato che si concluderà con l’ultima gara il 10 dicembre a Ruvo di Puglia nel Parco dell’Alta Murgia.
Il più veloce della prima edizione del Trail di Serragiumenta è stato Marco Barbuscio che ha chiuso la gara con il tempo di 50:34 confermando la sua splendida forma in questo ultimo periodo di gare. Dopo di lui – con 42 secondi di distacco – Michele Spingola che ha fatto registrare il tempo di 51:16. Terzo sul podio Umberto Marino che ha fissato il cronometro sul tempo di 52:25. Per le donne, invece, l’assoluto femminile è di Faustina Bianco (Alteratletica) con 01:06:25, seguita da Giuliana Chiffi (Atletica Talsano) con 01:08:43 e Alessandra De Luca (Atletica Amatori Brindisi) che ha chiuso in 01:10:05.
Il percorso, in un contesto naturale di grande fascino immerso tra gli uliveti, le vigne, la parte sabbiosa, il prato all’inglese e l’affascinante selva oscura del bosco attorno alla proprietà di Serragiumenta, è stato apprezzato da tutti i runner giunti in gran numero dalle regioni del Sud Italia. Oltre 170 atleti al via ufficiale della penultima gara del campionato di corsa in montagna Fidal che nell’ultima performance agonistica permetterà all’Asd CorriCastrovillari di concedersi la passerella di rito per ritirare il primo posto assoluto della competizione dominata dall’inizio alla fine. Tra gli atleti in gara anche due sindaci del territorio: Domenico Lo Polito, primo cittadino di Castrovillari, e Gennarino Russo, di Firmo, entrambi tesserati nella società castrovillarese.
Dopo la gara – pensata oltre che come evento sportivo anche come momento di promozione del territorio – atleti ed organizzatori sono stati coccolati nella tenuta di Serragiumenta con un buffet in stile country organizzato dai proprietari del castello di Serragiumenta Rita Bilotti e Paolo Canonaco ai quali l’Asd CorriCastrovillari ha inteso tributare il ringraziamento speciale per la fattiva ed operosa collaborazione, insieme a Vincenzo Bauleo, Gaetano D’Elia, Fedele Cozza, Gennaro Napoletano e Salvatore Russo e agli sponsor Caffè Guglielmo, Energy Progress e Agripharma. [Fonte sito CMNews.it]
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LA MIA GARA
Ottava gara stagionale e quinta di trail/cross!
Arrivo a questa gara un po' stanco e con un leggero dolore al ginocchio sinistro che mi porto dietro da una settimana, ma che fortunatamente non si fa sentire correndo.
Vorrei anche non tirare troppo questa gara perché dopo 7 giorni c'è quella di Mangone che si svolge sul mio territorio di allenamento infrasettimanale e ci terrei a fare bene. Serve tempo per recuperare un trail e una settimana per le mie gambe non è sufficiente, quindi l'ideale sarebbe correre una gara tranquilla e godersi il paesaggio.
Ma per quanto ci siano certe premesse, poi la gara spesso va diversamente, in peggio o in meglio a seconda dei punti di vista.
E' la gara annuale più vicina a casa quindi stavolta parto tardi (7:30), ritrovandomi con i compagni di squadra (Alessandro, i due Fernandi, Walter, Enrico e Andrea) a Cosenza per poi proseguire insieme fino ad Altomonte.
Arrivati sul posto ammiriamo esternamente il Castello di Serragiumenta e il curatissimo giardino. La temperatura è fresca e ideale per correre così ritiriamo pettorali e pacchi gara e iniziamo a riscaldarci su quello che sarà il tratto finale del percorso di gara.
Comprendiamo subito che le pendenze sono non indifferenti e che non sarà una gara facile, come fatto intendere dagli organizzatori.
Alle 10:30 parte la gara, con mezz'ora di ritardo rispetto al programma, direttamente dall'interno della tenuta.
La gara comincia con una forte discesa su asfalto e con diverse curve, per poi iniziare con il fondo sterrato e transitare intorno al maneggio, in cui sono visibili numerosi cavalli di varie colorazioni.
Al secondo km inizia già la prima breve salitina spezza gambe alla quale seguirà una ripida discesa. L'intero percorso sarà caratterizzato di brevi e ripide salite e discese e da tratti corribili in piano. Perfettamente corribili bene se non ci fosse l'effetto delle diverse salite/discese nelle gambe.
Già nel secondo chilometro mi supera l'atleta Pasquale della Marathon Cosenza e mi fa cenno di proseguire con lui, memore del fatto che nel trail del mese scorso a Castrovillari siamo giunti insieme al traguardo.
E così dico addio ai miei buoni propositi di fare una gara tranquilla e lo seguo. Nei primi due terzi di gara sarà lui a tirarmi e a spronarmi a non abbassare il ritmo, nonostante gli avessi detto più volte di proseguire da solo. Nell'ultimo tratto invece sarò io a tirarlo o almeno a stare davanti, perchè poi nello sprint finale prima del traguardo mi è sembrato che ne avesse più di me.
Rispetto agli altri trail fatti nell'anno questa gara è molto diversa in quanto mentre gli altri erano tutti caratterizzati da una prima parte in salita e una seconda in discesa, questa gara invece presente continui e ripidi saliscendi e successivi tratti in piano, in cui però viene difficile ingranare un ritmo adeguato perché le gambe non rispondono come dovrebbero. E il tempo che le gambe iniziano a girare nei tratti pianeggianti inizia un nuovo saliscendi a spaccare il ritmo.
Nonostante le salite molti km scorrono via veloci e sotto i 5'/km, addirittura il 9° km lo corriamo a 4'15'', ma alla fine della gara arriva il tratto più duro. Dopo aver corso qualche centinaio di metri su un difficile tratto sabbioso, all'11° km arriviamo alla salitona della famosa "selva oscura", tratto completamente immerso in un boschetto di querce e caratterizzato da una salita tanto ripida che gli organizzatori hanno dovuto scolpire dei gradini nel terreno scosceso per far transitare noi atleti più agevolemente. In questo tratto si sale a fatica e bisogna anche fare attenzione alle varie radici presenti sul percorso, fortunatamente segnalate in giallo dagli organizzatori.
Qui riesco a salire bene, alternando corsa a cammino, e con Pasquale recuperiamo sul gruppetto che ci precede, composto da atleti molto forti tra cui la prima donna Faustina Bianco.
Purtroppo però arrivati in cima c'è un prima tratto in piano e poi la discesa finale e qui gli altri atleti prendono di nuovo il largo e ci staccano di qualche secondo, mentre io e Pasquale procediamo col nostro passo e giungiamo in progressione e insieme al traguardo, completamente soddisfatti della gara fatta.
Un minuto dopo arriva il mio compagno di squadra Andrea (ben più forte di me su percorsi stradali), poi Fernando C., a seguire Alessandro (che è al suo primo trail) e poi Enrico rimasto indietro a supportare il povero Walter che ha avuto problemi con le scarpe e col quale giungerà insieme al traguardo.
Fernardo R. invece assolve alla perfezione la funzione di fotografo, posizionandosi nella selva oscura e immortalando tutti gli atleti che vi transitavano.
Ora mi aspetta una settimana di rigenerazione prima di affrontare la gara di Mangone, con ospite il grandissimo Giorgio Calcaterra, campionissimo italiano indiscusso della 100 km.
data: 09/10/2017
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lunghezza: 13 km
n° finisher: 141
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Vittorio: 1h 06' 32'' (5'07''/km)
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Vincitore: Marco Barbuscio 50' 34'' (3'53''/km)
Vincitrice: Faustina Bianco 1h 06' 25'' (5'06''/km)