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1^ MARATONINA DELLA MADONNA DELL'ARCO - MANGONE (CS) - 15/10/2017 

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RESOCONTO DELLA GARA

Domenica 15 ottobre us, si è svolta a Mangone (CS) la prima edizione della gara podistica “Madonna dell’Arco", sulla distanza di 10 km, organizzata dalla società Dojo Judo Running. Padrino d'eccezione di questa competizione è stato il tre volte campione del mondo della 100 km Giorgio Calcaterra. Nella mattinata di sabato Calcaterra ha fatto visita agli alunni dell’istituto comprensivo di Rogliano, mentre nel pomeriggio ha partecipato presso l’Hotel Carpino al convegno “Sport, alimentazione e cultura”.  La gara si è svolta su un percorso molto tecnico immerso nel verde con arrivo nel suggestivo centro storico di Mangone. Grande la risposta di tutte le squadre provenienti delle  province calabresi: 160 partecipanti alla gara competitiva e oltre 70 alla non competitiva di 3 km. La presenza del pluri campione del mondo ha stimolato la partecipazione di atleti calabresi di primissimo piano sia in campo maschile sia in campo femminile. La gara è  stata avvincente e molto combattuta. Tra gli assoluti maschili si è imposto Giorgio Calcaterra con il tempo di 34.18, precedendo di soli 20 secondi Pirrone Davide (Hobby Marathon CZ) e Barbuscio Marco (Corricastrovilllari) che ha chiuso al terzo posto con il tempo di 35.29. Tra le donne la vittoria è  andata all’ atleta della Fiamma Atletica Catanzaro, Paone Francesca con il tempo di 42.59, seguita dall’inosiddabile Bianco Faustina  (Alteratletica  Locorotondo BA) e Latella Teresa (Podistica Messina). Emozionante il finale di gara che ha visto Giorgio Calcaterra accompagnare al traguardo gli ultimi due atleti arrivati (Falvo Maria Teresa e Lo Coco Gaspare). Soddisfatto il presidente della Asd Dojo  Judo Running Servidio: “Sono state due fantastiche giornate di sport e cultura vissute all'insegna di un vero campione cui va tutta la nostra ammirazione ed i nostri ringraziamenti” [Fonte FIDAL Calabria]

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LA MIA GARA

Quando mesi fa ho visto questa gara nel calendario della FIDAL Calabria non mi sembrava vero poter partecipare ad una manifestazione sportiva così vicina a casa e, per giunta, anche su un percorso che ben conosco. Molti dei tratti interessati sono in effetti quelli su cui mi alleno nelle mie due classiche sedute infrasettimanali e li apprezzo molto sia per il percorso mosso sia per il fatto che, pur correndo su asfalto, si attraversino diversi tratti immersi in querceti e castagneti.

Il percorso non è certo da tempo, in quanto si parte davanti la Chiesa della Madonna dell'Arco situata nel Comune di Mangone, si scende per circa 3 km fino alla Strada Provinciale sottostante e poi, dallo stesso percorso, si risale fino alla partenza, per poi continuare dritti e percorrere il centro storico del paese. E la parte più dura del percorso è proprio alla fine, perché nell'ottavo chilometro bisogna affrontare prima la ripida salita di fronte l'ufficio postale e poi la successiva breve e dura salitona in pieno centro storico, su fondo irregolare perché pavimentato con pietre. Punto di attenzione e pericolo è invece la discesa su asfalto che ricollega il percorso a quello principale, prima di immettersi di nuovo sul tratto finale che porta all'arrivo.

Prima di parlare della gara, è importante dire che la sera antecedente all'evento la ASD Dojo Running ha organizzato un convegno a cui ha partecipato, tra gli altri, Giorgio Calcaterra, tre volte campione del mondo della 100 km e 12 volte consecutive vincitore dalla 100 km del Passatore. Nonostante gli illustri interventi, non ho potuto fare a meno di prediligere quello di Giorgio per l'umiltà, la semplicità e la preparazione che ha dimostrato raccontandoci di come si allena e di come affronta le sue gare.

Ma andiamo al resoconto della gara.

Arrivo sul posto poco prima delle 9, già munito di pettorale e chip a causa della gentile consegna anticipata del pacco gara avvenuta il giorno prima da parte della società organizzatrice. 

Qui mi intrattengo con i compagni di squadra e con gli altri atleti che conosco, concedendomi anche il lusso di fare una foto con Re Giorgio, che tanto è richiesto dalla gente che non riesce nemmeno a partire col riscaldamento!

Alle 9:45 inizia la gara non competitiva di 3 km, il cui percorso si snoderà solo nelle vie del paese. 

Nel frattempo inizio il riscaldamento con i compagni di squadra Carmine (che finalmente incontro di persona!), Andrea e Antonio. Insieme esploriamo il percorso da me conosciuto ma non nel verso di percorrenza. 

Poco dopo le 10 parte la gara di noi "agonisti".

La partenza è velocissima e, complice la discesa, mi ritrovo a correre per i primi due km poco sotto i 4'/km. Nonostante questo vengo subito passato da Carmine e Andrea. Carmine ha un altro passo rispetto al mio e lo perdo di vista velocemente, mentre Andrea si posiziona qualche centinaio di metri davanti a me e poi il distacco resta più o meno invariato. 

Poco dopo il terzo chilometro termina la discesa, si fa inversione e si comincia a risalire verso Mangone paese. Man mano che si sale diminuisce il ritmo (4'24'' al  4° km, 5'03'' al 5° e 5'24'' al 6° km), ma riesco comunque a recuperare diverse posizioni, superando atleti che forse in discesa hanno esagerato un po' troppo.

Al 7° km mi raggiunge l'oramai "compagno di gara" Pasquale, che durante la salita riesce a recuperarmi diverse centinaia di metri e, come oramai consuetudine, proseguiamo insieme la corsa. 

Con Pasquale continuiamo a correre con un ritmo abbastanza alto (per me) e, nonostante affrontiamo il tratto più duro del percorso di gara, facciamo il vuoto dietro. Davanti a noi c'è invece la fortissima Teresa Latella, terza donna assoluta, e nell'ultima salita del centro storico riusciamo ad arrivarla e a staccarla. In questo tratto ci avviciniamo tantissimo al mio compagno di squadra Andrea, ma non abbastanza da superarlo (arriverà infatti 6 secondi prima di me).

Arrivati in cima al paese, ci buttiamo in picchiata nella discesa finale, ripidissima nel tratto di ricongiungimento alla sottostante strada principale. 

Poi restano da correre solo gli ultimi 500 m circa, su un tratto di strada in leggera discesa e con una sola curva che ci separa dal traguardo. Aumentiamo ancora il ritmo scendendo di nuovo sotto i 4'/km e controlliamo che la rientrante Teresa non si avvicini troppo.

Ci diamo la mano appena prima del traguardo e per la terza gara consecutiva lo tagliamo di nuovo insieme affiancati

A gara finita vado a congratularmi con i compagni di squadra già arrivati per l'ottima prestazione e poi con Antonio che, nonostante fosse al rientro e con qualche problema fisico, è comunque riuscito a fare una buona gara e a divertirsi.

Poi, nonostante il ricco buffet disposto, sono costretto a salutare gli amici e a scappare via: ho un battesimo che mi aspetta e sono già in forte ritardo!

Per quanto riguarda l'organizzazione della gara, nonostante fosse alla sua prima volta, la Dojo ha centrato in pieno gli obiettivi che stanno a cuore a noi atleti: percorso ben segnalato e sicuro, giudice di gara al punto di inversione a valle vicino la Strada Provinciale, ristoro ricchissimo comprensivo di bibite e svariati dolci (mai avevo visto in tante gare fatte Friz Coffee, Red Bull e altre varietà di costose bibite in lattina a disposizione degli atleti!), partenza puntuale, presenza di un mito della corsa quale Giorgio Calcaterra è. Magari qualche controllo in più sarebbe stato utile anche nel tratto finale perché poteva dare adito a qualche taglio del percorso, come ho sentito dire abbia effettivamente fatto qualche furbetto per recuperare qualche inutile posizione nelle zone basse della classifica. Ma come prima edizione della gara e soprattutto prima organizzazione da parte della Dojo, la valutazione è ampiamente positiva e superiore anche ad altre gare che vengono ripetute da anni.

Mangone 2017
data: 15/10/2017
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distanza: 9,8 km 
n° finisher: 132

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tempi: Vittorio    45'40''    (4'40''/km)

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Vincitore: Giorgio Calcaterra  34'18''    (3'30''/km)

Vincitrice: Francesca Paone   42'59''    (4'23''/km)  

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Tresino 2017

4^ TRESINO TRAIL - AGROPOLI (SA) - 05/11/2017 

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IL RACCONTO DELLA MIA GARA

La scoperta dell'esistenza di questa gara è avvenuta agli inizi di settembre quando, avendo deciso di trascorrere un weekend da mia sorella che vive a Castellabate (SA), ho pensato di combinare la visita familiare con un evento sportivo nelle vicinanze.

Ho subito contattato uno degli organizzatori dell'evento, Danilo Palmieri, per chiedere maggiori informazioni sul percorso e, in particolare, sulla presenza di punti esposti sul tracciato che avrebbero potuto creare seri problemi al mio soffrire di vertigini. Danilo mi ha prontamente risposto che quello del Tresino è uno dei trail campani più semplici e che l'unico tratto più impegnativo di circa 300 m è una salita in stile verticale intorno al km 9 ma che non crea problemi di vertigini (e dopo aver fatto questo tratto posso affermare con sicurezza che Danilo né soffre minimamente di vertigini né ha idea di cosa provi uno che ne soffre!).

Mi decido quindi a partecipare e mi iscrivo, nonostante due settimane dopo avessi già in programma la mezza maratona di Caserta.

La gara si svolge nel territorio del Monte Tresino, monte incontaminato che si estende direttamente fino alla riva del mare, situato tra i Comuni di Castellabate e Agropoli e facente parte del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, mentre la sua costa rientra nell'area marina protetta Santa Maria di Castellabate.

Arrivo nell'area partenza alle 8:20, ritiro il pettorale (nessun pacco gara previsto) e mi faccio un giro perlustravo nella zona. La partenza avverrà a poche centinaia di metri dal mare, così approfitto del tempo a disposizione e vado alla vicina Baia di Trentova per ammirarne la bellezza, risaltata dalla splendida giornata che permette di stare in pantaloncini e canotta nei primi giorni di novembre.

Dieci minuti prima della partenza faccio un po' di riscaldamento e poi mi reco sotto il gonfiabile dello start. E' veramente strano essere circondato da atleti perfettamente sconosciuti e la cosa mi fa ripensare alla prima gara che ho fatto qualche anno fa a Lamezia Terme.

L'altra incognita a cui penso in attesa dello start (e mentre ascolto l'inno di Mameli) è il percorso, anch'esso perfettamente sconosciuto e chissà con quali insidie nascoste. 

Alle 9:30 si parte! 

Le prime centinaia di metri sono sulla strada asfaltata che porta alla Baia di Trentova, ma poi si svolta sulla sinistra e si inizia con lo sterrato pietroso e con la salita. 

Il viale sterrato viene presto sostituito da uno stretto sentiero che caratterizzerà quasi l'intero percorso, ad eccezioni di qualche tratto su strada carrabile sempre con fondo sterrato.

La salita è pressoché continua per circa 4 km e il sentiero è veramente ripido, stretto e impervio. Si passa in 4 km da poco sopra il livello del mare a quota 340 m, quindi la pendenza media è di circa l'8,5%. In molti tratti sono costretto a camminare e spesso anche ad aiutarmi con le mani, sostenendomi alle rocce che caratterizzano il luogo. 

Inoltre, risulta quasi impossibile sorpassare l'atleta che si ha davanti perché non c'è fisicamente lo spazio per passare. Anche se devo dire che spesso gli atleti più lenti che ho trovato davanti si sono gentilmente spostati per farmi passare e così ho fatto anche io nei confronti degli atleti che sentivo arrivarmi alle spalle con passo più veloce del mio. 

Arrivato in cima a Monte Tresino ammiro davanti a me la splendida costa rocciosa di Punta Licosa e poi inizio finalmente a scendere dal versante opposto a quello di salita. La discesa è varia, in quanto il alcuni tratti si corre su ampia strada sterrata, mentre in altri è più tecnica, tra rocce, pietre, canaloni, salti e scalini scavati nel terreno.

Si attraversa il suggestivo villaggio abbandonato, ove un fotografo ingaggiato dagli organizzatori immortala il passaggio di noi atleti. In realtà, nel corso della gara saranno tanti i passaggi vicino a suggestivi casolari diroccati, ampiamente presenti in zona.

La discesa dura poco più di 3 km e riesco a correrla agevolmente intorno ai 4'40'', nonostante presenti anche qualche breve tratto in salita.

Subito dopo il 7° km si giunge ad una strada sterrata che per mia fortuna è abbastanza larga, in quanto è situata quasi a strapiombo sul mare. Riesco a correre dal lato opposto al mare e le mie vertigini restano sotto controllo. 

Ma tra l'8° e il 9° km si arriva al punto critico: la salita in stile verticale che riporta su Monte Tresino segnalatami da Danilo. E' difficile rendere bene l'idea a parole di questa parete da scalare, ma basti considerare che in un km si sale di quasi 200 metri e che la maggior parte del dislivello è concentrata tutta nei primi 300 m. Ma oramai non è più possibile tornare indietro, quindi mi faccio coraggio e inizio a salire. Il versante è completamente spoglio e devo evitare di guardare giù. Mi concentro quindi sull'arrampicata (perché di arrampicata si tratta in quanto in molti punti devo per forza aggrapparmi con le mani per riuscire a salire) e sull'atleta che mi precede. Ma sarà stato per l'adrenalina della gara o per la carenza di ossigeno per l'enorme sforzo fatto, ma arrivo in alto nella zona alberata e non esposta senza che la modalità vertigine si attivi. 

Qua corricchio tra i brevi saliscendi sulla sommità del versante e poco dopo il 10° km giungo alla ripida discesa che in 2 km porterà da quota 250 m a livello del mare (pendenza media del 12,5%). La discesa è molto più ripida della precedente e molto tecnica. Occorre scendere da scarpate, fare lo slalom tra gli alberi, correre spesso su fondo pietroso, il tutto su uno strettissimo sentiero che non perdona il minimo errore. 

Ma le discese sono un mio punto forte e la faccio al massimo (al massimo almeno di quanto le gambe stanche mi permettano da fare). Riesco a superare qualche atleta (che molto gentilmente si sposta per lasciarmi passare) ma vengo anche superato da un runner che mi arriva da dietro velocissimo. 

A fine discesa ci si trova proprio in riva al mare e bisogna correre per circa 100 m (e con grande difficoltà) sui grossi sassi che costituiscono quel lato della spiaggia della baia di Trentova. Correre sui sassi è più pericolo che farlo nella discesa e vedo alcuni corridori fare questo tratto camminando.

Dopo questo ulteriore calvario per le gambe, si sale nuovamente da quota zero fino a quota 40 m, per ricongiungersi al sentiero affrontato subito dopo la partenza.

In questo tratto mi raggiunge la prima donna, Annalisa Cretella, e mi metto da un lato per lasciarla passare. Le mie gambe oramai sembrano arrivate al capolinea e sono costretto a camminare quasi sempre fino alla fine della salita. 

Finalmente riesco a raggiungere la tanta agognata lieve discesa che porta all'ultimo km di fatica e qua proseguo affiancato ad Annalisa che nel frattempo ho riagganciato. La sento abbastanza provata e la sprono a non mollare perché l'arrivo è veramente vicino. Qualche decina di metri prima del traguardo mi lascio staccare di qualche secondo per lasciarla passare sotto il gonfiabile da sola, in modo da godersi appieno la sua meritata vittoria. 

Mi dedico subito al ricco rinfresco composto da dolci, frutta, bibite e cibarie locali, ma purtroppo ho lo stomaco chiuso e non riesco a mangiare quanto vorrei. Poi velocemente mi cambio e vado via, senza avere la minima idea di come sia andata la mia gara. Come ritmo medio di gara chiudo a circa 6'26''/km, che è un ritmo abbastanza elevato rispetto agli altri trail fatti fin'ora, dove ho fatto quasi sempre tenuto una media di circa 1 minuto al chilometri in meno.

Ma nel pomeriggio invece scoprirò di aver fatto un'ottima gara, concludendo in 51esima posizione su 172 partecipanti! 

Riepilogando, ottima organizzazione, splendido e duro percorso, condizioni meteo perfette e quindi esperienza magari da ripetere il prossimo anno. Visto che questa è vista come una gara di trail semplice in Campania, non oso immaginare le altre gare che si svolgono in questa regione che difficoltà possano presentare!

data: 05/11/2017
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distanza: 14,31 km 
n° finisher: 172

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tempi: Vittorio    1h32'01''    (6'26''/km)

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Vincitore: Michele Volpe     1h09'57''    (4'53''/km)

Vincitrice: Annalisa Cretella  1h31'57''   (6'26''/km) 

Caserta 2017

4^ REGGIA REGGIA HALF MARATHON - CASERTA (CE) - 19/11/2017 

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RESOCONTO DELLA GARA

Si è svolta questa mattina dalle ore 8.00 fino alle 12.30 in quel di Caserta la “Mezza Maratona Internazionale” organizzata dall’ASD Reggia Run. La quarta edizione di questo evento ha visto la partecipazione di circa 2.500 atleti, di Caserta e provincia.

Numerosi gli enti interessati tra cui l’Associazione Arma Aeronautica Sez. Caserta che ha realizzato un alzabandiera con un pallone sonda. Ha inoltre allestito un gazebo con strumenti scientifici e avionici.

Si ricorda, inoltre, la partecipazione dell’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne in partnership con REGGIA REGGIA. Pertanto agli atleti è stato dato un nastro rosso, simbolo della lotta alla violenza sulle donne e del raggiungimento della parità tra i sessi.

Da segnalare vi è anche l’iniziativa Family RUN 2017, con inizio alle ore 9.00 in cui sono stati invitati a partecipare i familiari degli atleti nella splendida cornice della Reggia di Caserta. Ai primi 500 iscritti è stata data una maglietta omaggiata dalla ASL di Caserta in partnership con la ASD REGGIA RUN per la diffusione della campagna di prevenzione “preVIENI” di promozione degli screening per i tumori al seno.

Il Villaggio per la maratona è stato allestito presso l‘ITIS-LS “F. Giordani”, via Laviano 18 –Caserta in data 18 novembre.

Per l’occasione numerose sono state le strade chiuse alla viabilità motorizzata, sulla ordinanza del Comandante della Polizia Municipale Luigi De Simone, causando non pochi disagi. È stato inoltre previsto un sistema di B&B assai vantaggioso per i partecipanti all’evento, e perfino un servizio fotografico. Entusiaste le parole del Sindaco di Caserta Carlo Marino, che ha ringraziato tutti gli organizzatori e ha espresso soddisfazione per il forte impatto che questo evento ha avuto sullo sviluppo economico e turistico della città. Non ultimo, ha voluto sottolineare che l’evento ha rappresentato un importante momento di aggregazione sociale, che tutte le manifestazioni sportive dovrebbero avere. [Fonte Sito Caserta.Zon]

Il primo a tagliare il traguardo è stato il 23enne keniano Andrew Kwemoi Mang'ata che con il crono di 1h04'17" ha preceduto il connazionale Gideon Kiplagat Kurgat (1h04'57") ed il marocchino Hicam Boufars (1h06'38"). Primo italiano è risultato essere Mario Di Stefano, settimo in 1h12'16".

Nella categoria femminile successo dell'esperta maghrebina Hanane Janat che transita sotto il traguardo dopo 1h23'09" precedendo nettamente Loredana Brusciano(1h25'55") e Carmela Febbraio (1h29'46").

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IL RACCONTO DELLA MIA GARA

Partecipare ad una gara podistica in un ambiente unico come il Parco della Reggia di Caserta è un qualcosa che ogni runner si augura di fare almeno una volta nella propria vita. E non per vantarsene con gli amici, ma per le emozioni che scatena il trovarsi davanti a certi paesaggi e il susseguirsi di ricordi che rimarranno nella propria mente per sempre.

Quella della mezza è sempre stata la mia distanza di gara preferita, ma purtroppo in zona ne organizzano veramente poche (solo una in Calabria quest'anno) e il doversi spostare nelle regioni vicine non è sempre facile da organizzare e far combaciare con gli altri impegni.

A soli 15 giorni dalla trasferta ad Agropoli riesco però ad organizzare anche questo viaggio a Caserta, in modo da riuscire anche a visitare la Reggia dopo forse 3 decenni dall'ultima volta.

La mattina della gara mi sveglio prima delle 6, anticipando la sveglia di mezz'ora circa e, come prima cosa faccio l'oramai solita e consolidata colazione fai da te con miele e fette biscottate. Poi inizio a prepararmi con molta calma perché sono a soli 5 minuti dall'area di partenza e ho parecchio tempo a disposizione.

Ho qualche dubbio su cosa indossare nella parte alta, ma complice la bella giornata prevista decido di correre in canotta e con i manicotti, ripiegabili in caso di caldo. Per la fase prima della partenza ho intenzione di usare invece un economico impermeabile in modo da mantenermi caldo e poi toglierlo e buttarlo all'ultimo momento. 

Alle 8:25 esco dall'hotel e mi dirigo in zona gara dove incontro subito e saluto i miei amici runner calabresi (Alessandro, Walter, Andrea, Carmine, Tullio, Fernando). Sto un po' con loro, ma poi inizio a sentire freddo (l'impermeabile l'ho dimenticato in hotel...) e quindi mi separo da loro e mi dirigo nella zona soleggiata davanti l'ingresso della Reggia.

Prima di arrivarci incontro Michele "mb70" di Running Forum col quale faccio un breve e piacevole chiacchierata, essendo la prima volta che ci incontriamo dal vivo e non attraverso una tastiera.

Arrivato finalmente sotto i raggi del sole, inizio a corricchiare un po', in modo da far salire la temperatura corporea e scaldarmi.

La temperatura dell'aria è fresca e il cielo leggermente nuvoloso, quindi condizioni climatiche ideali per correre.

Quando mancano 10 minuti alle ore 9, mi avvicino al gonfiabile della start e qui mi metto al centro del gruppo in modo da non raffreddarmi troppo. 

Dopo qualche annuncio dello speaker e l'inno di Mameli, alle 9 precise viene dato il via alla gara!

Non avendo un ritmo di riferimento in gare recenti similari (ultima mezza l'ho fatta a Squillace circa un anno fa con un ritmo di 4'44''/km), mi baso sull'ultimo medio di 15 km fatto dieci giorni prima a 4'38''/km. La mia idea è quindi quella di tenere questo ritmo fino a metà a gara e poi valutare in base alle sensazioni e al percorso su come procedere.

La prima parte della gara è più o meno tutta in piano o leggera discesa, ad esclusione di qualche breve saliscendi e qualche cavalcavia/ sottopasso presente. Si attraversa il centro città e il folto gruppo di podisti è ancora bello compatto. Il ritmo dei primi 5 km è poco sotto i 4'35'' ma mi sento bene quindi vado avanti così senza forzare o rallentare, assecondando l'altimetria del territorio.

Dal 6° km al 12° è presente una lunga e più o meno continua salita, ma abbastanza dolce da affrontare. Il ritmo al km cala di qualche secondo, ma continuo a sentirmi bene e le gambe rispondono bene agli strappetti offerti dai vari cavalcavia presenti. Il percorso qua è un po' più monotono perché si corre al di fuori del centro abitato, ma a correre insieme a centinaia di altri podisti intorno non ci si annoia mai. 

Tra il 12° e il 13° c'è invece un tratto in discesa che permette di recuperare un po' di fiato ed energia. Al controllo elettronico del km 12,850 passo con una media di 4'37'', quindi perfettamente in linea con il mio obiettivo di correre sul filo del mio PB del 2015 (1h38' - 4'38''/km).

Al 14° siamo in zona Reggia e si affronta il tratto più duro di tutto il percorso: la salita di circa un km che tra due fila di antiche mura della Reggia ci porterà dentro la stessa, direttamente nella parte alta del Parco. La salita è dura e sembra non terminare mai; nell'ultimo tratto la pendenza aumenta ancora di più tant'è che il ritmo di questo km sale fino a 5'05''/km.

Ma finita la salita ci si ritrova all'interno della Reggia e lo spettacolo lascia a bocca aperta, avendo sulla destra la splendida Fontana di Diana e Atteone e sulla sinistra la visuale completa dell'intero parco fino al Palazzo.

Si scende quindi velocemente per un paio di km all'interno del parco, costeggiando le fontane e lo scorrere dell'acqua fino alla Fontana Margherita, per poi piegare sulla destra e dirigersi verso la Peschiera Grande. A ridosso di questo specchio d'acqua mi danno abbastanza fastidio sia il fondo sconnesso sia gli spazi ristretti con diversi cambi di direzione non adatti al gran numero di atleti presenti. 

Al 17° km si esce di nuovo dalla Reggia per un paio di km e questo tratto credo sia quello meno bello del percorso, anche perché termina con una breve ma ripida salita in cui bisogna attingere alle ultime riserve di energia rimaste.

Al 19° km si rientra nel parco e si attraversa nuovamente lo stesso, ma stavolta dal lato opposto a quello precedente. Il tratto è inizialmente in discesa, ma dal 20°, arrivati alla quota del Palazzo, è tutto in pianura ed è necessario quindi tornare a spingere con le gambe per mantenere un ritmo elevato.

La stanchezza ora si fa sentire con forza e l'attraversamento dei lastroni di pietra all'interno del Palazzo e una sofferenza per le gambe e per i piedi. Ma non appena varco il cancello ed esco dal Palazzo, la folla presente e il tifo da stadio mi fanno venire la pelle d'oca e la stanchezza si volatilizza istantaneamente. 

Giungo al traguardo in 1h36'49'' (1h36'41'' real time) a 4'35''/km di media, quindi 1'14'' in meno del mio PB sulla distanza, correndo la gara in negative split (nonostante la salitone presenti) e guadagnando ben 40 posizioni dal 13° km in poi. Un tempo insperato e neanche cercato più di tanto, perché dopo metà gara non ho più controllato l'orologio ma corso solo a sensazione. Probabilmente se mi allenassi in maniera più specifica su questo tipo di gara potrei abbassare ancora il mio PB, ma voglio continuare a divertirmi e fare gare più variegate possibili, senza alcun vincolo di allenamento specifico se non il minimo indispensabile.

Giudizio conclusivo sulla gara: location fantastica (a parte qualche breve tratto più anonimo in città), organizzazione quasi perfetta (centinai di volontari a presidiare ovunque), pacchi gara ricchissimi (canotta tecnica, sali minerali, wafers, bottiglia d'acqua, lattina di birra Bavaria, brick di latte, crackers, cornetto, frutta fresca, due pacchi di pasta Voiello e di sicuro mi sfugge qualche altra cosa...), cittadini di Caserta spesso sentiti incitarci e mai lamentarsi del blocco del traffico causato, medaglia stupenda, percorso un po' duro ma divertente, grande partecipazione di atleti.  

E ora si inizia a pensare a cosa fare a dicembre: un cross? una maratona? un'altra mezza? o riposo fino al 2018? Vedremo! 

data: 19/11/2017
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distanza: 21,097 km 
n° finisher: 2134

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tempi: Vittorio    1h36'49''    (4'35''/km)   Nuovo PB!

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Vincitore: Mang'ata Andrew Kwemdi  1h04'17''  (3'02''/km)

Vincitrice: Janat Hanane                   1h23'09''  (3'56''/km) 

Straherakleia '17

4^ STRAHERAKLEIA HALF MARATHON - POLICORO (MT) - 17/12/2017 

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RESOCONTO DELLA GARA

Francesco Minerva, dell'Asd Montedoro Noci, ha vinto la Straherakleia half marathon con il tempo record di 1 ora, 10minuti e 33 secondi. E Francesca De Sanctis, dell'Alteratletica Locorotondo, si è aggiudicata il primo premio donne per aver coperto i 21 km in 1 ora, 24 minuti e 43 secondi. Sul podio anche la lucana Nunzia Danzi, della Podistica amatori Potenza, terza con 1 ora 29 primi e 55. Secondo e terzo maschile sono arrivati rispettivamente Giuliano Gaeta, della stessa società di Minerva, e Luca Quarta, dell'As Action running di Monteroni. Medaglia d'argento al femminile è stata Damiana Monfreda, dell'Amatori atletica Acquaviva. Insomma, dominio pugliese in questa gara del circuito nazionale Fidal a cui hanno partecipato 356 atleti. “Siamo in crescita - ha detto l'addetta stampa Lucia Stefania Manco -. Ormai qui arrivano podisti, oltre che dalla Basilicata, da Puglia, Calabria, Campania, Marche, Lazio, Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia. Abbiamo una partecipazione nazionale”. Soddisfatto della riuscita della kermesse il patron Luigi Cappucci, presidente della società organizzatrice, l'Asd Amatori podistica dilettantistica di Policoro: “Un altra edizione di successo. Quest'anno abbiamo legato lo sport al No alla violenza sulle donne ed abbiamo confermato la convenzione con Esercito italiano ed Avis. Abbiamo anche avuto il sostegno della Provincia di Matera e dei Comuni di Policoro, Tursi, Nova Siri, Rotondella, Scanzano Jonico e Montalbano Jonico. L'anno prossimo la nostra half marathon si correrà il 23 dicembre”. Infine ecco due dei premiati. Minerva: “Nel 2008 sono stato a New York classificandomi 23esimo ed ho un record sulla maratona di Bari di 2 ore e 17 minuti. Questa vittoria la dedico a Giovanni Augello, oggi assente per la morte del padre. L'anno scorso arrivai terzo, oggi primo, sono contento”. Danzi: “Sono molto soddisfatta del mio risultato dopo un anno abbastanza difficile. Non è stato il mio tempo migliore ma sono contenta di essere arrivata al traguardo e sul podio. Più facile sfilare in passerella (tredici anni fa l'atleta di Potenza fu finalista a Miss Italia, ndr) che correre? Sfilare in passerella è di gran lunga più facile”. [Fonte filippomele.blogspot.com]

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IL RACCONTO DELLA MIA GARA

Come dodicesima e ultima gara dell'anno scelgo di fare questa mezza a Policoro (MT) a cui già avevo partecipato nel 2014. Resto indeciso fino all'ultimo se andare o meno, perché un po' mi annoia fare 4 ore di macchina tra andata e ritorno, ma nell'ultimo giorno utile di iscrizione procedo!

Parto da casa poco prima delle 7 e il viaggio procede tranquillo, nonostante piova tutto il tempo. Ma varcato il confine della Basilicata trovo il cielo sereno come da previsioni meteo e la cosa mi rallegra non poco.

Parcheggiato in area partenza, appena scendo dalla macchina avverto la temperatura rigida mattutina che mi fa riflettere sull'abbigliamento da indossare in gara: maglia termica a maniche lunghe con canotta sopra o solo canotta e manicotti come a Caserta? Alla fine deciderò per questa seconda soluzione che tanto mi ha portato bene nell'ultima gara.

Inizio a riscaldarmi verso 9:15 e alle 9:30 mi posiziono nella zona prevista per la partenza, che rispetto al 2014 è stata traslata di circa 200 m dallo striscione. Purtroppo però lo start avviene quasi alle 10 e il riscaldamento di tutti noi atleti è stato inutile. Anzi, le prime centinaia di metri di gara servono proprio per far aumentare la temperatura corporea.

Già dalla partenza procedo a correre insieme all'amico Salvatore, col quale diverse volte ho fatto gare procedendo affiancati dal primo all'ultimo chilometro. 

I primi km scorrono via veloci intorno ai 4'30'', tant'è che sto quasi sempre a ridosso dei palloncini arancioni del pacer dei 4'30'' e addirittura alla fine della discesa del 5° km mi ci ritrovo davanti, anche se per poco perché subito dopo qualche centinaio di metri vengo risorpassato dal gruppo formatosi e poi pian piano lo vedo allontanarsi e sparire all'orizzonte. 

Il percorso di gara è poi abbastanza monotono perché caratterizzato da lunghi rettilinei in mezzo al nulla, ad eccezione forse di quello che attraversa il boschetto dell'Oasi del Pantano che almeno offre una visuale diversa. Inoltre, in tutta la gara c'è sempre un fastidioso vento che sembra sempre contrario al senso di marcia e che quindi fa sprecare ulteriori energie per mantenere il ritmo prefissato.

Durante i km successivi il ritmo un pò cala e mi assesto intorno ai 4'35'' e, nonostante ciò, negli 5 ultimi km raggiungo e sorpasso una decina di atleti che forse avevano osato un po' troppo nella prima parte di gara.

Arrivo quindi nell'ultimo km, il più duro di tutta la gara in quanto caratterizzato da una breve discesa che conduce al sottopasso della SS 106 e poi alla salita finale che conduce al rettilineo dell'arrivo.

In questo tratto nel 2014 avevo superato tanta gente, ma quest'anno le gambe non hanno più intenzione di collaborare (e gente da superare non ne vedo) e non riesco a cambiare marcia. Non riesco neanche a stare dietro al compagno di avventura Salvatore che alla fine mi stacca e mi da 8 secondi.

Ma va bene così, non posso che ritenermi soddisfatto dell'anno podistico trascorso e non vedo l'ora di programmare la nuova stagione con nuove ed entusiasmanti sfide con me stesso,  in modo da innalzare ancora i miei limiti di resistenza!

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data: 17/12/2017
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distanza: 21,097 km 
n° finisher: 252

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tempi: Vittorio    1h36'33''    (4'35''/km)   Nuovo PB!

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Vincitore: Francesco Minerva      1h10'33''  (3'21''/km)

Vincitrice: Francesca De Sanctis  1h24'43''  (4'01''/km) 

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