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GARE E ALLENAMENTI PARTICOLARI DELL'ANNO 2018

PARTE 3

Pantano 2018

11^ PANTANO HALF MARATHON - PIGNOLA (PZ) - 30/09/2018

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RESOCONTO DELLA GARA

Si è svolta domenica scorsa a Pignola l’undicesima edizione della gara podistica regionale di mezza maratona denominata “Pantano Half Marathon”. L’appuntamento sportivo divenuto ormai un classico delle gare podistiche su strada della Basilicata, è stato organizzato dall’Associazione sportiva “Podistica Amatori Potenza”. Quasi 400 i partecipanti provenienti da diverse Regioni d’Italia che hanno affollato questa importante manifestazione sportiva gareggiando su un percorso di 21,097 km. Per l’intera durata dell’evento, l’Infoteam del Comando Militare Esercito “Basilicata” ha allestito uno stand informativo – espositivo presso il quale i numerosissimi giovani presenti hanno potuto ricevere dettagliate informazioni riguardanti le opportunità concorsuali e professionali finalizzate all’arruolamento anche nel gruppo sportivo dell’Esercito. A meritare il gradino più alto del podio, l’atleta Raffaele Giovannelli della società sportiva “ASD International Security S.” che ha percorso i 21,097 km in 1h, 13 minuti e 19 secondi, mentre per la categoria femminile, ha ottenuto il 1° posto l’atleta Palma De Leo, società sportiva G.S. Lammari con 1h, 13 minuti e 19 secondi. [Fonte sito www.sassilive.it]

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LA MIA GARA

In attesa della fine dell'anno podistico e di iniziare la programmazione gare del 2019, decido di partecipare a questa mezza maratona a cui già negli anni passati avevo pensato di prendere parte. Venendo da un mese senza gare e trasferte, le 2 ore e mezza di viaggio mi sembrano fattibili e così mi iscrivo, complice anche la presenza di ben 6 compagni di squadra, che però vanno sul posto già dal giorno prima.
Parto da casa alle 6:30 e alle 9 arrivo presso l'hotel in cui hanno soggiornato i miei amici. Li saluto, indosso la divisa e insieme scendiamo verso l'area di partenza. Noto subito che nonostante siamo a ridosso del lago del Pantano, che è anche Oasi WWF, il paesaggio intorno non è dei migliori. La visuale del lago non è malvagia, ma i punti del percorso da cui si può ammirare sono ben pochi, nonostante la maggior parte del tracciato ci gira attorno.
Con i compagni iniziamo il riscaldamento e io lo faccio più a lungo del solito arrivando a 2,5 km, perchè dopo 150' di auto mi sento le gambe abbastanza contratte.
Ritenendo il percorso facile e confidando nella bassa temperatura prevista, la mia intenzione è quella di provare a chiudere la gara sotto l'1h39' con una media di 4'40''/km. Ma in fase di partenza, notando che ci sono anche i pacer, mi pongo obiettivo un obiettivo leggermente più facile, ossia il non farmi raggiungere dai palloncini gialli dell'1h40'. 
Con qualche minuto di ritardo si parte! 
E subito si forma un imbuto di persone perchè il fronte degli atleti è ben più largo del passaggio sui tappetini coi chip. Dopo qualche decina di metri di cammino comincio a correre sulla via che costeggia la recinzione dell'oasi, suddivisa in strada carrabile e pista pedonale/ciclabile, entrambe invase dai quasi 400 atleti partiti.
Inizio subito a districarmi tra le varie persone presenti per stabilizzarmi sulla mia velocità di crociera e noto subito che non riesco a stare dietro ai miei compagni di squadra Carmine e Tullio. Rispetto a Carmine mi sarei meravigliato del contrario, mentro con Tullio in teoria avremmo dovuto viaggiare all'incirca stessa andatura.
I primi 5 km sono effettivamente intorno al Pantano, anche se solo nell'ultimo tratto il lago è ben visibile. Il percorso è sempre in leggero saliscendi, quindi più ostico di quanto da me previsto. E anche la temperatura risulta più elevata delle previsione della vigilia, complice anche l'orario di gara (10-12).
Sto tenendo un ritmo di 4'43''/km che non è neanche male vista la poca preparazione specifica per la gara, ma sento che le gambe sono già a limite e di più non possono fare. Anzi, non so neanche se con questo ritmo avrò la forza di arrivare al traguardo.
Dopo i 5 km intorno al lago, il percorso diventa ancora più monotono perchè ci si dirige nella campagne lucane, con le sole eccezioni della divertente salita al 12° km e del passaggio in una affollata frazione di Pignola (credo) al 13° km.
Dal 7-8° km (e così sarà quasi fino al traguardo) corro insieme ad un ragazzo della società di casa, la Podistica Amatori Potenza, il quale mi informa spesso in anticipo sulle caratteristiche del percorso che troveremo sulla nostra strada. Tra le varie cose mi dice che è alla prima mezza ma che ha già corso una maratona. La conversazione mi aiuta molto a superare la monotonia del percorso.
Al 16° km il percorso mi riporta a correre intorno al lago, ma nel verso opposto rispetto all'andata. C'è un forte vento contrario per il primo km e poi al 18° c'è l'ultima salita del percorso, poche centinaia di metri e neanche molto in pendenza, ma con la condizione delle gambe che sento faccio una fatica immane a cercare di mantenere il ritmo. 
Passata la salita la stanchezza si fa sentire e inizio ad diminuire il ritmo poco sopra i 4'50''. Di solito negli ultimi km di gara riesco ad aumentare il passo invece in questo caso riesco a malapena a mantenere il ritmo. Sento dietro di me i pacer dell'1h40' che spronano i loro "seguaci" a non mollare e cerco di fare lo stesso anche io ma a poco meno di 1 km dal traguardo mi passano.
Uno dei pacer mi incita a non mollare e a seguirlo ma non ne ho la forza, anche stanno andando in progressione mentre io sono in vistoso calo. Anche il mio compagno di gara ne ha più di me alla fine e arriverà al traguardo 4 secondi prima di me.
Io chiudo 1h40'02'', poco più di 4 minuti del mio PB fatto a Barletta nel mese di febbraio. Ma quella era una mezza preparata con criterio e con diversi mesi di preparazione, mentre quella del Pantano è stato solo un test dell'attuale condizione.
Mi consola però il fatto che il real time è di 1h39'10'', che dimostra il fatto che senza il rallentamento iniziale della partenza sarei riuscito a centrare il mio obiettivo.
Riassumendo, gara tutto sommato positiva per la mia prestazione in questa fase della preparazione, ma negativa per la location, soprattutto perchè da un'oasi WWF mi sarei aspettato molto di più. Molto bella però la medaglia di partecipazione che andrà ad arricchire la mia collezione!
Ora altre 2 gare nelle prossime successive 2 domeniche e poi forse un'altra mezza, con l'auspicio di un tempo migliore. Altrimenti, sarà comunque divertente partecipare!

data: 30/09/2018
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distanza: 21,097 km 
n° finisher: 372
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tempo:     Vittorio    1h40''02''    (4'44''/km)

posizione: Vittorio    135° su 372

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Vincitore: Raffaele Giovannelli  1h13'19'' (3'28''/km)

Vincitrice: Palma de Leo          1h26'32'' (4'06''/km) 

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Aragonesi 2018

4^ TROFEO DEGLI ARAGONESI - CASTROVILLARI (CS) - 07/10/2018

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RESOCONTO DELLA GARA

ARRIVERA', FORSE....

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LA MIA GARA

Terza mia partecipazione al Trofeo degli Aragonesi di Castrovillari su quattro edizioni disputate, eppure questa gara non è che mi entusiasmi tanto. Troppo asfalto e zero tratti tecnici non mi fanno tanto apprezzare il percorso.
Ma il fatto che sia una delle sole due gare di "trail" organizzate sul territorio calabrese e la relativa vicinanza mi convincono puntualmente a prendere parte alla manifestazione, ad eccezione del funesto anno 2015, costellato da infortuni.
Il percorso è rimasto invariato dallo scorso anno, mantenendo il chilometraggio di poco superiore rispetto alle prime due edizioni.
Della mia squadra partecipiamo in 5: io, Mario, Emanuele, Luigi e il top trailrunner Pino. Tutti molto forti tranne il sottoscritto, tant'è che prevedo che gli altri 4 arrivino nei primi 10 e ci andrò molto vicino con la mia previsione. Ad accompagnarci e supportarci c'è il nostro presidente Carmelo.
Nel pre gara saluto i top runners della società organizzatrice Corricastrovillari, ossia Michele Spingola (che arriverà secondo assoluto) e Valentina Maiolino (che arriverà seconda tra le donne).
Il riscaldamento pre gara lo faccio sotto qualche goccia d'acqua e col tempo che minaccia pioggia. Sarà un falso allarme però e il sole sarà sempre sulle nostre teste. Corro lentamente per quasi due chilometri e mezzo e sento le gambe bene, nonostante in settimana avevano più volte mostrato segni di stanchezza post mezza del Pantano.
Quando parte la gara vedo i miei compagni di squadra andare subito avanti al gruppo mentre io non forzo più di tanto ben consapevole che non dosando bene le energie nei primi 6 km di salita potrei compromettere la restante parte di gara dove serve spingere.
La salita è quasi sempre continua ma non ripida se non per brevissimi tratti e, purtroppo, si corre spesso sull'asfalto. Solo l'ultimo tratto, quello a ridosso dell'autostrada, è finalmente su sterrato.
Nei primi 6 km mi sembra di fare meno fatica del 2017, ma il tempo finale è in pratica lo stesso dell'anno prima.
I successivi 3 km sono tutti su sterrato e piacevoli: si sale e si scende, anche se con lievi pendenze, e anche qui mi sembra di andare meglio dello scorso anno, mentre invece perderò una 15ina di secondi.
Al 9° km inizia finalmente la discesa, ma molto corribile e non abbastanza tecnica da fare selezione. In questo tratto rimpiango un po' la spessa suola delle mie defunte Salomon, sentendo i contraccolpi delle pietre ripercuotersi sulle piante dei miei piedi. Forse è questo uno dei motivi per cui in questi 3 km di discesa perdo ben 30 secondi, sempre rispetto allo scorso anno.
A fine discesa ritorno a correre sull'asfalto. Ad averne ancora qui è possibile recuperare qualche posizione e limare qualche secondo.
Io però non riesco a spingere e mi assesto su un ritmo di 4'40''/km, tant'è che un paio di atleti mi superano e li perdo all'orizzonte.
In questo tratto però almeno recupero qualche secondo rispetto al parziale dello scorso anno e termino la gara in 1h15'26'', con 38 secondi in più del 2017.
La sensazione è di aver fatto meno fatica, ma la mancanza di velocità nelle gambe si è fatta sentire ancora.
I miei compagni di squadra invece si posizionano benissimo: Pino 3°, mentre Mario, Emanuele e Luigi arrivano insieme al traguardo, mano nella mano, all'ottavo posto. Grandi prestazioni per loro!
Ora un'altra settimana di scarico per le gambe e poi la "gara di casa" a Mangone, evento non solo organizzato dalla mia società ma anche su un percorso su cui ogni tanto mi alleno! 

data: 07/10/2018
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distanza: 14,15 km 
n° finisher: 97
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tempo:     Vittorio    1h15''26''    (5'20''/km)

posizione: Vittorio    41° su 97

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Vincitore: Umberto Marino   56'02'' (3'58''/km)

Vincitrice: Lidia Mongelli   1h05'26'' (4'38''/km) 

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Mangone 2018

2^ MARATONINA MADONNA DELL'ARCO - MANGONE (CS) - 14/10/2018

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RESOCONTO DELLA GARA

La seconda edizione della maratonina della Madonna dell’Arco, organizzata dalla ASD Dojo Judo Running Valle del Savuto, è stata la terza e ultima prova del campionato regionale individuale di corsa su strada master maschile e femminile.

Ma al di là dei titoli assegnati e dell’evento podistico in sé, la manifestazione si è rivelato un grande avvenimento sportivo che ha coinvolto una grande fetta della popolazione del circondario e non solo gente del settore, sotto il patrocinio dell’UNICEF.

Già dal giorno prima della gara, infatti, il presidente Carmelo Servidio ha fatto sì che gli ospiti della manifestazione, ossia il fuoriclasse ultramaratoneta Giorgio Calcaterra e gli ex atleti nazionali Deborah Toniolo, Giovanni Ruggero e il cosentino Maurizio Leone visitassero l’istituto comprensivo di Mangone per parlare ai giovani studenti dello sport e dei suoi benefici.

Nella stessa giornata si è poi svolto un convegno in cui hanno partecipato, oltre ai citati campioni, anche il terapista della riabilitazione Francesco Bosco, l’ex miss Calabria e laureata in scienze motorie Bina Forciniti e il presidente della FIDAL calabrese Vincenzo Caira. Oggetto del convegno è stato il concetto dell’atletica nei giovani della società moderna, che da approfonditi studi in materia è emerso che passano più tempo davanti a TV e videogiochi invece di praticare sport o comunque attività fisiche che fungerebbero da prevenzione per diverse problematiche di salute future.

Il giorno della gara il presidente Servidio non ha fatto mancare niente agli atleti e ai loro accompagnatori: dall’intrattenimento offerto da Radio Flash Sud alla musica dalla fanfara del 1° reggimento bersaglieri di Cosenza, dai numerosi stand gastronomici a quelli promozionali della Enervit e della Redbull, dai fotografi pronti ad immortale gli atleti sul percorso alla perfetta segnalazione dello stesso.

Per la cronaca la gara è stata vinta in campo maschile dalla giovane promessa della K42, Idam Ayoub, che ha dato circa 40 secondi di distacco al veterano Calcaterra. A seguire Edoardo Misurelli sempre della società cosentina K42.

Tra le donne a spuntarla è stata invece la giovane pugliese Mariangela Ceglia, seguita dalle corregionali Damiana Monfreda e Delia Mastrorosa.

Per la società organizzatrice ottime le prove di Luigi Altomare (6° assoluto e 2° di categoria SM), Pino Buffone (7° assoluto e 2° di categoria SM45) e Fausta Bianco (6° assoluta tra le donne e 1° di categoria SM50).

Infine, ma non per importanza, prima dell’inizio della gara è stato rispettato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della recente alluvione in Calabria, Stefania e i suoi figli Christian e Nicolò. [Fonte: sempre io]

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LA MIA GARA

Giungo alla cifra tonda di 70 gare in carriera con quella di casa, la maratonina Madonna dell'Arco, organizzata dalla società con cui sono iscritto e in cui anche io, nel mio piccolo, ho dato un seppur minimo contributo.

Al contorno della manifestazione già descritto da me al paragrafo precedente, aggiungo il mio breve racconto.

Pur essendo la gara a soli 15 minuti da casa mia, mi impegno a dare una mano al presidente Carmelo e ai compagni di squadra per i preparativi. Metto così la sveglia alle 5 e alle 5:45 sono già in zona partenza. In meno di due ore è tutto pronto per l'accoglienza degli atleti che appena dopo le 8 iniziano a giungere da ogni parte della regione. E qualcuno anche da fuori.

Dopo oltre 3 ore e mezza al freddo mattutino sono semicongelato e poco prima delle 9 e mezza vado in macchina a prepararmi per la gara. Fortunatamente mi riscaldo in fretta tant'è che decido di correre in canotta, come faccio in effetti anche d'inverno (in gara). 

Mi riscaldo corricchiando coi compagni di squadra e con l'amico Alessandro, esplorando il primo tratto del percorso che attraversa parzialmente il centro abitato di Mangone.

Faccio quasi 3 km di corsa lenta con qualche allungo finale e poi raggiungo i miei compagni di squadra per la foto di rito sotto l'arco gonfiabile. 

Dopo il pensiero del presidente Carmelo alle 3 giovani vite spezzate dall'alluvione avvenuta pochi giorni prima vicino Lamezia e il successivo minuto di silenzio, sotto le note de "il silenzio" musicato dalla Fanfara dei Bersaglieri, inizia la gara.

Si parte in leggera salita e mi accodo all'amico Alessandro. Subito dopo mi raggiunge e supera il compagno di squadra Carlo che prendo come riferimento davanti a me.

Arriviamo al punto più alto del percorso e poi scendiamo verso l'altro versante dell'abitato di Mangone, per poi tornare indietro verso il punto di partenza attraversando parte del centro storico. 

Ripassiamo dalla zona partenza e poi iniziamo a scendere verso la zona bassa del comune, l'area industriale locale. 

Vengo raggiunto dal compagno di squadra Mario e decidiamo di fare insieme la discesa di circa 3 km non forzando, in modo da risparmiare quante più energie per la successiva risalita. Nonostante i buoni propositi e la facilità di corsa, facciamo il primo km di discesa a 4'10'', il secondo a 4'09'' e il terzo a 4'08''. Nel frattempo si aggiungono a noi anche gli altri compagni di squadra Alfredo, Francesco e Carlo. Al giro di boa di fine discesa Mario cambia passo e lascia il gruppetto, procedendo spedito in salita. Noi 4 rimasti continuiamo a salire insieme, alternandoci davanti a tirare. Il ritmo si abbassa vertiginosamente e sale: 4'45'' il chilometri a cavallo del giro di boa, 5'13'' il primo di sola salita e 5'18'' il secondo chilometro di salita. 

Ritornati in zona partenza/arrivo le pendenze diminuiscono e il ritmo scende di nuovo sotto i 5'. Nel gruppo siamo rimasti in 3: io, Alfredo e Franco. Quando riattraversiamo il centro storico gli atleti che ci seguono iniziano ad aumentare il ritmo per chiudere in progressione e così faccio anche io, non appena oltrepasso l'ultimo metro di salita. 

Mi dispiace lasciare indietro i miei 2 compagni di squadra ma non voglio dare campo libero ai due "avversari" che mi hanno appena superato. Così accelero e con l'aiuto delle gambe che rispondono bene vado a riprendere e superare i due che mi avevano appena passato. Prima dell'ultima salitina che precede il traguardo sento l'atleta che mi segue rifarsi sotto, così devo di nuovo dare fondo all'energie rimaste per mantenere la posizione. Negli ultimi 400 metri il mio orologio segnerà una velocità stratosferica (per i miei canoni) di circa 3'50''/km!

E poi gli abbracci e le congratulazioni con gli amici, i festeggiamenti, i saluti, le premiazioni. E lo smontaggio finale. Torno a casa stanco ma soddisfatto perchè l'organizzazione della gara è stata pienamente soddisfacente e perchè tutti i partecipanti hanno manifestato la volontà a ritornare il prossimo anno a questa magnifica manifestazione!

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data: 14/10/2018
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distanza: 8,48 km 
n° finisher: 195
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tempo:     Vittorio    38''56''    (4'35''/km)

posizione: Vittorio    89° su 195

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Vincitore: Ayoub Idam           28'45'' (3'23''/km)

Vincitrice: Mariangela Ceglia   34'45'' (4'06''/km) 

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Strasalerno 2018

24^ STRASALERNO HALF MARATHON - SALERNO (SA) - 21/10/2018

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RESOCONTO DELLA GARA

Grande partecipazione alla 23esima edizione della Strasalerno la gara sportiva podistica che è si ripete ogni anno con partenza ed arrivo sul Lungomare vicino la piscina “Simone Vitale”, in zona Torrione.
Ad organizzare la manifestazione l’Asd Atletica Vis Nova con la collaborazione della Fidal Campania, e il patrocino del Comune di Salerno. Il percorso podistico di gara era di 21,97 chilometri, una mezza maratona con atleti provenienti anche da altri luoghi. Anche quest’anno c’era un percorso non competitivo di 10.500 km e quello Family di 2500 km.
Tra le novità di questa edizione 2018 l’introduzione della staffetta a due maschile, femminile e mista, con i podisti che hanno gareggiato su tutti i quasi 22 chilometri di percorso. La StraSalerno è una manifestazione che si ripete ormai da numerosi anni: la gara podistica è valevole per il campionato regionale Fidal di mezza maratona.

Vince la StraSalerno 2018 Antonello Landi (Categoria SM40) della Atl. Potenza Picena che ha chiuso in 1:09:55. Bruciato sul filo di lana Daniele Caruso (Cat. SM) del Club Atletico Potenza che ha chiuso secondo a 01:09:57. Bronzo per Massimiliano Fiorillo dell’ASD Podistica Cava PIC Costa Amalfi (Cat. SM40) con un tempo di 01:12:32.
Tra i risultati più interessanti da segnalare anche quello di Raffaele Tesauro, unico atleta della Società ASD Salerno Running Club a salire sul podio. L’imprenditore salernitano, grande appassionato di podistica, ha preso la medaglia d’argento nella categoria SM70 con il tempo di 01:53:43. Davanti a lui Gerardo Tarantino (ASD Amatori Benevento) con il tempo di 01:39:13. Bronzo di categoria per Gaetano Bartiromo dell’Atletica Vis Nova a 01:53:51. 
[Fonte: Salernonotizie.it]

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LA MIA GARA

Difficile da spiegare il crollo avuto in questa gara. Non perchè non vi sia un motivo valido ma, al contrario, perchè ve ne sono tante di possibile cause. 

Per prima cosa l'aver fatto 4 gare in 22 giorni: in questo lasso di tempo ho fatto a seguire la mezza del Pantano, il trail degli Aragonesi e la Maratonina a Mangone, tutte tirate al massimo, quindi non potevo certo aspettarmi le gambe fresche a Salerno.

Poi i pochi carboidrati (rispetto al solito almeno) dei due giorni precedenti la gara e la scarsa colazione prima della partenza, perchè per la prima volta in vita mia mi sono scordato metà roba a casa, di certo non potevano donarmi energie in abbondanza.

E poi lo sbaglio tecnico di decidere di seguire un gruppetto di atleti già dalla partenza, guidati dal fortissimo Giovambattista Audia, che pensavo volessero tenere un passo simile al mio e che invece strada facendo si è rivelato troppo veloce e azzardato.

E infine le condizioni meteo a me particolarmente avverse, ossia il troppo caldo per i miei canoni (giornata soleggiata con oltre 20°C) e il forte vento che soffiava contro noi podisti stranamente in entrambi i versi di percorrenza dei viali cittadini.

Non che avessi avuto chissà che ambizioni cronometriche prima di partire, ma mi auspicavo un risultato simile a quello del Pantano di 3 settimane prima.

Tornando al racconto della gara in se, dopo essermi riscaldato per 2,5 km, incluso il tragitto dal mio B&b fino al punto di partenza, alle 9:30 inizia la gara.

Dopo poche centinaia di metri mi ritrovo a ridosso di un gruppetto di 5-6 atleti tra i quali riconosco appunto G. Audia, fratello del sangiovannese Paolo, e sto loro incollando, con l'idea di sfruttarli come pacer e concludere in 1h40'. 

I primi 5 km li corro con una media poco sotto i 4'38''. Sto andando troppo veloce ma non voglio perdere il gruppetto e continuo a star loro dietro. 

Nei successivi 5 km il ritmo mio e del gruppetto cala e li faccio a 4'42'', quello che sarebbe dovuto essere il mio passo dall'inizio. 

Inizio già a sentirmi stranamente troppo stanco e riesco a stare agganciato al gruppetto solo perchè una ragazza che ne fa parte ogni tanto rallenta e il gruppo l'aspetta.

Altri 5 km con ritmo in aumento continuo: li faccio a 4'50'' e oramai capisco che non riuscirò più a riprendermi.

Al 15° chilometro ho una media di 4'43'', ancora buona dal punto di vista numerico, ma dalle sensazioni che mi arrivano so che tra qualche chilometro avrò finito la benzina.

Così rallento e lascio sfilare il gruppetto: sei km in crisi possono essere lunghissimi.

I successivi chilometri li corro a 4'59'', 5'02'', 4'55'', 5'13''. Poi arrivo al punto del lungomare dove ad attendere il mio passaggio ci sono mia moglie e mia figlia e mi fermo a camminare. Le saluto camminando molto lentamente, con molta voglia di fermarmi con loro e risposarmi. Ma so che poi non sarei più ripartito e quindi vado avanti. 

Corro/cammino due km a 6'15'' e 6'09'', dove mi passano decine e decine di atleti. Qualcuno mi incita a seguirlo ma le mie gambe la pensano diversamente. 

Poi nelle ultime centinaia di metri ricomincio a correre, tagliando il traguardo in progressione in un tempo tanto alto come non mi succedeva dal 2016, quando ero al rientro da diversi mesi di infortunio.

Vado in zona ristoro, prendo un sacchetto di cibarie e vado a sedermi a terra. Bevo un po' d'acqua e un succo di frutta e poi divoro un cornetto. Mi alzo e mi sento molto meglio, tant'è che mi metto a corricchiare per raggiungere prima il B&B e farmi la doccia.

Poi mi accorgerò che ho corso il post gara sotto i 5'50'', quindi più veloce dei due fatidici km finali della gara... 

Dopo questa debacle ho deciso di non fare più allenamenti di qualità per questo finale di anno, ma di dedicarmi a fare corsa lenta di costruzione e salite, con qualche bel lungo collinare in mezzo.

La gara di Sorrento a dicembre la farò come lungo e penserò solo a godermi il panorama!

data: 21/10/2018
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distanza: 21,097 km 
n° finisher: 654
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tempo:     Vittorio    1h44'12''    (4'56''/km)

posizione: Vittorio    336° su 654

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Vincitore: Antonello Landi    1h09'55'' (3'19''/km)

Vincitrice: Frida Sodermark  1h28'16'' (4'11''/km) 

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Panoramica Sorr 18

2^ PANORAMICA DI SORRENTO - SORRENTO (NA) - 02/12/2018

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RESOCONTO DELLA GARA

Record del percorso, record di iscritti, il trittico ‘sole, cielo azzurro e mare’ a fare da cornice, ospiti importanti quali George Hirsch chairman of the Board of Directors di New York Road Runners, presidente del consiglio di amministrazione della Maratona di New York e Glenn Latimer, responsabile degli atleti élite della maratona di Londra, uno staff organizzativo di prim’ordine come quello di Napoli Running coadiuvato da più di 300 entusiasti volontari. Questa è la Sorrento Positano, evento che rimarrà nella storia e segna oggi un nuovo punto di partenza per un futuro brillante.

Ultramarathon da 54km e Panoramica da 27km le due distanze che hanno dovuto affrontare i 1500 iscritti oltre alle centinaia di presenze nella Family Run&Friends da 2km dedicata alle famiglie e ai bambini di ogni età che con la loro eccitazione hanno colorato le vie di Sorrento già vestite a festa per il Natale.

Padrone assoluto della gara è stato il laziale Carmine Buccilli (Asd Atl. Santa Marinella) che fin dalle prime battute della 54km ha fatto il vuoto trovandosi fin da subito senza rivali in grado di contrastarlo. A quel punto la sfida è diventata solo con il cronometro, da battere il 3h28’44” fissato da Stefano Velatta nella passata edizione. Missione compiuta, Buccilli si è presentato sull’arrivo in corso Italia di Sorrento con il tempo record di 3h18’23”: “Una gara fantastica, emozioni a non finire, dura al punto giusto – le prime parole di Carmine al traguardo -. Un po’ di crisi al ritorno dopo il giro di boa, dal 31 al 43km quando c’è un bel po’ di salita ma ne vale la pena, la successiva discesa è divertimento puro. Questa è una gara che merita tanto di crescere. Per me dopo la Maratona di Torino questa vittoria è stata importante per finire la stagione in maniera positiva”.

Alle spalle anche se ben distaccato da Buccilli per i colori del Triathlon Cremona Stradivari l’ex azzurro di ultramaratona Federico Borlenghi in 3h43’09”: “Che bella gara! Sono davvero entusiasta di questo percorso e di questa giornata che ricorderò per sempre. Sono anche soddisfatto del mio risultato. Certo la salita dopo il 35km si sente, ma va bene così, fa parte del gioco e noi siamo qui apposta per divertirci”.

Medaglia di bronzo per Maurizio Di Paolo (Passologico) con 3h54’03.

Gara femminile fotocopia del 2017, con la finlandese Noora Katarina Honkala (Endurance Ultrarunning Team Finland) che concede il bis presentandosi sorridente sulla finish-line in 4h01’01”, crono di assoluto valore, suo è anche il sesto posto assoluto nella gara, uomini compresi. L’anno scorso fermò il cronometro sulle 4h15’00”, quest’anno si è dunque migliorata in maniera netta e anche per lei c’è oggi da festeggiare il nuovo primato del percorso: “E’ una gara fantastica, unica davvero. Corro spesso le 100km questa però è un ottimo allenamento per chi fa le ultramaratone. Bisogna venire qui a Sorrento e correrla!”.

Seconda posizione per Teresa Mustica (Delta Spedizioni) con 4h33’01”, mentre terza per il Gruppo Sportivo Il Fiorino troviamo Chiara Angeli con 4h40’44”.

Carmine Buccilli e Noora Katarina Honkala con la loro cavalcata vincente in solitaria si sono aggiudicati anche il Trofeo della Costiera, riconoscimento ufficiale fissato al km 50.

La Panoramica da 27km ha regalato altrettante emozioni, anche in termini cronometrici. Ha fatto il vuoto Mohamed Hajjy (Atl. Castenaso Celtic Druid) che si aggiudica la gara in 1h33’08”, un vero stakanovista delle corse su strada: “Bellissima gara, prima volta che partecipo e di sicuro tornerò – le parole del vincitore -. Ho fatto più di 130 maratone in tutto il mondo vincendone 90. Settimana prossima farò la Maratona di Reggio Emilia, la domenica successiva quella di Pisa, ma oggi non potevo mancare. Bella bella davvero, complimenti a Sorrento e agli organizzatori”.

Completano il podio Gilio Iannone (Asd International Security) secondo con un più che valido 1h35’24” e, terzo, Giorgio Mario Nigro (Asd Pol. Atl. Camaldolese) appena dietro in 1h36’14”.

Gara femminile con protagonista Paola Di Tillo (G.S. Virtus) in 1h57’05” tallonata da Carla Mazza (Asd Piano Ma Arriviamo) seconda con meno di due minuti di ritardo. 1h58’49” il suo tempo finale, mentre termina in 2h02’20” Alessandra Ambrosio (Apd Amatori Atletica Napoli) terza classificata ufficiale.

Anche per la Panoramica 27km c’era in palio un traguardo intermedio al passaggio della mezza maratona km 21,097. Il Gran Premio Nastro Verde pertanto anche in questo caso se lo sono aggiudicati i due vincitori finali della gara, Mohamed Hajjy e Paola Di Tillo.

E se l’anno scorso il Presidente di Asd Napoli Running Carlo Capalbo a capo del comitato organizzatore aveva esclamato ‘Gara bagnata, gara fortunata’, quest’anno il bilancio finale non può che essere positivo: “Siano contenti, abbiamo raddoppiato i numeri rispetto il 2017 e organizzato una bella festa per le vie di Sorrento. Come organizzazione penso che siamo migliorati molto ma tanto ancora possiamo fare, di sicuro andrà ancora meglio il 1° dicembre 2019. Voglio ringraziare tutta Sorrento, adoro dirlo…oggi siamo tutti sorrentini”.

[Fonte: Sito Napoli Running]

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LA MIA GARA

La Panoramica di Sorrento è una gara che avevo già messo nel mirino nel 2017 ma che poi, per impegni in famiglia, ho dovuto scartare. E non essendo mai stato nella rinomata Costiera Amalfitana, ero anche molto curioso di visitarla e ammirarne le sue famigerate bellezze, almeno quelle relativa alla zona di Sorrento.

Rappresenta la mia ultima gara top del calendario 2018 che avevo stilato a inizio anno, anche se si tratta di un obiettivo solo goliardico perchè ho intenzione di farla come lungo e godermi il panorama, approfittando anche della giornata di sole prevista, a dispetto di quanto avvenuto nelle ultime edizione costellate da freddo e pioggia.

Arrivato a Sorrento la sera prima con moglie e figlia al seguito, ne approfitto per visitare la cittadina turistica. Giro un paio d'ore nel centro storico e ne ammiro gli antichi palazzi e le caratteristiche strade e viuzze circondate dai negozietti con in vendita prodotti tipici locali. Tante belle cose ma prezzi esorbitanti.

Durante il giro ritiro velocemente il pacco gara all'expo allestita in piazza Tasso e poi verso le 20 vado a cena. Qui, a dispetto delle ultime volte, invece di stare leggero, prendo la pizza della casa, condita con salame, prosciuto, olive e chissà che altro :)

Dopo la cena resto un'altra oretta in giro per Sorrento, assaggiando anche dei churros al cioccolato in un fast food, e poi rientro in hotel per prepararmi l' "attrezzatura" da gara.

In hotel nel pomeriggio mi avevano detto che il check out veniva concesso alle 12 in via del tutto eccezionale per la convenzione con la gara e, facendo due conti, correndola come lento l'avrei conclusa intorno alle 2h30', alle quali aggiundoci il ristoro post gara, il ritorno in albergo, la doccia e la preparazione dei bagagli, sicuramente avrei finito per sforare l'orario limite e pagato il sovrapprezzo di 30 euro. Decido quindi così di correre la gara a ritmi più veloci, in modo da non avere problemi di orario. Una corsa lenta svelta insomma.

La mattina della gara la sveglia suona sempre 3 ore prima dello start, che stavolta è previsto per le 9, ma come avevo già deciso questa volta modifico la colazione che sono solito fare sempre nel pre gara. Mangio prima una barretta di cereali/cioccolato e poi 4 fette biscottate con miele. Bevo solo acqua liscia e senza sali, al contrario di come ho fatto nell'ultimo anno circa.

Esco dall'hotel verso le 8:30 e mi porto dietro solo una confezione di purea di frutta da 90 gr da utilizzare sul percorso.

Faccio circa 2,5 km di riscaldamento e alle 9 inizia la mia gara (due ore prima era partita l'ultra di 54 km).

Si attraversa subito il centro storico di Sorrento e per un paio di km il terreno è più o meno pianeggiante. Saluto velocemente la conterranea Valentina Maiolino che poi subito allunga col suo passo per perderla dopo qualche minuto all'orizzonte.

Poi si inizia gradualmente a salire, ma sempre alternando tratti in discesa a tratti in salita, tant'è che arrivo al 9° km con una media incredilmente sotto i 5'/km, senza mai spingere e in pieno controllo. Sto andando un po' troppo veloce, ma non accuso la minima stanchezza quindi decido di continuare a correre con facilità e a sensazione.

La visuale sul golfo di Napoli e sul Vesuvio è spesso fantastica e alcuni runners si fermano addirittura a fare foto. Altrettanto caratteristiche e da ammirare sono le ripide pareti rocciose che ci dominano dall'alto lungo il percorso, nonchè la vista sull'isola di Capri e i suoi faraglioni.

Finito il 9° km si inizia a salire seriamente e per i successivi 4 km i tratti in cui rifiatare sono pochi. Corro un paio chilometri anche sopra i 6'/km (tratti con un D+ di quasi 100 m cadauno), ma in salita passo tante persone, tra quali un altro ragazzo della CorriCastrovillari con scambio i saluti e poi proseguo col mio passo.

Per quanto riguarda la mia alimentazione, ho bevuto e continuo a bere un sorso d'acqua ogni ristori (quindi ogni circa 5 km) e un sorsettino della mia purea di frutta ogni tanto. La mia principale paura è che nella lunga discesa finale lo stomaco possa fare i capricci e quindi limito al massimo l'acquisizione di liquidi e solidi.

Dal 13 ci sono un paio di chilometri di salita lieve in cui rifiato e poi, da poco dopo il 15° al 16° km e mezzo, l'ultima salita seria del percorso. Corro questo km a 6'40'', con gli ultimi metri costretto al passo da un attacco di nausea combinato a dolori di pancia, che mi fa temere il peggio, ma che poi fortunatamente scompare tanto velocemente come è comparso.

Arrivati a Sant'Agata sui Due Golfi (17° km circa) la salita è finita e si scende. E lo si fa per circa 10 km e su tratti anche con una certa pendenza. Non avevo mai corso una discesa tanto lunga e dopo qualche km rimpiango un po' la salita, perchè pur non forzando mai il passo sento ogni tanto qualche dolore alle gambe.

Questi dieci chilometri di quasi totale discesa li corro in media a 4'38'' e senza neanche spingere, ma nonostante ciò inizio ad avvertire la stanchezza.

Forse avrei dovuto bere più liquidi (con un sorso d'acqua ogni 5 km in tutta la gara ho bevuto in totale solo 4 sorsi d'acqua, avendo saltato l'ultimo) o alimentarmi maggiormente (ho mangiato solo una 40ina di grammi della purea di frutta) o semplicemente la combinazione salita/discesa. Chi lo sa, solo continuando a sperimentare potrò forse avere qualche certezza in più su come gestire l'alimentazione in gara...

Quando all'ultimo km entro nel centro storico di Sorrento, non ho più forza nelle gambe e il correre sui lastroni di pietra di Corso Italia non mi aiuta di certo. Rallento vistosamente nonostante si corra in piano e diversi atleti mi superano. Fortunatamente ad attendermi ci sono mia moglie e mia figlia e la loro visione mi spinge a non mollare ulteriormente. Vedo il traguardo sempre più vicino e cerco di aumentare un po' il passo, tagliandolo in un inaspettato tempo di 2h17'. Svariati minuti in meno del mio tempo obiettivo...

Che dire? Soddisfattissimo della prestazione, ad esclusione dell'ultimo km, e percorso stupendo magari da ripetere in futuro. Il sogno sarebbe fare la 54 km, ma il solo pensare di correre per altri 27 km di sole salite e discese e pure abbastanza ripide non mi fa ben sperare per una partecipazione all'Ultra nell'immediato futuro.

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data: 02/12/2018
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distanza: 27 km 
n° finisher: 924
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tempo:     Vittorio    2h17'47''    (5'06''/km)

posizione: Vittorio    236° su 924

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Vincitore: Mohamed Hajjy  1h33'08'' (3'26''/km)

Vincitrice: Paola Di Tillo     1h57'05'' (4'20''/km) 

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